Victor Chauvet
Jean-Joachim-Victor Chauvet (Tolone, 27 luglio 1788 – Hyères, 11 dicembre 1842) è stato un poeta e drammaturgo francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1793 la sua famiglia si trasferì in Italia.
Nel 1809 venne nominato presso il Conseil d'Etat del regno di Napoli dove ricoprì per diversi anni la carica di vice-governatore dei figli del re Gioacchino.
Rassegnò le dimissioni da questa carica quando Murat mise la sua spada al servizio della coalizione: ritenendo poco degno di onore rimanere al servizio di un principe che si era dichiarato nemico della Francia, lasciò Napoli.
Tornato a Tolone si dedicò interamente alle lettere e debuttò nel 1815 con un poema in tre canti intitolato Sapho.
Vinse il primo riconoscimento per la sua poesia nel 1822 e un altro premio nel 1823. Nel 1820 pubblicò un articolo molto critico sull'opera Il conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni che rispose con la sua famosa Lettre à monsieur Chauvet sur l’unité de lieu et de temps dans la tragédie.
L'anno seguente rappresentò all'Odeon una tragedia in cinque atti e in versi, Arthur di Bretagne. Fu questo il momento culminante della vita letteraria di Victor Chauvet, che venne incoronato dall'Accademia francese, per i grandi successi in teatro.
Il 16 agosto 1825, a Cambrai, ricevette la medaglia d'oro dal presidente della "Société d'émulation" per una elegia intitolata Le Jeune Coquette.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Sapho, poema in tre canti (1815)
- Le Dévouement des médecins français et des sœurs de Sainte-Camille, in occasione della fiera di Barcellona (1822)
- L'Abolition de la traite des Noirs, poema (1823)
- Arthur de Bretagne, tragedia in cinque atti, Paris, Théâtre de l'Odéon, 16 agosto 1824
- Haïti, canto lirico (1825)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Victor Chauvet
- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Victor Chauvet
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Chauvet, Victor, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 3155196 · ISNI (EN) 0000 0001 1586 9620 · BAV 495/168650 · CERL cnp01174147 · LCCN (EN) nr90027113 · GND (DE) 113679173 · BNE (ES) XX886893 (data) · BNF (FR) cb124233185 (data) |
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