Cosimo di Giovanni de’ Medici, detto il Vecchio (1389-1464), prese il potere nel 1434, facendo di Firenze una Signoria, e lo mantenne per oltre 30 anni, grazie alla diplomazia, a una politica moderata e al benvolere del popolo, che conquistò riempiendo la città di cultura e opere d’arte pagate col suo ingente patrimonio. Firenze usciva da un lungo periodo di crisi economica e sociale: indebolito dagli scontri fra guelfi e ghibellini e dalla peste, ormai incapace di provvedere a se stesso, il Comune aveva chiesto aiuto alle famiglie più nobili e ricche. Fra tutti, alla fine Cosimo ebbe la meglio.
L’ingrediente principale della sua ricetta? Il “principato occulto”: gestì infatti lo Stato attraverso uomini di fiducia, mantenendo formalmente intatte indipendenza e istituzioni comunali. Il capo a tutti gli effetti, però, rimase lui, il fondatore della Signoria. E rendendo ereditaria la sua posizione, a differenza di altri cesaristi, permise al suo governo di sopravvivergli.
‘Il Vecchio’, il ‘Padre della Patria’, ma soprattutto il nonno di Lorenzo il Magnifico: Cosimo de’ Medici è un personaggio molto noto, che incarna la supremazia politica e culturale della Firenze del primo Quattrocento. A raccontarlo su Storia in Podcast è Lorenzo Tanzini, docente di Storia medievale e Antichità e istituzioni medievali all’Università degli Studi di Cagliari.
- Cosimo de’ Medici, il “Venerando Vecchio” (Prima parte).
- Il potere politico di Cosimo de’ Medici (Seconda parte).
- Cosimo de’ Medici, l’amante delle arti (Terza parte).
A cura di Deborah Natale.