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24/03/09

Un Santuario senza tutele

delfino a Capo Noli

Giuro che è l'ultima foto che pubblico! Ma questo fine settimana abbiamo ripreso la consueta rotta verso ovest che ci ha accompagnato quasi tutto l'autunno-inverno, per staccare un paio di giorni dalla città e godersi il mare semideserto. E ancora una volta abbiamo avuto la fortuna di un incontro. Breve perché i delfini (una decina, direi) erano parecchio impegnati a mangiare: ci hanno fatto un breve saluto, ma poi sono tornati a occuparsi del loro cibo. Noi dal canto nostro, avevamo un vento abbastanza forte quasi in poppa e poca voglia di strambare per tornare indietro, e abbiamo capito che loro non avevano molta voglia di essere disturbati. Però almeno una foto, di quei pochi minuti, sono riuscita a farla. Siamo di fronte a Capo Noli, piuttosto vicino a terra, quasi davanti allo spiaggione di Varigotti (spiaggione per noi liguri, s'intende!).
Di quest'incontro, che ha coronato un bel fine settimana di vela (con motore sempre spento tranne che per manovrare in porto) sono particolarmente felice, perché pochi giorni fa mi è capitato di leggere il rapporto di Greenpeace sul Santuario del Cetacei, che mi aveva un po' rattristato. Secondo Greenpeace, infatti, il mar Ligure, che è ricompreso integralmente nel Santuario dei Cetacei, sarebbe una vera e propria fogna a cielo aperto, con livelli di colibatteri altissimi che, insieme a diverse altre cause, contribuirebbero alla drastica riduzione dei mammiferi marini nel nostro mare.
Per arrivare a questa conclusione Greenpeace ha condotto un'indagine sul campo, che si è svolta per una decina di giorni lo scorso agosto. Immediatamente dopo la presentazione del rapporto sono arrivate accuse di semplificazioni e allarmismo ingiustificato, fondate sulla poca "scientificità", di una ricerca durata pochi giorni, nel pieno della stagione estiva, in un tratto di mare che copre solo una piccola porzione del Santuario e che ha non tiene conto dell'estrema mobilità dei cetacei e dell'intero ecosistema marino. Tutto vero, certo. Anche nella nostra piccola esperienza di frequentatori del mar ligure, possiamo dire che gli incontri più belli con i delfini li abbiamo avuti tutti fuori stagione (basta che diate un'occhiata alle date delle foto su questo blog). D'estate li incontriamo solo molto al largo, spesso di notte o appena all'alba.
E' vero però che le minacce ai mammiferi marini causate dalle attività umane sono notevoli: dall'inquinamento acustico, a quello chimico e batteriologico, dal rischio di collisione (causato soprattutto dall'alta velocità con cui sfrecciano traghetti, cargo e d'estate, barche da diporto) alla pesca illegale, fino a pratiche di whale watching "estremo", che provocano forte stress negli animali, che vengono letteralmente assediati, anziché osservati a distanza di sicurezza.
Esagerazioni? Certo il mare è una fonte di ricchezza anche economica, soprattutto per la Liguria. Basti pensare che le compagnie croceristiche o al traffico di container che sono per la nostra regione due assi portanti della tenuta economica anche in tempo di crisi. Ma davvero non è possibile conciliare, almeno un po', sviluppo e tutela dell'ambiente?
Ciò su cui studiosi e politici (almeno quelli liguri) concordano con gli ambientalisti riguarda l'essenza stessa del Santuario (costituito una decina d'anni fa tra Italia, Francia e Montecarlo) che, a differenza della aree marine protette, non ha alcun genere di potere, con cui, per esempio, regolamentare il traffico e la velocità delle navi e sanzionare i comportamenti illeciti. Una consapevolezza che (seppur con estremo ritardo!), potrebbe essere un punto di partenza per una maggiore tutela del nostro mare ma che, visto che siamo in Italia, probabilmente sarà solo l'ennesima bolla di sapone che si risolverà con un nulla di fatto.

24/11/08

Delfini 2.0 (ma voi lo vedevate Flipper in tv?)

stenelle

So benissimo che di delfini non ne potete più, e che magari quelli che di voi passano ancora da questo blog semiabbandonato sperano ogni tanto di trovare una ricetta, visto che questo sarebbe un blog di cucina. Le ricette prima o poi torneranno (lo prometto!). Devo solo riassestarmi col nuovo lavoro e riassestare pure un po' le mie finanze, che in questo momento non mi assistono granché nella ricerca di prodotti sfiziosi e costosi :-P
Ma queste foto sono un regalo. Un ennesimo regalo che una ventina di stenelle ci ha fatto ieri, accompagnandoci verso casa per compensarci di tutto il freddo preso in sei ore di navigazione. Un regalo che, come ogni volta, ci ha scaldato il cuore :-) Non mi stuferò mai di incontrarli e avere la fortuna di restare un po' con loro e vederli giocare. Sono incontri che ripagano ogni fatica, ogni stanchezza e ogni rimorso di non essere rimasti sotto il piumone in una delle giornate più gelide che io ricordi.
Uno di loro, poi, sembrava particolarmente desideroso di mostrarci tutte le sue abilità in fatto di evoluzioni aeree. Eccolo qui:

flipper2small

flipper1small

E, quindi, se proprio non siete tutti stufi, il regalo lo faccio a voi :-)

13/10/08

Regali d'autunno

Capita che la Liguria in autunno riesca a regalare giornate calde come a inizio estate. E allora via le cerate, i pile e le scarpe: si può godere del tepore del sole e il mare liscio come l'olio invoglia all'ultimo bagno di stagione. E sono solo le giornate più corte a ricordarti che l'estate è finita da un pezzo e che alla prossima uscita probabilmente dovrai stare imbacuccato fino agli occhi per proteggerti dal vento e dagli spruzzi freddi.
Ma questo fine settimana la stagione fredda sembrava davvero lontana. Il vento era pochino (ma non si può mica avere tutto!) e navigando da Genova a Finale ligure (e ritorno) saremo andati a vela si e no tre ore.
Ma la barca è bella in ogni condizione. Se c'è vento può diventare parecchio sportiva e talvolta un po' impegnativa; se il vento non c'è, ti ti immergi nel tuo piccolo mondo fatto di sole, mare, panorami e relax. Magari un buon libro, ma sempre con un occhio puntato all'orizzonte. E se hai fortuna puoi fare anche incontri emozionanti.

tursiope

Sul ritorno, a circa 5 miglia al largo di Varazze questa domenica abbiamo avvistato un gruppo di tursiopi.
Via le lenze, prima di tutto, anche se immagino che i delfini siano abbastanza furbi da non farsi fregare da un'esca di plastica (alla quale, tra l'altro, non ha abboccato manco un pesce), via il motore e giù a prendere le macchine fotografiche.
Putruppo, tra controluce e una qualche impostazione bizzarra della mia canon (che non mi sono premurata di verificare, tanto non volevo perdere di vista questi meravigliosi abitanti del mare), le foto non sono venute meravigliose, però eccoli qui.

tursiopi1
tursiopi2

I tursiopi li avevo visti da lontano andando in Corsica, ma in Liguria incontriamo soprattutto le più piccole stenelle. Delfini così grandi (circa 2,5 metri) non li avevo mai visti da vicino.
Un paio hanno anche nuotato un po' sotto la barca.
Meno giocherelloni delle stenelle, probabilmente erano impegnati in qualche attività più utile che farsi fotografare :-)
Li abbiamo seguiti per un po' (e loro si sono fatti seguire), poi ognuno ha ripreso il suo viaggio. Il nostro, con un po' di rammarico, verso casa.

02/05/08

Incontri a est :-)

No, non sono stata in vacanza tutto questo tempo (magari!). Solo che al mio ritorno, oltre allo sfasamento post vacanziero, ho pure trovato la brutta sorpresa della linea adsl deceduta. Guasto di zona mi hanno detto alla Telecom, ed entro domani dovrebbe essere riparato (che poi che ci voglia tutto questo tempo è abbastanza uno scandalo). Quindi, in questi giorni ho girellato un po' in cerca di connessione per lavorare, ma solo ora trovo il tempo di pubblicare qualche foto e un microresoconto della crociera.

finestra

Anzitutto, devo ringraziare il fidanzato che ha insistito per fare rotta ad est, per una volta. Certo non ho potuto incrociare Lory, però il levante ligure dal mare merita certamente di essere visto. In particolare, il tratto di costa compreso tra le Cinque terre e Porto Venere è davvero spettacolare: rocce a picco sul mare, paesini sperduti (che ti domandi come abbiamo potuto costruire certe case e, soprattutto, perché), mare cristallino e, sullo sfondo, le isole della Palmaria e del Tino e del Tinetto che nascondono il grande golfo di La Spezia.

sulla roccia

E il Golfo di La Spezia poi, presenza militare a parte, è molto più affascinante di quanto non credessi, tra scorci pittoreschi, allevamenti di mitili, tantissime barche e un vento costante da ovest che che ci ha spinto a uscire a fare due bordi anche nell'unico giorno in cui potevamo starcene a fare nulla. L'unica gita a piedi (anzi su un affollato bus) che ci siamo concessi è stata quella a Porto Venere, bellissima ma decisamente troppo turistica in questa stagione. Ci siamo ripromessi di tornarci in inverno, quando sarà deserta e ancora più affascinante.

portovenere e palmaria

portovenere_alba

Ma la cosa più bella del viaggio è stata, per una volta, il viaggio di ritorno. Un'unica tappa - dall'alba al tramonto e per la maggior parte a vela - con vento leggero da sud e il mare piatto che ci ha permesso di fare numerosi incontri. Il primo - purtroppo non documentato - è stato con una balenottera comune!!!!
Io, in verità, ho visto solo gli spruzzi, perché quando sono scesa a prendere le macchine fotografiche, lei si è immersa. L'abbiamo cercata a lungo ma... niente. Sarà per la prossima volta :-)
Però però... non c'era tempo di rimanere delusi. Il nostro mare è vivo – almeno per ora - e pieno di sorprese. Abbiamo visto diversi pescioloni saltare (tonni?) e, poi, eccoli! I delfini :-)

incontri

In due diverse riprese si sono avvicinati a noi per poi proseguire il loro viaggio. La seconda volta (la prima avevamo il motore acceso) hanno fatto il classico gioco – che già avevo ammirato al largo della Corsica – di disporsi intorno alla barca per saltare e fare evoluzioni. Li avevo già visti, certo, ma l'emozione è sempre grandissima!
Abbiamo navigato fino a sera, idealmente ancora accompagnati da questi splendidi mammiferi, che hanno reso speciale il nostro ritorno a casa.

02/12/07

Silenzi

Il silenzio in certi momenti è uno stato di necessità. Per riflettere. Per razionalizzare. Qualche volta per piangere. E poi raccogliere le energie che restano e rimettersi in marcia. Sto vivendo un periodo così, in cui anche le cose belle che si prospettano (e che spero di poter raccontare presto) sembrano annegare in un vortice di paure e di pensieri negativi. Ma poi ce la si fa. Ce la si fa sempre. E se la vita non è facile come ci saremmo aspettati da ragazzini, vale lo stesso la pena rialzare la testa e provare a sorridere. E il mio sorriso tirato di questi giorni si è sciolto ieri, grazie ad una gita improvvisata, strappata ad una giornata di impegni e preoccupazioni. E per questo ancora più preziosa.
Saliamo in macchina e percorriamo l'Aurelia in direzione levante, sotto un cielo plumbeo carico di pioggia. Andiamo senza meta, armati solo di macchine fotografiche e della voglia di staccare da tutto, fermandoci ad ogni scorcio, per vedere i raggi del sole che tentano invano di trapassare le spesse nuvole.

nuvole2

Oltrepassiamo Pieve ligure, Sori e Recco. Pensiamo per un attimo alla focaccia ma decidiamo di proseguire. L'Aurelia è una strada che amo moltissimo. Ti consente di percorrere tutta la Liguria e scoprirla da ogni angolazione. Sei in cima ad una ripida collina e un secondo dopo ti ritrovi a pochi metri dalla battigia. Ad un certo punto il cielo per un attimo si apre e sotto di noi c'è Camogli, che sembra un paesino delle fiabe.

camogli2

Proseguiamo oltre, tra cielo, nuvole e mare, sprazzi di sole e gocce di pioggia. Da Santa Margherita ligure scendiamo fino a Paraggi. Lasciamo la macchina e proseguiamo a piedi. Paraggi è una minuscola località balneare, ma in questa stagione è un paese fantasma. Non un bar aperto, non una luce accesa alle finestre.
Ad un certo punto il sentiero pedonale sembra abbandonare il mare e si inerpica in un bosco, ma è solo un impressione perché il mare sta proprio sotto i nostri piedi. E' bella la Liguria proprio per questo: la campagna e il mare si fondono in un paesaggio unico.

rami

Arriviamo a Portofino che è quasi buio. Il tramonto ha i toni del grigio, come tutta la giornata d'altronde. Ma è bellissimo.

portofino1


Portofino deserta è davvero meravigliosa. Odio la Portofino dei vip, quella dei motoscafi e delle boutiques. Ma se vai a Portofino in una brutta giornata d'inverno ne puoi scoprire la bellezza e l'armonia. Le casette che sembrano cascare in mare, la chiesa sulla collina a dominare il golfo, il piccolo faro del porto e i gozzi dei pescatori che si lasciano cullare dalle onde.

gozzi2

Resta il tempo per una birra e un pezzo di focaccia, per un pranzo molto ritardato, godendosi il silenzio mentre cala il buio.