Una piattaforma di misurazione dell’attrattività-Paese e di discussione dei fattori e delle strategie che maggiormente incidono su di essa.
L’Indice GAI compara 148 Economie del mondo, che rappresentano il 95% della popolazione mondiale e il 99% del Prodotto Interno Lordo, su quattro macro-aree dell’attrattività (Apertura, Innovazione, Dotazione ed Efficienza) e quattro ulteriori indicatori (Dinamicità, Sostenibilità, Aspettative di Crescita ed Esposizione al Conflitto russo-ucraino, inserito per l'edizione GAI 2022).
Chi vince e chi perde nel GAI 2024?
I risultati del GAI posizionano gli Stati Uniti al primo posto, con uno score pari a 100, seguiti a distanza da Cina (89,6) e Germania (85,0).
L’Italia è al 17° posto: migliora di una posizione rispetto ai risultati dell’anno precedente e di ben tre posizioni dall’edizione del 2020. Tra il 2023 e il 2024 l’Italia ha inoltre guadagnato terreno rispetto a 12 su 19 degli altri Paesi nella top-20 per attrattività, e in particolare rispetto a Paesi come l’UK (+5,2 punti), l’Australia (+3,6 punti), la Germania (+2,4 punti), la Francia (+1,6 punti) il Canada (+1,5 punti) e il Giappone (+0,8 punti). Considerando i Paesi del G7, l’Italia si conferma però il Paese meno attrattivo del gruppo: lo score medio dei Paesi G7 è 76,6, +16,3 punti rispetto al punteggio italiano.
Tra i principali Paesi europei, la Germania mostra la ripresa più lenta, con una crescita prevista dello 0,2% per il 2024, mentre l'Italia e la Francia registrano rispettivamente lo 0,7% e lo 0,9%. La Spagna si distingue con una previsione di crescita del 2,4% nel 2024, beneficiando di un solido settore dei servizi e di una forte domanda interna.
Nel resto del mondo, l'India emerge per la sua crescita economica sostenuta, prevista al 7,0% nel 2024, nonostante le sfide politiche e sociali. La Cina mostra una crescita robusta del 5,0% nel 2024, trainata dal forte consumo interno e dalle esportazioni, mentre l'America Latina presenta un quadro eterogeneo, con una crescita complessiva prevista all'1,9% nel 2024.
Nel 2022, il GAI è stato inserito nel Composite Indicators & Scoreboards Explorer della Commissione Europea
L’Indice beneficia dell’audit indipendente condotto dal Centre on Composite Indicators and Scoreboards del Joint Research Centre della Commissione Europea.
Esplora la pagina interattiva sul sito della CommissioneIl progetto di ricerca Global Attractiveness Index è stato lanciato nel 2016 con l’ambizione di rendere disponibile ai decision maker italiani e internazionali un indice-Paese innovativo, in grado di offrire una fotografia rappresentativa dell’attrattività e sostenibilità competitiva dei Paesi e, conseguentemente, fornire indicazioni affidabili a supporto delle scelte di sistema in tema di crescita e ottimizzazione dell’ambiente pro-business.
Il GAI misura l’attrattività di un Paese attraverso una molteplicità di indicatori principalmente quantitativi, rappresentanti le diverse caratteristiche dell’attrattività, della dinamicità e della sostenibilità di un Paese. Nello specifico, il GAI analizza l’attrattività attraverso una doppia prospettiva:
- interna, intesa come capacità di trattenere le risorse presenti sul territorio;
- esterna, intesa come capacità di attrarre nuove risorse
dall’estero.
Come il GAI garantisce la comparabilità dei dati storici
Un elemento distintivo del Global Attractiveness Index è rappresentato dalla capacità di ricostruire a ritroso le serie storiche.
Per poter comparare correttamente nel tempo i dati, è necessario che le serie storiche sulle quali l’indicatore è costruito siano tecnicamente comparabili e che siano rilevate con le medesime condizioni. In taluni casi, infatti, il medesimo dato rilevato a distanza di anni può essere oggetto di rivalutazioni, sia per cambiamenti nelle metodologie di raccolta dei dati che per differenze fra un primo valore stimato e il valore a consuntivo.
Per tale ragione, ogni anno ricostruiamo il database dell'Indice, attingendo alle fonti più aggiornate per ricalcolare a ritroso le classifiche dell'Indice sugli ultimi 7 anni.
Il calcolo dell’Indice a ritroso è un’importante scelta metodologica del Global Attractiveness Index che, da un lato, consente di tenere conto delle modifiche connesse all’aggiornamento delle serie storiche e, da un altro punto di vista, garantisce il confronto nel tempo dei KPI e dell’Indice di Posizionamento (IP) per ciascun Paese, offrendo una fotografia più rappresentativa e trasparente dei progressi dei singoli Stati nel tempo.
Il GAI è costruito a partire dalla riclassificazione dei KPI in quattro sotto-Indici: un Indice di Posizionamento (IP), un Indice di Dinamicità (ID), un Indice di Sostenibilità (IS) e un Indice relativo all’Orientamento al Futuro. È stato invece discontinuato l’Indice di Esposizione al Conflitto russo-ucraino, un indice di breve periodo, introdotto nelle edizioni 2022 e 2023, che a due anni dallo scoppio del conflitto risulta meno efficace e attuale, proprio alla luce dell’avvenuto riallineamento delle rotte commerciali da e verso i Paesi coinvolti1.
Il Comitato Scientifico del progetto Global Attractiveness Index è composto da:
- Ferruccio De Bortoli (Editorialista, Corriere della Sera)
- Lorenzo Bini Smaghi (Economista; già membro del Comitato Esecutivo, Banca Centrale Europea)
- Enrico Giovannini (Direttore scientifico, ASviS; già Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile)
- Roberto Monducci (già Direttore del Dipartimento per la produzione statistica, Istat)
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Rassegna stampa
- Affaritaliani - Global Attractiveness Index 2024, Italia 17esima: sale di una posizione rispetto a 2023
- ANSA - Global Attractiveness Index 2024: l’Italia guadagna una posizione, è 17esima
- Il Corriere della Sera - Investimenti esteri? Sempre pochi. Così ci facciamo frenare da burocrazia e paura di essere colonizzati
- Innovation Post - Global Attractiveness Index, l'Italia è ancora lontana dai migliori ma è un po' più "attraente" (soprattutto per l'innovazione)