Come si diventa cacciatori di vampiri nel secondo millennio? Cosa si prova ad avere la meglio su creature tanto potenti? Alastair Crane, folle aristocratico inglese, ce lo racconta attraverso le pagine del suo diario. Ne ha uccisi tanti, nel corso degli anni, e ripercorre con nostalgia quei momenti. Ora, però, è all’opera per portare a compimento il suo progetto più ambizioso: catturare e sottomettere un immortale davvero antico e potente. Chi, se non Raistan Van Hoeck, il nuovo Sommo Maestro del Clan dei Diurni? Cosa è disposto a fare Raistan, pur di liberare la figlia di sangue di Lord Seymour, caduta nelle mani dello spietato assassino di immortali? In una lotta senza esclusione di colpi, il Falco bianco e il cacciatore si sfidano fino al drammatico epilogo finale. Chi vincerà? E a quale prezzo?
Lucia Guglielminetti è nata ad Asti nel 1969, in una notte buia e tempestosa. Laureata in Lingue, insegna inglese ed Elementi di Vampirologia nelle scuole medie. Vive con il marito, i tre figli, sei gatti e un vampiro in un piccolo paese della provincia astigiana. Ama la musica rock, il cinema, le serie TV e leggere, soprattutto le storie che non fanno dormire la notte. Ha sempre scritto racconti, alcuni dei quali pubblicati in raccolte, ma i libri di RVH sono i suoi primi romanzi. Dopo un'esperienza infelice con una Casa Editrice italiana, ha scelto, per il momento, la libertà e il self-publishing, ma chi può dire che cosa porterà il futuro? E' socia Ewwa (European writing women association).
Lucia Guglielminetti was born in Asti in 1969, in a dark and stormy night. Graduated in Foreign Languages, she teaches English and Vampirology in Secondary school. She lives with the husband, their three kids, six cats and a vampire in a small village near Asti. She loves rock music, cinema, TV series and reading, mostly Stephen King and other scary stuff. She's always written tales, but RVH books are her first novels. After a disappointing experience with an Italian editor, she chose freedom and self-publishing, but who knows where future will lead her... She's a member of EWWA (European writing women association)
Siamo arrivati al sesto volume delle avventure di Raistan Van Hoeck, e mai come stavolta ho avuto paura di non leggere più il suo “Caro lettore”.
Nel nuovo capitolo il nostro vampiro non ha incontrato nemici, questa volta si è dovuto scontrare contro la pazzia, il sadismo, la vera crudeltà. Questa volta non si è trattato di uno scontro ad armi pari, questa volta tutto sembrava volgere al peggio.
Il demone non alberga nei vampiri, il demone in questa storia alberga nell’animo di un uomo che si erge a giudice e carnefice, privo di ogni traccia di umanità. Uomini, vampiri e chiunque, secondo lui, si macchi di un peccato va eliminato e possibilmente alla radice. Se poi prima di uccidere la vittima la si tortura lo si fa per amore della scienza, la sacra scienza, patetica scusa per mascherare la brama di sangue, il godere della sofferenza.
In questo libro Raistan non è l’unica voce narrante, l’autrice per la prima volta ci mette direttamente in contatto con i pensieri di tutti i protagonisti della storie, perché in questo caso vittime e carnefici hanno lo stesso peso.
E mentre l’umano si priva di umanità, il non umano la acquista. Qui Raistan perde molto del suo freddo distacco, si trova a muoversi senza pretendere nulla in cambio, il vampiro lascia spazio a quello che rimane dell’uomo che era.
In ogni suo racconto Raistan ha sempre espresso la sua difficoltà a convivere con l’eternità, ha sempre inconsciamente cercato la Vera morte, ha sofferto nel fisico e nell’animo, è affondato nella palude dell’oblio stanco del vivere. E sempre Stefan, il suo Stefan lo ha riportato a galla. Non è ancora il tuo momento Raistan anche se questa volta, mettendo a repentaglio la tua vita, ci sei andato terribilmente vicino.
Anche i vampiri hanno amici e l’aiuto è davvero inaspettato, diviso tra il passato e il presente.
Una vicenda, questa, vissuta totalmente nell’oggi dove si scopre che anche gli esseri soprannaturali non sono immuni dai pericoli che ci circondano, anzi la loro lunga vita li rende spesso ancora più deboli e disarmati di fronte alla frenesia dei nostri tempi.
Come sempre i personaggi di Lucia escono dalle pagine per la loro complessità, sono tridimensionali, i loro pensieri sono vivi e il confronto tra Raistan e Alastair, prima a distanza poi diretto, è superlativo. Eroe e villani secondo tutte le regole del gioco.
La crescita del personaggio, e dell’autrice, continua di pari passo alla complessità e allo stile, come sempre fluido e avvincente.
Una storia, insomma, che mi ha coinvolto profondamente, tanto da commuovermi e a cui non avrei mai rinunciato.
Voglio ancora seguire il volo del falco bianco, lo aspetto.
Caro Raistan, sono quella vecchia signora che ti prese a ombrellate alcuni anni fa e che ti avvelenò (quasi, non farmi passare per un’assassina) con il suo sangue, arricchito da un sano bicchierino di assenzio. Forse due. O tre. Ho la modesta pretesa di averti insegnato a non mordere le passanti attempate. Non hanno molti anni davanti a sé e assalirle non è da gentiluomini, lasciatelo dire. Ho ricavato un racconto delizioso da quell’avventura, confezionato dalla penna di Lucia Guglielminetti, quella sanguinaria della tua creatrice. Non capita a tutti di diventare la protagonista (va bene, la co-protagonista) di un Urban Fantasy!
Sei arrivato alla sesta avventura. Quando tempo è passato dal tuo primo libro di ricordi? Cavoli, ragazzo mio, la memoria mi fa cilecca ogni tanto. Comunque sia, questa volta mi hai fatto spaventare più del solito. Già lo vedo il ghigno sarcastico con cui accogli spesso le parole dei tuoi lettori, ma confessa che te la sei vista brutta -davvero brutta- nello scontro con quello psicopatico di Alastair Crane! Se non ti fosse arrivato quel provvidenziale aiuto (d’accordo, non aprirò bocca con nessuno in proposito), credo proprio che adesso sarei qui a piangere tutte le mie lacrime.
Un abbraccio. Tua Babs
P. S. Ho due sacche di AB negativo in frigo, appena spillate. Se ti fai vivo… sono tue! Santé!
OoO
Gentile signora Guglielminetti, che donna sanguinaria! Quell’aria da madonnina infilzata dagli occhi dolci e dal sorriso angelico continua a trarmi in inganno. Questa volta si è proprio superata, debbo dire. Un malvagio con i controfiocchi (e pure i velacci, dai!), affascinante per quanto è spaventoso. Ho tremato come una foglia in non poche occasioni, eppure dovrei essere abituata alle sue pagine che grondano sangue.
Mi è piaciuto molto il Punto di Vista diversificato: Raistan, ovviamente, ma anche il perfido Crane e… Lei sai Chi. La storia ne ha tratto beneficio e mi ha permesso di immedesimarmi nei personaggi principali. Certo, molte volte ne avrei fatto anche a meno.
Insomma, mi sono spaventata, ma ho anche sorriso e ridacchiato perché… Raistan è sempre Raistan (ok, più consapevole, più attento, più… compassionevole? Il nostro amato sta crescendo e dopo tre secoli più IVA era anche ora). Delizioso Nathan. Greylord al meglio delle sue corde. Quanto mi sono mancati quei ragazzacci!
Mi rendo conto di avere abbondato con le parentesi e i punti esclamativi. Se avessi un editor -ahahah- mi bacchetterebbe sulle mani.
Le lascio due righe per Raistan. Mi fa da postina? Dia un bacio per me al ragazzo. Per lei: cinque stelline. Ha scritto il libro migliore della serie. Con affetto, Annamaria / Babette
Seguo la serie RVH di Lucia Guglielminetti dal 2017. Ho letto, un po' alla volta, tutti e cinque i volumi. Non sono una seguace del bingereading, anche se avrei potuto. Non lo sono perché le avventure del vampiro olandese, naturalizzato parigino, Raistan Van Hoeck, sono ad alto coefficiente di angst. Non che manchi l'ironia, con punte di umorismo nero da manuale, ma a Raistan ne succedono di ogni. E, pagina dopo pagina, aumenta la sua consapevolezza di essere solo e "maledetto" da un'immortalità che lo colloca come un masso inamovibile nel corso di un fiume impetuoso. Le vite gli scorrono attorno, troppo veloci. Soprattutto quelle di chi ama. Raistan brilla di uno splendore cupo e in questa ultima avventura raggiunge un apice perché si mette in gioco in modo quasi irresponsabile. I vampiri non fanno niente per niente, eppure in questo caso il Falco candido (Hoeck - Hawk è il gioco di parole che crea il suo pericoloso e pazzo antagonista) si getta tra le spine senza pensarci due volte. E non per capriccio, per errore, per rabbia o arroganza. No. Lo fa con una consapevolezza che, ne sono certa, lui non vorrebbe chiamassimo generosità o altruismo. Non sono doti da immortale. Eppure, mai come questa volta, lui le possiede. Il nuovo romanzo, che ho letto in anteprima, si discosta in parte dallo stile dei precedenti. Perché il pov non è solo quello di Raistan. Lui si racconta in prima persona, come sempre. Ma stavolta l'autrice ci regala la voce di colui che ha dedicato la propria vita alla distruzione dei vampiri. Un Van Helsing iper-tecnologico e completamente votato alla causa. Dovremmo odiarlo, e lo odiamo. Eppure l'autrice è riuscita a rendere plausibili i suoi ragionamenti. Ci fa vivere le avventure e le missioni omicide di Alastair Crane dalla sua viva voce, gli concede spazio e ascolto. E il confronto tra la sua lucida determinazione e la generosità senza cedimenti di Raistan rendono questa storia ritmata e coinvolgente. Inoltre l'azione di svolge tutta oggi, con mezzi tecnologici avanzati e le pazzesche invenzioni di Crane e scopriamo che la nostra epoca iperconnessa può mettere in serio pericolo perfino immortali dotati di poteri soprannaturali. È una cosa buona? Non ne sono convinta. Preparatevi a soffrire, ma non rinunciare a vivere un'avventura all'ultimo, disperato respiro accanto a Raistan.
Lucia Guglielminetti è brava, e Raistan, il vampiro che ha creato, protagonista di ben sei libri e svariati spin-off è un gran personaggio. Originale, libero da stereotipi, contraddittorio e irresistibile. Un antieroe che non si può non amare. Però in questo sesto libro Lucia si è superata, e forse lo ha fatto proprio strappando le redini del gioco al suo Raistan. Che è ancora uno splendido protagonista, capace di far emozionare il lettore in mille modi, di farlo tremare, palpitare, piangere, perfino ridere, ma che qui lascia un po'di spazio in più ad altri efficacissimi personaggi e all'azione vera e propria. E di azione ce n'è tanta! Adrenalinica, angosciante, rende difficile staccarsi dalle pagine, una volta intrapresa la lettura. Ci sono le digressioni e i flashback, un marchio di fabbrica nei romanzi di Lucia, ma sono meno ampi e 'invadenti' rispetto ai libri precedenti, e anche questo contribuisce non poco a rendere la vicenda principale ancora più avvincente e intrigante. Bellissimi comprimari, ben costruiti e a tutto tondo, un villain molto ben strutturato e che non si può fare a meno di odiare, fin dalle prime pagine. E più lo conosci, più lo odi, perché, a differenza di altri cattivi, non lascia spazio alla misericordia, al compatimento. Molta violenza e sesso, ma senza compiacimento. Tutto sta al suo posto. Cinque stelle per il gradimento, e anche per il miglioramento. Grande!
Fantastico, strepitoso, superlativo...eh sì.. l'ultimo episodio della saga di Raistan è così. Conoscendo l'autrice mi aspettavo una lettura tutta ansia, e così è stato, d'altronde non poteva essere diversamente. Questo capitolo è stato uno dei più belli per me, intrigante e adrenalinico. Questa volta il nemico si nasconde dietro ad un insipido omunculo, il classico "sfigato" intellettuale che non si invita mai alle feste. Ebbene quello sfigato, per la precisione Alastair Crane, darà filo da torcere alla comunità vampirica. Psicopatico fino al midollo, la sua missione è sterminare tutti i vampiri per il bene dell'umanità. Ovviamente il suo obiettivo finale è catturare il Sommo maestro dei Diurni, Raistan.
Anche questa volta l'autrice ha superato se stessa. Il suo personale modo di scrivere mi ha sempre colpita. Leggendo non si può fare altro che provare un istintiva simpatia, nel mio caso un grande innamoramento per Raistan e i suoi compagni d'avventura. Grandissimo e simpaticissimo Nathan, bel lupacchiotto tecnologico. E che dire di Greylord? Il miglior amico di Raistan, l'unico che riesce a tener testa al suo caratteraccio.