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Guerra e guerra by László Krasznahorkai
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bookshelves: ebook, letteratura-paesi-dell-est

Tenere a memoria, per quanto sia difficile, questo nome Laszlo Krasznahorkai, l'autore merita il Nobel, non è che lo dico io è da un po' uno dei possibili candidati al premio.
Laszlo Krasznahorkai è il maggior scrittore ungherese, viene avvicinato a Sebald o a Bernhard, trovo siano accostamenti un po' fuorvianti, se di Sebald ha l'amore per la delimitazione spaziale o temporale dei dettagli, anche architettonici, e di Bhernard una certa visione cupa del mondo, di converso Krasznahorkai possiede quel guizzo di follia e visionarietà, di sparigliare le carte, e la sua scrittura possiede una gentilezza anche nel descrivere il male, che non so spiegare.

Da sfatare subito ogni possibile associazione evocata dal titolo: qui la guerra in senso tradizionale non c'entra una cippa.
La guerra è da intendere come uno stato permanente dell'esistenza: pulsione tra il bisogno di sicurezza (il vallo di Adriano) e la tendenza ad affrontare sempre nuove sfide (colonne d'Ercole a Gibilterra), così solo a titolo esemplificativo, cose che si chiariscono in corso di lettura.
La vita, così come la Storia, ha il carattere di una continua precarietà, è un Eden sempre perduto non appena lo si conquista ecco arrivare la distruzione, la fine della pace nella grande Storia o della propria serenità individuale.

Il protagonista tal Korin è un dolcissimo logorroico genio, folle e come tutti i folli un perdente, votato alla sconfitta perenne, Korin ama i perdenti; trova un manoscritto negli archivi di Stato dove lavora e consegnarlo all'eternità, condividerlo, diffonderlo diventa lo scopo della sua esistenza.
Lo so l'espediente del manoscritto in letteratura è spesso abusato, infastidisce sempre anche me, fa nulla dimenticatelo.
Il romanzo si svolge su due piani presente e passato, ma non il classico viaggio nel tempo all'indietro (quello sarebbe oltremodo banale) ma un po' a zig zag, uno slalom passando in epoche storiche diverse: per l'antica isola di Creta, Colonia e il suo meraviglioso Duomo, Bassano e parte del Veneto, il Vallo Adriano, Gibilterra e finalmente Roma davanti a Porta Appia dove qualcosa definitivamente finisce, ma poi New York (il centro del mondo) e l'Ungheria ovviamente, per finire in Svizzera in un igloo che è un'opera d'arte d'avanguardia di uno scultore italiano esistito realmente, dove finzione narrativa e realtà si fondono nel vero senso della parola e per questo aspetto audace il romanzo di Laszlo Krasznahorkai è veramente postmoderno.

Guerra e guerra romanzo stratificato di significati, caleidoscopico, avvolgente nelle sue frasi lunghissime ma sempre chiare, una prosa di una bellezza abbacinante.
Dell'autore avevo già letto Melancolia della resistenza, altrettanto bello, ma con Guerra e guerra siamo ad un livello direi superiore per completezza e universalità di temi e narrazione.
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Reading Progress

April 4, 2022 – Started Reading
April 10, 2022 – Shelved
April 10, 2022 – Shelved as: ebook
April 10, 2022 – Shelved as: letteratura-paesi-dell-est
April 15, 2022 – Finished Reading

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