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domenica 26 gennaio 2014

Buchi neri e amore...il tempo

(foto di garimar)

Cercasi amore

In un pomeriggio domenicale , capita per caso , come tutto nella vita,  una concomitanza di eventi che portano entrambi allo stesso tema, con le stesse identiche conclusioni.-  
Sono quei casi in cui si arriva abbastanza vicini a comprendere come  esiste un "unicum" di conoscenza  dello spirito umano , un unicum che si allarga fino a far comprendere il grande disegno dell'esistenza  - o quasi. Si arriva anche a comprendere come  il disegno meraviglioso che abbiamo dinanzi i nostri occhi non può che esser amato lasciandoci basiti per la sua complessità e infine riducendosi all'interno di noi stessi in ciò che chiamiamo anima. 
Seguivo una trasmissione sulle origini dell'universo tenuta dal fisico Stephen Hawking (Esistenza intrinseca), dove  veniva illustrato il concetto di "orizzonte degli eventi"  di un buco nero. Avvicinandosi ad un buco nero si noterebbe man mano il rallentamento della velocità e quindi del tempo fino a fermarsi del tutto su cio' che viene definito appunto orizzonte degli eventi . La trasmissione approfondiva il concetto fino ad arrivare al  momento iniziale dell'universo e di come niente potesse esserci prima. Prima del momento iniziale dell'universo (Big Band)  niente, neanche il tempo, puo' aver avuto significato semplicemnte perchè nulla poteva esistere. Il tempo stesso nasce con la nascita dell'universo .
In sostanza la spiegazione del fisico era centrata sul concetto di tempo , che come entità misurabile esiste  con la formazione dell'universo. L'universo quindi è nato senza una causa , perchè non essendoci un tempo  nulla può esserci ad aver determinato l'istanze iniziale, neanche una volontà divina. Trasmissione e temi interessanti se non altro perchè fonte di riflessioni su cui ognuno puo' cercare di comprendere la propria esistenza. 
Allo stesso tempo , quasi per caso (ma poi  esiste il caso nella vita ?) , seguivo anche un film così detto di intrattenimento "Cercasi amore per la fine del mondo") , e com mio grosso stupore , man mano che il film si svolgeva nella sua trama , scoprivo come  affrontasse lo stesso tema del "tempo" o meglio della mancanza di tempo  quando si ha la percezione che la vita sta per finire, o meglio quando si trova il perchè della ricerca che ognuno di noi intraprende nel corso della vita. 
Il film prende spunto da una fine imminente del mondo così come lo conosciamo , a causa di una meteora in avvicinamento , e racconta gli ultimi giorni del protagonista alla ricerca del perchè  il sentimento di amore debba nascere senza causa e non per risolvere bisogni che ognuno può avere. La trama prosegue finchè il protagonista trova questa persona che farà nascere questo sentimento e come l'incalzare degli eventi faccia pesare la mancanza di tempo per ogni cosa.
Stupeffacente la sincronia delle due trasmissioni ( di diversissimo spessore) ma con lo stesso concetto di base. 
Da un lato il film  con il tempo in lento scadere senza possibilità , dall'altra la trasmissione scientifica che illustrava come non si possa spiegare l'inizio, il principio perchè nulla puo' esserci prima dell'inizio, come nulla ci sarà dopo la fine del tutto e in sostanza come il tempo abbia un inizio e una fine segnando  "l'orizzonte degli eventi" . 
Il film si conclude con una ammissione del protagonista rivolto alla sua amata poco prima della fine  :  anche se ti avessi conosciuta prima , il tempo non sarebbe bastato.

Verità che possono desumersi sia da una trasmissione scientifica come da un film di intrattenimento ,si puo' sempre scoprire il senso delle cose ,  aprendo la mente e il cuore a cio' che vediamo ed ascoltiamo.

P.S.
sempre con le coincidenze accennate nel post, e per i puristi scientifici  il giorno dopo (27/01/2014) la pubblicazione del presente post   , il fisico Sthephen Hawking  ha rilasciata una intervista dove annuncia la revisione del concetto  "orizzonte degli eventi" , ribadendo che contrariamente a quanto fin qui asserito , ora la scienza quantistica ammette che energia e informazione possano uscire da un "black Hole" . E' il nuovo "orizzonte apparente" . (studio presentato alla comunità scientifica il 22/01/2014)  .

lunedì 9 maggio 2011

giovedì 25 febbraio 2010

La CEI : Consapevoli ma non protagonisti

La condizione del Sud

- La mafia sta prepotentemente rialzando la testa. Di fronte a

questo pericolo, si sta purtroppo abbassando l'attenzione. Il male
viene ingoiato. Non si reagisce. La società civile fa fatica a
scuotersi. Chiar...o per tutti il giogo che ci opprime. Le analisi
sono lucide ma non efficaci. Si è consapevoli ma non
protagonisti". (allarme CEI)


E' un discorso profondo e un ulteriore punto di attenzione allo stato attuale di cio' che accade.
In altri termini Sveglia Italiani.
In quel "consapevoli ma non protagonisti" c'è una quantità di concetti da lasciar basiti.
E siamo tutti daccordo nell'esser consapevoli, ben più che consapevoli , di ciò che ci circonda, di come e quanto sia imbibito il nostro mondo e società lavorativa di compromessi e sotterfugi .
Siamo coscienti di questa massa di intrighi che ci sovrasta e ci governa dettando ogni nostra azione. Siamo bensì consapevoli come sia in principal modo il nostro comportamento a determinare questo stato di cose. Anche se affermiamo a gran voce che la colpa non è nostra , che nessuno di noi puo' far niente , che le cose son così perchè cosi son sempre andate , in coscienza ognuno di noi ammette che la nostra è solo rinuncia o piccola e locale convenienza.
In altri termini , ci manca la cultura della coscienza e non solo quella morale.
Siamo appunto consapevoli della nostra limitatezza con questo delimitando ancor più lo spazio delle anomalie, e delle malefatte , costringendole nel recinto della nostra conoscenza. Ma poi ci fermiamo, dichiariamo finito il nostro ruolo con quella consapevolezza delle cose che sono.
Dopo , e qui viene il bello , dopo gettiamo la spugna, e ci ritiriamo quali asceti in una sorda e recriminosa constatatzione della realtà, come se non ci riguardasse. Del resto il discorso comune tra noi è il solito "ma chi me lo fa fare", oppure ancor peggio " ma nessuno lo fa, perchè proprio io ? "
Siamo dunque non protagonisti, non saliamo sul palco, non accendiamo i riflettori su di noi , amiamo l'ombra e la comodità della platea al buio.
Siamo seduti , guardiamo lo spettacolo atroce, fischiamo, urliamo , ma sempre nell'ombra, in seconda fila..e sempre un pelino piu' piano del nostro vicino che ci siede affianco.
Non protagonisti della nostra vita e neanche delle nostre decisioni. In sostanza ci lasciamo vivere, e viviamo una vita non nostra.
Ancor più negli ultimi tempi siamo astanti di un baratro, ma nulla ci sconvolge, nulla ci spinge ad alzarci e chiedere almeno un "perchè".
Non protagonisti viviamo e non protagonisti moriamo.
In altri termini parvenze e fantasmi di esistenza.
Ogni sera dovremmo rileggere l'affermazione della CEI , che riguarda in primo luogo la condizione del sud, ma io credo cenza tema di smentita di poter allargare a tutti noi uomini tale condizione. Oramai siamo tutti immersi in questa melassa truce, e maleodorante.
Ne siamo consapevoli, ma ci manca la volontà (non la forza) di tirarcene fuori. Morti viventi che si peritano di dichiare : Lei non sà chi sono io !!
Lo so benissimo : Lei è un cadavere consapevole e non protagonista.

mercoledì 25 novembre 2009

L'animale degli animali

(foto di garimar)

Le religioni

Solo l'animale uomo è in grado di concepire il pensiero mistico e spirituale che ha preso sotto varie forme il significato di "religione". In nome e per conto di religioni più o meno legittime sono state combattute guerre e commessi eccidi in numero elevatissimo , e sono stati versati fiumi di sangue sempre in nome del supposto appogio e benevolenza degli Dei/Dio.
Solo l'animale uomo è in grado di concepire una filosofia e un credo che abbisogna di elargizioni sotto varie forme , per poter autoproclamarsi "spirito divino". Sotto le sembianze di "spirito" l'uomo di volta in volta ha messo varie figure, dalle piu' sante alle più diaboliche, innalzando in nome di queste pire e roghi, forche e macelli .
L'animale uomo non è cambiato da quello che ha calpestato questo pianeta da più di diecimila anni , anzi, probabilmente, si è ancor più inbarbarito, nascondendosi sotto una supposta aurea di civiltà e solidarietà tra esseri umani.
E a poco vale la considerazione che siamo alla presenza di un caso particolare di religione del XXI secolo, dimenticando le stragi del passato (comuni a tutti i pensieri religiosi) e non citando in questa sede il problema attuale del terrorismo religioso.
L'animale uomo ha dimenticato che è solo un essere vivente tra i tanti di questo pianeta e che su scala universale è meno che un pulviscolo, privo di una qualsiasi giustificazione per la sua esistenza. L'animale uomo è il peggior esser vivente che sia conosciuto nell'universo a noi noto, e ogni tentativo di contraddire tale asserto è privo di ragione in sè.
L'animale uomo è altresì noto , è destinato ad estinguersi senza lasciare traccia di sè e senza dare un significato a questo passaggio in questo remoto angolo di universo. Quando sarà scomparso , le cose naturali dell' universo torneranno ad essere quelle di sempre anche su questo minuscolo pianeta, che finalmente guarirà da questa infezione chiamata uomo.

Yahoo! Notizie - In tutto sono trecentomila gli animali massacrati in onore di Gadhimai, dea hindu della potenza. La dea è assetata di sangue e ogni cinque anni pretende il sacrificio degli animali. E' la più grande mattanza rituale nota al mondo: bufali, capre, topi o piccioni, il numero delle beste sgozzate e trucidate per la dea non ah paragoni. I bufali, oltre ventimila, vengono sgozzati dai loro carnefici e il tempio della dea accoglie il loro sangue. Solo allora i fedeli pososno chiedere a Gadhimai di esaudire i propri desideri.

Corriere della sera - Nepal, massacrati 20 mila bufali
KATHMANDU - Fra inutili proteste di animalisti venuti da varie parti del mondo, 20.000 bufali sono stati sacrificati a Bayapur, nel distretto nepalese di Bara, in nome di Gadhimai, dea hindu della potenza ritenuta assetata di sangue. Lo sgozzamento di massa dei bufali, scrive oggi il portale Nepalnews, è cominciato dopo che il custode del tempio di Gadhimai, Mangal Chaudhary, ha eseguito il «Panchabali» (sacrificio di cinque animali: topolino bianco campestre, maiale, piccione, capra e bufalo) ed il «Narbali» (sacrificio umano, simbolizzato dalla rottura di una noce di cocco previamente riempita di sangue donato da volontari). Successivamente, di fronte a decine di migliaia di persone provenienti da Nepal e India, 250 persone hanno cominciato il rito sacrificale dei 20.000 bufali offerti dai fedeli affinchè la dea Gadhimai esaudisca i loro desideri.

Diario del web - Per la festa di Gadhimai, offerti in sacrificio 250mila animali
Londra - Nonostante le proteste di un piccolo ma rumoroso gruppo di attivisti animalisti, è iniziato in Nepal il festival induista di Ghadimai, nel corso del quale saranno uccisi in sacrificio più di 250mila animali. Secondo quanto riporta il sito web della Bbc, il festival, che si svolge ogni cinque anni e dura due giorni, si tiene a Bariyapur, nel sud del Paese.

Attraverso i sacrifici i fedeli sperano di ottenere felicità e prosperità dalle divinità Indù. «Le divinità hanno bisogno di sangue», dice Chandan Dev Chaudhury, un prete del tempio di Gadhimal. «Se qualcuno ha un problema - spiega - sgozzerò un animale nel tempio e il problema di questa persona sarà risolto». Al festival partecipano centinaia di migliaia di fedeli, giunti a Bariyapur anche dalla vicina India.

sabato 16 maggio 2009

Dal primo uomo al Figlio dell' Uomo

L'età dell'uomo

Fino a non molti anni fa si riteneva che il più antico antenato dell'uomo fosse il Ramapiteco, una scimmia antropomorfa che circa 12-11 milioni di anni fa scese dagli alberi per vivere al suolo, in seguito alla comparsa delle savane al posto delle foreste tropicali. Oggi si tende ad escludere un rapporto tra l'uomo e il Ramapiteco, che sarebbe solo uno stadio nella linea evolutiva delle scimmie. I primi resti fossili attribuibili ad un progenitore dell'uomo sono stati trovati in Etiopia, nella valle di Hadur, datati a circa 4 milioni di anni fa. Si tratta di un individuo di sesso femminile, battezzato Lucy dallo scopritore, appartenente al genere Australopitecus afarensis, da cui, secondo una teoria diffusa, sarebbero discesi l'Australopitecus africanus e l'Australopitecus robustus, sempre rinvenuti in Africa, e considerati un ramo laterale nella linea evolutiva dell'uomo (nel 1989 è stata annunciata la scoperta in Cina, sulle rive del fiume Hanjiang, dei resti di un ominide classificato come australopiteco, datato a due milioni di anni fa; questa scoperta potrebbe fare rivedere la teoria che indica nell'Africa la culla dell'umanità).
...
1,5 milioni di anni fa comparve l'Homo erectus, forse sviluppatosi in Africa dall'Homo habilis e poi diffusosi in Europa e Asia. Come indica già il suo nome scientifico aveva raggiunto la piena stazione eretta.
...
Tra i 300.000 e i 200.000 anni fa iniziarono a comparire sulla terra individui piu' simili all'uomo moderno.
.... (da Librazioni)

Da questo articolo introduttivo possiamo desumere una scala dei tempi molto estesa per la vita dell'uomo sulla terra. E' una scala enorme se la riportiamo su un asse , e se prendiamo come blocchetto unitario la durata di 1000 anni , fissando su tale asse il punto zero , equivalente alla nascita di Cristo, dovremo disegnare ben 300 quadratini prima e solo 2 successivi al punto ZERO.
Già il fatto che convenzionalmente per l'intera umanità il punto zero sia la nascita di Cristo ci porta a considerare che, forse, è stato un atto di prevaricazione tutta occidentale.

Ora se guardassimo il grafico ottenuto sarebbe evidente che gli ultimi 2 quadratini sono determinanti per la cultura dell'intera umanità, ben piu' e in maniera molto piu' radicata che non i primi 300.
Possiamo concludere che solo negli ultimi due quadratini l'essere supremo ha deciso di dare un aiuto evidente e una retta via a questa umanità peccatrice per la salvezza dell'anima.
La domanda sovrumana è : perchè aspettare ben 300 quadratini prima di dare una speranza di salvezza?
I primi anni che hanno visto l'uomo affermarsi su questo pianeta, la popolazione non era certo pari ai 6,7 miliardi odierni, è pur vero che nel corso di questi 300 quadratini si è visto nascere e morire una molteplicità di esseri umani ben superiore alla totalità presente nei recenti due (anni 1000 e 2000 d.c.) .
Come mai allora il Dio divino ha deciso di salvare coscientemente solo una esigua parte di quei suoi figli così amati ?
Naturalmente non è così semplice impostare il discorso spirituale, qui si fa una estrapolazione semplicistica,  il discorso è molto piu' profondo e coinvolgerebbe conoscenze molto ardite come concetti sul libero arbitrio, ad esempio.
Ma in estrema sintesi, astraendosi dal lato spirituale, il dato di fatto rimane: solo due quadratini su trecento hanno visto affermarsi e diffondersi la speranza dell'umanità.
Ma aprendo ancora di piu' il quadratino unitario di 1000 anni , ad esempio ingrandendo fino a quadratini di 100 anni , soffermiamoci negli anni dopo il punto ZERO.
In questo caso occorre aspettare altri 3 quadratini , prima di notare una certa rilevanza e diffusione di cio' che abbiamo chiamato cristianesimo , ben due secoli oltre la morte di Colui che viene chiamato il Figlio dell'Uomo.
Non possiamo non notare come tale tendenza si impone a partire appunto dal 325 d.c. (Concilio di Nicea) , e grazie alla attività di un altro uomo non Figlio dell'Uomo che è l'imperatore Costantino , figura molto piu' laica della precedente.

Quindi in estrema sintesi solo negli ultimi 1700 anni si è avuta una sensibile influenza del concetto cristiano , gli ultimi 1700 su 350.000.
Sembra abbastanza scarso il rapporto per poter con sicurezza affermare che siamo nella verità assoluta.

Post già pubblicati per un quadro più completo :

2007:
Radici
Mistress
Il fanculo e la vita

2008:
Programmi notturni
Personale
Dio e gli extraterrestri
Anno domini 1 a.c.
100 d.c.
Angeli

2009:
Le campagne contro la fame del mondo
La festa di S. Nicola

giovedì 7 maggio 2009

La festa di S. Nicola (l'altra festa)




Dal sito della Basilica di S. Nicola

Nel 1087 una spedizione navale partita dalla città di Bari si impadronì delle spoglie di San Nicola, che nel 1089 vennero definitivamente poste nella cripta della Basilica eretta in suo onore. L’idea di trafugare le sue spoglie venne ai baresi nel contesto di un programma di rilancio dopo che la città, a causa della conquista normanna, aveva perduto il ruolo di residenza del catepano e quindi di capitale dell’Italia bizantina. In quei tempi la presenza in città delle reliquie di un santo importante era non solo una benedizione spirituale, ma anche mèta di pellegrinaggi e quindi fonte di benessere economico.

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Il furto delle reliquie di un santo famoso avrebbe dato a Bari una dignità religiosa che ancora non aveva (l'arcivescovo continuava a chiamarsi di Canosa e di Bari) e avrebbe suscitato un movimento di pellegrinaggi, che per quei tempi equivaleva a ciò che oggi è il turismo religioso.

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La scelta di S. Nicola fu abbastanza naturale. A Bari, dopo quello di Giovanni, il nome più diffuso era Nicola (già vi erano tre o quattro chiese in suo onore). D’altra parte, dove riposava il corpo di S. Nicola (Mira, in Asia Minore) ormai imperversavano i Turchi, e quindi i Baresi non potevano essere accusati di averlo rapito ai cristiani orientali. Inoltre, Mira si trovava su una rotta frequentemente seguita dalle navi baresi dirette in Siria, e pertanto non era necessario organizzare un’apposita spedizione, ma poteva essere inserita in un’operazione commerciale. Senza dire che allora S. Nicola era già il santo numero uno del calendario cristiano, e che quindi la presenza del suo corpo a Bari avrebbe garantito numerosi pellegrinaggi.

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Agli inizi del 1087 circa ottanta marinai, commercianti e schiavi (il numero 62 si riferisce ai partecipanti con diritti civili) partirono per Antiochia su tre navi cariche di grano e di cereali.

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Quando nella via del ritorno le tre navi accostarono al porto di Andriake, i comandanti decisero di evitare, se possibile, uno scontro coi saraceni, mandando preventivamente in perlustrazione alcuni uomini insieme ai due pellegrini suddetti. Rassicurati da questo punto di vista, mentre una quindicina restavano a bordo insieme ai vogatori, gli altri 47 si inoltrarono per circa due chilometri all’interno, pervenendo alla chiesa dove si conservavano le reliquie di S. Nicola, che si trovava a circa un chilometro prima dell’abitato. Ivi trovarono quattro monaci bizantini, ai quali chiesero della manna, il liquido che si formava nella tomba del Santo. Altri si misero a pregare, dando l’impressione di una comitiva di pellegrini. I più giovani, però, non avevano la pazienza per tutto quel tergiversare. Finalmente, i Baresi rivelarono il loro intento, di portare le reliquie in salvo, vista l’imminente conquista turca. Erano disposti anche a trattare finanziariamente la cosa. Inizialmente, forse non prendendoli troppo sul serio, i monaci risposero che il Santo non aveva mai permesso ad alcuno di portarlo altrove. Persino l’imperatore Basilio il Macedone aveva dovuto recedere da un simile intento. Quando, però, i monaci guardarono meglio e si accorsero che i Baresi sotto i mantelli portavano delle armi, capirono che quelle dei Baresi non erano vaghe intenzioni, ma propositi fermi. Allora uno dei monaci cominciò a indietreggiare lentamente verso la porta, deciso ad andare ad informare i Miresi di quanto stava accadendo. I Baresi però avevano già provveduto a bloccare l’entrata, per cui il povero monaco fu immobilizzato. Anzi, uno dei Baresi, estratta la spada, la puntò alla gola dell’uomo di Dio, minacciando di ucciderlo se non avesse parlato e non avesse rivelato l’ubicazione del sepolcro del Santo. Intervenne a quel punto un altro monaco, il quale aveva capito che ogni resistenza sarebbe stata inutile, e speranzoso che nel frattempo sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe impedito la perdita del sacro tesoro, rivelò agli astanti il luogo ove riposavano i suoi sacri resti. I Baresi si accorsero che era proprio in corrispondenza del foro da cui veniva estratta la santa manna.
Cominciarono così a dare delle picconate per scavare la tomba, accorti a non colpire le reliquie. Ma il tempo passava e alcuni cominciavano ad innervosirsi. Fu così che il giovane Matteo decise di bandire ogni timore e di spaccare la lastra del sarcofago. Tolto quindi il coperchio, entrò nel sarcofago, affondando le mani nella manna che lo riempiva, ed estraendo le ossa del Santo. Tutti guardavano esterrefatti, un po' per la vista diretta delle reliquie, un po' allarmati dal modo in cui le ossa venivano prese. Un episodio però si verificò a quel punto che ebbe l’effetto di rasserenare gli animi. Fra i Baresi c’erano anche due sacerdoti, Lupo e Grimoaldo. Quest’ultimo, durante tutta quell’operazione, aveva appoggiato ad una colonna un’ampolla di manna. Un movimento inconsulto la fece cadere, con il caratteristico rumore che precede l’andata in frantumi. E invece, ciò non si verificò. Dopo un primo momento di sorpresa, il fatto fu interpretato come un segno favorevole, un’approvazione da parte del Signore e del Santo stesso di quanto essi stavano facendo.
Così Matteo completò l’opera di estrazione delle reliquie, porgendole ai suddetti due sacerdoti che, baciandole, le riponevano in un panno. Qualcuno cercò di prendere anche una bella icona appesa al muro, ma gli altri lo esortarono a desistere per non privare del tutto i quattro monaci della presenza del Santo. Raccolte le reliquie, e quasi cantando sommessamente, presero la via delle navi. Dopo qualche incertezza su quale delle navi avrebbe dovuto avere l’onore di portare le reliquie, finalmente si decisero e levarono le ancore.

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Fin qui il fatto storico, che porta a comprendere (laicamente) come questa festività religiosa non sia altro che una celebrazione di un evento che di religioso ha ben poco. Vale poco considerare (sempre laicamente) che quei territori da cui son state tratte le spoglie del Santo , correvano un grosso rischio di cadere in mani degli "infedeli". Di fatto si celebra quella che in termini moderni è una rapina.


Che lo si voglia o no , è una strano concetto di religione , quello di depredare una città a favore di un altra. Del resto come ricordato il vero obiettivo non era tanto sollecitato da motivi ecumenici quanto da motivi economici e sociali di rilancio di una città fino allora alle prese con un anonimato culturale e commerciale.

martedì 10 febbraio 2009

Adriano Sofri, Eluana e gli altri

Adriano Sofri
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Adriano Sofri (Trieste, 1 agosto 1942) è un giornalista, scrittore e politico italiano, leader di Lotta Continua, condannato dopo un controverso caso giudiziario quale mandante dell'omicidio del commissario di polizia Luigi Calabresi. Questi era stato accusato da Sofri come responsabile della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli nel corso degli interrogatori sulla strage terroristica di Piazza Fontana.
Attivo nella sinistra operaista italiana sin dai primi anni '60 (collaborò alla rivista Classe operaia), Sofri fu tra i fondatori de Il potere operaio pisano per divenire poi leader della formazione extraparlamentare comunista Lotta Continua, fino al suo scioglimento nel 1976. Dagli anni Ottanta, abbandonata la militanza politica, si è dato all'attività di studio e pubblicistica in campo storico-politico con numerosi articoli e saggi. A lungo titolare di una rubrica su Panorama, collabora oggi con La Repubblica e Il Foglio.
Condannato in via definitiva quale mandante del delitto Calabresi, Sofri, come Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, tutti coinvolti dal pentito Leonardo Marino, si è sempre dichiarato estraneo alla vicenda, né ha mai presentato richiesta di grazia. Anche se il 9 gennaio 2009 in una intervista al Corriere della Sera nel ribadirsi innocente, si è assunto la corresponsabilità morale dell'omicidio [1].
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La detenzione :
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Nel 1997, con la conclusione del lungo iter processuale e la condanna, iniziò il periodo di detenzione di Adriano Sofri, che ha scontato parte della pena nel carcere San Giovanni Bosco di Pisa.
Nel giugno del 2005 ha ottenuto la semilibertà per collaborare con la Scuola Normale Superiore di Pisa alla sistemazione degli archivi di Eugenio Garin e Sebastiano Timpanaro.
Nel novembre del 2005 è stato colpito dalla sindrome di Boerhaave, una malattia piuttosto rara che gli comporta la rottura di cinque centimetri dell'esofago. A causa delle cattive condizioni di salute, che gli hanno imposto il ricovero all'ospedale "Santa Chiara" di Pisa, gli è stata concessa la sospensione della pena.
Nel gennaio del 2006 è stato dimesso, tornando in libertà per il periodo di convalescenza rimanente. Lo stesso anno ha ottenuto 14 voti all'elezione del Presidente della Repubblica, in segno di sostegno da parte del gruppo parlamentare radical-socialista della Rosa nel Pugno.[3] Attualmente si trova in detenzione domiciliare, ma è stato autorizzato a partecipare a vari incontri e trasmissioni televisive.
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Le richieste di grazia :

Sofri non ha mai presentato personalmente richiesta di grazia, ritenendo un tale atto incongruo a sanare la posizione personale di un innocente. Tuttavia, intorno al caso Calabresi è sorto in Italia un movimento innocentista di opinione pubblica volto a promuovere l'atto di clemenza. Ne fanno parte molti esponenti della sinistra, ma anche personaggi di altre correnti politiche. Tra gli esponenti di spicco vi sono Giuliano Ferrara e Gad Lerner.
Nel 1997 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, sollecitato da numerosi parlamentari, circa 200, e da molti cittadini comuni (160 mila firmatari), rifiutò di firmare la grazia, con una lettera ai Presidenti delle Camere, Luciano Violante e Nicola Mancino.[4]
Nel periodo 2001-2006, i ripetuti inviti a dare corso alla richiesta di grazia, avanzati in maniera trasversale da esponenti della politica e della cultura (ma mai da Sofri in persona), sono sempre stati respinti dal Ministro della Giustizia Roberto Castelli, malgrado il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi avesse nello stesso periodo più volte manifestato la volontà di concederla, tanto da giungere a un conflitto con il guardasigilli risolto poi dalla Corte Costituzionale che, con sentenza n.200 del 18/05/2006, ha stabilito che non spetta al Ministro della giustizia di impedire la prosecuzione del procedimento di grazia; in poche parole Ciampi avrebbe potuto concedere la grazia anche senza la firma del guardasigilli.
Alla fine la grazia non fu concessa perché la sentenza fu emessa tre giorni dopo che Ciampi si era dimesso dalla carica di Presidente della Repubblica.
La grazia fu invece concessa a Ovidio Bompressi, autore materiale (sentenza in Cassazione) dell'omicidio Calabresi, che ne fece richiesta al neoeletto Napolitano (fu uno dei suoi primi atti).
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Oggi sul caso Eluana (pubblicato da Repubblica.it)
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"Salutiamola, Eluana, con l'amore che si sapeva riservare alle ragazze perite, tenerelle, pria che l'erbe inaridisse il verno. Quanto a noi, scriviamo ciascuno sul proprio cartello: "Giù le mani da me, per favore"
......
Ogni commento di blogger sarebbe inopportuno .
Lascio al lettore il giudizio , sulle considerazioni che ognuno puo' fare proprie.
Ma pongo il dubbio su chi è chiamato a disquisire di concetti , che per loro stessa natura dovrebbero essere trattati con ogni cautela.
In ogni caso, siamo in una società che ha nel ravvedimento e nel perdono, uno dei cardini del vivere civile, come è altrettanto vero che siamo in una società che fa del ricordo un impegno assoluto. Il ricordo che dovrebbe valere sempre ....e non solo quando fa comodo.
Il ricordo che dovrebbe imporre a volte il silenzio , di gran lunga da preferire a tantissimi discorsi.

giovedì 15 gennaio 2009

Il Verbo

(foto di Garimar)

Dal mio blog:
Dicembre 2007 : il fan culo e la vita
Gennaio 2008 : Il SI e il NO
Febbraio 2008 : Personale
Maggio 2008 : Dio e gli extraterrestri
Settembre 2008 : Interpretazione della realtà: 100 d.c.
Novembre 2008 : Il principio e la fine
Dicembre 2008 : Angeli
Gennaio 2009 : Le campagne contro la fame del mondo


Oggi: Gazzetta del mezzogiorno (14/01/09) di Gianluca Veneziani

Sugli autobus di Barcellona ti imbatti in scritte con un messaggio promozionale-religioso : "Dio forse non esiste. Goditi la vita".
Su quelli di Madrid : "Dio esiste. Goditi la vita in Lui".
Nel regno incontrastato dell' Uomo moderno e mondano (la città), lascia una insolita traccia la domanda del divino.....

martedì 6 gennaio 2009

Le campagne contro la fame nel mondo

(foto di garimar)
Il potere e il cemento

(di Elio Richiuto da Euromediterraneo)
In altri tempi la lettura di uno striscione con la scritta “Più preghiere e meno cemento” sarebbe forse passata senza destare grande interesse: oggi, in piena crisi economica, con in atto una forte recessione, ci induce a riflettere profondamente. A riflettere in primo luogo sulla necessità e sulla utilità d’una nuova Cattedrale da costruire a ridosso del vecchio, storico tempio emblema della religiosità salentina. Un tempio che da secoli svetta sulla sommità del promontorio japigio, più volte distrutto da orde barbariche e sempre ricostruito dalla caparbia volontà e dalla fede del popolo salentino. A questo tempio si vuole aggiungere oggi un agglomerato di cemento che snaturerebbe persino i concetti storici e fideistici del tempio stesso, ancora meta di una religiosità i cui valori, da sempre parte integrante del culto Mariano, sono stati tramandati da generazione in generazione.

Ma a cosa serve e soprattutto a chi, la cementificazione di aree soggette a vari vincoli paesaggistici?, non serve certo ai fedeli, ai leucani, tantomeno ai pellegrini che, da secoli, pregano nel vecchio, venerato tempio dedicato a Minerva ed oggi a Santa Maria de Finibus Terrae.

Sembra che per la costruzione della nuova chiesa dovranno essere investiti circa 7 e più milioni di euro (14 miliardi di vecchie lire): cifra che a noi sembra da impiegare in una colossale sciocchezza che si segnala soltanto per l’inutile imponenza. Non intendo promuovere con questo una polemica con i responsabili a tutti i livelli che hanno dato l’ok al progetto senza, secondo me, una approfondita riflessione: una “tiratina di giacca” va fatta a tutti questi signori per spingerli ad un ripensamento su quanto deliberato e forse ancora da deliberare. Perché crediamo sia venuto il momento di considerare il danaro pubblico, e non, con il dovuto rispetto, ricordando loro ancora una volta che la crisi impone un cambiamento di rotta volgendo il timone verso chi ha bisogno, con impieghi produttivi capaci di contribuire a risolvere, o a mitigare, la crisi che attanaglia migliaia di salentini, ai quali non interessa una inutile mega struttura, una cattedrale di cemento: a loro basta entrare nella vecchia Chiesa, nel loro millenario Santuario dove inginocchiarsi e raccogliersi in preghiera.

Non è demagogia questa, non c’entra. È ora di capire invece che nell’animo e nella testa di tutti deve albergare un concetto elementare che politici ed amministratori hanno, per antico vizio, trascurato. Non bisogna più sperperare il denaro con facile disinvoltura, occorre rigore senza eccezioni, per non dare spazio a impiego di danaro per proprie vanità o speculazioni di sorta a danno degli interessi della collettività. Leuca ha bisogno di ben altro, e di non essere, ancora una volta e suo malgrado, aggredita dal cemento con una struttura invasiva e destrutturante, deturpando un meraviglioso paesaggio, soggetto anche a vari vincoli paesaggistici, che si affaccia sul maestoso e incantevole mare che il mondo tutto ci invidia.

Fin qui l'articolo , ora alcune considerazioni al di là dell'esposizione di intenti e del progetto.

Ora con buona pace dei soliti compassionevoli cristiani e caritatevoli cittadini, alla prossima campagna contro la fame del mondo o per i bambini affamati se sul serio si volesse fare qualcosa , si dovrebbe esigere che si evitassero tali spese e non si insultasse il buon senso e la nostra coscienza, chiedendo l'obolo pro questa o quella campagna.
Quante campagne potremmo sovvenzionare con 7 milioni di euro ????
Quanti bambini potremmo aiutare sul serio con 7 milioni di euro ?
Perchè spendere 7 milioni di euro in una località che è in stragrande maggioranza dell'anno deserta, per ampliare quanto è già sufficiente a contenere fedeli e visitatori occasionali e/o organizzati?
Vogliamo soddisfare l'avidità e la sete di potere di quanti siedono su scanni da cui dovrebbero partire proclami di assoluta umiltà.
Il sentimento religioso sfruttato ad arte, il solito meccanismo.
Ora pronti col telefono per sovvenzionare la prossima richiesta di obolo e tacitare le nostre coscienze falsamente messe sotto accusa proprio da quei personaggi pronti a spendere 7 milioni di euro per farsi belli.

lunedì 8 dicembre 2008

Angeli

Tra di noi

Parliamo di Angeli , e subito ci sovvengono pensieri di dorate praterie, di fasci di luce e di voci in coro. Parliamo di Angeli e ci sentiamo un calore dentro come antichi sapori che ci riportano al contatto con la natura, con la serenità, con la pace.
Ci sembra che solo il pronunciare la parola Angelo , basti per farci sentire diversi, piu' umani , piu' semplici , ed in parte è proprio così.
Parliamo di Angeli e alla mente si formano immagini fatte di purezza, di pulito , di fresco , di ambienti luminosi , ma non accecanti, di ambienti anestetizzati, ma non freddi. Parliamo di Angeli e pensiamo sempre ad esseri bellissimi, perfetti, umanamente vicini all'assoluto.
In verità gli Angeli esistono, sono ben presenti in questa esistenza e sono tangibili ai nostri cuori continuamente. Non sono mai però, come gli abbiamo immaginati , e quasi mai si aggirano per ambienti perfetti e luminosi. Sempre , e assolutamente sempre, per incontrarli dobbiamo scendere all'interno di noi stessi nelle catacombe del nostro spirito , e nelle fogne che la nostra materia corpo puo' sopportare. L'incontro con un Angelo non ha niente di aulico, di luminoso, di perfetto, di trombe squillanti e di cortei fioriti. L'incontro con uno spirito angelico è sempre in pieno campo di combattimento, piu' che sereni cieli, avviene su pianure inondate di sangue dei caduti, piu' che in ambienti anestetizzati e bianchi , avviene nelle caverne degli scarichi dei rifiuti umani. Piu' che con odore di pulito avviene con la puzza del tanfo della nostra coscienza putrida. Eppure esistono, sono reali , e hanno poteri sovrumani. Hanno qualcosa in piu', che non vediamo , non percepiamo, presi come siamo nel concetto assoluto di Angelo : sono come noi. Sono come noi e tra di noi , e sono nei nostri stessi luoghi, sono alle prese con angosce e dissidi come e piu' di noi , ma sono Angeli , e hanno il potere di presentarsi a noi nel nostro interno.
Non incontreremo mai un Angelo al colmo della nostra gioia, della nostra tranquillità raggiunta, quanto piuttosto solo scendendo nei bassifondi del nostro spirito. Svendendoci ai nostri principi, accettando la nostra trasformazione e la contaminazione cerebrale e spirituale, ci dobbiamo fare corrompere da quella che è "esistenza" per sperare di incontrare un Angelo.
Non lo troveremo di certo quando saremo docciati e freschi di moralità assoluta, non lo incontreremo di certo nel nostro conformismo e nella nostra assoluta certezza di dovere morale. Non lo incontreremo di certo immersi nel nostro operoso impegno sociale e umanitario. Non lo incontreremo nel nostro buonismo. Gli abissi interni che abbiamo , che ognuno di noi ha, sono l'unica strada da percorrere per sperare di incontrare un Angelo, Qualcuno che piu' di noi e prima di noi ha percorso quei meandri oscuri che formano il groviglio della nostra bassezza di uomini. Se vogliamo conoscere un Angelo dobbiamo conoscere noi stessi, accettare cio' che siamo , e quasi mai siamo cio' che crediamo o desideriamo essere. Dobbiamo conoscere i nostri piu' bassi istinti, scendere a livello del nostro animale interiore , accettarlo, farlo nostro , sporcarci con le nostre stesse mani, farci impregnare del puzzo delle cose che odiamo, o che ci sembra di odiare, e infine anientati nel nostro spirito , scorgeremo nello stesso tunnel maleodorante altri come noi, e insieme a tanti quelli che chiamiamo Angeli. Ci appariranno miserevoli e non alulici, ci appariranno sporchi e luridi, ma il nostro cuore li vedrà bellissimi, perchè vedrà l'essenza. Ecco perchè le raffigurazioni sono sempre bellissime. Perchè sono delle viste fatte col cuore. Finalmente a quel punto il cuore potrà esprimersi per cio' che è : essere uomo.
Gli Angeli esistono.

lunedì 27 ottobre 2008

Ti conosco


Sulle nostre strade

Capita sempre piu' spesso sulle nostre strade di incontrare gente piu' o meno conosciuta.
Altrettanto è vero , che in questo periodo si pone attenzione a quanti affrontano le nostre strade come fossero piste.
Del resto la banale constatazione di quanto occorra andare leggeri, non tanto per le infrazioni, quanto per i risparmi indotti, sarebbe da normali esseri pensanti. Ma i normali esseri pensanti non abitano su questa terra, dato che il piu' lento viaggia mediamente intorno al 150 kmh. La cosa non mi tange piu' di tanto, se non che mi induce a pensare sul serio che io sia l'ultima ruota del carro, micragnoso alla ricerca del risparmio perduto.
Viene sempre una sorta di rabbia quando qualcuno a fari spianati si pianta nel retro chiedendo anzi pretendendo strada, quasi chiedendo la nostra disintiegrazione immediata.
Questo sarebbe anche normale trattandosi di questioni tra comuni cittadini.
Ma quando nello specchietto retrovisore compare una bellissima lucetta blu a ribadire ancor di piu', il fate strada o Voi che siete peones, allora la rabbia sale nello stomaco e ancor più nella testa.
L'Egregio Signore che si fa scorazzare (e non dico Onorevole , perchè Onorevole dovrebbe essere in primo luogo qualcuno di indubbia coscienza e moralità) evidentemente ha una fretta del diavolo per recarsi a qualche non meglio nota riunione.
Mi chiedo dato che non si tratta di un auto del servizio d'ordine, nè tantomeno con la sirena spiegata , quale sia il motivo e la giustificazione per il quale il succitato signore puo' scorazzare in deroga ai citati limiti dei peones mortali ?
Rispetto a quale criterio si puo' concludere che la Sua riunione è piu' urgente di quella di un banchiere, o di un idraulico o di un medico chiamato al capezzale di un sofferente, o di una mamma che corre dal suo bimbo, o rispetto quella di condominio che è sempre pregna di importantissime decisioni da prendere?
In piu' , mi domando e dico dato che quella macchina è da me pagata, se volesse avere la cortesia di moderare la velocità, dato che mi permetterebbe di risparmiare qualche euro .
Per cui Egregio Signore con la luce blu abbia la cortesia di moderare i modi d'uso di un bene che IO le fornisco e che IO provvedo a mantenere.
Magari Lei sarà assorbito nella lettura di importantissimi documenti nel divano posteriore , mentre il suo autista , che pago sempre io , pigia sul quell'aceleratore per farla giungere in tempo ai suoi improrogabili impegni.
Di certo Lei penserà, quando qualche incauto osa perdere tempo nel rientrare nella corsia e lasciarLE strada libera, che i peones non sanno chi sia Lei.
E qui che si sbaglia, vede caro Egregio Signore, dato che di questi luoghi io sono un navigato abitatore, conosco benissimo ogni luogo e ogni abitante , in specie i piu' illustri. Per cui sono a conoscenza perfettamente che la direzione che ha la sua auto non è quella di qualche palazzo sede di importanti istituzioni, ma è solo la strada di casa , di casa che sia io che Lei conosciamo benissimo.
Per cui non mi faccia il discorso del tipo : Lei non sà chi sono io. Lo so benissimo chi sia Lei e so benissimo anche cosa sia Lei.
Mi faccia la cortesia , per questo , dato che Lei non ha minimamente la sensazione di sapere a sua volta chi IO sia , mi faccia, dicevo, il favore di rispettare regole che Lei è tenuto in primis a rispettare , e mi faccia il favore di non disprezzare cio' di cui gode a spese di altri , dato che ne gode in maniera passeggera e in tutto, solo per mandato ricevuto e non per imprimatur divino.
Mi faccia la cortesia di rispettare i cittadini piu' che se stesso se vuole che io le faccia strada , altrimenti la prossima volta le pianto una frenata sul muso che ci manderà al creatore prima io e poi Lei. Solo che , io non ho niente da perdere ...e Lei egregio Signore ha qualcosa da perdere????

martedì 9 settembre 2008

Interpretazione della realtà: 100 d.c.


Il 13° Apostolo

Il Nuovo Testamento è stato scritto in periodi successivi tra il 50 d.c. e il 100 d.c. , cioè a dire l'epoca in cui la nascente Chiesa trasforma il rabbi, Gesù in un Dio, allo scopo di crearsi una legittima veste di esistenza nei confronti del giudaismo e dei culti pagani romani fin allora imperanti.
Gesù non ha mai creato nesssuna struttura comunitaria nè sociale nè tantomeno religiosa, in effetti la Chiesa si appella a concetti che Gesù non ha mai espresso durante la sua vita.
Innanzi tutto, se si stila un elenco di discepoli di Gesù dalle Sacre scritture emergono 15 nomi : Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni di Zebedeo, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Giacomo d'Alfeo, Lebbeo, Taddeo, Giuda di Giacomo, Simone e Giuda con l'aggiunta di Natanaele.
Perchè dunque la chiesa primitiva ha impostato la dottrina sull'esistenza di soli 12 Apostoli?
La ragione và ricercata nel fatto che in quei primi anni , tale Chiesa nascente, ha dovuto imporsi all'attenzione del popolo proclamando la morte dell'antico giudaismo e la nascita di una nuova Chiesa che sarà il Nuovo Israele, quello promesso da Dio.
Il numero 12 è fortemente simbolico , dodici troni per dodici tribù di Israele.
Si è già detto in un altro post di come il mezzo piu' veloce per appropriarsi di una civiltà, di un culto, di una società, sia il primo luogo l'approprazione dei simboli primari. Nell'antico Israele le 12 tribù erano fortemente costituite alla base della società ed erano un simbolo di appartenenza a quel paese.
Il momento fondamentale è l'uscita di Gesù dal deserto, coloro che seguirono Gesù all'uscita del deserto, tornandovi trasfigurato, potevano ambire al titolo di "Apostolo".
Rivelatore è il brano che testimonia proprio l'istante in cui i discepoli iniziarono a seguire Gesù:
"Il giorno dopo Giovanni stava ancora là [sulle rive del Giordano] con due dei suoi discepoli. E i due discepoli sentendo parlare Gesù, iniziarono a seguirlo. Andarono dunque e videro dove abitava e si fermarono presso di lui; era pomeriggio. Uno dei due che aveva udito le parole di Giovanni era Andrea."

Chi era l'altro dei due ?
Dato che è un incontro all'uscita del deserto, è un apostolo ,e starà con Gesù fino alla fine. Assieme ad Andrea è il primo che ha conosciuto Gesù come figlio di Dio, e sarà l'ultimo a vederlo. Ma nonostante cio' mai verrà nominato il suo nome tranne che nel quarto vangelo di cui egli è l'iniziatore.
L'appellativo di questo personaggio è "il discepolo che Gesù amava" o meglio noto come il "beneamato".
L'esistenza storica di tale personaggio è stata provata da insigni studiosi, e questa persona è distinta da san Giovanni l'evangelista. Nel quarto vangelo viene nominato otto volte.
Ad esempio nel cap. 21 descrive il momento in cui Pietro e altri sei sono fuggiti dopo la crocefissione; c'erano Tommaso, Natanaele, i figli di Zebedeo (Giovanni e Giacomo) e altri due discepoli. Piu' avanti nel testo c'è scritto : " Pietro allora voltandosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava."
Vive a Gerusalemme nel quartiere ricco della città, possiede una villa, e in quella villa verrà consumata l'ultima cena, ed in quella villa si riuniranno i discepoli dopo i giorni della crocifissione, spauriti e intimoriti da un eventuale repulisti dei centurioni romani. In questa stesa villa avverrà il fenomeno noto e venerato dalla futura chiesa come il miracolo della Pentecoste.
Il nome di tale personaggio è stato letteralmente cancellato da tutti i testi del nuovo Testamento salvo il racconto del quarto Vangelo.
Perfino nel viaggio di Paolo a Gerusalemme , nei tempi della nascente Chiesa (39-52 d.c.) non si nomina nessuna visita a colui che è stata comunque una colonna portante del seguito di Gesù.
Sembra che il discepolo beneamato sia sparito. Ogni traccia cancellata salvo una citazione, Gesù parla ai suoi discepoli indicando gli accordi per trovarsi :
Marco 14 13-15 "Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d'acqua (il portatore d'acqua) ; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa : "il Maestro dice: dov'è la mia stanza..." Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti già pronta."
Ma sappiamo qualcosa di piu'.
Il beneamato era un discepolo di Giovanni Battista , e in effetti solo chi seguiva la predicazione Battista poteva convivere fianco a fianco con persone di un altra casta. Ricordiamo che il beneamato bitava nella parte ricca della città a poca distanza dal palazzo di Caifa.
I Battisti erano coloro che rifiutavano il culto della gerarchia corrotta, l'ingerenza del potere economico e il potere romano. I battisti avevano il culto dell'immersione in acqua purificatrice della propria interiorità. I battisti piu' celebri erano gli esseni, il battesimo era il loro culto principale. C'è una probabilità dunque che il beneamato fosse un esseno. Tra le sette conosciute c'erano i farisei, i nazoreni, e gli esseni. Gesù era un nazoreno, ma poco si sà dei nazoreni, ma è certo che facessero parte dei battisti. A ben vedere il Corano parla molto dei nazoreni e ne trova ispirazione nella concenzione dell'identità di Gesù.
Il beneamato nel quarto vangelo cita espressamente l'appartenenza di Gesù alla setta dei nazoreni. Le guardie che si recano ad arrestare Gesù dicono che cercano "Gesù il nazoreno re dei Giudei."
Nei Vangeli sinottici nazoreno è stato trasformato in nazareno , cioè abitante di Nazareth, o anche in nazireno ossia di chi ha fatto voto di nazirato.
Questa è una delle piu' grandi mistificazioni perpretate nei vangeli. Era necessario nascondere l'identità nazorena (e quindi battista) di Gesù. Per cui gli evangelisti hanno fatto di Gesù un abitante di Nazareth. Scavi e ricerche invece dimostrano che non v'è traccia di un luogo Nazareth nel I secolo, nè Flavio Giuseppe che ha catalogato scrupolosamente le borgate di Galilea parla di una Nazareth.
Non Gesù di Nazareth, ma Gesù il Nazoreno.

martedì 26 agosto 2008

Interpretazione della realtà: anno domini 1 a.c.


Maria la madre di Gesù

Anno domini 1 a.c. , luogo Palestina, Nazaret.
In questa terra vive in un ambiente che è tutt'altro che nobile , la giovane Maria, destinata a dare alla luce Colui che piu' di ogni altro sarà destinato a cambiare i destini del mondo.
Ma quali erano le abitudini e le usanze del tempo che hanno coinvolto Colei che nella cristianità viene venerata come la Vergine Maria , madre di Gesù Redentore???
A quel tempo , le unioni erano tutt'altro che basate sull'amore, quanto piuttosto su accordi pseudo commerciali tra le famiglie. In ogni caso cio' che costutiva il pregio della promessa sposa era la sua assoluta verginità di sposa bambina.
In quell'epoca i matrimoni si consumavano in età tutt'altro che adulta da parte delle donne , con uomini molto più anziani di loro. Inoltre si viveva in una società in cui le donne erano considerate esseri di livello inferiore agli uomini e quindi alla di cui volontà sottomesse.
Così era anche per Maria . Ma se si leggono per bene i Vangeli, senza per ciò trascendere verso testi non canonici , ma rimanendo nel più consolidato ambiente cristiano i canonici 4 Vangeli , si apprende che l'unione di Maria con Giuseppe era tutt'altro che fondata su un incontro di amore , quanto combinato dalla famiglia con il falegname Giuseppe. La famiglia di Maria molto povera, (Nazaret è un piccolo villaggio di povera gente ) , si addice poco con il solito abbigliamento con cui siamo abituati a mirare la Vergine nella iconografia classica. Il blu seta era un tessuto e un colore riservato a caste aristocratiche e ben difficilmente l' avremmo potuto ammirare indossato dalla Vergine.
Il fatto essenziale comunque a quell'epoca era il fatto che la donna/ragazza fosse considerata pura, la vera dote femminile di quell'epoca, arrivare pura al matrimonio e offrire la dote in dono allo sposo/padrone.
Ma per Maria questa dote fu rispettata?
Sul dogma della verginità di Maria si fonda l'intero credo cristiano, il fondamento del mistero della verginità (e quindi purezza) pur avendo dato alla luce un figlio e quindi senza la concezione carnale dell'unione dei corpi. E' la così detta Fede nel Miracolo della Verginità.
Ma nei Vangeli di Marco e Giovanni non si parla della inseminazione Divina , nè tantomeno nelle lettere di S. Paolo, e le versioni di questo avvenimento fornite da Matteo e Luca sono alquanto diverse tra loro.
Essendo l'unico accenno in Matteo e Luca , facilmente si deduce che tale argomentazione sia stata aggiunta postuma , essendo gli stessi vangeli scritti alla fine del 1° sec: la nascita del Messia da una Vergine.
Ma c'è un aspetto chiarissimo nei Vangeli : Maria è in attesa del figlio , ben prima del matrimonio, in periodo in cui era ancora "solo" promessa a Giuseppe. E sempre sugli stessi Vangeli c'è l'accenno che popolarmente si ritenne quel figlio "illegittimo" (Vg. Giovanni).
Se tutto cio' si fosse verificato così, si capisce bene come Maria sia stato in estremo pericolo , essendo questo fatto considerato tabù e blasfemo, una promessa sposa violata da un altro uomo, la reputazione della famiglia distrutta, e a quel tempo il semplice sospetto poteva costituire già un motivo sufficiente perchè il padre potesse porre fine alla giovane vita della fedigrafa, tramite lapidazione. Anche Giuseppe , quale promesso sposo , avrebbe potuto chiedere ragione di tale stato. Ma così non fu.
A tal proposito il Vangelo recita che un Angelo venne da lui , annunciandogli che il bambino proveniva da Dio. Per cui , in buona sostanza dato che Giuseppe era un bravo uomo semplice, decise di non ripudiare Maria , e di sposarla ugualmente.
Una teoria affermatasi in seguito ( e osteggiata dai più) vuole che Maria sia stata vittima di uno stupro, a carico del soldato romano Panther, per cui per questo motivo Giuseppe tacque per mettere tutto a tacere e salvaguardare il buon nome di Maria.
Di Panther si parla a partire dal II sec. questo è vero, ma poi fu scoperta una tomba con l'epitaffio Panther, e questo fornisce una base alla teoria accennata.
Naturalmente questa teoria potrebbe esser immessa a solo scopo di screditare il credo cristiano, ma non possiamo dimenticare dell'ambientazione storica di quei tempi, in cui stupri e malvagità verso le donne che erano considerate solo esseri inferiori erano all'ordine del giorno.

Naturalmente per il Cristiano tutto cio' non ha senso, credendo ciecamente al miracolo della discendenza Divina e della Verginità di Maria, essendo tutto opera di Dio.
Il fatto storico rimane, che Maria sopravvisse protetta da Giuseppe e dette alla luce un figlio destinato a cambiare il mondo.

venerdì 16 maggio 2008

Dio e gli Extraterrestri

Osservatore Romano :
Ieri (14/05/08) in un’intervista apparsa sull’Osservatore Romano intitolata “L’extraterrestre è mio fratello”, il direttore della Specola Vaticana padre José Gabriel Funes, ha detto che «la possibilità che esistano altri mondi e altre forme di vita non contrasta con la nostra fede perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio».
E oggi, sull’argomento, sono usciti parecchi articoli di giornale.
E ancora come riporta Zeus News:
"Così come c'è una molteplicità di creature sulla Terra, possono esistere altri esseri, anche intelligenti, creati da Dio. Questo non è in contrasto con la nostra fede perché non possiamo porre limiti alla libertà creatrice di Dio".

Mazzucco su Luogocomune , osserva come questa sia una netta inversione di tendenza :
Già il fatto che il Vaticano abbia un “astronomo ufficiale” - dopo il noto misunderstanding con Galileo - sembra una sottile e raffinata presa in giro della Storia, ma che addirittura costui si permetta di ribaltare 17 secoli di dottrina giudeo-cristiana lascia letteralmente di sale.

In ogni caso il discorso è tutt'altro che una mera esercitazione e porta a delle conclusioni a dir poco eclatanti .
Voglio riportare l'attenzione su alcune considerazioni, su come la chiesa è stata costretta ad accettare l'idea che Dio abbia iniziato la creazione con proteine e amminoacidi. La cosa importante è che Lui voleva quello che stava facendo , come ha creato l'uomo non conta, è rilevante solo che l'uomo è stato creato secondo “la volontà Divina”. Dio non gioca a dadi diceva Einstein, mette in atto progetti la cui riuscita è fuori discussione. L'infallibilità vale a priori. Il cristianesimo ha dovuto adattarsi anche all'esistenza di intelligenze extraterrestri. Perchè Dio non avrebbe dovuto ripetere la sua creazione se gli andava??
Anche ammesso che gli altri esseri abbiano un aspetto diverso sono comunque frutto della Volontà Divina. In un modo o nell'altro Dio ha creato secondo la sua immagine , perchè il concetto di ritratto è da intendersi in senso metafisico: la creazione non corrisponde all'immagine riflessa di Dio, ma all'immagine che Lui aveva in mente quando si è messo all'opera.Se è vero che il cosmo è abitato da altre forme intelligenti tutte create da Dio , deve esserci anche una storia legata al figlio di Dio su ogni pianeta? Gli abitanti di ogni mondo sono necessariamente peccatori , redenti dal sacrificio Divino? Si potrebbe ribattere che una specie creata da Dio non debba essere necessariamente peccatrice. Su un pianeta lontano , se gli abitanti seguono le leggi divine allora non è necessario un redentore.
In tal caso si aprirebbe un problema complesso : se questa altra specie è vissuta seguendo l'insegnamento divino allora nella mente di Dio essa è la migliore ?
Si sarebbe dimostrata , questa specie di un altro pianeta, piu' degna degli uomini. In questa caso però l'umanità diverrebbe una creazione di seconda classe, con precedenti penali dato che è stata espulsa una volta per indegnità morale. Si potrebbe concludere drasticamente : con l'umanità Dio non ha compiuto il suo capolavoro. Ha sbagliato.
Non ha potuto impedire che l'umanità diventasse peccatrice, così si è visto costretto a sacrificare suo figlio per cancellare la colpa. Una sorta di credito pagato col sangue. Quale padre fa una cosa simile a cuor leggero? Dio stesso deve esser arrivato all'ovvia conclusione che con l'umanità aveva fallito.
Gli scienziati postulano l'esistenza nell'universo di migliaia e migliaia di civiltà. Trovare galassie popolate esclusivamente da bravi ragazzi è inverosimile quindi possiamo postulare che almeno qualcuna delle altre civiltà sia peccatrice e quindi avere bisogno di un redentore.
In religione problemi di questo tipo non sono robetta, ma dogmi e principi. Non importa quanta colpa si porti su di se, ma che la colpa ci sia , in altre parole con Dio non si puo' mercanteggiare.Il tradimento della fiducia è il tradimento della fiducia così come la pena è la pena e la redenzione è la redenzione.
Di conseguenza la storia della redenzione si sarebbe dovuta ripetere innumerevoli volte.
MA ...si puo' esser certi che altrove Dio non abbia trovato altre strade per porre rimedio ai difetti della sua creazione?
Magari senza far morire il figlio. E così sorge un altro problema:
La morte di Cristo è stata dolorosa ma imprescindibile, ma se ci fossero state alternative quella sarebbe rimasta l'unica via giusta ?????
Come si puo' dunque rappresentare l'infallibilità di Dio se Lui su un pianeta ritiene necessario il sacrificio del figlio per purificare la creazione su un altro no?
Sacrificare il figlio è stato un errore che Dio non voleva ripetere su altri pianeti?
E che senso ha pregare un Dio che non tiene le cose saldamente in mano ???
In senso stretto dunque il Cristianesimo potrebbe accettare solo intelligenze che rivelano una storia della Passione. In caso cotrario a uscirne male sono o l'umanità o Dio.
Ma neppure i custodi della dottrina possono immaginare un universo pieno di storie della Passione. E allora che resta ?
La nostra unicità sulla terra.
Questo è il nostro pianeta e gli altri hanno il loro . Su ognuno c'è una specie voluta da Dio.
Ma questo ora è in discussione , viene meno il predominio umano e anche il progetto divino.
Da una mera considerazione, Esistenza di altri esseri senzienti , di qualunque natura essi siano.
E se per ipotesi sullo stesso pianeta dovessero esistere due intelligenze senzienti , dovrebbero essere ambedue peccatrici e sottoposte alla Passione nello stesso identico modo , dato che non si puo' presuppore che Dio non voglia salvare una delle due.
(Pensiamo ad una vita degli abissi ad esempio di cui di fatto oggi non conosciamo ben il 90 % ...chi ci dice che non esista una intelligenza di diversa natura nelle profondità degli oceani?, a tal proposito un must è la lettura del "Il quinto giorno" di Schätzing Frank)
E se poniamo il caso una delle due intelligenze dovesse come dire cercare di prender il sopravvento che senso avrebbe porsi le questioni :
A) Dio esiste
B) Dio non ha il controllo
C) perchè mai a Dio dovrebbe andar bene l'atteggiamento di una delle due?
Cristianesimo Ebraismo e Islam da tempo combattono tali concetti , essendo perite sotto il peso del marcio finanziario delle chiese, invece Induismo e Buddismo presuppongono altre forme di vita . Le religioni arcaiche rinascono.
Il mondo è destinato a crollare.

martedì 15 aprile 2008

Il Papa in America



Fonti : ANSA , Luogocomune.net


Sintesi dell'articolo di Massimo Mazzucco su Luogocomune:


Il Papa è in America, nel colloquio alla Casa Bianca, ci dice l’ANSA, Bush e Ratzinger “parleranno di obiettivi comuni”, e “proseguiranno il loro dialogo su fede e ragione”.
Fra le finalità del viaggio, ci dice sempre l’ANSA, c’è anche quella di “chiudere lo scandalo della pedofilia“, nel quale lo stesso Ratzinger è arrivato ad essere al centro dell’attenzione.

Conosciamo ormai bene la storia del Crimen Solicitationis, il documento segreto che istruiva i vescovi di tutto il mondo a coprire le migliaia di casi di pedofilia che si verificavano nelle loro diocesi – quattromila i casi accertati solo in America – invece di denunciarli alle autorità locali. Chi difende Ratzinger sostiene che non fu lui a stilare quel documento, che infatti risale al periodo conciliare, ma si dimentica che Ratzinger lo lasciò in vigore per oltre venti anni, quando era Prefetto della Sacra Congrega della Fede, mentre avrebbe potuto abolirlo in qualunque momento. Anzi, lo stesso Ratzinger pensò bene di emendarlo in senso negativo, quando decise di richiamare a sè tutte le indagini che le varie parrocchie nel mondo stavano conducendo sui diversi casi di pedofilia. In questo modo furono sottratti alle polizie di quei paesi documenti importantissimi che avrebbero permesso di arrivare alla probabile condanna di moltissimi preti e vescovi “protettori”, e che invece in questo modo non furono mai nemmeno denunciati.

Ma l’aspetto più scandaloso nel comportamento di Ratzinger – secondo quanto dice il Card. Bertone - è che il Papa “parlerà sopratutto con i sacerdoti americani... “ ai quali “chiederà una purificazione collettiva”. Dopo aver coperto – e quindi implicitamente istigato – i crimini di pedofilia per oltre vent’anni, e dopo aver chiaramente ostruito la giustizia di diverse nazioni al riguardo, Ratzinger vorrebbe ora cancellare il tutto con l’elegante colpo di spugna di una “purificazione collettiva”.

Se davvero Ratzinger volesse aiutare a far luce su questa pagina inqualificabile della Chiesa cattolica, potrebbe invece spiegare al mondo perchè non si presentò a testimoniare nell’aula di un umile tribunale del Texas, ...

... nel 2005, quando vi fu chiamato in prima persona dall’avvocato Daniel Shea, che opera nella locale contea di Harris.


P.S. : "Crimen Solicitationis" è un documento segreto della Chiesa che risale a oltre 40 anni fa, e che è venuto alla luce di recente solo grazie ad un riferimento in calce che vi ha fatto Ratzinger in una sua lettera a tutti i vescovi del mondo. Altimenti ancora oggi non ne sapremmo nulla.
Approfondimenti su Bispensiero.it






venerdì 15 febbraio 2008

Io sono qui


Tutto dipende da te





Lui ha creato l'Universo,

ma tu puoi anche volare

grida all'Universo

“io sono qui”

e decolla

e urla all'Universo

“io... sono... qui”

e ancora...

... e ancora...

“io sono”....

“io sono”


dal film Ripple Effect

giovedì 14 febbraio 2008

Personale

Cosa c'è di più personale dei sentimenti?
Non è forse l'anima di un uomo ad essere ciò che è il fulcro dell'uomo stesso ?
Ma perchè capita sempre che questa anima la sotterriamo sotto una montagna di ipocrisie e timori reverenziali verso cio' che la vita stessa ci presenta?
Lustri e decenni della nostra vita passati a discutere di quanto aneliamo in tutto il nostro percorso terreno: l'attimo dell'amore.
Ma poi non siamo capaci di gustare questo famosissimo momento messo che si abbia la fortuna di averlo in tutta la nostra vita. Soffriamo , piangiamo, imprechiamo, e poi siamo incapaci di credere ai nostri occhi, e di più, siamo incapaci di dar retta al nostro cuore.
Tutti noi, anche quando avessimo la fortuna, di avere l'opportunità di avere il magico momento in cui solo le emozioni possano guidarci, siamo presi da consuetudini e preconcetti insulsi, che non ci permettono di muovere neanche un passo in quella direzione.
Sembra assurdo , ma in realtà è ciò che capita comunemente, rendendoci ciechi a ciò che la vita ci offre.
Passiamo tutta la vita in attesa di un evento magico e unico , e poi se questo si presenta realmente , passiamo il resto della nostra vita a chiederci se val la pena crederci o no, finchè poi arriva il momento in cui è tardi per ogni cosa.
Una insulsa vita fatta di quesiti sciocchi cui non c'è risposta.
Perchè l'animo umano è molto più attento alle sofferenze che alla gioia ? nè vale la considerazione che le sofferenze siano in numero maggiore delle gioie, per cui nella vita il cuore di un uomo è portato ad aver più timore che entusiasmo.
La constatazione della perdita del momento magico è ben triste , pensando che tali momenti sono rari, come gemme incastonate in una povera roccia. Siamo talmente presi dall'aver paura , che non osiamo fare nessun passo per cercare di prenderle.
Esiste un unico momento in cui avremo piena consapevolezza di ciò : il momento della fine.
Chiaramente un momento incommensurabile in cui la nostra vita ci apparirà in tutta la sua banalità, e in cui non avremo nessuna possibilità di porvi rimedio.
Umanità particolare , quella dell'essere umano, particolare e povera di spirito , spinta in questo da false credenze e religioni mal poste. Le religioni dell'uomo che son ben diverse dalle religioni dell' Esser Divino.
Nessun Essere Divino pretende l'amore per sè dai mortali, quanto al contrario insegna ad amare i propri simili . L'amore divino non è mai una pretesa, quanto piuttosto una spinta all'essere amore umano, fatto di passioni , di emozioni e di sentimenti umanissimi.
Nessuna Religione Divina insegna a chiedere il preservarsi da sofferenze e delusioni dedicando il proprio cuore al Divino, al contrario, invece l'insegnamento è atto a sospingerci verso la vita e l'amore per il proprio simile. Questo è il vero atto di amore Divino, e non il prostrarsi in funzioni introdotte e elargite da uomini in rappresentanza e per conto del Divino.
Se non apprendiamo questo nella nostra misera vita , mai potremo arrivare al momento culminante , voltarci indietro e sorridere di aver vissuto per qualcosa.
L'Amore Divino vuole insegnarci ad amare , non a chiuderci guardando solo in alto e dedicandoci all'Essere superiore. Siamo umani e tra gli umani viviamo, in questa unica vita e a questa dovremmo dedicarci , non aspettare di godere mirabolanti serenità nell'aldilà, costringendo la nostra vita reale in anfratti tristi e neri.
Questo insegna ogni Religione, ma è anche cio' che non viene diffuso.


mercoledì 16 gennaio 2008

Il SI e il NO


Chi ha paura del Papa ?...saranno gli stessi che hanno avuto paura del Dalai Lama ?

venerdì 4 gennaio 2008

Programmi notturni


Come già scritto in un altro post , la recente visita nel nostro paese del Dalai Lama (Tenzin Gyatso), ci ha insegnato moltissime cose. Ma la scoperta vera l'ho fatta involontariamente una notte di veglia, quando per ingannare il tempo ho preso a navigare tra un canale e l'altro. Scoprire che su RaiDue (notte fonda 04,40 del 03/01/08) per conto del network Uninettuno (Università Nettuno) , veniva trasmesso integralmente il discorso:
è stata una piacevole sensazione.
Istantaneamente la veglia si è trasformata in un attentissimo ascolto di parole importanti come il latte per un neonato. E' stata una esperienza pari allo sfamare un affamato, dissetare un assetato; conoscenza e sapere elargiti con concetti semplici e comuni che sono in ognuno di noi; è stata una trasmissione che non ha eguali nel panorama televisivo attuale.
Un discorso allo stesso tempo semplice , con parole comprensibili a ogni persona, e illuminante sul significato della conoscenza stessa, e dell'etica che sia scevra da ogni insegnamento religioso. Un insegnamento non solo per le nuove generazioni e per coloro che dovranno sostenere il futuro , ma per tutti coloro che hanno nella conoscenza, una filosofia di vita. Un discorso in cui riferimenti a concetti quali -valori- e -morale-, non sono solo vacue parole abusate e sfruttate per meri scopi di commercializzazione delle proprie idee, ma esposti per innalzare il sapere di ognuno di noi. Un grande insegnamento che puo' solo spronare gli uomini veri (oramai pochi) a vivere in coscienza la vita , senza sprecarla in obiettivi vuoti e privi di qualunque significato. Un discorso che non è stata una propaganda religiosa come , purtroppo, capita nelle nostre rinomate e lussuose chiese occidentali.

sabato 22 dicembre 2007

Buon Natale

Certamente lasciare il Buon Natale, in questo periodo è un atto gentile e anche di estrema cortesia.
Dar par mio faccio anche un regalo ai gentili e rari lettori in modo che questo tempo di vacanze non passi del tutto inosservato.
Un periodo , questo, in cui ci sentiamo così magnanimi, così buoni e pieni di grandi sentimenti, che sembriamo tutti samaritani, ma proprio tutti.
Sembriamo tutti delle bambole o dei bambolotti.
A piu' non posso spariamo come rafiche di mitra "Buon Natale" "Buone Feste", "Periodo Sereno in famiglia" e tante altre falsità cui non diamo neanche il minimo peso,e che abbiam sognato nei nostri incubi notturni, quando l'ansia ci assale sulla insolvibilità della nostra ben amata carta di credito, oramai ridotta all'osso per le innumerevoli strisciate...!!!.
Orbene, non avendo il becco di un quattrino e volendo comunque fare un ambito regalo a quanti possano incorrere dalle mie parti , porgo un pensiero come regalo e che, magari, farà storcere il naso e anche dare una sorta di fastidio, come quelle mosche che non la smettono di ronzare attorno.
Ma finitela e finiamola una buona volta di fare i soliti ipocriti qualunquisti e populisti (due parole che vanno molto di moda in questo periodo...ne approfitto anch'io).
Ma finitela , dicevo, finitela di fare i finti moralisti , gli artefici di una battaglia e di una guerra sbandierata all'immoralità, e toglietevi i panni luccicanti della vittoria della moratoria accettata finalmente (!!!) contro la pena di morte.
Toglietevi dalla faccia quel sorrisetto compiaciuto come se aveste vinto una corsa mondiale a cronometro .
Sorridiamo col lato sinistro al nostro concetto di moralità e sorridiamo col lato destro mentre sovvenzioniamo sempre con le nostre amate carte (di credito!!!) il piu' grande sostenitore ed esecutore mondiale della pena di morte.
Volete sul serio combattre la barbarie e l' inciviltà della mancanza di rispetto della vita umana???
Volete sul serio far qualcosa, oltre il sorrisetto di circostanza???
Allora uscite immediatamente dai luoghi che amate tanto e che si chiamano SUPERMERCATI, IPERCOOP, MEDIAWORLD, UNIEURO , TRONY, LINDL , uscite immediatamente abbandonando tutto cio' che avete in mano. E se proprio volete far qualcosa di serio da uomini e non da fantocci , andate nelle vostre amate case e buttate dal balcone tutto cio' che in esse è contenuto.
Poi continuando ad essere volenterosi , e ben intenzionati, andiamo tutti quanti (magari a casa , dato che per ora son tutti in vacanza!) dai nostri rispettabilisssimi manager aziendali e buttiamogli in faccia le nostre indiscutibili e immediate dimissioni, da queste aziende che per guadagno becero non si peritano di stringere accordi commerciali con tale paese.
Dai forza, vogliamo davvero combattere una battaglia civile ? per un valore universale quale è la "vita" ???? Allora questo dobbiamo fare , e non chiacchere o firme di documenti e protocolli che valgono come la carta igienica che (spero) tutti abbiamo in bagno.
Perchè possiamo anche sorridere, e fare finta di essere anime innocenti , e candidi, alti moralisti e pieni dei nostri indiscutibili valori di esseri occidentali CIVILI, ma non possiamo fare finta di niente quando cio' che indossiamo, che compriamo tutti i giorni, cio' che mangiamo, cio' che aneliamo comprare per il nostro magico Natale, cio' che desideriamo regalare, cio' che abbiamo nelle tasche, cio' che abbiamo in cucina, nel letto, nel bagno, e ovunque voi siate , proviene da quel fantastico paese che si chiama CINA.
Si..., possiamo sorridere ed entusiasmarci perchè la moratoria è stata firmata, ma i carnefici delle oltre 5000 vittime annuali condannate a morte (innocenti o colpevoli) siamo anche noi.
Noi civili che facciamo affari ( del resto si sà..l'interesse economico innanzi tutto!) , compriamo e desideriamo oramai solo MADE in CHINA.

E ora ponetevi a guardare il Vostro fantastico alberello di Natale, e anche le luci sul balcone, poi concentratevi su quella minuscola etichetta....e leggete bene .....Made in China.

Ora sedetevi e sentitevi soddisfatti perchè la moratoria contro la pena di morte è stata approvata.

Auguri.