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Il nome della regione richiama l'antico nome dato alla regione dai Latini, progenitori degli antichi romani ed a loro volta così chiamati perché stabilitisi su di un territorio largo ("latus" in latino).
Il toponimo Lazio proviene dal latinoLatium, il nome dato alla regione dai Latini, che da essa presero il nome, che a sua volta deriva da latus "largo", inteso anche come "paese pianeggiante".
Secondo le discusse tesi di Giovanni Semerano il termine deriverebbe invece per aferesi della voce accadicaillatum, ellatum (che significa confederati), che avrebbe dato origine anche al termine greco Έλλάς-Έλλάδος ("Ellade").
Il Giardino che ospita esemplari di fauna e flora, raccolti in tutto il mondo, modellati secondo i principi del cosiddetto "giardino all'inglese", sorge sulle rovine di un'antica cittàmedievale.
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Ultimo arrivo
Bovillae (anche nota con le denominazioni corrotte di Bobellae, Rovillae, Buella, Boile, Boville) è un'antica città latina e poi romana che sorgeva a sud di Roma, ed oggi è convenzionalmente identificata con la frazione di Frattocchie del comune di Marino, in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani.
Dopo la distruzione di Alba Longa all'epoca di Tullo Ostilio, è attestato che gli albani longani si trasferirono a Bovillae portandovi le istituzioni religiose più importanti dei Latini. La città, divenuta poi una delle più fiorenti dell'Agro Romano, venne saccheggiata dai Volsci nel 490 a.C. e ne iniziò dunque la decadenza: grazie all'onore attribuitole di aver dato origine alla Gens Iulia, attorno al 17 l'imperatore Tiberio Claudio Nerone istituì a Bovillae i Sodales Augustales, solenni giochi in onore di Ottaviano Augusto. Dopo la caduta dell'impero romano, per secoli il nome della città cadde nell'oblio fino ai primi scavi archeologici eseguiti dall'archeologo Giuseppe Tambroni tra il 1823 ed il 1825, che riportarono alla luce i ruderi del circo, considerato uno dei più grandi di Roma.
La riserva naturale regionale Lago di Posta Fibreno è una delle riserve naturali regionali istituite dalla Regione Lazio e gestita in collaborazione con l'amministrazione comunale di Posta Fibreno. È celebre per il fatto di nascondere nella vegetazione del canneto una vera e propria isola galleggiante, già citata da Plinio il vecchio nella sua Naturalis Historia [1].
La storia della città di Marino, in provincia di Roma, nell'area dei Castelli Romani, è molto ricca di eventi ed incomincia con la comparsa dei primi insediamenti umani nel territorio comunale, durante l'età del bronzo. Nel medioevo il castello ha il suo periodo di maggior splendore, sotto la signoria a turno dei Conti di Tuscolo, dei Frangipane, degli Orsini, della Camera Apostolica, dei Caetani, ed infine dei Colonna, di cui fu storica roccaforte. I fatti marinesi hanno avuto un'importanza spesso notevole nel contesto storico locale e a volte anche internazionale, tanto che diversi studiosi in varie epoche si sono cimentati nel raccogliere le memorie storiche di questa cittadina. Il castello è stato assediato, con alterni esiti, svariate volte e ha subito almeno quattro saccheggi e due distruzioni a fundamentis. Tuttavia, i feudatari e la Comunità si sono preoccupati in ogni epoca di erigere monumenti ad ornamento pubblico, come l'unico esempio di gotico nei Castelli Romani, l'ex-chiesa di Santa Lucia (XIII secolo), il santuario di Santa Maria dell'Acquasanta (XIII secolo), le rocche Frangipane (XII secolo) e Orsini (XIV secolo), Palazzo Colonna (XV-XVII secolo), la basilica collegiata di San Barnaba (XVII secolo), Palazzo Matteotti (XIX secolo), e molte altre opere pubbliche. A Marino sono nate, hanno vissuto o si sono legate in qualche modo, anche numerose personalità importanti della politica, delle arti, della religione, della finanza.
Il Parco nazionale d'Abruzzo (con la legge n. 93 del 23 marzo 2001 Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, denominazione che non implica trasformazioni amministrativi) insieme al Parco Nazionale del Gran Paradiso è il più antico parco d'Italia noto a livello nazionale per il ruolo avuto nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti, lupo appenninico, camoscio d'Abruzzo e orso bruno marsicano, nonché per le prime e numerose iniziative per la modernizzazione e la diffusione localizzata dell'ambientalismo. È ricoperto da boschi di faggio per circa due terzi della sua superficie. Si estende prevalentemente in territorio montano e pastorale, dove non è praticabile la coltura della vite e dell'olivo, sconfinando nel piano delle colture nella valle del Giovenco e in Val di Comino.
Associazione Sportiva Dilettantistica L'Aquila Calcio 1927
L'Associazione Sportiva Dilettantistica L'Aquila Calcio 1927 è una società calcistica dell'Aquila (AQ); i suoi colori sociali sono rosso e blu. Venne fondata nel 1927 ed iscritta al suo primo campionato nel 1931. Nel 1934 è stata la prima formazione abruzzese a conquistare la partecipazione al campionato di serie B.
L'Aquila Calcio dal 1933 gioca le sue partite interne allo Stadio Tommaso Fattori, impianto capace di ospitare 10.000 spettatori. Dopo molti anni tra i dilettanti, la squadra aquilana nel 1998 è tornata tra i professionisti e vi è rimasta fino al 2004, quando è stata radiata. Attualmente disputa il campionato di Eccellenza regionale.