Camera dei pari (Regno di Sicilia)
Camera dei pari | |
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Stato | Regno di Sicilia |
Tipo | camera alta |
La Camera dei pari, nel Regno di Sicilia, fu una delle due camere legislative del Parlamento, dal 1812 al 1816 e brevemente nel 1848; si trattava di una forma di paria basata su un modello molto simile a quello della Paria britannica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Con la Costituzione siciliana del 1812 fu soppresso il regime feudale, e il potere legislativo venne attribuito al parlamento composto da due camere, una detta dei "comuni" (corrispondente al braccio demaniale), eleggibile con voto censitario e palese e l'altra dei "pari", con carica "perpetua, inalienabile ed ereditaria".
La "Camera dei Pari di Sicilia" di nomina regia, con carica vitalizia, era formata dai maggiori ex feudatari, ecclesiastici e militari siciliani. Sebbene indubbiamente basata sull'istituzione britannica, la sua origine storica va ricercata nel parlamento siciliano, l'antica assemblea stabilita nel Regno di Sicilia già in epoca normanna. La costituzione venne concepita durante il periodo di protettorato inglese sull'isola che faceva riferimento a lord William Bentinck.
Al Capo XIX della costituzione era stabilito che "ogni proposta relativa a sussidi e imposizioni dovrà iniziarsi nella Camera de' Comuni. Quella de' Pari avrà solamente il dritto di assentirvi o dissentirvi, senza potervi fare alterazione o modificazione alcuna". Il re, che convocava le due camere almeno una volta l'anno, aveva potere di veto sulle leggi del parlamento.[1] Con l'unificazione del Regno di Sicilia con quello di Napoli nel dicembre 1816, e la conseguente nascita del Regno delle Due Sicilie, fu di fatto soppresso.
Con la Rivoluzione siciliana del 1848-49 la successiva costituzione del 10 febbraio 1848 si apportarono diverse modifiche a questa istituzione assembleare, in primo luogo escludendo dall'assemblea tutte quelle famiglie che si appoggiavano su titoli intestati a famiglie non siciliane (escludendo così quei membri dell'aristocrazia napoletana che, per via successoria, erano giunti in possesso di un feudo "decorato" da parì). Successivamente per i parì dichiarati "vacanti", venne istituita la possibilità che esse divenissero elettive attraverso la nomina di un membro provvisorio votato dalla stessa Camera.
Con lo statuto costituzionale del 10 luglio 1848, la Camera dei pari siciliana venne abolita e sostituita dal Senato, al quale potevano venire eletti i pari, a condizione che firmassero la dichiarazione del 13 luglio 1848 che deponeva Ferdinando II.
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Regno di Sicilia 1812-1816
[modifica | modifica wikitesto]Seggio | Titolare |
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1 | Arcivescovo di Palermo |
2 | Arcivescovo di Messina |
3 | Arcivescovo di Monreale |
4 | Vescovo di Catania |
5 | Vescovo di Siracusa |
6 | Vescovo di Girgenti |
7 | Vescovo di Patti |
8 | Vescovo di Cefalù |
9 | Vescovo di Mazara |
10 | Vescovo di Lipari |
11 | Archimandrita di Messina |
12 | Gran Priore di San Giovanni di Messina |
13 | Abate nullius di Santa Lucia |
14 | Commendatore della Magione di Palermo |
15 | Abate di Santa Maria di Altofonte |
16 | Abate di Santo Spirito |
17 | Abate di Santa Maria di Maniace |
18 | Abate di Sant'Angelo di Brolo |
19 | Abate di San Pietro e Paolo di Itala |
20 | Abate di San Giovanni degli Eremiti |
21 | Abate di Santa Maria la Novara |
22 | Abate di Santa Maria la Grotta in Marsala |
23 | Abate di Santa Maria di Roccamadore |
24 | Abate di San Pietro e Paolo d'Agrò |
25 | Abate di Santa Maria di Gala |
26 | Abate di Santa Maria di Mandanici |
27 | Abate di San Pantaleone in Alcara Li Fusi |
28 | Abate di Santa Maria di Mili |
29 | Abate di San Michele di Troina |
30 | Abate di San Gregorio di Gibiso |
31 | Abate di Santa Maria di Roccadia |
32 | Abate di San Filippo de Grandis |
33 | Abate di San Filippo di Fragalà |
34 | Abate di Santa Maria di Bordonaro |
35 | Abate di San Nicolò del Fico |
36 | Priore di Sant'Andrea di Piazza |
37 | Priore di Santa Croce di Messina |
38 | Abate di Santo Spirito di Caltanissetta |
39 | Abate di San Nicandro |
40 | Abate di Santa Caterina di Linguaglossa |
41 | Abate di Santa Lucia di Noto |
42 | Abate di Santa Maria di Terrana |
43 | Priore dei Benefici di San Matteo della Gloria di Messina |
44 | Abate di Santa Maria delle Giumbarre |
45 | Abate di Santa Maria di Nuovaluce |
46 | Abate di Santa Maria del Piano di Capizzi |
47 | Abate di San Giacomo d'Altopasso di Naro |
48 | Abate di San Martino de Scalis |
49 | Abate di San Placido di Calonerò |
50 | Abate di San Nicolò l'Arena |
51 | Precettore di San Calogero |
52 | Priore di Santa Maria la Nova di Monreale |
53 | Abate di Gangi lo Vecchio |
54 | Abate di Santa Maria di Pedaly |
55 | Abate della Santissima Trinità di Castiglione |
56 | Abate di Sant'Anna la Portella |
57 | Abate di Santa Maria dell'Arco |
58 | Abate di Sant'Anastasia |
59 | Abate della Santissima Trinità di Delia |
60 | Abate di Santa Maria del Fundrò |
61 | Abate di San Filippo di Santa Lucia |
Regno di Sicilia 1848-1849
[modifica | modifica wikitesto]Seggio | Titolare |
---|---|
1 | Arcivescovo di Messina |
2 | Arcivescovo di Monreale |
3 | Vescovo di Girgenti |
4 | Vescovo di Patti |
5 | Vescovo di Cefalù |
6 | Vescovo di Caltagirone |
7 | Vescovo di Piazza |
8 | Abate di Santo Spirito |
9 | Abate di Santa Maria di Maniace |
10 | Abate di San Giovanni degli Eremiti |
11 | Abate di Santa Maria la Grotta |
12 | Abate di Santa Maria di Gala |
13 | Abate di Santa Lucia |
14 | Abate di Santa Maria di Mili |
15 | Abate di San Giorgio lo Gibiso |
16 | Abate di San Filippo di Fragalà |
17 | Abate di San Nicandro |
18 | Abate di Santa Maria di Terrana |
19 | Abate di San Martino de Scalis |
20 | Abate di San Placido di Messina |
21 | Abate di San Nicolò l'Arena |
22 | Priore di Santa Maria la Nuova di Monreale |
23 | Abate di Gangi lo Vecchio |
24 | Abate di Santa Maria la Portella |
25 | Abate di Santa Maria del Fundrò |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Costituzione del 1812 ilportaledelsud.org
- ^ Costituzione del Regno di Sicilia stabilita dal Parlamento dell'anno 1812, Stamperia De Marco, 1848, pp. 163-164.
- ^ Costituzione del Regno di Sicilia..., pp. 165-166.
- ^ L. Tirrito, La Rigenerazione. Giornale periodico politico della Sicilia, Stamperia Gagliani, 1848, pp. 406-407.
- ^ Tirrito, pp. 407-412.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Brancato, F. L'Assemblea Siciliana del 1848-1849. Firenze 1946.
- Calisse, C. Storia del Parlamento in Sicilia dalla Fondazione alla Caduta della Monarchia. Torino 1887.
- Castelli di Torremuzza, V. "Fasti di Sicilia". Messina 1820
- Genuardi, L. Il Parlamento Siciliano. Bologna 1924.
- Maresca della Salandra, G. I Pari temporali del 1848, con alcuni riferimenti agli antichi parlamenti di Napoli e Sicilia, in "Rivista Araldica", Anno LVV-1957, pagg. 405-417, Roma, 1957
- Marongiu, Antonio. Il Parlamento in Italia. Milano 1962.
- Blasonario dei Pari del Regno delle Due Sicilie (1848-1849), in Rivista del Collegio Araldico, anno CXVIII, 2021, pp. 18-99.