Fonti[1][2]
Dopo un anno, il piano triennale di risanamento programmato dal professor De Palo con il tecnico Regalia, causa sopraggiunte complicazioni finanziare non ha sortito i frutti sperati, pur avendo comunque evitato conseguenze ben peggiori. Per la stagione 1973-74, la diciottesima disputata in Serie B, il club punta a ricapitalizzare soprattutto sulla plusvalenza del centrocampistaCesare Butti, fra i giocatori rivelazione del campionato passato; il suo cartellino viene venduto al Cagliari di Gigi Riva per trecento milioni di lire. Sempre fra le operazioni di maggior rilievo lasciano inoltre la squadra il difensore Pasquale Loseto, dopo nove anni in prima squadra (ingaggiato dal Pescara, in terza serie), Ardemagni (lasciato libero a contratto scaduto) e il primo portiere Gianni Colombo. Fra gli acquisti maggiormente in evidenza invece, il trequartistaPier Paolo Scarrone, il centrocampista Paolo Garzelli e il difensore Alessio Tendi, già chiesto un anno prima alla Fiorentina.
I galletti, anche quest'anno non superano il primo turno di Coppa Italia, pur chiudendo il girone al secondo posto con 5 punti, uno in meno del Palermo, per effetto di una vittoria (ottenuta a tavolino contro il rinunciatario Verona, non recatosi a Bari per un'epidemia di colera che in quei giorni aveva interessato la città e parte del Sud Italia) e tre pareggi. Fermata sul pari la Fiorentina, 2-2 in trasferta.
Il campionato dei biancorossi è infausto e travagliato sin dal suo avvio. Dopo il pareggio interno a reti inviolate in prima giornata con l'Ascoli, la squadra di Regalia subisce sei sconfitte consecutive, le prime cinque tutte per 1-0, nonostante comunque il gioco praticato dai pugliesi piaccia alla critica. Casarsa fallisce diversi rigori determinanti per il risultato, mentre il nuovo primo portiere Mancini, nonostante parate ritenute difficili quanto belle subisce gol per sfortunate casualità. Il 12 novembre, dopo la sesta sconfitta consecutiva, 2-0 in casa del Brindisi, il presidente De Palo annuncia alla stampa le sue dimissioni, a seguito di offese e accuse rivoltegli la sera prima da un gruppo di persone mentre rientrava in casa. Dimissioni ritirate dopo una manifestazione del 15 novembre, partecipata da più di cinquecento tifosi (guidati dall'immancabile Peppino Cusmai) nelle strade del centro di Bari, a chiedergli di rimanere alla guida del club, seguita da formale richiesta del sindaco Vernola. Dopo la vittoria interna 1-0 in 8ª giornata contro il Perugia, primo successo stagionale, la formazione raccoglie altri due pareggi in cinque gare; Regalia viene esonerato (dopo la 13ª giornata). Prende il suo posto, praticamente nei giorni di Natale, il suo vice Luciano Pirazzini, con cui inizialmente non è invertita la tendenza e la squadra conclude il girone d'andata in ultima posizione con 8 punti (ottenuti con 2 vittorie e 4 pareggi in 19 gare). L'ultima partita del girone, fra le mura amiche con l'Atalanta, è stata sospesa e poi persa a tavolino dai biancorossi causa invasioni di campo del pubblico di casa, dopo lo 0-1 degli orobici al 34º minuto di gioco. Il Bari viene quindi punito a disputare i tre turni casalinghi successivi in campo neutro.
Il girone di ritorno vede un miglioramento rispetto all'andata. Pirazzini decide di far soggiornare i giocatori scapoli in albergo a Torre a Mare, all'estrema periferia sud del capoluogo, per poterli controllare meglio. In seguito, i galletti conseguono una serie positiva di nove gare raccogliendovi 13 punti, perdendo l'ultima partita 2-1 in casa dell'Atalanta. Il recupero nella seconda parte del campionato è quanto meno servito ad evitare il fondo della classifica, infine occupato dal Catania a 26 punti, due in meno dei biancorossi. In conseguenza del penultimo posto ottenuto, i dirigenti dell'AS Bari devono quindi rassegnarsi a una nuova retrocessione in Serie C, categoria "ritrovata" dopo sette anni. Da segnalare che la formazione pugliese è stata ultima per gol segnati in categoria, 12, essendo al contempo la quinta per basso numero di gol subiti, 26, assieme al Taranto.
^La fonte riporta che fu acquistato dalla Fiorentina ma aveva giocato il campionato precedente nel Livorno. È plausibile che giocò a Livorno in prestito dalla società viola.