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Ivan Fëdorovič Tevosjan

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Ivan Fëdorovič Tevosjan
Ivan Tevosjan in un francobollo armeno del 2002

Vicepresidente del Consiglio dei ministri dell'Unione Sovietica
Durata mandato13 giugno 1949 –
15 marzo 1953
Vice diIosif Stalin

Commissario del popolo per la siderurgia
Dal 1946 Ministro della siderurgia, nel 1948-1949 e 1953-1954 Ministro dell'industria metallurgica
Durata mandato17 maggio 1940 –
13 giugno 1949
Capo del governoVjačeslav Molotov, Iosif Stalin
PredecessoreFëdor Merkulov
SuccessoreAnatolij Kuz'min

Durata mandato28 dicembre 1950 –
8 febbraio 1954
Capo del governoIosif Stalin, Georgij Malenkov
PredecessoreAnatolij Kuz'min
SuccessoreAnatolij Kuz'min

Commissario del popolo per l'industria navale
Durata mandato11 gennaio 1939 –
17 maggio 1940
Capo del governoVjačeslav Molotov
SuccessoreIvan Nosenko

Deputato del Soviet dell'Unione del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica
LegislaturaI, II, III, IV
CircoscrizioneLeningrado (I), Oblast' di Dnepropetrovsk (II, III, IV)

Deputato del Soviet delle Nazionalità del Soviet Supremo dell'Unione Sovietica
LegislaturaV
CircoscrizioneRSS Armena

Dati generali
Partito politicoPartito Comunista dell'Unione Sovietica

Ivan Fëdorovič Tevosjan (in russo Иван Фёдорович Тевосян?, nato Ovanes Tevadrosovič Tevosjan, Ованес Тевадросович Тевосян; in armeno Հովհաննես Թևոսյան?, Hovhannes T'evosyan; Şuşa, 4 gennaio 1902Tokyo, 30 marzo 1958) è stato un politico, diplomatico e ingegnere sovietico di origine armena.

Figlio di un sarto, si adoperò fin da giovanissimo per l'affermazione del potere sovietico in Azerbaigian, entrando nel 1918 nelle file del Partito Comunista Russo (bolscevico). Diventò l'anno dopo segretario del comitato clandestino del partito a Baku e nel 1921 fu delegato al X Congresso. Nello stesso anno partecipò come artigliere ai combattimenti per reprimere la rivolta di Kronštadt. Terminò nel 1927 l'Accademia montana e iniziò a lavorare come ingegnere nel settore metallurgico nell'oblast' di Mosca.[1] Tra il 1936 e il 1939 fu vicecommissario del popolo per l'industria della difesa. Nel 1939 fu eletto nel Comitato Centrale del PCUS, di cui avrebbe fatto parte per tutta la vita, e divenne Commissario del popolo per l'industria navale fino all'anno successivo, quando fu nominato Commissario del popolo per la siderurgia. Ricoprì tale ruolo durante la Seconda guerra mondiale e poi dopo la ristrutturazione dei Commissariati del popolo in Ministeri, compresi i brevi periodi in cui il Ministero della siderurgia fu accorpato a quello della metallurgia non ferrosa nel Ministero dell'industria metallurgica. Dal 1949 al 1953 fu inoltre uno dei vicepresidenti del Consiglio dei ministri. Dal 1956 al 1958 fu ambasciatore sovietico in Giappone.[2][3]

Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
«per il superamento del programma produttivo dell'anno 1934 e i significativi successi nello sviluppo tecnico nel campo della metallurgia nera»
— 23 marzo 1935
Eroe del Lavoro Socialista - nastrino per uniforme ordinaria
«per i particolari meriti nel campo dell'organizzazione della produzione del metallo di qualità e di alta qualità per tutte le tipologie di armi, carri armati, aerei, munizioni nelle difficili condizioni della guerra»
— 30 settembre 1943
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
«per i particolari meriti nel campo dell'organizzazione della produzione del metallo di qualità e di alta qualità per tutte le tipologie di armi, carri armati, aerei, munizioni nelle difficili condizioni della guerra»
— 30 settembre 1943
Ordine di Lenin - nastrino per uniforme ordinaria
«nel cinquantesimo anniversario della nascita ad evidenziazione dei meriti di fronte allo stato sovietico nello sviluppo dell'industria metallurgica»
— 3 gennaio 1952
  • (RU) Aleksej Abramov, U Kremlëvskoj steny [Presso le mura del Cremlino], 2ª ed., Mosca, Izdatel'stvo političeskoj literatury, 1978.
  • (RU) Tevosjan Ivan Fëdorovič (Tevadrosovič), su Spravočnik po istorii Kommunističeskoj partii i Sovetskogo Sojuza 1898-1991 [Manuale di storia del Partito Comunista e dell'Unione Sovietica 1898-1991]. URL consultato il 5 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2019).
Controllo di autoritàVIAF (EN23557255 · ISNI (EN0000 0000 2647 2832 · LCCN (ENn84235303 · GND (DE1041698577