Prima Divisione 1925-1926

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Prima Divisione 1925-1926
Competizione Prima Divisione
Sport Calcio
Edizione 26ª
Organizzatore Lega Nord e Lega Sud
Date dal 4 ottobre 1925
al 23 settembre 1926
Luogo Italia (bandiera) Italia
Partecipanti 24 (Lega Nord)
20 (Lega Sud)
44 (totale)
Formula 2 gironi, finale e finalissima
Risultati
Vincitore Juventus
(2º titolo)
Retrocessioni Lega Nord
Novara
Pisa
Alessandria[1]
Legnano
Udinese
Reggiana
Parma
Mantova.

Lega Sud[2]
Tutte, tranne:
Alba Roma
Fortitudo
Internaples.

In Seconda Divisione:
Stabia
Puteolana
Maceratese
Messinese.
Statistiche
Miglior marcatore Ungheria (bandiera) Ferenc Hirzer (35)
Incontri disputati 385
Gol segnati 1 512 (3,93 per incontro)
I bianconeri vincitori del loro secondo scudetto, a ventuno anni di distanza dal precedente; fu il primo della lunga serie targata Agnelli
Cronologia della competizione

La Prima Divisione 1925-1926 è stata la 26ª edizione della massima serie del campionato italiano di calcio, disputata tra il 4 ottobre 1925 e il 22 agosto 1926 e conclusa con la vittoria della Juventus, al suo secondo titolo.

Capocannoniere del torneo è stato Ferenc Hirzer (Juventus) con 35 reti.

Il fascismo nel calcio

[modifica | modifica wikitesto]

L'epilogo del campionato 1924-1925, a sua volta segnato da quello precedente, obbligò a riconsiderare la struttura del Progetto Pozzo, che conferiva ad una doppia finale il compito di assegnare lo scudetto, in quanto tali appuntamenti si erano rapidamente riempiti di una tensione tale da comportare ingestibili problemi di ordine pubblico. Si fece dunque largo l'idea dell'istituzione di una divisione d'onore a girone unico a 16 squadre; tale proposta aveva anche il pregio di aumentare gli scontri diretti fra le maggiori società nazionali, ridottisi dopo la divisione in due gironi separati. L'attuazione di tale piano imponeva tuttavia la riduzione del numero delle partecipanti al torneo: venne dunque deciso, all'assemblea federale del 15-16 agosto 1925, che, a fine stagione, sarebbero state ben quattro le retrocessioni per ogni girone della Lega Nord.[3]

Nel frattempo, all'assemblea della Lega Sud del 20 luglio 1925, le società campane, geograficamente le meglio collocate logisticamente, misero ai voti la proposta del superamento dei tornei regionali e del taglio delle iscrizioni, in modo da applicare anche al Sud il modello disegnato al Nord dal Progetto Pozzo cinque anni prima (erano previsti due gironi subnazionali di otto squadre, per un totale di 16 squadre partecipanti).[4][5] Contro tale assetto, che avrebbe comportato la conferma della retrocessione diretta delle piazzate oltre il quarto posto nei gironi (effettivamente prevista dal regolamento originario del campionato di Lega Sud 1924-1925), si schierarono sia i club pugliesi (peraltro rimasti solo in quattro iscritti) sia quelli laziali che, svantaggiati dalla loro collocazione, riuscirono a far bloccare ogni decisione definitiva dall'assemblea federale del 15-16 agosto, la stessa nella quale al Nord si deliberò il girone unico dal quale a quel punto le società del Sud sarebbero state escluse.

Le decisioni dell'assemblea federale furono poi confermate a settembre dalla cosiddetta "Commissione dei tredici", la quale stabilì che la nuova massima serie a girone unico, la Divisione Nazionale 1926-1927, avrebbe compreso solo le 16 migliori squadre provenienti dalla Lega Nord, escludendo quelle della Lega Sud, il cui torneo a partire dalla stagione 1926-1927 avrebbe costituito uno dei gironi del nuovo campionato cadetto. Inoltre solo la vincente della finalissima tra le squadre campioni della Prima Divisione Nord e della Prima Divisione Sud sarebbe stata promossa in Divisione Nazionale, sostituendo l'ultima classificata nel girone unico. La "Commissione dei tredici" inoltre stabilì la creazione al fianco delle Leghe Nord e Sud (specificando "delle società maggiori" di Prima e Seconda Divisione) di altrettante leghe delle società minori (di Terza e di Quarta Divisione) che coordinassero i comitati regionali.[6][7] L'esclusione delle squadre centro-meridionali dalla Divisione Nazionale suscitò le proteste dell'Alba, la quale chiese l'allargamento della Divisione Nazionale da 16 a 17 squadre con l'inclusione del campione della Lega Sud 1925-1926.[8][9] La commissione dei tredici respinse, tuttavia, la richiesta di allargamento a 17 squadre, stabilendo tuttavia che per le sole stagioni 1926-1927 e 1927-1928 anche la penultima del girone unico sarebbe stata retrocessa garantendo così la promozione diretta al campione della Lega Sud.[10] Nel frattempo, tuttavia, esplosero i problemi proprio fra le squadre campane che avevano pressato per la riqualificazione del torneo, tanto che solo l'Internaples presentò domanda d'iscrizione fra le aventi diritto.

Poiché fortemente appoggiato dal regime, l'intero piano trovò minori resistenze del suo predecessore, la cui attuazione aveva portato alla crisi del 1921. Il Fascismo infatti si era accorto dell'enorme potenziale d'attrazione sulle masse che il calcio sapeva esercitare e volle dunque sfruttarlo a suo vantaggio. Se Mussolini, generalmente poco interessato alle competizioni di squadra, non si interessò mai veramente a quello che, dopo la Grande Guerra, era divenuto a tutti gli effetti lo sport nazionale, lo stesso non poteva dirsi di molti gerarchi che, tifosi se non dirigenti di svariate società, cercarono a più riprese di intervenire a favore delle proprie compagini, talvolta sobillando in prima persona disordini e problemi di ordine pubblico. Il caso più emblematico fu quello di Leandro Arpinati, che arrivò addirittura alla presidenza della FIGC a fine stagione apportando, con la Carta di Viareggio, una drastica ristrutturazione dell'organizzazione del calcio italiano.

Il campionato della Lega Nord era strutturato in due gironi interregionali da 12 squadre ciascuno. La prima classificata di ogni girone accedeva alla finale, mentre le ultime quattro venivano retrocesse. Le due finaliste si affrontano in una sfida di andata e ritorno e la vincitrice ratifica il titolo in una finalissima contro il campione della Lega Sud, anch'essa a doppio turno.

Il torneo meridionale si organizzava in prima istanza sui campionati regionali di Lazio, Campania, Puglia, Sicilia e Marche, gestiti direttamente dalla Lega Sud fin dalla stagione 1924-1925. Le prime due classificate di ogni girone regionale accedevano alla fase nazionale, allargata per l'occasione a dieci squadre con l'ammissione dei vicecampioni di Sicilia e Marche. Le semifinali della Lega Sud erano dunque strutturate su due gironi da cinque squadre, dove le vincitrici si affrontavano in finale per il titolo meridionale.

Quale norma transitoria introdotta all'inizio della stagione, la FIGC decise che in caso di parità di punti, per l'assegnazione di qualsiasi titolo sportivo, non si sarebbe giocato lo spareggio, ma avrebbe dovuto essere applicato il quoziente reti, ovvero il rapporto tra reti fatte e subite. Questo avrebbe regolato anche tutti gli altri pari merito, come nel caso di Palermo e Maceratese. Nei rari casi di parità anche nel goal-average, le squadre sarebbero state considerate a pari merito, oppure si sarebbe disputato lo spareggio per la qualificazione o per la retrocessione. Il quoziente reti sarà poi abolito nel 1926 a causa dei numerosi sospetti di combine.

Due protagonisti del successo bianconero: il portiere Gianpiero Combi, estremo guardiano di una difesa capace di subire solo 18 gol in 27 giornate di campionato, e l'attaccante Antonio Vojak, match-winner nella finale contro il Bologna.

I campioni d'Italia del Bologna partirono lanciatissimi, ottenendo ben dieci successi consecutivi nelle prime dieci giornate di campionato, e venendo fermati sul pareggio per la prima volta solo in gennaio, a Genova, di fronte all'Andrea Doria. Autentico trascinatore dei felsinei fu, come l'anno precedente, il ventenne Angelo Schiavio, capace di mettere a segno ben 27 gol nel solo girone eliminatorio. Nonostante questa marcia da record, i rossoblu si trovarono sempre alle calcagna un ritrovato Torino, rilanciato dall'aristocratico e facoltoso presidente Enrico Marone Cinzano, e rafforzato dal fortissimo centravanti Adolfo Baloncieri, prelevato in estate dall'Alessandria. I granata, sconfitti a Bologna, non si diedero per vinti, motivati anche dagli evidenti segni di flessione che i rossoblù cominciarono a dare nel girone di ritorno. Fu lotta serrata, risolta solo a causa della clamorosa sconfitta in cui i torinisti incapparono alla terz'ultima giornata in casa dell'Udinese, squadra già praticamente retrocessa. I sei gol con cui il Toro sommerse un Bologna – privo di due nazionali come Giuseppe Della Valle e Pietro Genovesi – ormai alle corde nello scontro diretto, posticipato dalla FIGC all'ultima giornata onde disputarlo a giochi già chiusi evitando così nuovi incidenti tra i tifosi, non fece altro che accrescere il rammarico per un'occasione che parve sprecata per ottenere il primo scudetto in casa granata.

Nell'altro raggruppamento la notizia fu invece il crollo del Genoa, che nelle precedenti quattro stagioni era sempre giunto in finale, cogliendo due scudetti. La formazione rossoblù cominciò a risentire del passare del tempo ma soprattutto, ancorata alla sua matrice essenzialmente genovese, cominciò a perdere posizioni in un calcio dove, seppur nascostamente, cominciava a tessersi una sempre più fitta tela di calciomercato. Fuori dai giochi i favoriti liguri, nel girone si assistette dunque alla marcia solitaria della Juventus: la formazione bianconera, da due stagioni in mano alla famiglia Agnelli, era stata fortemente rafforzata dalla nuova dirigenza con gli attaccanti Piero Pastore e Ferenc Hirzer, e il terzino Virginio Rosetta, al centro di un processo sportivo che aveva compromesso la stagione delle zebre due anni prima; punto di forza tradizionale, inoltre, era il portiere della Nazionale Gianpiero Combi, perno di un'impenetrabile difesa che rimase imbattuta per dieci giornate consecutive. I bianconeri segnarono simbolicamente il passaggio di consegne fra il vecchio e il nuovo calcio italiano andando a vincere all'ultima giornata a Marassi. La Juventus vinse il girone con 37 punti, staccando la seconda classificata, la sorprendente Cremonese, di otto punti. Il girone di andata era stato più equilibrato (al giro di boa la Juventus era in vetta con due punti di vantaggio sulla Cremonese, tre sulla Pro Vercelli e cinque sul Genoa), ma nel girone di ritorno il calo netto delle inseguitrici permise ai bianconeri di vincere matematicamente il girone già alla quartultima giornata grazie alla vittoria per 4-0 nello scontro diretto contro la Cremonese.

Il gol dello juventino Pietro Pastore che aprì le marcature contro i felsinei, nel decisivo spareggio del 1º agosto 1926 giocato all'Arena Civica di Milano.

Come ampiamente previsto, in zona retrocessione caddero squadre di minor spessore: per Mantova, Parma, Reggiana e Udinese la gloria della massima Divisione durò non più di uno o due anni. Sul fondo della classifica del Girone A rimasero Legnano e Pisa, che caddero con Alessandria e Novara, ultimo ad arrendersi. Con la Carta di Viareggio, però, le otto retrocesse rientrarono in gioco disputando, a settembre, un piccolo torneo che avrebbe garantito alla vincitrice il ripescaggio in massima divisione. Prevalse l'Alessandria, che andò così a completare il novero delle partecipanti al campionato successivo.

La finale fra Juventus e Bologna si svolse, come oramai consuetudine, in piena estate. I rossoblù si presentavano da campioni uscenti, mentre i bianconeri arrivavano all'ultimo atto del campionato dopo cinque anni di assenza. La gara di andata, giocata allo Sterlino di Bologna, vide i padroni di casa portarsi in vantaggio nel primo tempo con Bernardo Perin; nella seconda frazione i piemontesi ribaltarono la situazione con una doppietta di Hirzer, mentre fu l'emiliano Muzzioli a segnare la rete della parità. Nel ritorno, al campo di Corso Marsiglia a Torino, prevalse probabilmente la paura di perdere scaturendone una scialba gara a reti bianche, e rendendo così necessario uno spareggio che la FIGC fissò per la settimana seguente a Milano. In tale match, arbitrato come i precedenti dall'onnipresente Gama, i rossoblù mostrarono quei segni di stanchezza che ne avevano contrassegnato la seconda parte della stagione. Subendo la rete di Pastore nel primo tempo, riuscirono a pareggiare col bomber Schiavio, ma non seppero recuperare il gol decisivo di Antonio Vojak, siglato a un quarto d'ora dallo scadere dell'incontro.

In pieno agosto la Juventus ebbe infine la meglio sull'Alba Roma, vincitrice del campionato centro-meridionale, regolandola nella doppia finale scudetto con un 7-1 in Corso Marsiglia[11] e, due settimane più tardi, con un 5-0 allo Stadio Nazionale di Roma,[12] aggiudicandosi così il secondo titolo italiano della sua storia, il primo dell'era Agnelli.

Lo stesso argomento in dettaglio: Carta di Viareggio.

Anche questa stagione si concluse in modo confuso, con diverse gare rinviate per problemi di ordine pubblico, i dirigenti federali divisi sul da farsi e le grandi società a spingere per una nuova riforma del campionato, confacente ai loro interessi. La crisi gestionale del calcio italiano si aggravò fra maggio e giugno, quando scoppiò uno sciopero arbitrale. Lo sciopero arbitrale fu cagionato dalla decisione presa dalla Lega Nord, e successivamente omologata dal Consiglio Federale, di annullare l'incontro Casale-Torino, provvedimento controverso che dava ai granata l'opportunità di avvicinarsi al Bologna capolista e che fu perciò contestato dai felsinei; il testo della sentenza fu ritenuto offensivo nei confronti dell'arbitro incriminato e l'Associazione Italiana Arbitri, già indignata per l'istituzione da parte della "Commissione dei tredici" delle cosiddette liste di ricusazione degli arbitri,[13] il 30 maggio 1926 indisse uno sciopero per protesta.[14] Il regime fascista, interessato alla sottomissione dello sport nazionale al suo disegno totalitario, reagì duramente a questa forma di protesta, già bandita dal governo in altri settori.

Il segretario del Partito Nazionale Fascista Augusto Turati incaricò il gerarca fascista nonché presidente del CONI Lando Ferretti di convocare a Milano Bozino e Mario Ferretti, rispettivamente presidente e vicepresidente della FIGC, per organizzare una riunione atta a risolvere la crisi arbitrale. All'incontro avrebbero partecipato, tra gli altri, il presidente e il segretario del CONI, il presidente e il vicepresidente della FIGC e un rappresentante dell'AIA.[15] La riunione del 12 giugno pose fine alla vertenza tra FIGC e arbitri, e i dirigenti della FIGC colsero l'occasione per incaricare l'onorevole Ferretti di ringraziare Turati per l'interessamento mostrato nei confronti del calcio.[16]

Lettera di un tifoso napoletano al settimanale Tutti gli Sports, sulla finale di Lega Sud tra Alba e Internaples.

Nel frattempo, tuttavia, il 13 giugno il Consiglio Federale prese un'ulteriore decisione controversa, assegnando la sconfitta a tavolino all'Alba nell'incontro del 2 maggio con la Pro Italia, provvedimento che, se confermato, avrebbe cagionato l'eliminazione degli albini a tutto vantaggio della Bagnolese. La stampa romana gridò al complotto accusando i membri del Consiglio Federale (definiti offensivamente dei "legulei") di collusione con il segretario della Lega Sud Luigi Filosa, il quale fu a sua volta accusato di voler manipolare il campionato centro-meridionale affinché la finale fosse disputata tra due compagini napoletane, l'Internaples e la Bagnolese (la Lega Sud aveva sede a Napoli). L'Alba sporse reclamo chiedendo l'annullamento della sconfitta a tavolino e organizzò al contempo un comizio di protesta per le strade dell'Urbe, invocando inoltre la protezione delle autorità fasciste, in particolare del presidente del CONI Lando Ferretti. Anche grazie a ciò la sconfitta a tavolino fu annullata dalla Presidenza Federale il 27 giugno, nello stesso giorno in cui essa si dimise, e l'Alba poté così vincere il campionato della Lega Sud battendo nella doppia finale l'Internaples.

Il 27 giugno l'intera dirigenza della Federazione rassegnò le dimissioni ma, anziché indire nuove elezioni, demandò i propri poteri al CONI, già controllato dal regime tramite il suo presidente Lando Ferretti; costui nominò a sua volta tre importanti personalità, il presidente della Fortitudo Italo Foschi, il Presidente dell'Associazione Italiana Arbitri (nonché ex vicepresidente dell'Inter) Giovanni Mauro e il presidente del Bologna Paolo Graziani, a formare una Commissione di Riforma dell'ordinamento della Federazione. Ritiratisi in Versilia, il 2 agosto i tre dirigenti emanarono la carta di Viareggio, documento che aprì il calcio italiano al professionismo ma sancì il definitivo assoggettamento della Federazione al totalitarismo fascista.

Dopo le dimissioni del Consiglio della Lega Sud avvenute in estate per la crisi arbitrale di quel periodo, in seguito alla Carta di Viareggio la riforma del calcio meridionale venne operata d'imperio dal fascismo. Riprendendo l'idea di un gruppo di sole 12 squadre del meridione in grado di superare le dinamiche regionali, se ne promossero le tre maggiori (Alba, Fortitudo e Internaples) in Divisione Nazionale, mentre le restanti nove sarebbero rimaste in Prima Divisione usando l'escamotage di spostare l'Anconitana al Nord nel posto lasciato libero dal previsto ripescaggio, e creando un girone di 8 squadre come quelli che si erano pensati per il Settentrione. Secondo indiscrezioni pubblicate dalla Gazzetta del Mezzogiorno, il girone meridionale di Prima Divisione avrebbe compreso Lazio di Roma, Bagnolese di Bagnoli (Napoli), Casertana di Caserta, Pro Italia di Taranto, Liberty di Bari, Palermo nonché due squadre da scegliersi dopo un girone di qualificazione tra l'Ideale di Bari, l'Audace di Taranto e il Roman di Roma.[17] A decidere il ritocco definitivo fu il nuovo presidente federale, il gerarca Leandro Arpinati, che, decidendo di ampliare i gironi di Prima a dieci squadre, deliberò al contempo l'annullamento del previsto girone di qualificazione ammettendo tutte le tre compagini e ripescò il Foggia, ultimo club della Puglia. In questo modo si aumentava a due il numero di squadre laziali e a cinque quelle pugliesi, in modo da dare maggior visibilità alla Capitale anche in cadetteria e risarcire al contempo le compagini pugliesi per l'esclusione dalla Divisione Nazionale.

Con l'allargamento della Divisione Nazionale a 20 squadre, dovuto alla necessità di integrare il Centro-Sud nel massimo campionato, si decise di non farla svolgere a girone unico, suddividendo le partecipanti in due gironi. Le società del Nord si lamentarono per l'ammissione di ben tre società centro-meridionali nella Divisione Nazionale, non ritenendole sufficientemente competitive e lamentando le ingenti spese di trasferta che si sarebbero rese necessarie per viaggiare a Roma e a Napoli, nonché le perdite di incassi dovute al fatto che le partite casalinghe con le compagini centro-meridionali sarebbero state disertate dal pubblico perché prive di interesse. Le società del Nord chiesero di cambiare la formula della Divisione Nazionale avanzando due proposte:[18]

  1. ammettere alla Divisione Nazionale 18 squadre inserite in un girone unico, con l'ammissione in soprannumero dell'Alba campione centro-meridionale e della vincente della qualificazione;
  2. ammettere alla Divisione Nazionale 20 squadre suddivise in due gironi, con l'ammissione dell'Alba campione centro-meridionale e delle tre vincenti di gare di qualificazione tra 8 squadre del Nord e 3 del Sud (Fortitudo, Internaples e Bagnolese).

Il nuovo presidente federale, Leandro Arpinati, non accolse le loro richieste volte a una riduzione delle società centro-meridionali ammesse, confermando la triplice rappresentanza meridionale. In compenso accolse altre loro richieste, come quella di strutturare i gironi di Prima e Seconda Divisione in raggruppamenti da 10.

Squadre partecipanti

[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Andrea Doria dettagli Genova Campo sportivo della Cajenna 8ª nel gir.B della Prima Divisione
Bologna dettagli Bologna Stadio Sterlino Campione d'Italia
Brescia dettagli Brescia Stadium di viale Piave 10º nel girone A della Prima Divisione
Casale dettagli Casale Monferrato Stadio Natale Palli 3ª nel gir.A della Prima Divisione
Inter dettagli Milano Campo di via Goldoni 4ª nel gir.A della Prima Divisione
Legnano dettagli Legnano Stadio Comunale 11ª nel gir.A della Prima Divisione
Modena dettagli Modena Campo di viale Fontanelli 2º nel gir.A della Prima Divisione
Novara dettagli Novara Campo di via Lombroso 7ª nel gir.B della Prima Divisione
Pisa dettagli Pisa Stadio Arena Garibaldi 4 nel gir.A della Prima Divisione
Torino dettagli Torino Motovelodromo di corso Casale 6º nel gir.A della Prima Divisione
Udinese dettagli Udine Stadio Moretti 1º in finale di Seconda Divisione
Verona dettagli Verona Campo di Borgo Venezia 9ª nel gir.A della Prima Divisione

Classifica finale

[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Bologna 38 22 17 4 1 74 20
2. Torino 36 22 16 4 2 67 28
3. Modena 25 22 11 3 8 45 30 1,500
4. Verona 25 22 10 5 7 58 48 1,208
5. Inter 25 22 10 5 7 44 38 1,157
6. Casale 22 22 9 4 9 42 32
7. Andrea Doria 21 22 9 3 10 37 50
8. Brescia 19 22 8 3 11 38 51
9. Novara 18 22 6 6 10 40 42
10. Udinese 13 22 5 3 14 38 75
11. Pisa 12 22 5 2 15 23 65
12. Legnano 10 22 3 4 15 22 49

Legenda:

      Qualificato alla finale di Lega Nord.
      Retrocesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.

Note:

Legnano, Novara, Pisa e Udinese dapprima retrocesse in Prima Divisione 1926-1927 e, successivamente, ammesse alle qualificazioni per l'ammissione alla Divisione Nazionale, secondo le disposizioni della Carta di Viareggio.
andata (1ª) Prima giornata ritorno (12ª)
4 ott. 2-1 Andrea Doria-Modena 0-6 28 feb.
7-0 Bologna-Verona 2-2
3-4 Brescia-Torino 0-5
4-0 Casale-Pisa 1-1
0-0 Legnano-Novara 1-3
3-4 Udinese-Inter 2-4
andata (2ª) Seconda giornata ritorno (13ª)
11 ott. 4-1 Bologna-Novara 2-1 7 mar.
0-1 Inter-Andrea Doria 0-2
2-1 Brescia-Casale 0-2
0-1 Legnano-Modena 0-2
1-2 Pisa-Udinese 2-1
5-2 Torino-Verona 1-1


andata (3ª) Terza giornata ritorno (14ª)
18 ott. 3-1 Andrea Doria-Legnano 0-1 14 mar.
3-2 Brescia-Verona 2-4
3-3 Casale-Inter 1-4
6-2 Modena-Pisa 0-1
0-2 Novara-Torino 1-2
1-7 Udinese-Bologna 0-4
andata (4ª) Quarta giornata ritorno (15ª)
25 ott. 1-0 Bologna-Modena 0-0 28 mar.
4-0 Inter-Brescia 1-0
1-2 Legnano-Torino 1-4 25 apr.
3-2 Pisa-Andrea Doria 1-5 21 mar.
0-0 Novara-Casale 1-1 28 mar.
4-0 Verona-Udinese 3-3


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (16ª)
15 nov. 2-1 Casale-Udinese 1-2 4 apr.
3-3 Inter-Verona 0-1
1-2 Legnano-Bologna 0-6
2-2 Andrea Doria-Novara 1-3
4-1 Torino-Pisa 1-1
3-2 Modena-Brescia 2-2
andata (6ª) Sesta giornata ritorno (17ª)
22 nov. 0-0 Andrea Doria-Torino 0-4 11 apr.
4-1 Bologna-Inter 1-1
14 feb. 4-0 Casale-Modena 3-2
22 nov. 3-3 Udinese-Brescia 1-3
4-3 Pisa-Novara 0-2
4-1 Verona-Legnano 3-1


andata (7ª) Settima giornata ritorno (18ª)
29 nov. 1-2 Brescia-Bologna 0-6 2 mag.
5-4 Inter-Novara 1-1
0-2 Legnano-Casale 0-5
1-1 Modena-Torino 1-3
1-3 Pisa-Verona 1-7
3-2 Udinese-Andrea Doria 2-3
andata (8ª) Ottava giornata ritorno (19ª)
6 dic. 2-0 Casale-Andrea Doria 2-3 11 lug.
1-1 Legnano-Brescia 0-2 14 mag.
0-6 Pisa-Bologna 0-7 16 mag.
2-1 Torino-Inter 4-3
5-1 Modena-Udinese 1-3 23 mag.
2-2 Verona-Novara 2-1 6 giu.


andata (9ª) Nona giornata ritorno (20ª)
13 dic. 3-2 Andrea Doria-Verona 1-5 20 giu.
1-0 Bologna-Casale 1-0
2-0 Brescia-Pisa 1-0
2-0 Inter-Legnano 1-1
0-1 Novara-Modena 1-4
7-0 Torino-Udinese 3-4
andata (10ª) Decima giornata ritorno (21ª)
24 gen. 3-3 Andrea Doria-Bologna 0-3 27 giu.
31 gen. 4-1 Brescia-Novara 1-5
24 gen. 1-3 Pisa-Inter 0-1
7 feb. 2-3 Casale-Torino 0-2
24 gen. 6-1 Legnano-Udinese 2-2
a tav. 0-2 Verona-Modena 2-3


andata (11ª) Undicesima giornata ritorno (22ª)
3 gen. 4-1 Andrea Doria-Brescia 0-5 4 lug.
3-2 Bologna-Torino 2-6
2-0 Pisa-Legnano[19] 1-4
3-0 Modena-Inter 1-2
a tav. 0-2 Udinese-Novara 3-6
3 gen. 4-3 Verona-Casale 2-3
Classifica in divenire
[modifica | modifica wikitesto]
[20] 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª Rec.
Andrea Doria 2 4 6 6 7 8 8 8 10 12 13 13 15 15 17 17 17 19 21 21 21 21 21
Bologna 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 21 22 24 26 27 29 30 32 34 36 38 38 38
Brescia 0 2 4 4 4 5 5 6 8 8 10 10 10 10 10 11 13 13 15 17 17 19 19
Casale 2 2 3 4 6 8 10 12 12 12 12 13 15 15 16 16 18 20 20 20 20 22 22
Inter 2 2 3 5 6 6 8 8 10 10 12 14 14 16 18 18 19 20 20 21 23 25 25
Legnano 1 1 1 1 1 1 1 2 2 2 4 4 4 6 6 6 6 6 6 7 8 10 10
Modena 0 2 4 4 6 6 7 9 11 13 15 17 19 19 20 21 21 21 21 23 25 25 25
Novara 1 1 1 2 3 3 3 4 4 6 6 8 8 8 9 11 13 14 14 14 16 18 18
Pisa 0 0 0 2 2 4 4 4 4 6 6 7 9 11 11 12 12 12 12 12 12 12 12
Torino 2 4 6 8 10 11 12 14 16 16 18 20 21 23 25 26 28 30 32 32 34 36 36
Udinese 0 2 2 2 2 3 5 5 5 5 5 5 5 5 6 8 8 8 10 12 13 13 13
Verona 0 0 0 2 3 5 7 8 8 10 10 11 12 14 15 17 19 21 23 25 25 25 25

Squadre partecipanti

[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Alessandria dettagli Alessandria Campo degli Orti 5ª nel gir.B della Prima Divisione
Cremonese dettagli Cremona Campo di via Persico 7ª nel gir.A della Prima Divisione
Genoa dettagli Genova Campo di via del Piano a Marassi Finalista di Lega Nord
Juventus dettagli Torino Stadio di Corso Marsiglia 2ª nel gir.B della Prima Divisione
Livorno dettagli Livorno Campo di Villa Chayes 5º nel gir.B della Prima Divisione
Mantova dettagli Mantova Campo dell'Ippodromo Te 11º nel gir.B della Prima Divisione
Milan dettagli Milano Campo di viale Lombardia 8º nel gir.B della Prima Divisione
Padova dettagli Padova Stadio Silvio Appiani 4º nel gir.B della Prima Divisione
Parma dettagli Parma Stadio Ennio Tardini 1º in finale di Seconda Divisione
Pro Vercelli dettagli Vercelli Campo piazza Conte di Torino 2ª nel gir.B della Prima Divisione
Reggiana dettagli Reggio Emilia Stadio Mirabello 8ª nel gir.A della Prima Divisione
Sampierdarenese dettagli San Pier d'Arena (GE) Stadio di Villa Scassi 10ª nel gir.B della Prima Divisione

Classifica finale

[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Juventus 37 22 17 3 2 68 14
2. Cremonese 29 22 13 3 6 41 25
3. Genoa 28 22 13 2 7 48 29
4. Padova 25 22 11 3 8 55 33 1,667
5. Livorno 25 22 11 3 8 43 45 0.956
6. Sampierdarenese 23 22 10 3 9 38 43
7. Pro Vercelli 22 22 9 4 9 42 31 1,355
8. Milan 22 22 10 2 10 43 39 1,103
9. Reggiana 17 22 7 3 12 30 50
10. Alessandria 16 22 7 2 13 41 48
11. Parma 12 22 5 2 15 23 58
12. Mantova 8 22 2 4 16 24 81

Legenda:

      Qualificato alla finale di Lega Nord.
      Retrocesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.

Note:

Reggiana, Alessandria, Parma e Mantova dapprima retrocesse in Prima Divisione 1926-1927 e, successivamente, ammesse alle qualificazioni per l'ammissione alla Divisione Nazionale, secondo le disposizioni della Carta di Viareggio. L'Alessandria ne uscì vincente.
andata (1ª) Prima giornata ritorno (12ª)
4 ott. 6-1 Livorno-Mantova 2-0 28 feb.
6-0 Juventus-Parma 3-0
2-0 Pro Vercelli-Sampierdarenese 0-1
1-4 Milan-Cremonese 0-1
1-0 Padova-Alessandria 2-0
2-2 Reggiana-Genoa 0-3
andata (2ª) Seconda giornata ritorno (13ª)
11 ott. 8-0 Cremonese-Livorno 1-2 7 mar.
2-1 Genoa-Milan 3-1
2-2 Padova-Juventus 2-3
1-0 Parma-Alessandria 0-2
2-2 Mantova-Pro Vercelli 0-3
3-3 Sampierdarenese-Reggiana 1-1


andata (3ª) Terza giornata ritorno (14ª)
18 ott. 1-1 Alessandria-Pro Vercelli 0-1 14 mar.
3-0 Cremonese-Parma 1-3
3-2 Livorno-Genoa 0-0
2-1 Milan-Mantova 2-0
4-1 Reggiana-Padova 2-6
2-1 Sampierdarenese-Juventus 0-4 21 feb.
andata (4ª) Quarta giornata ritorno (15ª)
25 ott. 3-1 Genoa-Sampierdarenese 3-2 25 apr.
6-0 Juventus-Milan 2-1 28 mar.
7-1 Mantova-Alessandria 0-9
6-1 Padova-Livorno 0-3
2-0 Parma-Reggiana 0-2 18 apr.
4-0 Pro Vercelli-Cremonese 2-4 25 apr.


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (16ª)
15 nov. 4-3 Alessandria-Milan 2-2 4 apr.
2-0 Cremonese-Mantova 0-0
1-5 Parma-Genoa 0-3
5-2 Reggiana-Livorno 0-2
0-1 Pro Vercelli-Juventus 1-2
2-1 Sampierdarenese-Padova 0-3
andata (6ª) Sesta giornata ritorno (17ª)
31 gen. 3-0 Milan-Padova 2-4 18 lug.
22 nov. 4-0 Juventus-Alessandria 3-1 25 apr.
5-1 Livorno-Sampierd. 1-2 11 apr.
2-5 Mantova-Genoa 1-3
0-3 Parma-Pro Vercelli 2-2 11 apr.
0-2 Reggiana-Cremonese 0-1


andata (7ª) Settima giornata ritorno (18ª)
29 nov. 6-0 Alessandria-Reggiana 1-2 2 mag.
2-1 Genoa-Cremonese 0-1
3-0 Juventus-Livorno 1-1
9-0 Padova-Mantova 2-0
3-1 Pro Vercelli-Milan 0-4
4-1 Sampierdarenese-Parma 3-1
andata (8ª) Ottava giornata ritorno (19ª)
6 dic. 1-0 Alessandria-Livorno 2-6 16 mag.
0-0 Cremonese-Juventus 0-4
2-0 Genoa-Padova 0-2
1-1 Mantova-Sampierd. 1-8
4-2 Milan-Parma 2-1
3-2 Reggiana-Pro Vercelli 0-3


andata (9ª) Nona giornata ritorno (20ª)
13 dic. 0-5 Mantova-Juventus 1-8 20 giu.
1-1 Padova-Cremonese 1-2
4-0 Livorno-Parma 1-0
2-0 Pro Vercelli-Genoa 1-2
0-1 Reggiana-Milan 0-4
2-1 Sampierd.-Alessandria 0-5
andata (10ª) Decima giornata ritorno (21ª)
21 feb. 1-0 Alessandria-Genoa 2-7 27 giu.
24 gen. 2-1 Cremonese-Sampierd. 1-2
24 gen. 5-0 Juventus-Reggiana 0-2
24 gen. 5-3 Parma-Mantova 1-1
7 feb. 4-1 Milan-Livorno 1-1
14 feb. 1-1 Pro Vercelli-Padova 2-5


andata (11ª) Undicesima giornata ritorno (22ª)
31 gen. 2-3 Alessandria-Cremonese 0-3 4 lug.
3 gen. 2-0 Juventus-Genoa 3-1
7-0 Pro Vercelli-Livorno 0-2
3-0 Mantova-Reggiana 0-4
6-1 Padova-Parma 0-2
2-1 Sampierdarenese-Milan 0-2
Classifica in divenire
[modifica | modifica wikitesto]
[20] 10ª 11ª 12ª 13ª 14ª 15ª 16ª 17ª 18ª 19ª 20ª 21ª 22ª Rec.
Alessandria 0 1 1 1 3 3 5 7 7 9 9 9 11 11 13 14 14 14 14 16 16 16 16
Cremonese 2 4 6 6 8 10 10 11 12 14 16 18 18 18 20 21 23 25 25 27 27 29 29
Genoa 1 3 3 5 7 9 11 13 13 13 13 15 17 18 20 22 24 24 24 26 28 28 28
Juventus 2 3 3 5 7 9 11 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 31 33 35 35 37 37
Livorno 2 2 4 4 4 6 6 6 8 8 8 10 12 13 15 17 17 18 20 22 23 25 25
Mantova 0 1 1 3 3 3 3 4 4 5 7 7 7 7 7 8 8 8 8 8 8 8 8
Milan 0 0 2 2 2 4 4 6 8 10 10 10 10 12 12 13 13 15 17 19 20 22 22
Padova 2 3 3 5 5 5 7 7 8 9 11 13 13 15 15 17 19 21 23 23 25 25 25
Parma 0 2 2 4 4 4 4 4 4 5 5 5 5 7 7 7 8 8 8 8 10 12 12
Pro Vercelli 2 3 4 6 6 8 10 10 12 13 15 15 17 19 19 19 20 20 22 22 22 22 22
Reggiana 1 2 4 4 6 6 6 8 8 8 8 8 9 9 11 11 11 13 13 13 15 17 17
Sampierdarenese 0 1 3 3 5 5 7 8 10 10 12 14 15 15 15 15 17 19 21 21 23 23 23

Finali di Lega

[modifica | modifica wikitesto]

Al termine di ben tre match (all'epoca in casi di parità si doveva ripetere la partita) la Juventus si è qualificata per la finalissima.

Risultati Luogo e data
Bologna 2-2 Juventus Bologna, 11 luglio 1926
Juventus 0-0 Bologna Torino, 25 luglio 1926
Juventus 2-1 Bologna Milano, 1º agosto 1926

Qualificazioni alla Divisione Nazionale

[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre del 1926 venne concesso alle otto società che nel regolamento di giugno sarebbero retrocesse di giocarsi un imprevisto posto di ripescaggio in applicazione della Carta di Viareggio. Ad aggiudicarsi il posto fu l'Alessandria.

Risultati Luogo e data
Alessandria 6-1 Pisa Genova, 29 agosto 1926
Legnano 2-0[21] Udinese Verona, 29 agosto 1926
Mantova 7-3[22] Reggiana Bologna, 29 agosto 1926
Novara 4-0 Parma Torino, 29 agosto 1926

Secondo turno

[modifica | modifica wikitesto]
Risultati Luogo e data
Alessandria 4-1 Legnano Vercelli, 5 settembre 1926
Mantova 3-4[23] Novara Milano, 5 settembre 1926
Risultati Luogo e data
Alessandria 2-2[24] Novara Casale Monferrato, 12 settembre 1926
Alessandria 3-1[25] Novara Torino, 23 settembre 1926

Come già detto, l'assemblea federale del 15-16 agosto 1925 si chiuse senza deliberazioni riguardo alla struttura dei relativi campionati nella stagione successiva (la 1926-1927), ciò quindi comportò che i gironi regionali, disputati generalmente fra il novembre 1925 e il febbraio 1926, ebbero come verdetto certo e ufficiale le sole squadre qualificate alle semifinali (due per ogni girone), senza che si sapesse, almeno inizialmente, quali e quante formazioni sarebbero state ammesse nell'ipotetica Prima Divisione "interregionale" e quali retrocesse in Seconda Divisione; furono ventilati alcuni progetti, come il succitato pubblicato in estate dalla Gazzetta del Mezzogiorno, ma nulla fu messo agli atti. Certo, invece, era che inizialmente nessuno dei club appartenenti alla Lega Sud avrebbe partecipato alla nuova élite della Divisione Nazionale. De facto, questa situazione rimase in sospeso fino al 2 agosto quando fu promulgata la Carta di Viareggio; prima, solo l'Alba di Roma era riuscita ad ottenere dalla FIGC l'ammissione alla nuova Divisione Nazionale quale campionessa meridionale.

La Carta di Viareggio, che diede un importante assetto per la stagione seguente, fu comunque promulgata venti giorni prima della proclamazione del campione d'Italia 1925-26, poi ad essa seguirono le delibere del Direttorio Federale, che sancirono la retrocessione di Maceratese e Messinese in Seconda Divisione.

Ciò spiegato per illustrare la particolare situazione di quei mesi per le squadre della Lega Sud, e quindi la differenza rispetto al solito nell'arrangiamento grafico per le classifiche dei relativi gironi, che si preferisce rispecchino quanto stabilito i primi giorni di agosto 1926. Non rinunciando a riconoscere i meriti guadagnati dalle formazioni sul campo, e per quanto possibile ad un ordine cronologico dei verdetti.

Gironi regionali di qualificazione

[modifica | modifica wikitesto]

Inizialmente la Lega Sud ammise solo tre campane (Internaples, Casertana e Bagnolese, solo la prima come avente diritto) e cinque laziali al campionato; successivamente, tra fine novembre e inizio dicembre, ammise la Pro Roma nel girone laziale, nonché Puteolana e Stabia in quello campano, ricompilando di conseguenza i calendari dei due gironi.[26]

Sezione campana

[modifica | modifica wikitesto]
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Bagnolese dettagli Bagnoli (NA) Campo dell'ILVA Inattiva[27]
Casertana dettagli Caserta - Club di nuova affiliazione
Internaples dettagli Napoli Stadio Militare dell'Arenaccia 3º nel girone Campano
Puteolana dettagli Pozzuoli (NA) Campo Armstrong Campione di Terza Divisione Campana
Stabia dettagli Castellammare di Stabia (NA) - Campione di Seconda Divisione Campana[28]
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Internaples 15 8 7 1 0 35 4
2. Bagnolese 11 8 5 1 2 20 8
3. Casertana 8 8 4 0 4 11 21
4. Stabia 6 8 3 0 5 13 22
5. Puteolana 0 8 0 0 8 5 29

Legenda:

      Qualificato alle semifinali interregionali.
      Ammesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.
      Retrocesso in Seconda Divisione 1926-1927.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.
La Puteolana a fine stagione passa dalla FIGC all'ULIC.
USB CAS INT PUT STA
Bagnolese –––– 2-0 1-1 3-0 6-0
Casertana 0-2 –––– 0-10 5-3 2-0
Internaples 4-2 2-0 –––– 6-0 4-1
Puteolana 0-3 1-2 0-2 –––– 1-3
Stabia 3-1 1-2 0-6 5-0 ––––
andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
29 nov. 4-2 Internaples-Bagnolese 1-1 10 gen.
3 gen. 1-3 Puteolana-Stabia 0-5
Riposa: Casertana


andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
6 dic. 3-1 Stabia-Bagnolese 0-6 17 gen.
1-2 Puteolana-Casertana 3-5
Riposa: Internaples


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
13 dic. 3-0 Bagnolese-Puteolana[29] 3-0 24 gen.
0-10 Casertana-Internaples 0-2
Riposa: Stabia


andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
20 dic. 6-0 Internaples-Puteolana[30] 2-0 28 feb.
1-2 Stabia-Casertana[30] 0-2 21 feb.
Riposa: Bagnolese


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
27 dic. 0-2 [31]Casertana-Bagnolese 0-2 7 feb.
4-1 Internaples-Stabia 6-0
Riposa: Puteolana

Sezione laziale

[modifica | modifica wikitesto]
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Alba Roma dettagli Roma Stadio Nazionale Finalista di Lega Sud
Audace Roma dettagli Roma Campo all'Olmo viale Angelico 4ª nel girone laziale
Fortitudo dettagli Roma Campo "Madonna del Riposo" 3ª nel girone laziale
Lazio dettagli Roma Stadio della Rondinella Semifinali del Sud
Pro Roma dettagli Roma Campo Lungotevere Flaminio 5ª nel girone laziale
Roman dettagli Roma Campo dei Due Pini, via Flaminia Vincitore della 2ª Divisione laziale
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Alba Roma 17 10 8 1 1 41 13
2. Fortitudo 16 10 8 0 2 35 13
3. Lazio 14 10 6 2 2 45 27
4. Audace Roma 7 10 3 1 6 27 42
5. Roman 6 10 2 2 6 14 28
6. Pro Roma 0 10 0 0 10 5 44

Legenda:

      Qualificato alle semifinali interregionali.
      Ammesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.
      Club disciolto dopo il completamento del girone.[32]

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.

Note:

  • L'Audace Roma si è poi fusa a fine campionato con l'Alba, nell'Alba Audace.
  • La Pro Roma si è poi fusa a fine campionato con la Fortitudo, nella Fortitudo Pro Roma.
ALB AUD FOR LAZ PRO ROM
Alba Roma –––– 11-2 0-3 5-3 6-0 1-0
Audace Roma 0-7 –––– 2-3 2-4 4-0 2-2
Fortitudo 1-3 3-2 –––– 6-2 7-0 4-1
Lazio 2-2 9-5 3-2 –––– 10-1 5-3
Pro Roma 1-2 2-3 0-1 0-6 –––– 0-2
Roman 1-4 1-5 0-5 1-1 3-1 ––––
andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
22 nov. 5-3 Lazio-Roman 1-1 14 feb.
3-2 Fortitudo-Audace 3-2 10 gen.
14 feb. 1-2 Pro Roma-Alba Roma 0-6 21 feb.


andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
29 nov. 1-0 Alba Roma-Roman 4-1 28 feb.
2-3 Pro Roma-Audace 0-4 17 gen.
6-2 Fortitudo-Lazio 2-3 21 feb.


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
6 dic. 0-3 Alba Roma-Fortitudo 3-1 24 gen.
9-5 Lazio-Audace 4-2
0-2 [33]Pro Roma-Roman 1-3


andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
13 dic. 0-7 Audace-Alba Roma 2-11 31 gen.
4-1 Fortitudo-Roman 5-0
10-1 Lazio-Pro Roma 6-0


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
20 dic. 5-3 Alba Roma-Lazio 2-2 7 feb.
0-1 Pro Roma-Fortitudo 0-7
1-5 Roman-Audace 2-2

Sezione marchigiana

[modifica | modifica wikitesto]
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Anconitana dettagli Ancona Campo Sportivo Divisionale Unica marchigiana iscritta
Maceratese dettagli Macerata Campo di piazza d'Armi[34] Inattiva ammessa a richiesta in sostituzione della Vigor Senigallia
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Anconitana 4 2 2 0 0 9 3
2. Maceratese 0 0 2 0 2 3 9

Legenda:

      Campione marchigiano di Prima Divisione 1925-1926.
Qualificato alle semifinali interregionali della Lega

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.
Risultati Luogo e data
Anconitana 2-1 Maceratese Ancona, 17 gennaio 1926
Maceratese 2-7 Anconitana Macerata, 24 gennaio 1926

Sezione pugliese

[modifica | modifica wikitesto]
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Audace Taranto dettagli Taranto Campo allievi operai dell'Arsenale M. M.
e Motovelodromo Corvisea
3º nel gir. pugliese
Foggia dettagli Foggia Campo di via Ascoli 1º in 2ª Divisione pugliese
Ideale dettagli Bari Campo San Lorenzo 4º nel girone pugliese
Liberty dettagli Bari Campo degli Sports 2º nel girone pugliese
Pro Italia dettagli Taranto Motovelodromo Corvisea 1º nel girone pugliese
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Pro Italia 14 8 6 2 0 14 4
2. Liberty 10 8 5 0 3 11 8
3. Audace Taranto 9 8 4 1 3 11 9
4. Ideale 5 8 0 5 3 6 9
5. Foggia 2 8 0 2 6 1 13

Legenda:

      Qualificato alle semifinali interregionali.
      Ammesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.[35]

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.
AUD FOG IDE LIB PRO
Audace Taranto –––– 2-0 1-0 3-1 0-2
Foggia 0-2 –––– 0-0 1-2 0-2
Ideale Bari 2-2 0-0 –––– 0-1 2-2
Liberty Bari 2-0 3-0 2-1 –––– 0-1
Pro Italia Taranto 2-1 2-0 1-1 2-0 ––––
andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
22 nov. 0-0 Foggia-Ideale 0-0 14 feb.
0-2 Audace-Pro Italia 1-2 10 gen.
Riposa: Liberty


andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
29 nov. 2-2 Ideale-Audace 0-1 28 feb.
1-2 Foggia-Liberty 0-3 17 gen.
Riposa: Pro Italia


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
6 dic. 3-1 Audace-Liberty 0-2 24 gen.
2-2 Ideale-Pro Italia 1-1
Riposa: Foggia


andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
13 dic. 2-1 Liberty-Ideale 1-0 31 gen.
2-0 Pro Italia-Foggia[36] 2-0
Riposa: Audace


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
20 dic. 2-0 Pro Italia-Liberty 1-0 28 feb.
0-2 Foggia-Audace[37] 0-2 7 feb.
Riposa: Ideale

Sezione siciliana

[modifica | modifica wikitesto]
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]
Club Stagione Città Stadio Stagione precedente
Messinese dettagli Messina Campo Militare Enzo Geraci 4ª nel girone B delle semifinali Lega Sud
Palermo dettagli Palermo Stadio Ranchibile 2º nel girone siciliano

Palermo campione siciliano di Prima Divisione 1925-1926 (in virtù del quoziente reti).

Messinese e Palermo qualificate alle semifinali interregionali della Lega Sud.

Risultati Luogo e data
Palermo 7-0 Messinese Palermo, 17 gennaio 1926
Messinese 1-0 Palermo Messina, 24 gennaio 1926

Semifinali interregionali

[modifica | modifica wikitesto]
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Internaples 13 8 5 3 0 23 5
2. Fortitudo 11 8 4 3 1 15 9
3. Anconitana 9 8 4 1 3 16 13
4. Liberty 7 8 2 3 3 18 18
5. Messinese 0 8 0 0 8 2 29

Legenda:

      Qualificato alle finali di Lega Sud.
      Ammesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.
      Poi retrocesso in Seconda Divisione 1926-1927 dal Direttorio Federale.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.
La Fortitudo è poi stata promossa in Divisione Nazionale 1926-1927 per effetto della Carta di Viareggio.
andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
14 mar. 1-1 Fortitudo-Internaples 1-3 2 mag.
2-4 Messinese-Liberty 0-6
Riposa: Anconitana


andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
21 mar. 1-3 Anconitana-Fortitudo 1-2 9 mag.
5-0 Internaples-Messinese 5-0
Riposa: Liberty


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
25 apr. 2-2 Fortitudo-Liberty 1-1 16 mag.
28 mar. 1-1 Anconitana-Internaples 0-4
Riposa: Messinese


andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
11 apr. 2-3 Liberty-Anconitana 1-6 23 mag.
0-1 Messinese-Fortitudo 0-4
Riposa: Internaples


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
18 apr. 2-0 Internaples-Liberty 2-2 30 mag.
0-2 [30]Messinese-Anconitana[30] 0-2
Riposa: Fortitudo
ANC FOR INT LIB MES
Anconitana –––– 1-3 1-1 6-1 2-0
Fortitudo 2-1 –––– 1-1 2-2 4-0
Internaples 4-0 3-1 –––– 2-0 5-0
Liberty Bari 2-3 1-1 2-2 –––– 6-0
Messinese 0-2 0-1 0-5 2-4 ––––
Classifica finale
[modifica | modifica wikitesto]
Pos. Squadra Pt G V N P GF GS QR
1. Alba Roma 14 8 6 2 0 19 8
2. Bagnolese 12 8 5 2 1 22 8
3. Pro Italia 10 8 4 2 2 15 11
4. Palermo 2 8 1 0 7 10 15 0,667
5. Maceratese 2 8 1 0 7 5 29 0,172

Legenda:

      Ammesso alle finali di Lega Sud.
      Ammesso nella nuova Prima Divisione 1926-1927.
      Poi retrocesso in Seconda Divisione 1926-1927 dal Direttorio Federale.

Regolamento:

Due punti a vittoria, uno a pareggio, zero a sconfitta.
In caso di arrivo di due o più squadre a pari punti, le squadre venivano classificate secondo il quoziente reti.

Note:

Il 13 giugno 1926 il Consiglio Federale, applicando l'articolo 18 del regolamento organico, diede inizialmente la sconfitta a tavolino all'Alba per la partita del 2 maggio con la Pro Italia (era terminata 1-1, ma poi fu annullata alcuni giorni dopo per errori tecnici dell'arbitro Battucci di Ancona e mandata a ripetere a fine girone), declassando gli albini al terzo posto del girone per via del quoziente reti sfavorevole rispetto a Bagnolese e Pro Italia, con le quali era a pari punti.[38] La Bagnolese aveva così vinto il girone a causa del quoziente reti favorevole, ma, a causa del reclamo dell'Alba, la sua vittoria rimaneva sub iudice, per cui la disputa della finale tra Internaples e Bagnolese fu rinviata in attesa dell'esito del ricorso presentato dall'Alba. Il 28 giugno fu accolto il ricorso dell'Alba,[39] il quale, battendo per 3-1 la Pro Italia nel recupero del 4 luglio, ottenne definitivamente la prima posizione in graduatoria e la qualificazione alla Finale centro-sud.
ALB USB MAC PAL PRO
Alba Roma –––– 3-3 2-0 2-1 3-1
US Bagnolese 1-2 –––– 8-0 3-1 2-1
Maceratese 1-5 0-2 –––– 2-0 0-2
Palermo 0-1 0-2 6-0 –––– 2-3
Pro Italia Taranto 1-1 1-1 4-2 2-0 ––––
andata (1ª) Prima giornata ritorno (6ª)
14 mar. 6-0 Palermo-Maceratese[30] 0-2 2 mag.
1-1 Pro Italia-Alba Roma[40] 1-3 4 lug.
Riposa: Bagnolese


andata (2ª) Seconda giornata ritorno (7ª)
21 mar. 0-2 Maceratese-Bagnolese 0-8 9 mag.
21 apr. 2-3 Palermo-Pro Italia 0-2
Riposa: Alba Roma


andata (3ª) Terza giornata ritorno (8ª)
28 mar. 3-1 Bagnolese-Palermo[33] 2-0 6 giu.
1-5 Maceratese-Alba Roma[41][33] 0-2 27 giu.
Riposa: Pro Italia


andata (4ª) Quarta giornata ritorno (9ª)
11 apr. 3-3 Alba Roma-Bagnolese 2-1 23 mag.
4-2 Pro Italia-Maceratese[33] 2-0
Riposa: Palermo


andata (5ª) Quinta giornata ritorno (10ª)
18 apr. 0-1 Palermo-Alba Roma 1-2 30 mag.
1-1 Pro Italia-Bagnolese 1-2
Riposa: Maceratese

Finale Lega Sud

[modifica | modifica wikitesto]

L'Alba Roma si è qualificata per la finalissima.

Risultati Luogo e data
Alba Roma 6-1 Internaples Roma, 11 luglio 1926
Internaples 1-1 Alba Roma Napoli, 18 luglio 1926

Entrambe le due finaliste della Lega Sud sono poi state promosse in Divisione Nazionale 1926-1927.

Risultati Luogo e data
Juventus 7-1 Alba Roma Torino, 8 agosto 1926
Alba Roma 0-5 Juventus Roma, 22 agosto 1926

Juventus: campione d'Italia

Squadra campione

[modifica | modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio: Foot-Ball Club Juventus 1925-1926.

Classifica marcatori

[modifica | modifica wikitesto]
Gol Giocatore Squadra
35 Ungheria (bandiera) Ferenc Hirzer Juventus
28 Italia (bandiera) Angelo Schiavio Bologna
26 Italia (bandiera) Piero Pastore Juventus
25 Ungheria (bandiera) Márton Bukovi Alba Roma
20 Italia (bandiera) Ernesto Ghisi Internaples
20 Italia (bandiera) Adolfo Baloncieri Torino
16 Italia (bandiera) Giovanni Ferrari Internaples
  1. ^ Vinse poi le qualificazioni pre-campionato istituite dalla sopraggiunta Carta di Viareggio, venendo quindi ammessa alla Divisione Nazionale 1925-1926.
  2. ^ Questi sono i verdetti resi efficaci dalla Carta di Viareggio.
  3. ^ Le due assemblee della federazione calcistica, La Stampa, 17 agosto 1925. URL consultato il 3 novembre 2010.
  4. ^ La Gazzetta del Mezzogiorno, 21 luglio 1925.
  5. ^ L'Impero, 22-23 luglio 1925.
  6. ^ Per l'effettiva creazione della Lega Sud delle società minori vedasi ad esempio il comunicato ufficiale del Comitato Regionale Laziale pubblicato su Il Messaggero del 3 dicembre 1925 che cita una "deliberazione della spett. Lega del Sud delle Società Minori" relativa al campionato di Terza Divisione Laziale.
  7. ^ All'assemblea del 20 settembre 1925 la sede dell'assemblea della Lega Nord per il 1926, che poi non si sarebbe mai svolta, fu stabilita a Torino. La Stampa, 21 settembre 1925.
  8. ^ L'Impero, 11-12 settembre 1925.
  9. ^ Secondo un articolo del settimanale Tutti gli Sports del 1926: «Delle società centro-meridionali una sola [...] aveva diritto inoppugnabile alla Divisione d'Onore: era questa l'Alba di Roma campione centro-meridionale. Tutte le altre avrebbero dovuto venir parificate alle escluse dalle sedici».
  10. ^ Il Mezzogiorno del 28 novembre 1925.
  11. ^ Giuseppe Tonelli, L'Alba di Roma nettamente dominata dalla Juventus, in La Stampa, 9 agosto 1926, p. 3. URL consultato il 3 aprile 2015.
  12. ^ G. Stolfi, La Juventus campione d'Italia, in La Stampa, 23 agosto 1926, p. 2. URL consultato il 3 aprile 2015.
  13. ^ Cfr. Annuario Italiano Giuoco del Calcio 1929, p. 54, che riporta l'articolo 11 del regolamento degli arbitri: «Ogni società, entro 10 giorni dal ricevimento dell’elenco degli arbitri, avrà diritto di indicare alla Commissione sportiva federale un numero di arbitri non superiore all’8 per cento del totale contenuto nell’elenco stesso. La Commissione stessa, per tutta la stagione sportiva, non dovrà destinare tali arbitri alla direzione delle partite che la Società che li ha indicati dovrà disputare sia sul proprio campo sia su un campo avversario. Le società non sono tenute a dichiarare i motivi della indicazione salvo si tratti di casi di indegnità».
  14. ^ Corriere della Sera, 1º giugno 1926.
  15. ^ Corriere della Sera, 8 giugno 1926.
  16. ^ Corriere della Sera, 13 giugno 1926.
  17. ^ La Gazzetta del Mezzogiorno, 3 agosto 1926 (articolo "La formazione del girone di I Divisione Centro-Sud della F.I.G.C.").
  18. ^ Il Mondo del 27 agosto 1926.
  19. ^ Sospesa e recuperata il 18 luglio.
  20. ^ a b cfr. collegamenti esterni.
  21. ^ Forfait dell'Udinese.
  22. ^ Dopo 90 minuti regolamentari e 2 tempi supplementari: 1-1, 2-2, 2-0, 2-0.
  23. ^ Dopo 90 minuti regolamentari e 2 tempi supplementari: 3-3, 0-0, 0-0, 0-1.
  24. ^ Dopo 2 tempi supplementari.
  25. ^ Ripetizione
  26. ^ L'Impero, 2-3 dicembre 1925, p. 6.
  27. ^ Da non confondere con la "Pro Bagnoli F.C." che si era classificata al secondo posto in Seconda Divisione campana 1924-1925. L'U.S. Bagnolese era stata sciolta nell'autunno 1924 (vedasi La Basilicata del 22-23 novembre 1924), e fu ricostituita solo nel corso del 1925 (un comunicato ufficiale della FIGC pubblicato su "L'Ora" del 5-6 dicembre 1925 riporta l'U.S. Bagnolese tra le nuove società affiliate). Come risulta dal comunicato ufficiale pubblicato sul giornale palermitano L'Ora del 13-14 novembre 1925, nella seduta del 7 novembre 1925 la Lega Sud ammise la U.S. Bagnolese in Prima Divisione e la Pro Bagnoli F.B.C. in Seconda Divisione (anche se questi ultimi rinunciarono al campionato), a conferma che si tratti di società separate.
  28. ^ Perde lo spareggio interdivisionale con la Salernitanaudax.
  29. ^ Interrotta al 44' per ritiro della Puteolana in segno di protesta per l'arbitraggio; il risultato fu omologato dalla Lega Sud.
  30. ^ a b c d e per rinuncia.
  31. ^ A tavolino; sul campo 1-3.
  32. ^ Evidenziato in quanto la Carta di Viareggio fu l'unico verdetto intervenuto dopo la chiusura delle sessione regolare regionale. Come suddetto, non sono al momento riscontrati precedenti regolamenti su promozioni e retrocessioni previsti dalla Lega Sud per la stagione in oggetto. Peraltro, a inizio campionato la stessa Lega non si era accordata sul relativo assetto definitivo, lasciandolo in sospeso.
  33. ^ a b c d A tavolino.
  34. ^ La costruzione del Campo Sportivo della Vittoria fu iniziata a fine stagione.
  35. ^ Il Foggia quinto e ultimo fu ammesso in Prima Divisione a titolo equitativo verso la Puglia che non aveva avuto club selezionati per la Divisione Nazionale a differenza delle altre due grandi componenti della Lega Sud, il Lazio e la Campania. Per compensazione dell’esclusione dalla massima serie la regione adriatica divenne quella con più squadre ammesse nel DDS di Milano, 5 società su 14 a differenza del Lazio, 4, della Campania, 3, e di Marche e Sicilia con 1.
  36. ^ A tavolino; sul campo 0-0.
  37. ^ A tavolino; sul campo 1-0 per il Foggia.
  38. ^ L'Impero, 15 giugno 1926, p. 4.
  39. ^ L'Impero, 30 giugno 1926, p. 4.
  40. ^ Alba Roma-Pro Italia 1-1 del 2 maggio 1926 fu annullata per errori tecnici arbitrali e ripetuta il 4 luglio.
  41. ^ Alba Roma-Maceratese 1-0 del 6 giugno 1926 (disputata sul campo neutro di Tivoli per la squalifica del campo dell'Alba) fu annullata per errore tecnico dell'arbitro e ripetuta a Caserta il 27 giugno.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Calcio: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di calcio