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Władysław Strzemiński

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Władysław Strzemiński (1932)
Stanza neoplastica ricostruita nel 1960 da Bolesław Utkin, uno degli studenti di Strzemiński.

Władysław Strzemiński (Minsk, 21 novembre 1893Łódź, 26 dicembre 1952) è stato un pittore, teorico dell'arte e pedagogo polacco.

È considerato un pioniere dell'avanguardia costruttivista degli anni 1920 e 1930 e lo sviluppatore della teoria dell'unismo (in polacco: unizm).

Strzemiński nacque a Minsk da una famiglia di etnia polacca. Nel 1914 si laureò alla Scuola Militare di Ingegneria Civile. Durante la prima guerra mondiale prestò servizio come sottotenente presso la fortezza di Osowiec. Nel 1915 fu gravemente ferito durante la cosiddetta Carica dei morti. Nel 1920 sposò la scultrice Katarzyna Kobro (Riga 1898 - Łódź 1950).[1][2]

Nel 1922 si trasferì a Vilnius e l'anno successivo aiutò Vytautas Kairiūkštis nella creazione della prima mostra d'arte d'avanguardia in quello che oggi è il territorio della Lituania.[3]

Nel novembre 1923 si trasferì a Varsavia, dove fondò con Henryk Berlewi il gruppo costruttivista Blok.

Negli anni 1920 formulò la sua teoria dell'Unismo, teoria artistica derivata da cubismo e suprematismo e che tendeva a stabilire un'unità organica di trama, colore e composizione[2]. I suoi dipinti hanno ispirato le composizioni musicali del compositore polacco Zygmunt Krauze. Fu autore di un libro rivoluzionario intitolato La teoria della visione. È stato cocreatore dell'unica collezione d'arte d'avanguardia di Łódź grazie all'entusiasmo dei membri del gruppo "a.r." ("artisti rivoluzionari") come Katarzyna Kobro e Henryk Stażewski (artisti) e Julian Przyboś e Jan Brzękowski (poeti).[4]

Nella Łódź del dopoguerra fu insegnante presso la Scuola Superiore di Arti Plastiche e Design del Muzeum Sztuki a Łódź, dove una delle sue allieve era Halina Ołomucki, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti.[5] La sua Sala Neoplastica fu installata nel Muzeum Sztuki a Łódź nel 1948, ma fu rimossa nel 1950 perché non si adattava all'estetica del realismo socialista imposta da Włodzimierz Sokorski, ministro della cultura del Partito polacco dei lavoratori uniti.

Le sue opere sono state esposte in musei di tutto il mondo come il Centre Pompidou[6], Museo Reina Sofía[7], Moderna Museet Malmö[8] e Whitechapel Gallery.[9]

Il film di Andrzej Wajda Il ritratto negato (Powidoki) racconta la vita di Strzemiński.

  1. ^ Janina Ładnowska, Katarzyna Kobro: A Sculptor of Space, in Artibus et Historiae, vol. 22, n. 43, 2001, pp. 161–185, DOI:10.2307/1483659, JSTOR 1483659.
  2. ^ a b Strzemiński, Władislaw - Treccani, su Treccani. URL consultato il 16 gennaio 2024.
  3. ^ Viktoras Liutkus, Lithuanian Art and the Avant-Garde of the 1920s Vytautas Kairiūkštis and the New Art Exhibition in Vilnius, in Lituanus, vol. 54, n. 2, 2008. URL consultato il 5 ottobre 2015 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2014).
  4. ^ "Afterimages of life. Wladyslaw Strzeminski and rights for art", a cura di Jaroslaw Lubiak, Paulina Kur-Maj, Łódź, 2011
  5. ^ Halina Olomucki (archiviato dall'url originale il 10 dicembre 2014), sito del museo statale di Auschwitz-Birkenau. Accesso 3 maggio 2012
  6. ^ UNE AVANT-GARDE POLONAISE - KATARZYNA KOBRO ET WŁADYSŁAW STRZEMIŃSKI. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  7. ^ Kobro and Strzemiński. Avant-Garde Prototypes. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  8. ^ KOBRO & STRZEMIŃSKI NEW ART IN TURBULENT TIMES. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  9. ^ Adventures of the Black Square: Abstract Art and Society 1915 – 2015. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  • Władysław Strzemiński. Readability of Images. Proceedings of the international conference devoted to the work of Władysław Strzemiński, 13–14 October 2011, Muzeum Sztuki, Łódź, 2015.
  • Władysław Strzemiński 1893–1952. On the 100th Anniversary of His Birth, Muzeum Sztuki w Łodzi, Łódź, 1993.

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