il problema attuale non è più la lotta della democrazia contro il fascismo ma quello del fascismo nella democrazia (G. Galletta)

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mercoledì 29 febbraio 2012

'Agenti non riconoscibili? Così si sospendono le regole'



25 febbraio 2012 — pagina 3 sezione: GENOVA 

L' IMPOSSIBILITÀ di perseguire i poliziotti picchiatori del G8 perché irriconoscibili anche per i loro comandanti; la rivoluzionaria proposta di imporre degli oneri di ripristino per limitare la cementificazione della Liguria; e poi ancora le indagini per danno alla salute pubblica degli avvelenatori della terra,i risarcimenti chiesti ai comuni che non fanno la raccolta differenziata o la clamorosa stima, 34 milioni di euro, del danno provocato dalle false pensioni per l' amianto. Sono alcuni dei temi affrontati ieri nel corso della cerimonia di apertura dell' anno giudiziario della Corte dei Conti dal procuratore regionale Ermete Bogetti e dal presidente della sezione giurisdizionale Andrea Russo. G8. Bogetti, nel ricordare che la procura ha avviatoi procedimenti con cui verranno chiesti i danni materiali e d' immagine ai poliziotti condannati per le violenze durante il G8 del 2001, ha spiegato che se da un lato si attendono i giudizi definitivi della Cassazione per procedere contro gli imputati della Diaz e di Bolzaneto, dall' altro si potrebbero già istruire dei processi per quei casi che in sede civile hanno visto il Ministero dell' Interno risarcire alcuni manifestati picchiati. Ma c' è un ostacolo. Nessuno è in grado di identificare gli agenti picchiatori. Bogetti ha così ricordato la sua esperienza torinese, quando indagò nei confronti di un funzionario - assolto penalmente - che aveva guidato una carica in Valsusa contro i manifestanti contrari alla Tav. «Ricordo - ha detto il procuratore - che ho dovuto constatare che gli stessi comandanti... oltre a non essere in grado di identificare gli operatori... neppure potevano precisare se fossero appartenuti al contingente da loro comandato... se si ammette che i singoli operatori non possano essere riconoscibili... vuol dire ammettere che si possa verificare una sospensione delle regole... che non può essere tollerata in uno Stato di diritto»...Leggi tutto >>





sabato 25 febbraio 2012

Marina Spaccini ci ha lasciato - "Quella manganellata mi ha fatto cadere lo Stato in testa"

Ricordi dalla rete di Marina Spaccini




Ciao Marina! 
Saluto con questa immagine una persona straordinaria: Marina Spaccini. E' lei che, come ricordano i compagni genovesi, porge un po' d'acqua ad un ragazzo sdraiato per terra ferito dopo che la cieca furia delle cosiddette "forze dell'ordine" aveva fatto scempio della piazza tematica del movimento pacifista a Manin il 20 luglio 2001. E' lei che, poco dopo essere stata ritratta, è finita con la testa spaccata per colpa di quelle stesse belve.
La ricordo quando nel luglio 2002 è tornata a Genova per raccontare la sua esperienza e quella del marito Giorgio di medici in Africa ed il loro percorso nel movimento dei "Bilanci di giustizia", per un'economia diversa. La ricordo, poi, ad un'udienza sugli scontri di quei giorni, raccogliere le idee con la testa tra le mani in un angolo del tribunale genovese, e vincere un risarcimento ridicolo da parte dello Stato senza perdere mai dolcezza e indignazione. E' una persona che, con umiltà e dignità, ha cercato di fare del suo meglio per farci tutti migliori. Grazie! 

Monica di Sisto





Marina SPACCINI se ne è andata, lasciandoci tanti ricordi. 
Ci ricordiamo la sua querelle con il sindaco Di Piazza, che voleva riappendere al muro del palazzo comunale il ritratto del Podesta fascista Pagnini: Marina chiese allora di togliere quello di suo padre, sindaco 
democristiano di Trieste, ma soprattutto convinto antifascista . 
Ci ricordiamo la determinazione e la forza con le quali partecipava al Movimento Altermondista e, nel locale, al Trieste Social Forum, in particolare durante le vicende legate alla guerra contro l'Iraq. 
Soprattutto però il nome di Marina SPACCINI rievoca tra coloro che parteciparono al cosiddetto movimento no global, i fatti nei quali fu coinvolta in occasione della grande manifestazione di Genova del 2001 .
Marina infatti venne aggredita da un appartenente alle forze dell'ordine e manganellata, nonostante fosse chiaro dal suo distintivo, che essa facesse parte del personale medico volontario della manifestazione e che stesse tentando di portar soccorso ad altri aggrediti dalle violenze della polizia. 
La sua foto - pubblicata in copertina dalla rivista Diario - e la sua storia fecero il giro del mondo. 
Solo dopo diversi anni Marina vinse la causa e potè dimostrare come andarono effettivamente le cose . 
Si sa che i marxisti - come noi ci consideriamo - hanno un solo lucido e cosciente atto di fede: la fiducia pressochè infinita nell''essere umano e nella sua volontà di cambiamento collettivo di questa società verso 
una società più giusta e solidale Marina era una di quelle compagne di strada che ci rafforzava in questa 
convinzione e per questo la sua scomparsa ci colpisce profondamente.

 Sinistra Critica TRIESTE



g8: lo Stato condannato a pagare

Marina Spaccini su "Vita Nuova" Trieste
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