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sabato 16 maggio 2020

Durante il periodo di confinamento si pensava davvero di poter fare un sacco di cose, chiusi in casa, vero? 


Di sicuro alcuni tempi, dedicati a trasferite di lavoro od altro, si sono annullati, ma proprio per potere fare le cosa in pace e stare in famiglia  questi tempi “recuperati” sono altrettanto velocemente stati dedicati e quindi assorbiti in cose abitudinarie: chi cucina con più calma o si dedica a ricette impegnative, chi aiuta con più pazienza nei compiti, chi si dedica ad una lettura.
Ecco, parliamo di letture: ho prenotato e scaricato alcuni libri in formato e-book … sapete quanti ne ho letti? UNO, di corsa prima che scadente il tempo massimo di prestito elettronico.

Quindi dove è finito questo tempo in più “ritrovato” grazie al confinamento?

Non so voi ma io dormo più a lungo la mattina. 
Consumo pasti più tranquillamente (ahi, i kg sono arrivati).
Sforno più pane (vedi sopra).
Sono un sostegno continuo per compiti vari: connessioni che saltano, schede da stampare all’ ultimo, foto e scan di compiti fatti da rispedire, riunioni con le insegnanti o udienze di gruppo….
Passeggiate (da quando si può uscire).

Tempo aggiuntivo per gli hobby: sempre quello di prima (poco).
Però ho scoperto la rilegatura, assieme alle figlie. Si fa tranquillamente anche davanti alla tv, basta avere un tavolino ed il materiale sottomano.
Siamo ai primi tentativi (già spariti nelle grinfie delle pargole - v. foto), ma anche ai primi progetti da regalare: la piccola vuole dei mini-diari per le amiche del cuore.

Quindi: nel fine settimana (oltre a buttare un occhio alla tesina di terza media della grande - ohmygod) inizieremo preparare i fascicoletti, tutti rigorosamente da carta da riciclare/recuperare , con inserti in carta da pacco se ne troviamo e di carta velina per i disegni in trasparenza. 
Le varianti sono infinite, ma soprattutto le persone in gamba già esperte in materia sono davvero tante, quindi è relativamente facile trovare spunti sul metodo. Un mondo nuovo che ho scoperto grazie a Instagram comunque!

Sia mai che la grande non lo trasformi in un vero e proprio hobby creativo, ci spero!!

venerdì 28 dicembre 2018

Il presepe 2018

Quest' anno si è arricchito di un piccolo dettaglio: uno steccato in sughero che in effetti è realizzato a partire da rondelle, a loro volte prese da tappi di bottiglia.

Non so perché , ma mio marito ha l' abitudine di buttare in un cassetto in cucina i tappi delle bottiglie quando sono ormai vuote.  Nel tempo si accumulano, ovviamente.

Tornando al presepe, il nostro è decisamente minimalista, per non dire spoglio.
Ogni anno si aggiungeva qualche realizzazione delle figlie, ma ormai la materna è finita da un po' e loro si sono disaffezionate a quanto fatto "da piccole". Quest' anno via tutto, abbiamo tenuto solo le figurine classiche (dal mercato di Marsiglia) e delimitato il tutto con una bordura fatta a mano:

popsicle + rondelle

recinto per gli animali


delimitazione del presepio

Le rondelle sono visibili anche nei pas perdus su ruscello e come tronco delle palme sullo sfondo a sinistra.

Stiamo finendo la parte dei Re Magi, ormai in rapido avvicinamento a Betlemme...

sabato 23 gennaio 2016

Piccole donne ?

In casa non c'è molta alternativa: siamo 3 vs 1.

Allora ho deciso che è giunto il momento di strutturare il discorso con le figlie:

- la mamma è una persona sola e di Trinità ne è esistita una nella storia: le due cose non coincidono

- l' entropia vale per tutti e per tutto, ma non mi chiamo Don Chisciotte nè Maria Teresa (e qui, giù di Wikipedia)

- la responsabilità per le proprie cose fa parte del crescere (e qui, altro discorso da approfondire ma con calma, intanto ho preso un paio di libri)

- l' impegno verrà riconosciuto ("ai miei tempi" si era introdotta la paghetta)

Insomma cerco di "fare squadra", o meglio "quadrato" (anche se saremo comunque solo 3), intorno a me. Pro futuro, ma meglio iniziare ora.

Oltretutto ho ripescato dal cassetto un bel foularino fragoloso e tempestato di paillettes , ricordo del periodo finlandese di mia sorella. Dato che è molto semplice, un triangolo di stoffa leggera chiuso sul retro da velcro, credo che ne farò altri due (e qui , giù di cucito per me, evvai!!!)

A' suivre....

lunedì 4 maggio 2015

Organizzarsi

Sono una fissata dell' organizzazione, io,  e del riempire al meglio i tempi morti per evitare sprechi di energie, risorse, tempo. Miei in primis, se devo coinvolgere altre persone anche i loro: la filosofia è quella di arrecare il minor disturbo possibile.

Ho un problema/ imprevisto? Cerco di arrangiarmi da sola.
Se non riesco, coinvolgo altre persone, ma il meno possibile, per il minor tempo possibile, anche se così facendo mi complico un po' la vita.
Ma se il problema/imprevisto è mio, perchè dovrei buttarlo per intero sulle spalle degli altri? Senza cercare di ridurlo ai minimi termini, oltretutto....

Detesto lo scaricabarile puro, credo di esserne allergica.

Il tempo è prezioso e chi ne sa qualcosa sono le mamme con bimbi. Non escludo però il resto del mondo, sia chiaro.

Il grosso, enorme "neo" dell' essere troppo organizzati è quello di voler strafare per "farci stare tutto", cosa impossibile e me ne rendo conto (nel caso non me ne rendessi conto e cominciassi a partire-per.la-tangente, ho un marito che pigia sul pulsante stop, per fortuna!). Questo dunque il lato negativo dal mio punto di vista, ovvero quando in prima persona organizzo & faccio. Ed il fine settimana mi serve per riprendere fiato, dedicarmi alla famiglia con momenti e attività specifiche, hobby. E' un recupero fisico e mentale necessario, altrimenti lo stress sale troppo.

L' altro lato della medaglia è quello che si vede da fuori: una persona che fa del suo meglio per conciliare tutto e che ha un discreto successo. Discreto, lo dico io e mi va bene così; quello che invece vedono gli altri non lo so.

So invece che ci sono tante persone assolutamente disorganizzate, che si tratti di lavoro o meno.
E quello che mi fa innervosire è che un imprevisto non viene risolto tentando di ottimizzare modi e tempi (a volte possibile, a volte no), ma spesso viene fatto ricadere su altri: del tipo, per risolvere questo mio imprevisto coinvolgo altre persone (a random, senza nemmeno pensare all' esistenza di eventuali loro impegni/priorità oppure a caratteristiche che li rendano meno adatti ad essere gli "eletti" della situazione) scaricandolo su di loro, senza davvero sacrificare me in prima persona come invece si dovrebbe fare.

Esempio, proprio domani:
causa sciopero nelle scuole, una delle figlie inizierà le lezioni solo nel pomeriggio e la comunicazione è arrivata a casa con ben - udite udite - 36 ore di preavviso. Lavoriamo entrambi, quindi....
Piano A (stare a casa io): non realizzabile, periodaccio , oltretutto ho già una visita medica domani pianificata da mesi.
Piano B (se la porta al lavoro il marito e poi io la recupero): non realizzabile, dato che già sarò dal medico e non potrei recuperarla in tempo utile.
Piano C (chiedere ad una amica, vicina di casa): non realizzabile, anche lei ha i suoi impegni e poi - pur avendo lo stesso problema con la figlia - non me l' ha proposto.
Piano D (chiedo al nonno, che ha pure i suoi impegni da buon pensionato full-time): realizzabile, ma mia figlia lo seguirà nei suoi impegni. Ok.

Soluzione "scelta": D, col benestare del nonno, ma (condizioni che decidiamo sempre noi) "porto casa-del-nonno" ovvero gli consegnamo la pupa/ce la andiamo a riprendere (il che comporta una maggiore organizzazione e km da percorrere)  + gli lasciamo il denaro per gli spostamenti e lo spuntino di mezza mattina suo e della pupa. Con le corse del caso: la mattina,  pranzo mio saltato, seconda figlia da recuperare al volo, pupa grande da prelevare a fine lezioni e riunione scolastica del tardo pomeriggio che salterà.... non posso disturbare altre persone, no?

Altro esempio:
estate scorsa passata a giocare a tetris in quattro dimensioni per gestire le vacanze estive delle pupe non potendo fare altrimenti --> attività estive per entrambe per tutto il tempo necessario ma a livello di costi ho girato il mio stipendio per intero. Ho "scomodato" alcuni volontari solo perchè offertisi (con moneta di scambio, detesto essere in debito con qualcuno) e comunque per il tempo minimo indispensabile.

quest' estate: situazione lavorativa più rilassata ma non meno complicata, però prenderò qualche settimana di aspettativa, da passare solo con le figlie, sono vacanze loro con la mamma! Se "sacrifico" lo stipendio, è per la famiglia e basta!!!


mercoledì 25 marzo 2015

La "chicca" scolastica

E' vero che nessuno è perfetto.
Nessuno quindi deve sentirsi in diritto di lanciare la prima pietra, ma nemmeno la seconda o l' ultima , però cosa vi suscita dentro una vicenda come questa? Fatemi sapere, se volete....

Nelle scuole, in mensa, vige la regola non scritta del silenzio durante il pasto comune, almeno durante il "primo";  le maestre, non riuscendo a gestire diversamente  i decibel che per forza di cose non accennano ad abbassarsi (siamo in una scuola elementare, parbleu! non in un monastero nè in un'accademia militare, ma nemmeno le insegnanti alla fine si trattengono dal cacciare qualche urlo per farsi sentire), hanno ideato un sistema che prevede - udite udite - due volontari al giorno tra gli alunni  (i cosiddetti CONTROLLORI, sigh!), i quali  girando tra i tavoli durante il pasto individuano i trasgressori e ne riferiscono alle insegnanti.

Le insegnanti poi richiamano ufficialmente all'ordine il singolo o il gruppo al tavolo, comminando eventuali "castighi" (e insegnanti se ne stanno in un tavolo a parte, tra di loro e solo sporadicamente - pare - stanno ai tavoli con i bambini).

A me questo pare una legalizzazione distorta del "fare la spia", in altri luoghi ed epoche detta anche "delazione". Ottimo sistema educativo, in una scuola. Decisamente quello al quale la maggioranza dei genitori si attiene, crescendo i figli, vero (ovviamente la frase è ironica e la domanda retorica, nel caso non si capisse)?

Le insegnanti, interpellate, hanno ammesso che il sistema ha funzionato per pochissimo e che pertanto non ritenevano necessario continuare l' esperienza, ma hanno voluto precisare che i controllori non devono "fare la spia all' insegnante" ma semplicemente far notare al compagno che dovrebbe tenere la bocca chiusa.

I bambini riferiscono esattamente il contrario.

I bambini riferiscono che ad oggi il sistema è ancora in vigore, ma solo da parte di un'insegnante.

I bambini riferiscono che si tratta - udite udite - dell' insegnante di religione......

NO COMMENT 

mercoledì 26 marzo 2014

L' ora di buio

Diffondiamo il messaggio, è un' ottima iniziativa da spiegare anche ai bambini! E lezione a parte, fonte di attività creative....



mercoledì 11 maggio 2011

Ancora gatti, domestici questa volta

Le mie pupette amano i gatti, nel caso non si fosse capito.


Addirittura ogni tanto li imitano, andando a zonzo per casa a gattoni, miagolando a destra e sinistra, facendo finta di leccarsi la zampina e poi passarsela sul muso.....

Oggi appunto era uno di quei momenti, dopo pranzo.

Mio marito si alza da tavola e si prepara per tornare al lavoro: "Venite col papi in ufficio ?" domanda retorica, naturalmente, ma certe nuance ancora non vengono comprese...

E la grande, guardandolo da sotto in su, gli risponde :" No grazie, i micetti non vuaiàggiano!" (liberamente tradotto da "voyager")
"...   "

E per fortuna!

domenica 8 maggio 2011

Purtroppo crescono...

Avevo già accennato alle pretese della grande, bel caratterino....
Avevo già accennato al fatto che fosse soggetta a raffreddori a ripetizione, bella pupetta delicata...

Ieri sera stava giocando con la sorellina e mi sono accorta che aveva infilato un fazzoletto stropicciato nella maglietta sul petto (di solito, in mancanza di tasche nei pantaloni, io glielo infilavo nella manica, ma ora fa caldo, niente maniche lunghe) ... boh, mi son detta, meglio che gettarli per terra... invece poi se ne esce con un:

"Regarde maman, j'ai commencè à avoir li seni!"
"...." (svenimento della maman, per l' espressione e per il contenuto dell'espressione, micidiali insieme)

Dopo i sali, incrociando lo sguardo di mio marito, lacrime agli occhi per le risate.
Anche quando, preparandosi per andare a letto, al posto dei fazzoletti si è visto che aveva messo 2 uova (quelle in plastica della cucina giocattolo).

Ehm.

Tra quanto i tacchi?
E il trucco? Ecco, manco a farlo apposta: oggi al parco una bambina mai vista le ha proposto di truccarla, ovvio che lei ci sarebbe stata subito, senza l'intervento di mammà...


I figli crescono, purtroppo....
Le foto presenti in questo blog con il logo "creazioniedintorni" sono di mia
proprietà così come alcune senza logo. Ce ne sono altre prese da internet da fonti che le definivano free, quindi per queste ultime nel caso in cui
io abbia potuto ledere inconsapevolmente il diritto d'autore, vi prego di avvisarmi via e-mail e
verranno immediatamente rimosse. Grazie