"Conosci me, la mia lealtà, tu sai che oggi morirei per onestà"
Scrivo queste righe di getto, perchè faccio davvero fatica a tenermi dentro il racconto che ho appena sentito: parole che vengono da un pensiero, pensieri tanti e parole per definirli insufficienti... parole e pensieri... pensieri e parole... e guardacaso, penso al testo, e calza proprio a pennello.
Questa mattina, come ogni mattina, puntualissimi alle 11, ci concediamo un caffè tra colleghi. Nello stesso stabile siamo in due società, ma la pausa è molto condivisa, quindi appena arriviamo alle 'macchinette' ci affacciamo alla scala che da al piano sotto e con un simpatico "donne! è arrivato l'arrotino! caffè!?", chiamiamo all'adunata anche le due colleghe 'amministrative' che lavorano al piano sotto. Si chiamano P e M. Enrambe nella zona dei 40, entambe bi-mamme.
La collega P guardando fuori dalla finesta chiede al mio collega "è tua quella macchina grigia vero!? non la vuoi vendere? ho bisogno una macchina di quelle dimensioni più o meno... che porti in giro me, i miei figli e il cane"... e io, nella leggerezza della pausa caffè, e nell'ironia di questi momenti, ribatto scherzosamente "eh dai però...tuo marito cosa fa, vi segue in bici!?". Velocissima la collega P ribatte "mio marito non è necessario che ci stia visto che mi sto separando". Mi ha raggelato. Speravo scherzasse, ma mi ha risposto scutendo la testa e con gli occhi che le si riempivano di lacrime. Mi sono avvicinata scusandomi perchè non immaginavo nemmeno lontanamente.
Ci ha raccontato a sprazzi una storia che fino a pochi giorni fa lei stessa pensava potesse accadere solo agli altri: lei ha scovato una mail, dell'altra, a lui. E così, in un attimo crollano davanti a te 25anni di vita condivisa tra fidanzamento e matrimonio, un figlio adolescente che ha da poco risolto grossi problemi di salute, una figlia di 8 anni con una forma di dislessia importante, i conti da far quadrare... i salti mortali di una donna, moglie e mamma.
Per tutto il giorno non sono riuscita a pensare ad altro.
Quando sento queste storie, non riesco ad evitare di immaginarmi dall'altra parte.
La collega P non è la mia preferita, anzi, a volte ha un carattere piuttosto ingombrante e fastidioso. A volte è troppo, su tante cose. Ma davanti a un Dolore simile, non posso che sentirmi semplicemente moglie e mamma, tanto quanto lei.
La collega P fino a qualche giorno fa stava come me oggi. Il pensiero più logorante, secondo me, è accorgerti, improvvisamente, che hai vissuto per anni con una persona, e, improvvisamente, ti sembra di non conoscerla.
La collega P è molto forte, ed oggi la sua aggressività, mista alla rabbia, l'ha fatta sembrare ai miei occhi ancora più forte. Io, le auguro con tutto il cuore di continuare così... perchè sarà la sua salvezza, insieme all'amore dei suoi figli.
La mia testa è stata piena di questi pensieri che giravano e rigiravano... penso a come può un uomo comportarsi così... verso la donna che ha promesso di amare... ma soprattutto verso i suoi figli...
Poi penso a me. A tutti potrebbe succedere, ed io potrei essere una dei tutti, perchè no. Tante esperienze mi hanno insegnato che nelle situazioni bisogna trovarsi. Solo allora sapremo come affronteremo quello che la vita ci mette davanti.
"Conosci me, quel che darei,
perchè negli altri ritrovassi gli occhi miei..."
perchè negli altri ritrovassi gli occhi miei..."