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lunedì 9 novembre 2015

Indian Summer

Dopo un mese di ottobre intenso e con la prospettiva  di un mese di novembre che si preannuncia fin da ora denso di impegni, ieri mattina  ho deciso che potevo essere irresponsabilmente sorda al richiamo dei doveri domestici e ho aperto le finestre su un  autunno splendido.
Uno sguardo dalla finestra della cucina e  pochi passi intorno all'orto  per cogliere le immagini di un'Indian Summer tutta casalinga:

un bocciolo di rosa  distratto ha scambiato questo novembre per il mese di giugno


 e una pratolina si affaccia perplessa  tra le foglie colorate.

mentre le ortensie hanno indossato colori adatti alla stagione.

 

L'amareno, come sempre,  è più ricco ora di foglie brillanti che di frutti succosi a maggio


la vite canadese, come la campagna di  Emily Dickinson, indossa una sciarpa scarlatta


mentre la betulla vanitosa si è adornata d'oro.


Il  mio vicino di casa, di solito molto indaffarato, si concede un momento di riposo,

mentre il sig. Darcy, si dedica alle piante da frutto

 
 e alla raccolta degli ultimi melograni.


Poi il senso del dovere ha prevalso e sono tornata in cucina.....

PASTA con ZUCCA, SPECK E NOCI

Ingredienti
(per due persone: come al solito la Pulce non assaggia)
Uno spicchio di una piccola zucca mantovana (200 grammi scarsi)
80 grammi di speck a cubetti
un pugnettodi noci
un piccolo spicchio di aglio
un rametto di rosmarino
sale e olio extravergine q.b.
pasta 

Procedimento

Mondare la zucca, privandola di scorza, semi e filamenti, lavarla e tagliarla a cubetti  di circa 1 cm di lato; ungere con poco olio una piccola pirofila, aggiungere i cubetti di zucca, lo spicchio d'aglio vestito, il rosmarino e il sale, mescolare e infornare a 180° per una ventina di minuti circa, fino a che la zucca è tenera.
Tagliare a cubetti lo speck, farlo rosolare senza condimento in un padellino antiaderente ed aggiungere solo alla fine i gherigli di noci spezzettati.
Far cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolare al dente e  condire con olio extravergine e poi con i cibetti di  zucca, speck e noci.
Servire ben caldo.


Nota a piè di pagina n. 1:  l'eta che avanza non solo rende rigide  le giunture; mi rende anche difficoltoso essere duttile nell'adattare il mio tempo agli impegni che spuntano imprevisti e che si affastellano senza ordine nell'agenda e sul calendario che fa bella mostra di sè sulla porta del frigorifero: E la cucina, con mio grande disappunto, ne risente.....

Nota a piè di pagina n. 2: è chiaro che se la zucca è buona questo condimento è saporito e gustoso; se invece è una di quelle zucche di un arancione slavato, con la  polpa filamentosa è meglio lasciar perdere. 

Nota a piè di pagina n. 3: che cosa fare con i melograni? la gelatina l'ho già provata, anni fa, ma non è stata un successo ....

Nota a piè di pagina n. 4: il pettirosso non è il mio solo vicino di casa ciarliero e indaffarato . Mentre lui svolazza davanti alla finestra della cucina, dall'altro lato della casa si danno un gran da fare  le cince, per le quali il sig. Darcy prepara semi e noci ...

Nota a  piè di pagina n. 5: Indian Summer o .... Estate di San Martino, ovviamente








domenica 24 maggio 2015

Dopo la pioggia - Pasta al pomodoro e squartoni di pigo per l'MTCn. 48

Il post per la sfida  di maggio  dell'MTC era stato pensato, elaborato e scritto in "brutta" (sì perchè io scrivo e riscrivo, cancello e limo, aggiungo e tolgo....), ma - come capita a volte - le giornate hanno preso una piega inaspettata, nei miei pensieri cucina e ricette sono precipitati all'ultimo posto e il "raccontino" in cui parlavo delle alterne vicende del sugo di pomodoro nella cucina Fiordisambuco è stato cestinato.
Ma la pasta, ora della fine, è stata preparata così come l'avevo pensata (anche gli ingredienti erano già stati comprati)   ed è stata il mio ritorno in cucina l'altra sera, con animo di nuovo, finalmente, sereno.
Sì, finalmente sereno perchè, a volte, capita che in una banale tranquilla giornata arrivino inaspettate  nuvole nere, che rendono incerta e pericolosa la navigazione, ma succede anche, per fortuna, (so per esperienza che  è raro, ma  a volte capita davvero) che dopo qualche giorno in cui reggere il timone è difficoltoso, quelle nuvole si  dissolvano,  con un colpo di vento che lascia di nuovo intravedere l'azzurro.
E  quindi, mentre l'altra sera il temporale, quello vero,  si preannunciava con folate di vento dispettoso, per una cena rapida, ma con il sorriso, sono finiti in tavola questi

CAVATAPPI CON 
CILIEGINI  E "SQUARTONI DI PIGO"

Una premessa, che non poteva finire tra le note a piè di pagina, altrimenti non si capisce nulla della ricetta: il pigo è un pesce di lago  i cui filetti vengono opportunamente salati, disseccati e pressati, gli “squartoni" appunto, che di solito vengono passati rapidamente alla griglia e serviti come secondo con la polenta grigliata, un po' come i più noti "missoltini". Il pigo era una delle prede predilette da  mio suocero, appassionato pescatore, che sapeva anche conservarli; io l'ho scoperti  solo dopo essere diventata la moglie del signor Darcy, ma nel sugo è la prima volta che li metto....

INGREDIENTI
(per due persone: volete che la Pulce si lasci tentare da qualcosa di più del pomodoro e  basilico?)
una ventina di pomodorini ciliegini a grappolo, maturi ma sodi
2 piccoli  spicchi d'aglio (vestiti)
una decina di rametti di timo limone fresco
2 squartoni di pigo
olio extravergine di oliva
170 grammi di pasta corta (io ho scelto i "cavatappi" )
vino bianco e sale q.b.

 PROCEDIMENTO

Lavare i pomodorini e tagliarli in quarti; far scaldare  l'olio in una padella ampia e aggiungere prima gli spicchi d'aglio "vestiti"  e poi i pomodorini,  spadellandoli  a fiamma media,  aggiungendo uno spruzzo di vino bianco e poco sale (gli squartoni sono piuttosto saporiti) ; far cuocere i pomodorini coperti  abbassando la fiamma, mentre si porta ad ebollizione l'acqua della pasta.
Nel frattempo, togliere la pelle agli squartoni di pigo e tagliarli a listarelle sottili; unire il pesce al sugo di pomodori e mescolare, aggiungendo un mestolino di acqua di cottura della pasta, in modo che le listarelle si ammorbidiscano  e si leghino al condimento.
Quando l'acqua bolle salare e  buttare la pasta; scolare al dente e condire in  padella, aggiungendo a crudo un filo d'olio e qualche rametto di timo.


 Quasi alla scadenza, ovviamente,  partecipo senza pretese, ma felice di poterlo fare e con l'unico pensiero di "giocare",  all'MTC n. 48

 













domenica 24 febbraio 2013

Tre matti




Se qualcuno ieri in tarda serata ci avesse visto, ci avrebbe preso sicuramente per matti: due adulti e un bambino in pigiama che battono le mani sul terrazzo di casa, mentre inizia a nevischiare (e una luna velata si mostra dietro le nuvole) non sono cosa normale. Non c'erano sfilate in costume nè suonatori al nostro cancello: stavamo cercando di far tornare sui suoi passi e verso il bosco un capriolo temerario che, attraversato l'orto, era diretto verso la strada che scende in paese, dove - in ogni caso - avrebbe fatto una brutta fine.
Qualcuno che ci ha visto stamattina al seggio elettorale ha pensato che fossimo matti: due adulti e un bambino con scarponcini, berretto e giacca a vento che, invece di stare a letto fino a tardi, approfittando del riposo domenicale, se ne vanno al lago mentre nevica non sono una cosa normale, ma non volevamo perdere lo spettacolo insolito


Qualcuno che ci ha visto uscire di casa  nel primo pomeriggio, ci ha detto chiaramente che eravamo  matti : due  adulti e un bambino con scarponcini, berretto, guanti, giacca a vento e bastoncini che, mentre la neve scende più abbondante, salgono verso il bosco, invece che starsene davanti al camino, con un libro, il  ricamo e un gioco, non sono una cosa normale, 


ma siamo stati i primi  - e gli unici - a goderci l'incanto

 E stasera? Stasera abbiamo chiuso il fine settimana con

SUGO CON GLI STRACCETTI E I PINOLI

Ingredienti 
( per 4 persone)

30 grammi di funghi secchi
150 grammi di carne di manzo tagliata sottilissima
un quarto di cipolla
uno spicchio d'aglio
125 grammi di passata di pomodoro
una manciatina di pinoli
vino rosso

Procedimento

Tritare finemente la cipolla e farla soffriggere lentamente; tagliare le fettine di carne a straccetti e aggiungerli alla cipolla quando questa è trasparente. Sfumare con il vino rosso e unire la passata di pomodoro, i funghi ammollati, puliti e tagliati a  pezzetti piccoli e i pinoli. Regolare di sale e lasciar cuocere a fuoco basso per un ventina di minuti. Se il sugo si asciuga troppo, aggiungere un po' di brodo.
Cuocere la pasta, condirla con il sugo e servire ben caldo.
 
Nota a piè di pagina n. 1: l'intenzione era di preparare anche la pasta fatta in casa, ma  o si va per boschi o si fa la pasta....

Nota a piè di pagina n. 2: la ricetta fa parte del bagaglio di famiglia ed era stata insegnata a mia madre dalla raffinata zia P., la quale - oltre che essere elegantissima donna di mondo - era una cuoca meravigliosa.

Nota a piè di pagina n. 3: del capriolo temerario non ho immagini che ne dimostrino l'esistenza ( e che ci salvino quindi dal sospetto di follia), ma potrei fotografare i ricordini che il capriolo lascia nel prato.....

Nota a piè di pagina n. 4: dedico questo post a chi non lo leggerà mai, ma sostiene di aver iniziato a vivere solo dopo aver lasciato questo minuscolo paese: è vero, gli svantaggi sono tanti, eppure, nonostante tutto, so ancora leggere e scrivere e mangio con le posate; non vesto all'ultima moda perchè non mi si addice e non ho abbonamento a teatro perchè le  uscite serali richiedono una pianificazione attenta della complessa  gestione familiare più che degli spostamenti. Ma nella mia banale e modesta vita di paese trovano posto sia l'amore per la musica e la lettura, la gioia degli amici riuniti in casa mia, la curiosità di posti nuovi sia la magia di  un capriolo che passeggia nell'orto o l'incanto di una passeggiata  nelle neve.

domenica 6 maggio 2012

A zonzo tra le colline

Dieci anni fa noi due eravamo a zonzo tra le colline della Provenza, per un viaggio di nozze che aveva suscitato le critiche di amici sostenitori delle mete esotiche. 
Quest'anno noi tre abbiamo deciso che meritavamo di andare  a zonzo tra altre colline e sono stati cinque giorni di meraviglie  ....
  
... una scorta di bellezza per i giorni a venire, un anticipo sulle incerte ferie estive, un piccolo risarcimento per quello che non abbiamo potuto avere, un tempo solo per noi tre, una vacanza nel senso letterale del termine, come tempo "vuoto" da impegni e preoccupazioni che abbiamo lasciato dietro la porta di casa, chiusa a doppia mandata.
A casa invece di vuoto c'è soprattutto il frigorifero e dalla cucina oggi è uscito solo  un piatto veloce, ma profumatissimo e saporito, che ci riporta un po' del sole di questi giorni, mentre le montagne di fronte a noi si imbiancano ancora.

PESTO AROMATICO AL LIMONE


Ingredienti 
per 2 persone
una manciatina di erbe aromatiche miste 
(sul mio balcone per ora prosperano timo, origano, menta, erba cipollina, basilico e prezzemolo)
una manciatina di pinoli
la scorza di mezzo limone
2 cucchiai di grana
olio
sale
 

Pulire le erbe aromatiche, tritarle insieme a 2/3 dei pinoli  e alla scorza del limone; in una tazza unire il trito aromatico, il grana e l'olio, in modo da ottenere un pesto fluido e aggiustare di sale. Mentre la pasta cuoce tostare i pinoli rimasti e diluire il pesto con un po' di acqua di cottura della pasta, se risulta troppo denso.
Scolare la pasta al dente, condire con il pesto e guarnire con i pinoli tostati.


Nota a piè di pagina n.1: la ricetta è più o meno ispirata a quella pubblicata su un numero di Sale e Pepe di qualche anno fa. Le dosi sono a occhio per due persone perchè la Pulce è ferma a pomodoro e basilico....

domenica 4 marzo 2012

La dispensa semivuota


 L' orario d’ufficio mal congegnato, il sabato spesso lavorativo,  il fatto che il mercato si tenga solo il giovedì mattino e levi le tende nello stesso momento in cui io timbro l’uscita per la pausa, il fatto di abitare in un microcospico paese con unico (tanto caro quanto sfornito) negozio,  un complesso intreccio di esigenze familiari sulle quali sorvolo, mi rendono difficile essere una brava casalinga che  fa la spesa settimanalmente: io sono tra quelle che fanno la spesa una volta al mese, al supermercato per di più, nell'unico sabato libero, affidando le emergenze a mio padre che – essendo ormai in pensione – può invece permettersi di scegliere non solo il giorno, sulla base delle necessità, ma anche l’ora in cui fare la spesa, rifornendo il mio frigorifero dei prodotti freschi necessari per non  ammalarsi di scorbuto.
Fare la spesa mensile  diventa quindi una sorta di safari in grande stile ed è un’avventura che mi piace in quasi tutte le sue fasi: verifico che cosa manca in dispensa scendendo magari di primo mattino tra il lusco e il brusco nel ripostiglio per vedere se c’è ancora caffè o zucchero, stendo la lista dei generi di prima necessità, aggiungo  - dopo avere sfogliato le riviste di cucina che si alternano al quotidiano del giorno prima di fianco alla tazza della colazione - l’elenco degli ingredienti particolari che mi servono per  preparare un  piatto speciale o per qualche esperimento, mi lascio poi tentare da una verdura mai provata,  mi sdilinquisco quando arriva la stagione dei fiori di zucca o quando trovo nel banco del pesce le sarde, che mio padre non mi comprerebbe mai perchè le  detesta, ma che noi adoriamo, cerco  - tra un vino e un formaggio - i sapori e i profumi delle vacanze, faccio una puntatine al reparto casalinghi per  corteggiare una tortiera o una serie di formine per biscotti , valuto se mi merito la follia di un mazzo di fiori colorati o se è più opportuna e saggia la scelta di una piantina di erbe aromatiche. Salto a piè pari gli scaffali di sughi e salse pronte, ma mi perdo tra te e tisane e esamino con attenzione la zona riservata alle farine, per addentrarmi ulteriormente nel mondo della panificazione casalinga, mentre mio marito si lascia sedurre dai formaggi e la Pulce sceglie i formati della pasta.
Pianificare e acquistare per un mese anche i soli ingredienti base e quantodi fresco può essere preparato, trasfomato, porzionato e congelato, comporta però che  quando arrivo alla cassa  il  contenuto del carrello  faccia supporre che io abbia un’intera tribù da mantenere  e che la Pulce sia l’ultimo dei numerosi rampolli e qui finisce il piacere della spesa, non tanto per l’importo della strisciata della carta di credito (tutto in un botto o un po’ per volta non fa differenza, anzi…), ma mi sento sempre in imbarazzo di fronte allo sguardo sconcertato della  cassiera (e mi domando quale reazione abbia la stessa cassiera di fronte al carrello della mia amica S. che ha veramente 4 figli maschi dai 20 ai 13 anni, più un adeguato marito). Se poi colgo con la coda dell’occhio il sopracciglio alzato della signora bon ton che, composta e ordinata con pochi, raffinati acquisti nel cestino, segue nella fila e sospira impaziente, io perdo tutta la mia calma e la mia già scarsa sicurezza. Cercando di essere il più veloce possibile accumulo, ammonticchio, impilo  tutta la mia spesa sul nastro trasportatore; se un codice a barre è raggrinzito ed illeggibile o una confezione è danneggiata  rifiuto la sostituzione che la commessa mi offre , pur di non rallentare la coda, e lascio perdere, salutando mentalmente la ricetta a cui  quell’ingrediente era destinato.
Guadagnare l’uscita, dopo aver pagato è un momento di sollievo, fino all’altro momento critico successivo, ovvero stivare tutto nel bagaglio: io a questo punto vorrei un maggiordomo, che mi insacchetta tutto per bene, che distribuisce con cura i vari articoli nelle borse e nelle scatole che  - previdenti – abbiamo già messo nel bagagliaio.
La fase successiva  - ovvero il trasporto  alla cucina - è invece compito di mio marito, che è più razionale e metodico di me e, senza farsi prendere dall’ansia dello scaricatore, già seleziona cosa si può lasciare in cantina e cosa portare in casa; perde la calma solo se il ritorno avviene – come capita a volte - sotto l’acqua perchè la scala è esterna e salire e scendere senza ombrello, con uno scatolone tra le braccia non  è piacevole.
Finalmente, con la cucina invasa dalle provviste, io ritorno padrona di me stessa e, metodica anch’io, riordino, con la Pulce,  che – una volta tanto obbediente - si diverte a smistare secondo le mie indicazioni: porta il sapone il sapone e la schiuma da barba in bagno, mette in una borsa quello che abbiamo comprato su commissione della nonna (ecco, alla signora bon ton devo dire questo: parte della spesa è di mia suocera), in uno scatolone quello che si può portare in cantina.....
Fino a che, con la cucina tornata abitabile,  gli scaffali in ordine e il frigorifero non più malinconicamente vuoto, posso prendere in mano la ricetta prescelta, ripassarla velocemente e mettermi quanto prima ai fornelli.
Per un paio di settimane  mi destreggio tra qualche esperimento, qualche piatto forte della cucina tradizionale, preparato in dose abbondante in modo da congelare in vista di rientri serali a orari  poco consoni a spadellamenti complessi, poi, per forza di cose, quando nella dispensa  rimangono solo gli  ingredienti base, torno a ricette collaudate, e semplici,  che non per questo sono meno apprezzate, come questo rapido condimento per la pasta.

SUGO FUNGHI E CARCIOFI

INGREDIENTI
2 carciofi
20 grammi di funghi porcini secchi
1 spicchio d'agli
olio, sale e pepe

PROCEDIMENTO
Mettere a bagno i funghi secchi; pulire accuratamente i carciofie tagliarli a spicchi e poi a fettine sottili, metterli in padella con olio e lo spicchio d'aglio (schiacciato dice la ricetta, io lo lascio intero) e far cuocere per una decina di minuti.
Nel frattempo pulire i funghi, spezzattare quelli più grandi e aggiungerli ai carciofi, continuando la cottura, aggiungendo un po'acqua e aggiustando di sale.
Cuocere la pasta, scolarla e  versarla nella padella del condimento, aggiungendo un po' d'olio; mescolare bene e servire caldo.

Nota a piè di pagina n.1: La spesa è meno ingombrante d'estate, quando l'orto  della nonna è in piena produzione, ma adesso,che anche l'ultima verza è stata raccolta, la verdura non può essere "kilometro zero".

Nota a piè di pagina n.2: Il pomeriggio dopo la spesa si trascorre in cucina a sfilettare, pulire,porizionare tutto quello che può essere conglato, con l'indispensabile aiuto di tanta musica, ma qusta è un'altra storia

Nota a piè di pagina n. 3: La zia Paola, che aveva insegnato questa ricetta a mia madre, condiva alla fine la pasta con un cucchiaio d'olio nel quale era stato fatto imbiondire uno spicchio d'aglio tritato: v da sè che la vita sociale ne risente ...


Nota a piè di pagina n.4: non preoccupatevi, la saga dei carciofi è finita!

giovedì 23 giugno 2011

Finalmente!


E' arrivata l'estate, finalmente!
Finalmente al mattino quando faccio colazione, prestissimo, da sola, nella cucina ancora silenziosa e in ordine, posso godere della vista del cielo già chiaro, degli alberi che svelano, pian piano, ciascuno la sua sfumatura di verde;  quando, poco dopo - meno romanticamente - ritiro la biancheria asciutta  e il lago  brilla con la prima luce, so che nel giro di poco più di un'ora il terrazzo sarà già inondato di sole.
Finalmente hanno avuto pieno diritto di soggiorno nel mio armadio la gonna da “alga”, leggera e svolazzante, che mimetizza le “larghezze” e nasconde le gambe color mozzarella, il vestitino da bomboniera verde e azzurro pastello e quello nero quasi vintage (era di mia madre, fine anni sessanta) che, come al solito, non metterò mai perchè non ci sarà nessuna occasione, la gonna color champagne a pois bianchi, comprata l'estate dopo la nascita della Pulce e con cui mi sento più giovane (o meno vecchia....)
Finalmente posso mettere da parte la serie di ballerine blu, grigie, nere e sfoggiare i miei sandali nuovi....Peccato poterne portare solo un paio per volta, perchè, quest'anno - per sfida alla sorte - mi sono sbizzarrita: vertiginosamente alti con la zeppa di sughero, raso terra  "alla schiava", come diceva mia madre, di tela a righine colorate, blu e molto bon ton in previsione del matrimonio di mio fratello.
E, finalmente, l'estate è arrivata anche in cucina: non preparo una torta salata con pomodorini e erbe aromatiche per vincere il grigiore di un pomeriggio di pioggia, ma un sugo fresco e profumatissimo che, in casa mia, segna veramente l'arrivo dell'estate!
La ricetta originaria si chiama "sugo in rosa", ma siccome lo  abbiamo assaggiato la prima volta a casa di una carissima amica dei miei genitori, a cui noi fratelli eravamo così affezionati da chiamarla zia, ormai è noto, nel nostro "lessico famigliare", come

SUGO DELLA ZIA PAOLA

Ingredienti (per 6 persone)

  •          15 foglie di basilico
  •          10 olive verdi snocciolate
  •          10 olive nere snocciolate
  •          1 pizzico di origano
  •          1 cucchiaio di capperi sott’aceto
  •          2 cucchiai colmi di grana grattugiato
  •          1 vasetto di yogurt naturale (125 g. assolutamente non zuccherato)
  •          8 cucchiai di olio extravergine di oliva
  •          200 di pomodorini ciliegini (ma vanno bene   anche i perini ben maturi)
  •          sale  e pepe


Procedimento


Mettere basilico, olive nere e verdi, capperi, basilico, origano, pomodori e olio nel frullatore;  frullare per pochi minuti; aggiungere il grana e aggiustare di sale (e di pepe se piace). Aggiungere lo yogurt e frullare ancora.
Il risultato è una salsa molto morbida (che non ha il colore arancione della foto, ma è più rosata) con cui condire la pasta ben calda (perfette le penne o comunque pasta corta).
Se l’idea dello yogurt spaventa, lo si può sostituire con 150 grammi di ricotta; la salsa i nquesto caso  ha un sapore più delicato.

Attenzione!
Molti degli yogurt naturali in commercio sono leggermente zuccherati e  vanno evitati nella preparazione di questo sugo, esattamente come gli yogurt alla frutta: mia madre per sbaglio aveva usato uno yogurt all’ananas: il risultato è stato immangiabile!

Dedicato a .... mia sorella: la Pulce lo chiama “il sugo della zia Paolina”, riferendolo - appunto - a mia sorella e non alla  zia Paola della mia infanzia, vera signora d’altri tempi e perfetta padrona di casa..... ma questa è un’altra storia.

Precisazione: difficilmente in questo blog si vedranno foto  con la pasta ben "agghindata"  e condita nel piatto, perchè se mi metto a fotografare prima di servire in tavola, cercando la luce giusta e la composizione perfetta, si mangia tutto freddo.....