Ho iniziato
ad apprezzare l’estate solo negli ultimi periodi,
reputandola per anni una stagione che non si confacesse a me e alle mie
esigenze. Pensavo che sarei dovuta vivere in qualche paese del Nord Europa,
dove il sole non è mai troppo caldo e c'è sempre voglia di una tazza di the caldo, ma mi sbagliavo.
Nonostante nutra ancora una grande passione per paesi come la Svezia, che spero di
visitare prima o poi, oggi sono follemente innamorata dei mesi che vanno da
giugno a settembre.
Forse prima avevo un’immagine distorta di questo periodo
dell’anno, che nella mia città viene vissuto come una grande festa che dura ininterrottamente per 90 giorni e dove
io mi sentivo sempre un po’ fuori luogo, come se a quella festa mi
ci fossi imbucata e tutti ne fossero a conoscenza. Non ho mai amato andare in
spiaggia per avere fin da maggio un’abbronzatura perfetta -e forse nel mio
colorito di pelle c’è ancora l’ultimo baluardo che
mi fa pensare come sarei più a mio agio in qualche paese
scandinavo-, né fare gli aperitivi in uno dei millemila locali sul
lungomare. La timidezza e una profonda riservatezza mi hanno sempre fatto
vivere queste situazioni, a cui cercavo di adattarmi almeno in parte, come un
disagio.