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venerdì 30 luglio 2010

Comfort Tonno…

quando il cibo diventa relax e cucinare un’antistress…

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E si, perché nel disastro post atomico della Gatteria tutta smembrata dai muratori, con la cucina senza muri e con i tubi a vista, nel mezzo del mio fazzolettino di giardino invaso dai calcinacci… e varie altre ed eventuali che non sto a raccontare… bisogna pur sempre mangiare e allora miciapallina…. cucina!

Cucino anche in mezzo al trambusto dei muratori che buttano giù i muri…

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… cucino mentre intorno mi gira mangiafuoco….

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… gli unici a non risentirne sono i teppisti di casa, che sembrano invece divertirsi moltissimo fra i cocci, le tracce e i mobili ammonticchiati!
Qui sotto, da destra verso sinistra, la tricolore Misti, sempre allerta, Dino al centro, sdraiato nel cono di luce Ogheddu l’uragatto e alla fine, sul tappeto perché lei è femmina, Puzzetta la languida!
Giuro! L’ho vista con i miei occhi tentare di sedurre il muratore a colpi di ciglia!

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Cucino, in realtà, perché per me mettere le “mani in pasta” (mai termine fu più giusto) vuol dire rilassarmi.
Potessi cucinerei per un plotone e, se non mi vincesse la stanchezza, probabilmente lo farei.

In realtà questa è una non ricetta, nel senso che è così semplice da preparare che quasi mi vergognerei a postarla se non fosse che è talmente buona che dovete provarla anche voi!
E poi è sana, veloce e anche d’effetto, se me lo consentite, quindi perfetta per la nuova rubrica “Sweet and Slow”, per chi come me amerebbe tantissimo cimentarsi in preparazioni millimetriche e in lievitazioni di 24 ore, ma poi fa i conti con il tempo che rimane e proprio non ci sta!

Si vabbè…. quanti sproloqui… ma la ricetta?…

Comfort Tonno con zucchine da compagnia

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Cosa ci vuole… a parte una pescheria di fiducia, come quella di cui vi ho già parlato qui, e di un’amica speciale come Patrizia che suggerisce le ricette?…

Ci vuole una bella fetta di tonno fresco, per persona, dei semi di sesamo per “panare” il tonno, un pizzichino di sale e per il contorno delle zucchine saporite e qualche spicchio di aglio.

Un bel girino d’olio evo in un padellone e quando è caldo  ci butto dentro qualche spicchietto d’aglio (a seconda dei gusti) e tante belle zucchine tagliate a rondelle.
Il fuoco bello vivo, mi raccomando, in modo che le zucchine dorino e non si lessino nella loro acquetta.
La parte zuccherina della verdura con il fuoco vivace, quasi si caramella e queste medagliette assumono un colore prezioso e un gusto dolce.
Alla faccia delle verdure “povere”!
Unica attenzione, giratele spesso e non abbandonatele… soffrirebbero di solitudine e si bruciacchierebbero invece di dorare!

Quando le zucchine sono pronte, le trasferisco in un piatto e nella stessa padellona ancora unta metto a cuocere le fette di tonno che ho prima “panato” pressandole bene nel sesamo, da tuti e due i lati.

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Fuoco bello vivo anche qui, una girata e una voltata e dritti nel piatto!

Come si vede bene nella prima foto, la parte interna del tonno deve restare rosata… perché anche se assomiglia ad una bistecca questo è pesce ed il trucco con il pesce è “sempre” cuocerlo poco, in modo che conservi il suo profumo, non diventi stopposo e la sua consistenza rimanga “umida”.

Ecco qua, meno di mezz’ora e la cena è servita.

Anzi, visto che adesso mi è venuta la voglia, questa sarà la cena di stasera, e già so che farò felice un Gattaccio bipede, residente, un GrandeGAtto a caso!

Per ora, però, torno ai miei lavori, che mi tengono lontana da questo angoletto intonso di mondo, dal mio blog amatissimo ma trascurato… e ai pochissimi che mi leggono ancora, un bacetto nasino speciale, in attesa che il tempo migliori…

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nasinasi

mercoledì 19 maggio 2010

Mi si è stufato il polpo!

Ci pensavo questa mattina al risveglio, nella penombra delle 5e30….
….. ma no, non al polpo!
Pensavo alle cose che amo, a parte quelle grandi come mio marito il GrandeGatto, la mia famiglia, la mia casa, i gatti, io e GG sulla moto da soli…. ecco, a parte quelle.

Per esempio….

Amo svegliarmi la mattina e nella luce bassa “accorgermi” che i miei gatti dormono nel letto con noi….
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… Dino generalmente disteso di traverso al centro del lettone, tutto allungato occupando uno spazio pari a quello di una panterona, Puzzetta spesso avvolta dal fratello in un abbraccio sonnacchioso, Misti nel cestino ai piedi del letto, Ogheddu sul mio cuscino a farmi da copriorecchie, oppure sul davanzale della finestra, per controllarci tutti…

Amo il mio glicine in giardino…
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che quest’anno ci ha regalato una fioritura spettacolare,  con fiori lunghi anche 120 cm… misurati e certificati!
Sembrava una tenda di pizzo lilla, una cortina in carta di riso, eterea e profumata…
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… e no, quello nascosto in mezzo alle foglie non è un fiore con le orecchie, è puzzetta che gioca a nascondino con gli altri gatti.
Secondo noi finirà per fare il nido lassù! Passerotto!

Amo guardare la lana colorata…
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… mi piace immaginare cosa riuscirò a creare, toccarla, pensare di trasformarla, e alla fine regalarla.

Amo la nostra moto…
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… mi piace sia quando fa da cuccia ai gatti che quando ci scarrozza per kilometri e kilometri in lungo e in largo!

E in moto Amo quando andiamo a spasso e sono insieme ai  “miei” uomini, il mio compagno marito ed amore GrandeGatto, il mio Fratell-ONE e il nostro caro amico AxelT.
Iinsieme sembriamo i 4 moschettieri a cavallo dei nostri moderni cavalli.
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E’ una sensazione per me ineguagliabile!
Tutti e 4 assieme siamo “famiglia” e le tre motine che filano all’unisono mi fanno sentire leggera e protetta, soddisfatta.
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Sono attimi…. ma tutto questo, direte, cosa centra con il Polpo?

Centra, centra, perché l’altra cosa che Amo è cucinare, e quando sento che le voci dei miei commensali si abbassano, quando vedo che gustano quello che ho preparato per loro, quando vedo il piatto di portata ripulito e le facce soddisfatte… ecco!

Quel momento li NON – ha - prezzo!

Il polpo stufato “dolce, dolce, piano, piano.”

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Intanto procuratevi un’amica che vende del pesce buono, come io ho Patrizia.
Se proprio non avete un’amica così, vabbè, allora accontentatevi di trovare una pescheria che vi serva del pesce altrettanto fresco e buono e, soprattutto, pulito e preparato per la pentola se, come me, lavorate tutto il giorno e proprio non avete tempo.

Sabato scorso, alla ricerca di cosa cucinare per la sera, da Patrizia ho adocchiato dei polpetti che avevano scritto in fronte “portaci a casa con te”…. e come si fa a resistere ad una supplica così accorata?  
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Non si resiste infatti.
Arrivati a casa ho adagiato con molto amore le loro maestà nel mio capiente padellone, regalo della mia mamma.
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Ho tritato dell’aglio (per il mio gusto ho messo 4 spicchi tritati grossetti per 1 kilo e 800 di polpo già pulito, ma voi mettete a vostro piacere), un pomodorino secco scosso dal sale in eccesso, un filino di olio d’oliva e.v.o. (quello buono buono che viene dalla sabina… ricordate?)
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Ho chiuso il padellone, fuoco bassissimo e li ho lasciati soli, i polpetti e la fiamma, ad amoreggiare in tranquillità per un’oretta….

Dolce, dolce, piano, piano, che come avrete notato (e se non l’avevate fatto ve lo faccio notare io!) è anche la nuova etichetta nella ciotolina della Gatteria…

Si, perché per un poco confesso di avere anche pensato di chiudere la cucina della Gatteria, di continuare a parlare solo di gatti, di amici, di viaggi e di moto.
In rete ci sono tante ricette belle davvero, serie, ricette davanti alle quali io mi incanto e mi sento piccolissima… ma che non avrò mai il tempo di fare.

Il tempo e la voglia… perché la mia settimana lavorativa, qui nella cripta, è sempre di corsa, in lotta contro il tempo e contro lo stress… così quando arrivo a casa la sera mi resta solo la voglia di cose coccole, magari anche da cucinare velocemente, ma che siano “lente e dolci” nella loro anima…
E quando poi arriva il fine settimana e ho di nuovo il tempo di dedicarmi alla mia passione…. no per favore, niente stress in cucina.

Il lento sobbollire di una pentola, la leggerezza di pesare gli ingredienti a pugni e pizzichi, le torte alle mele che rustichevolmente “crollano” sotto il peso dei pezzi grossi e che quando le sformi perdono qualche angolino perché non ho imburrato bene la teglia… anche queste sono cose che Amo.

E d’altronde una cucina che sia buona, sana, che faccia festa intorno alla tavola, non può essere privilegio solo dei cuochi professionisti.

Penso che con pochi accorgimenti, con un sorriso sulla faccia ed il mestolo in mano, magari con un bel CD di musica o (se siete fortunati come me, molto molto fortunata) con il figlio del vicino che si esercita con Chopin e il Jazz dall’altra parte del muro della cucina…. chiunque può creare un’armonia di gusto e profumo che farà felice chi mangia!

Ecco, mentre io mi lasciavo andare a queste chiacchiere, i polpetti e la fiamma hanno appunto amoreggiato per un’oretta, quindi li disturbo e verso dentro la padellona un bicchiere abbondante di vino bianco, un bel Vermentino di Gallura, per stare in tema del nostro prossimo viaggio, lo stesso vino che servirò bello freddo stasera a cena.

Chiudo e lascio che anche il vino amoreggi con i polpetti, sempre dolce dolce, piano piano, ancora per un’oretta…..
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Poi scoperchio, alzo la fiamma per restringere l’eventuale sughetto rimasto, aggiungo una manciata di prezzemolo tritato fresco, giro, spengo il fuoco e porto a tavola….

Dolce dolce, piano piano… senza stress, facile, buono!
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GrandeGatto ha gradito, il nostro moschettiere AxelT anche, i mici hanno assaggiato qualche pezzetto e, anche loro, parevano soddisfatti, visto che reclamavano il bis!
Speravo ne restasse qualche pezzo per il giorno dopo…. ma le mie aspettative si sono rivelate troppo rosee ed anche il fondo del padellone è stato ripulito con una notevole scarpetta alla fine della cena….

Magia della semplicità!

nasinasigolosi

martedì 5 gennaio 2010

Le Vongole della Vigilia…

000-Sonnacchiosamente

Capodanno è passato e ci ha lasciato tutti sonnacchiosi e oziosi su sedie e divano.
Anche Dino, il gatto patatoso della Gatteria, schiaccia un pisolo nel pomeriggio in attesa che il primo giorno dell’anno nuovo scivoli via.

Per queste feste miciapallina non ha cucinato, tuttalpiù ha panificato alacremente concedendosi qualche bizzarria spicciola.

Divertissement festivi. 

Natale e Capodanno con menù a sorpresa organizzato da Fratell-One e Nonna Gatta!

Gran regalo davvero!

Ed è stato così, che per la Vigilia sono arrivate le Vongole!

001-tre vongole a spasso

Come la faccio io la pasta con le vongole, non la fa nessuno” mi sono sempre vantata, poi è arrivato lui, il Fratell-One, e che buon sangue non mente si è capito subito, tale madre, tali figli!

Semplice semplice, come nella tradizione micesca, profumata di mare, pochi gli ingredienti necessari ma “rigorosamente” freschi, ed ecco la:

Pasta e vongole per l’alba del Natale

008-In attesa della pasta

Per farla abbiamo “invitato” alla nostra tavola:

610 500 gr di Linguine Garofalo

610 un paio di manciate di vongole veraci, quantità a piacere

610 olio e.v.o.

610 4 spicchi d’aglio

610 una decina di pomodorini dolci

610 un ciuffetto di prezzemolo tritato fresco

610 un bicchiere di vino bianco

610 un peperoncino rosso

002-Pomodori e vino bianco

La prima cosa da fare e “aprire” le vongole.
Fuoco bello forte e quando il tegame preposto all’operazione è caldo, buttateci le vongole dentro e coprite.
Un attimo, e subito le piccoline iniziano ad aprirsi ad una ad una con uno schiocco.
Bisogna essere pronti a “recuperarle” e a metterle via, perché il trucco, con loro, è non farle cuocere troppo, altrimenti poi assomiglieranno a piccole gomme.
Quando le avremo recuperate tutte, filtriamo l’acquetta che rimane nel tegame e teniamola da parte (si lo so che siete curiosi, ma ve lo dico poi a cosa servirà…).

003-Aglio dorato

Nella bella padellona salta pasta il Fratell-One ha fatto dorare gli spicchi d’aglio pianino pianino.
Interi, così poi siete liberi di tenerli (come faccio io) o di toglierli (come farebbero i vampiri)!

Con piglio sicuro del cuoco consumato, ha aggiunto le vongole, sfumato con un bel bicchiere di vino bianco, versato i pomodori a pezzetti e il peperoncino (lui lo ha messo intero) e fatto cuocere, a fuoco bello vivace.

004-nel sughino

Il sughino dei pomodorini si asciuga rapido, le vongole restano morbide ma si inzuppano del profumo del pomodoro.
E’ un connubio “eccitante” per le papille gustative!

005-in cottura

A fine cottura, una spruzzata di prezzemolo, senza esagerare, in attesa di scolare la pasta.

007-Dettagli

Ecco, la pasta scoliamola un attimo prima, un poco più al dente, così da poter terminare la cottura insieme al sughino.

Fratell-One ha scolato la pasta nella padellona salta pasta, ha aggiunto l’acquetta delle vongole che aveva messo da parte all’inizio, e poi ha iniziato …. a saltare davvero la pasta!

014-Salta la pasta 
oioisantamammadeifelini!

Ho anche provato a fare delle foto, ma ero così incantata che non ci sono riuscita.

La padellona salta pasta emetteva dei gridolini di gioia ad ogni evoluzione mentre io mi aspettavo da un momento all’altro di vedere le linguine volare da ogni parte…. e invece no!

Operazione “salta pasta” perfettamente riuscita!

Dubito che la mia padella mi rivolgerà mai più la parola, io l’avevo abituata cosi…

010-Quanto è bello saltare

… ma ora che lei ha scoperto la sua vera natura di acrobata sarà difficile farla tornare a più miti consigli!

Comunque, le vongole, le linguine e tutto il sughino, sono rimaste dentro, l’acquetta vongolosa ha reso la pasta morbida e voluttuosa impedendogli di asciugarsi durante il “salto” (qui di seguito una foto del voluttosa…)

013- Dettagli

E così, ci siamo avvicinati al Natale, tutti insieme, miciapallina e GrandeGatto, NonnaGatta, Fratell-One, e tutti i pelosi.
La cena a base di pesce, come da tradizione, i mici miagolanti da sotto le sedie, ma anche da sopra le sedie… e tendenzialmente anche da sopra la tovaglia…

016-Dettagli

Fratell-One ha davvero cucinato da Oscar, noi abbiamo apprezzato anche questo modo “rosato” di cucinare la pasta con le Vongole e un bicchiere di vino in più non ha fatto male a nessuno!

018-Dettagli

Colgo l’occasione per ricordare a tutti che il Contest in collaborazione con la pasta Garofalo (vedete l’invito li a fianco?) è stato prorogato fino al 15 di gennaio!

La giuria, composta da Tzatziki a colazione, Lost in kitchen e Senzapanna, aspetta le vostre ricette…. correte a cucinare!

Un’ultima curiosità…..

Sapete come si riconoscono le “nostre” vongole veraci da quelle, per esempio, spagnole?

Dalle piccole corna! (o erano occhietti?)

017-Dettagli 

Le nostre vongole veraci infatti hanno quelle due piccole cornina separate (se provate a passarci in mezzo una forchetta o uno stecchino vi accorgete che sono 2, distinte e separate) mentre nelle altre vongole le due cornine sono unite da una membrana!

Non è buffa la natura?

Le Renne

Vabbè… magari non proprio cosi buffa, ma chi può dirlo!

Comunque, mentre l’epifania si avvicina per portar via tutte le feste (o quasi… perché il 7 di gennaio ci sarà il megacompleanno di GG…, l’uomogatto portato dalla befana) io torno a pisolare sul divano, insieme al patatoso la sopra….

nasinasi vongolosi a tutti.

venerdì 11 dicembre 2009

Il Baccalà dell’ArchiCuoco

… del bello e del buono delle chiacchiere di cucina!

Occhioni

No no, lui non centra assolutamente nulla con il Baccalà!
Si, è un gattuccio, ma non è un pesce!

Ma in apertura dell’ultimo post abbiamo messo la foto di Misti-canza e per evitare scene di gelosia ed inutili musi lunghi (o si…. i gatti lo fanno!) abbiamo dovuto accontentare anche Ogheddu!

Che ci tocca fare per accontentarli tutti sti mici!

In questo post voglio parlarvi di una delle mie passioni.

Cucinare il pesce!

Baccala

Come sapete vengo da un’isola, nata e cresciuta in una città spiattellata lungo la costa, con un mercato del pesce che è “fa-vo-lo-so” e dove mammagatta mi portava sin da piccola.
Già, altri bambini passeggiavano nei negozi di giocattoli e io con mammagatta nel mercato del pesce di Cagliari… con le voci alte che si rincorrevano da un banco all’altro, voci che vantavano la freschezza, i colori, l’odore del mare, ricette sussurrate quasi come fossero segreti di stato, da bocca ad orecchio.
Anche il mio papà andava a pescare, a bolentino fermo in mezzo al mare o con la canna da riva.
A noi piccoli le sere d’estate, dopo il bagno e la merenda, veniva consegnata una lenza su un sughero e, dalla riva, giocavamo a chi prendeva più pescetti….

Triglie

… pescetti che la mamma poi friggeva e che si mangiavano, caldi caldi, come biscottini croccanti.

Quando il pesce è buono ed è fresco, per cucinarlo occorrono pochi orpelli.

La cucina Sarda è così, pochi elementi, cotture poco elaborate, sapori forti.

E così mi piace cucinare…. ma poi venendo a Roma, pur di mangiare il pesce, mi ero adattata a prendere quello di allevamento, perché il pesce buono si trova (eccome!) ma bisogna conoscere la pescheria giusta, o spostarsi (e con il lavoro non è possibile) e costa caro…. carissimo!
Altro che pescherie…. Tiffany!

Coccio da zuppa

La zuppa di pesce… me la sogno!

E poi, l’incontro inaspettato con una pescheria, La pescheria di Patrizia, vicino al mio nuovo ufficio.

Diciamo che sono diffidente, e molto, e schizzinosissima in fatto di pesce, quindi il mio approccio con Patrizia ed il suo “Antro” è stato cauto cauto.

Ci passo davanti tutti i giorni, prima di fretta, quasi in fuga (tanto li il pesce d’allevamento mica lo trovo…. e guarda che prezzi…. e….. mmmmmmm senti che odorino buono…..), poi ho iniziato a rallentare, a sbirciare, a farmi tentare…

Come un gatto che deve venire a mangiare dalle mani di uno sconosciuto, la prima volta che ho comprato il pesce da Patrizia l’ho fatto quasi scappando… un piede dentro ed uno già fuori… toccata e fuga…

Vi ricordate l’Azzurro di queste Alici?

uuuuuuuuuu… il sapore del pesce fresco è ineguagliabile!

E poi da Patrizia il pesce te lo puliscono, se lo chiedi, te lo sfilettano, te lo preparano, ti danno anche i consigli giusti per cucinarlo…. tutto sommato il prezzo è quello giusto… e così, fra una chiacchiera e un cartoccio di pesce, fra una frittura mista e le alici marinate… eccomi, sono stata catturata!

Patrizia
Questa donna mi ha presa letteralmente per la gola!

O no, non rinnego di certo “Lo sciocco pesce” che avete letto, ma vogliamo mettere con “Le mormoranti mormore” che ho cucinato dopo?

Quindi, in primis aspettatevi un bel post, solo sulla Pescheria, in seconda battuta, adesso posso sfogare tuta la cucina repressa che avevo!

Anche GrandeGatto è felice di questa nuova vena nella miniera cucina, e ne approfitta a larghe mani… anzi, a larga bocca!

E arriviamo al baccalà!

Che da li siamo partiti, ma io faccio sempre dei giri “immensi” per poi tornare al punto!

Il baccalà dell’ArchiCuoco!

Baccala pomodorino uvetta e pinoli

L’ArchiCuoco, in realtà, è uno dei miei capi, un grande architetto, con la passione per la cucina.
Durante il caffè della prima mattina (prima di tutto un caffè… poi si lavora!) spesso si parla di cucina, di quello che si è preparato la sera prima, di quello che si cucinerà oggi… e si scambiano le ricette.

O meglio, lui da a me delle ricette che io poi provo.

In uno di questi scambi unidirezionali, un giorno che Patrizia mi aveva “passato sottobanco” un baccalà ammollato che sembrava parlare, l’ArchiCuoco mi ha “sussurrato” questa ricetta (L’ArchiCuoco che sussurrava alle micepalline…. mi ricorda qualcosa…)

Gli ingredienti, per due persone:

610  un bel filettone di Baccalà ammollato bene (circa 600 gr)

610  una cipolla tagliata sottile

610  pomodorini

610  una manciata di uvetta

610  una manciata di pinoli

Proprio una ricetta come quelle che piacciono a me!

Veloce veloce, pulita pulita.

In una padellona ho messo la cipolla tagliata a fette sottili, i pomodorini, il baccalà tagliato a pezzi grossi (ne sono venuti 4 pezzotti), l’uvetta (fatta rinvenire in un pochino d’acqua tiepida) i pinoli e un peperoncino.

Coperto e fatto cuocere a fuoco basso.

Il sale lo aggiungiamo a fine cottura, perché con il baccalà non si sa mai.

La ricetta dice di aggiungere un pochino d’acqua perché la cosa buona alla fine è inzuppare nel sughino, noi invece abbiamo messo i pomodorini in scatola con il loro liquidino.

Il baccalà cuoce veloce, quindi è perfetto per noi che rientriamo a casa tardi (intorno alle 20:00) e infreddoliti.

Il tempo di cambiarci ed è pronto in tavola!

Baccala pane e vino

Un boccalino di vino bianco (praticamente un bicchiere per GG), una bella fetta di pane da inzuppare nel sughino (che merita l’oscar dei sughini) un frutto e nanna presto soddisfatti e contenti!

Cucinare il pesce è meraviglioso, non pensate anche voi?!

un triplice Hurrà all’ArchiCuoco, al pesce buono e a chi lo sa vendere!

GAtto in Scatola

E mentre Ogheddu l’uragatto, soddisfatto per la sua apparizione pubblica, esplora una scatola trovata “per caso” sul tappeto, noi ci ritiriamo in buon ordine per il fine settimana, soddisfatti per essere riusciti “in corner” a interrompere questo digiuno (oooops"! questo silenzio) forzato.

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p.s. in attesa del post dedicato solo a loro questo è l’indirizzo dove trovate La Pescheria di Patrizia:
Via Borghesano Lucchese 43
00146 Roma

e questa è la via per arrivarci

… se non abitate a Roma… quanto mi dispiace!

 
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