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lunedì 29 marzo 2010

Palline riso nori ume


Mai stato così fermo sto blog come in questo periodo, mah, secondo me è fisiologico, vedo che non capita solo a me, dopo 2/3 anni ci si stufa d'avere un blog, lo si abbandona o lo si trasforma in qualcos'altro o comunque si rallenta notevolmente, poi io sono una che mi stufo anche facilmente per cui mi sembra di avere resistito anche troppo, comunque volevo segnalare due cose che ci saranno tra un mese circa:
Il giardino di delizia dove ero stata due anni fa e ne avevo parlato qui, e Officinalia dove forse andrò invece quest'anno per la prima volta e magari ci si incontra, non so.

Queste palline sono un classico spuntino macrobiotico, semplicissime, non sto neppure a fare il pdf per una ricetta che non è una ricetta ma un assemblaggio.
Basta prendere del riso integrale cotto (facendogli assorbire tutta l'acqua di cottura, senza sale, perlomeno io non lo metto), fare delle palline con le mani bagnate, infilarci un pochino di purea di umeboshi e avvolgerci intorno dell'alga nori tostata, un quadretto, un quarto del normale foglio da sushi. Per farla aderire bene basta bagnarla. Non sono carine?
Le avevo viste tempo fa qui.

lunedì 27 luglio 2009

Tortine mandorle e pecorino


Sono molto contenta di queste tortine perchè le ho fatte quando ero senza pc, praticamente inventandole al momento perchè non mi ricordavo le dosi di altre cose simili che avevo fatto, e sono venute buonissime, morbide, sbriciolose, praticamente con la consistenza di una torta margherita dolce, ma né dolci né troppo salate, abbastanza neutre da poter accompagnare verdure, formaggi, quello che si vuole.

100 gr farina 0
100 gr amido di mais
100 gr mandorle con la buccia tritate finissime
1 bustina di cremor tartaro di quello già addizionato col bicarbonato
2 uova
3 cucchiai di olio evo
2 cucchiai di vino bianco secco
sale affumicato
50 gr pecorino grattugiato
acqua


Ho rotto le due uova, tenuto da parte gli albumi e unito ai tuorli tutti gli altri ingredienti aggiungendo acqua fino ad arrivare ad una consistenza morbida, ma non liquida, da torta.
Poi ho montato gli albumi a neve ed ho unito delicatamente al resto.
Ho infornato nelle cocottine di ceramica oliate, per 40 minuti circa a 180 gradi.

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martedì 16 giugno 2009

Ravioli di stoccafisso coi peperoni


Un'altra delle mie manie sono i ravioli, li ho fatti ormai in tanti modi sia come ripieno che come impasto.
Forse è la prima volta che uso solo farina integrale (di grano tenero).
La pasta l'ho fatta con 2 uova, un pizzico di sale e pepe, un cucchiaio di olio evo, 200 gr di farina integrale bio. La lascio sempre riposare almeno un'ora, poi la tiro con la macchina non troppo sottile e con lo stampo faccio i ravioli.
Il ripieno l'ho fatto con lo stoccafisso. Prima volta in vita mia che lo mangio e che lo cucino.
L'ho visto al supermercato, di quello già pronto da cucinare, ammollato.
In genere si fa confusione tra baccalà e stoccafisso, anche perchè in alcune zone d'italia lo stoccafisso lo chiamano baccalà, per esempio in veneto.
E' sempre merluzzo, lo stoccafisso è seccato e non salato, il baccalà è messo sotto sale. Mi sa che mi piace di più lo stoccafisso proprio per questo, non amo il sale.
La puzza è simile.

Ho pulito lo stoccafisso dalla pelle e l'ho fatto a pezzettini, l'ho cotto in padella a fuoco basso fino a quando mi è sembrato morbido con olio evo, sale affumicato, anice-cumino-finocchio (le tre spezie magiche che mi piacciono tanto), germogli di cipolla, un pochino di acqua. Poi l'ho tritato, ho aggiunto un uovo, pan grattato e pecorino grattugiato.

Il condimento è una salsa di pomodori e peperoni. I pomodori li ho scottati e pelati, i peperoni (rossi) li ho messi in forno e poi pelati. Poi ho grattato con l'attrezzino salentino aglio e zenzero, li ho scaldati nell'olio evo in padella, ho aggiunto pomodori e peperoni, un peperoncino secco, sale, ho cotto 5 minuti, lasciato riposare.

Quando i ravioli sono stati cotti li ho buttati in padella col sugo, ho aggiunto pecorino e amalgamato il tutto.

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Col ripieno avanzato ci ho fatto delle polpettine. Semplicemente passate nel pangrattato e messe in forno senza niente.
La salsina è fatta con yogurt, hummus di ceci molto leggero senza aglio, polvere d'arancia, un pochino d'acqua per farla più liquida.

giovedì 21 maggio 2009

Tofu feta con erba cipollina


Questo tofu simil-feta è una ricetta famosissima di petula.
E' già la terza volta che lo faccio con piccole varianti ed è sempre buono. Piace anche a chi non ama il tofu perchè certo non sembra davvero feta ma un po' gli somiglia.

Questa volta rispetto alla ricetta originale ho aggiunto un po' di latte di soia ed è venuto più morbido, adatto anche da spalmare, in realtà l'ho dovuto aggiungere perchè non riuscivo a frullarlo, poi mi sono accorta che avevo messo 400 gr di tofu anziché 300 :-)
Si può mettere anche sott'olio, a me piace di più mangiato fresco. Si può aromatizzare come si vuole, io ho aggiunto erba cipollina e fiori di erba cipollina. Un'altra volta avevo messo la buccia di limone tritata.
La versione originale, che rimane più dura, la trovate da petula, questa è la mia versione pasticciata.

400 gr di tofu al naturale
2 cucchiai di olio di girasole
2 cucchiaini piccoli di agar agar in polvere
1 cucchiaino di malto di riso
mezzo cucchiaino di sale fino
2/3 cucchiai di latte di soia
2/3 fiori di erba cipollina e una decina di fili di erba cipollina tritati
il succo filtrato di un limone

Si frulla tutto tranne il succo di limone. Deve risultare morbido. Poi si mette in un pentolino col fondo spesso e si cuoce per 5 minuti a fuoco bassissimissimo da quando fuma, tenderà ad attaccarsi, per cui va mescolato bene.
Si lascia raffreddare e si aggiunge il succo di limone. Si mette in un recipiente a solidificare, io ho usato una tegliettina di ceramica. Quando è freddo si mette in frigo, si lascia riposare un po' e poi si taglia a quadrotti.

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sabato 16 maggio 2009

Salvia fritta col sesamo


Sono quasi uguali a quelle che avevo fatto qui.

una decina di foglie di salvia grandi
un uovo
un pizzico di sale
semolato integrale di grano duro bio
sesamo


Si sbatte l'uovo col sale con la forchetta e si bagnano le foglie di salvia (lavate e asciugate bene) come per fare le cotolette, poi si passano nel sesamo e semola mischiati insieme, più o meno in parti uguali.
Si frigge in olio basso in padella. Io ho usato olio extra vergine d'oliva. Se se ne friggono parecchie meglio passarle con un setaccio prima di friggerle per togliere la farina in eccesso.
Si asciugano sulla carta da fritti e sono perfette come aperitivo/antipasto.

La salvia la uso poco, la dovrei usare di più perchè fa bene. Quest'inverno mi è morta la pianta che avevo e ne ho presa una nuova che ha fatto delle foglie enormi. Perfette come "cotolette". Però avevo visto da qualche parte questa "panatura" fatta di semola e ultimamente sono fissata con la semola. Col sesamo invece sono anni che sono fissata, in tutte le sue forme :-)
Buonissime e croccantissime. Ho fatto con lo stesso sistema anche delle zucchine tagliate a rondelle.

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sabato 21 marzo 2009

Zuppa di miso


Altra cosa basilare, la famosa zuppa di miso che è così importante nella macrobiotica, e che non è altro che una minestra di verdure, da mangiare a inizio pasto, niente di strano.
Ci deve essere obbligatoriamente l'alga wakame, e ovviamente il miso, che si scioglie in acqua bollente e si aggiunge solo a fine cottura. Poi ci si può sbizzarrire con le verdure che si preferiscono e che si hanno, non è necessario essere rigidi, in ogni caso il miso ha grandi proprietà: rinforza l'intestino e le capacità di digestione e di assimilazione, alcalinizza il sangue e rinforza l'organismo, fornisce enzimi attivi e lattobacilli. E' importante che sia biologico non pastorizzato, è prodotto dalla fermentazione per due anni di fagioli di soia e sale, con l'aggiunta a volte di un altro cereale, può essere anche usato per preparare salsine, come qui. L'unica differenza con la salsa di soia (che è sempre il prodotto della fermentazione della soia con sale ma con l'aggiunta di acqua e nel soyu anche di frumento) è che il miso è in pasta, non liquido, e che quindi è più facile conservarlo senza pastorizzazione.
Questa zuppa in particolare è fatta con cipolla, sedano, carota, cavolo rapa, broccolo (fiore e foglioline), alga wakame sciacquata bene sotto l'acqua e tagliata a pezzettini piccoli, niente sale, niente olio, cotta non tantissimo, le verdure non mi piacciono troppo molli. Alla fine si toglie un mestolo di acqua dalla zuppa e in una ciotolina vi si scioglie un cucchiaino di miso (il mio era d'orzo) e lo si rimette nella zuppa a fuoco spento. Se non si mangia tutta meglio aggiungere il miso solo a quella che si mangia. Le quantità variano, sia di alga che di miso, secondo i gusti, non occorre aggiungere sale perchè il miso è già salato, si può aggiungere un filo d'olio, io ho spolverato con delle mandorle tritate fini.

Gli alimenti fermentati come salsa di soia e miso (ma anche yogurt, tempeh, kefir, insalatini, pane lievitato con pasta madre, aceto) sono molto importanti per assimilare meglio i nutrienti (soprattutto vitamine e minerali). La fermentazione scinde in elementi più semplici una parte delle proteine, dei grassi e dei carboidrati presenti nel cibo, rendendoli meglio utilizzabili dall'organismo, disattiva sostanze che possono inibire l'assimilazione, come l'acido fitico, per esempio, e arricchisce gli alimenti di sostanze e microorganismi fondamentali per la flora batterica intestinale. La fermentazione riduce anche l'indice glicemico degli alimenti, non solo dell'alimento fermentato ma sembra anche degli alimenti consumati insieme e addirittura qualche ora più tardi. Gli alimenti fermentati, ma il miso in modo particolare, producono grandi quantità di enzimi che facilitano la digestione di altri alimenti.

Si parlava nel post precedente del progetto DIANA e i corsi di cucina dell'Istituto dei Tumori di Milano.
QUI trovate il .pdf Il cibo dell'uomo, dove il prof. Berrino spiega brevemente i principi dell'alimentazione naturale, anche con alcune ricette e la spiegazione degli alimenti non usuali. Ovviamente c'è anche la zuppa di miso :-) Con le ortiche.

domenica 1 marzo 2009

Verdure con salsa di tahina


Può essere un'alternativa all'insalata russa, un'alternativa salutare macrobiotica.
La salsina è la stessa di cui parlavo qui.

1 mela
1 sedano rapa
alcune carote
un broccolo
un limone

1 cucchiaio di purea di prugna umeboshi
2 cucchiai di tahina
acqua


Ho tolto la buccia dal limone col rigalimoni, poi ne ho spremuto metà in una bacinella con dell'acqua.
La buccia l'ho messa nella pentola per cuocere a vapore.
Ho pelato e tagliato a dadini il sedano rapa e l'ho messo in acqua acidulata mentre l'acqua nella pentola prendeva bollore, poi l'ho cotto al dente, non deve diventare molliccio, ho cotto poi anche le carote nello stesso modo, ho tagliato la mela a dadini (ho lasciato la buccia) e l'ho messa sempre nella stessa acqua col limone per non farla annerire, ho cotto poi anche il broccolo in cimette, sempre a vapore, con qualche seme di finocchio.
In una piccola ciotolina ho mischiato un cucchiaio di purea di prugna umeboshi e due di tahina, aggiunto acqua fino ad avere una salsina semiliquida, se è poca per le verdure raddoppiate le dosi, se vi piace più acida mettete più prugna, insomma dipende.
Si mischiano bene le verdure cotte con la mela cruda e la salsa, ed è tutto.

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venerdì 7 novembre 2008

Tortine salate zucca e zenzero


200 gr farina 00
300 gr zucca pulita e cotta al forno
1 cucchiaino abbondante di cremor tartaro
2 cucchiai olio extra vergine d'oliva
2 uova
4 cucchiai di parmigiano
un pezzetto di zenzero fresco tritato
1 cucchiaino di cannella
mezzo cucchiaino di sale, pepe


Ho sbattuto le uova, ho unito la zucca frullata, l'olio, il parmigiano, la farina col cremor tartaro e tutto il resto.
Ho messo negli stampini senza riempire perchè si gonfia parecchio, infornato a 180 gradi per 15-20 minuti.

La salsina è gorgonzola sciolto in poco latte in un padellino a fuoco basso e versato caldo sui tortini freddi.

p.s. - Qualcuno sa come si trattano i semi di zucca, quelli che si tolgono freschi dalla zucca? Si fanno tostare in forno?


Ho usato uno stampo in silicone Silikomart.

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lunedì 13 ottobre 2008

Tomini vestiti


La solita pasta che si usa per fare qualunque cosa, dai crackers allo strudel:

100 gr. farina zerozero
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di aceto di mele
1 pizzico di sale
1 presa di cremor tartaro (di quello già addizionato con bicarbonato)
acqua tiepida
(dosi per 2/3 tomini)


Si impasta e si stende. Si taglia con una scodella e la rotella. Ci si avvolge il tomino, io ho lasciato aperto sopra, cuocendo il formaggio è uscito da sopra ma non importa erano buonissimi lo stesso.
Si cuociono su carta forno a 180 gradi fino a doratura, si mangiano tiepidi.
Ci si può accompagnare del miele, della chutney, o anche una salsina di pomodoro piccante, o quello che si vuole.
E' una cosa che una volta facevo col brie e la pasta sfoglia già pronta, stavolta ho usato la mia pasta e dei tomini buonissimi che come misura sono anche più comodi del brie perchè sono monoporzione.
Ho fatto anche una torta con feta e pesto (non era normale il pesto, era fatto senza aglio con pinoli, menta, basilico, salvia, melissa, erba cipollina, sale, olio).
Poi ho fatto anche dei panzerottini con pomodoro fresco e dei crackers (ovviamente non ho fatto tutto questo con 100 gr. di farina, ho quadruplicato le dosi).

Il pdf non lo faccio perchè l'impasto è lo stesso della torta di pesche, c'è solo un pizzico in più di sale.

martedì 26 agosto 2008

Alici marinate


Ho capito che non esistono cose che non mi piacciono in assoluto. Esistono solo cose che non avevo mai mangiato fin'ora cucinate nel modo giusto. Giusto per me e per i miei gusti ovviamente.
Sempre nella fase "voglio imparare a mangiare più pesce azzurro" ho comprato le alici, o acciughe, le ho comprate intere, pulite, tolto la lisca, si fa in un attimo, io chissà che mi credevo, sciacquate, asciugate.
Poi le ho messe a marinare con aceto di mele (il trucco è questo io odio l'aceto di vino per questo di solito non mi piacciono), semi di finocchio, semi di coriandolo, alloro.
Un paio d'ore, secondo me bastava anche meno, comunque quando diventano bianche sono "cotte".
Poi le ho tolte dalla marinata e messe in olio evo con aglio, peperoncino, prezzemolo. Si conservano nell'olio alcuni giorni in frigo. Si possono variare gli aromi come si preferisce, vorrei provare con lo zenzero.

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domenica 27 luglio 2008

Cheesecake salato al limone


Ricetta presa da un Donna Moderna di qualche mese fa.

100 gr di grissini (io ho usato dei crackers integrali fatti da me)
100 gr. di burro
350 gr. di ricotta
60 gr. di pecorino grattugiato (io ho usato il parmigiano)
3 uova (io ne ho messa una)
2 limoni (o uno grosso tipo sorrento)
pomodori secchi a pezzetti (io ho aggiunto del limone sotto sale a pezzettini)
erbe miste tritate (io ho usato un misto secco provenzale)
pepe nero, sale


Tritare i grissini e unire il burro sciolto, rivestire dei pirottini da muffin (o una tortiera) premendo bene e mettere in frigo almeno mezz'ora.
Frullare ricotta, scorza di limone tritata, succo di limone, pecorino o parmigiano, salare e pepare, unire le erbe, i pomodori a pezzetti e la scorza di limone sotto sale a pezzetti (facoltativa, vanno bene anche capperi e olive tritate).
Riempire col composto e cuocere in forno a 180 gradi per mezzoretta se nei pirottini, per 50 minuti se in tortiera, lasciare raffreddare prima di sformare. Decorare con erba cipollina.


Questa ricetta partecipa alla raccolta di cheesecake della Trattoria Muvara.

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venerdì 27 giugno 2008

Cous cous nero e panna acida


Questa cosa l'ho fatta un paio di mesi fa.
L'idea l'ho presa dal libro di Viviana Lapertosa "Finger Food", lei lo chiama finto caviale e ci abbina dei blinis di mandorle e della panna acida.
Io ho semplificato.
Il cous cous è precotto, è un cous cous equosolidale palestinese, l'ho prima tostato leggermente con dell'olio d'oliva, poi ho aggiunto acqua bollente leggermente salata, secondo le dosi indicate sulla scatola, con una bustina di nero di seppia (bustina si, magari non saprà di niente ma ho avuto problemi ad estrarlo dalla bustina figuriamoci se avessi dovuto estrarlo dalla seppia), e l'ho lasciato riposare a fuoco spento una decina di minuti.
Poi ho messo sopra la panna acida, che è panna coi fermenti lattici, comprata e assaggiata per la prima volta in vita mia, probabilmente l'ultima, anche.
Ma l'abbinamento non è male, anzi, se siete pannivori ve lo consiglio.
Sopra ci avevo messo dei germogli di lenticchia cotti un minuto al vapore per dare un po' di colore ma non so... sono così buoni che è un peccato ammazzarli con la panna.
Buon we afoso a tutti quanti.

mercoledì 18 giugno 2008

Salvia e borragine fritte


Le foglie di salvia in cotoletta le ho sempre fatte, ma queste sono speciali, il trucco è che ho usato le gallette di riso soffiato integrale, quelle cose che quasi a nessuno piacciono ma che sono tanto comode per mangiare cereali integrali quando si è in giro... le ho usate solo perchè il pangrattato non l'avevo, e neppure nient'altro da tritare, ma d'ora in poi le farò sempre così. E poi ho provato anche le 4 foglioline di borragine della mia piantina, buone pure loro.

uovo
sale e pepe
foglie di salvia e di borragine
gallette di riso integrale soffiato
sesamo


Si tritano le gallette e si uniscono al sesamo (1 parte di sesamo per 3 di riso soffiato circa), si sbatte l'uovo (uno basta per 15-20 foglie medie) con sale e pepe, si passano le foglie nell'uovo e poi nel trito di riso, come per delle cotolette, si scalda in una padella un dito di olio d'oliva e si friggono fino a leggera doratura. Buone anche fredde, perfette per l'aperitivo.


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lunedì 19 maggio 2008

Involtini di tonno cagliata e melissa


Ultimamente mi sto gasando con la cagliata, fatta con aceto di mele e leggermente salata è buonissima, leggermente più grassa della ricotta essendo fatta col latte, ma perfetta sia così com'è spalmata sul pane che nei ripieni.

tonno salato e stagionato a fettine
cagliata di capra fresca fatta con aceto di mele e sale
melissa fresca
olio evo
aceto balsamico
mandorle tritate o a lamelle


La cagliata: si porta un litro di latte (io ho usato un latte di capra bio) quasi all'ebollizione e si butta una presa di sale e tre cucchiai di aceto di mele, si mescola lasciando il fuoco basso fino a quando non si è diviso il siero dai fiocchi, si lascia intiepidire e si filtra con una garza. Si mette in frigo alcune ore a rapprendere.

Ho mischiato la cagliata con le foglie fresche di melissa tritate, poco olio e poco aceto balsamico, ho spalmato sulle fette di tonno e arrotolato. Sopra ho cosparso di mandorle ed ho
versato un filo d'olio e un filo di aceto balsamico.
Si può fare la stessa cosa con della bresaola, o con pesce spada o salmone.


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giovedì 6 marzo 2008

Polpette di miglio con farina di ceci e nocciole


Un'altra cosa ispirata alla macrobiotica e vegana ma golosissima.

4 pugni di miglio
1 presa di sale
semi di finocchio

3 carote medie cotte al vapore
1 cucchiaio di salsa di soia
2 cucchiai di nocciole tritate
1 cucchiaino di curcuma
farina di ceci quanto basta
pangrattato
olio evo per cuocerle


Cuocere il miglio come si fa col riso, cioè facendogli assorbire tutta l'acqua, con il sale e i semi di finocchio.
Aggiungere le carote cotte tritate, la salsa di soia, la curcuma, le nocciole e farina di ceci fino ad avere la giusta consistenza.
Fare delle palline schiacciate, passarle nel pangrattato e cuocerle in padella con l'olio d'oliva.

Servire con una salsina, nella foto wasabi.


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lunedì 18 febbraio 2008

Frollini salati alle mandorle



150 gr. di farina di mandorle – mandorle tritate fini
50 gr. di burro
20 gr. di parmigiano o pecorino
mandorle per decorare


Impastare con le mani tutti gli ingredienti, coprire con pellicola e tenere in frigo un'oretta. Formare delle palline schiacciate, mettere al centro di ciascun frollino una mandorla intera e cuocere a 180° fino a leggera doratura.

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venerdì 15 febbraio 2008

Mousse ricotta yogurt e porri



Un'altra cosa dietetica, che avevo fatto per il meme dietetico di fiordisale e poi mi sono dimenticata di postare.


100 gr. ricotta vaccina - 147 calorie
200 gr. yogurt magro - 72 calorie
100 gr. porri - 32 calorie
tot. -> 251 calorie

un quarto di cucchiaino da caffè di agar agar in polvere (facoltativo)
buccia tostata tritata d'arancia (per decorare)


Cuocere al vapore con poco sale i porri tagliati a rondelle, frullarli, unire la ricotta, lo yogurt e l'agar agar e amalgamare bene.
L'agar agar serve come addensante (è un'alga inodore insapore incolore) per avere una consistenza maggiore tipo budino, non è indispensabile e se lo si usa il composto deve essere bollito per una decina di minuti. La cottura uccide i fermenti presenti nello yogurt.
La buccia d'arancia tostata e tritata è la polverina magica che tutti nei blog abbiamo provato ultimamente a fare, in diverse varianti.
Io la tolgo con il rigalimoni, la lascio in forno un'oretta a 60 gradi, poi la pesto nel mortaio. E' buonissima e si accorda proprio bene coi porri e con un sacco di altre cose.

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sabato 5 gennaio 2008

Datteri lardellati


Ma non dovevamo fare il dietblog a gennaio? Si, ma prima devo finire tutto quello che ho in frigo e comunque questi li ho fatti il primo dell'anno. Sono buonissimi.
L'idea l'ho presa qui, anche se quelle erano prugne nella pancetta.
Io ho avvolto delle fettine di lardo di colonnata intorno ai datteri al naturale denocciolati, e li ho messi un minuto in forno, giusto il tempo che si sciolga leggermente il lardo.

Nel caso a qualcuno interessasse ho cambiato alcuni brani qui di lato.
Quando ho messo Faust Arp dei Radiohead mi è venuta la curiosità di cercare il testo, e va beh, se vi interessa lo trovate qui.
Poi mi è venuta la curiosità di cliccare sul pulsante "traduzione"...
Beh io gli darei un premio a questo babelfish, non so, l'oscar della comicità, esiste? ditemi voi se non è un capolavoro:

Wakey di Wakey /Aumento e lustro /È ancora sopra fuori ancora sopra ancora /Guardilo cadere /Come i domino /Nei modelli graziosi
Barrette dentro /Siete a rovescio, trovandosi /Sto formicolando il formicolio di formicolio /È che cosa ora ritenete /Che cosa dovete a che cosa dovete /Ragionevole e ragionevole
Morti dal collo in su /Poiché sono attaccato ho attaccato attaccato /Abbiamo pensato che lo aveste in voi /Ma nessun no. di no /Per nessun motivo reale
Comprima i tubi e le bottiglie vuote /E prenda ad un introito dell'arco un introito dell'arco un arco /È che cosa ora ritenete /Che cosa dovete a che cosa dovete /Un elefante che è nella stanza è /Barilatura di barilatura di barilatura /Due volte e triplice copia e /Sacchetti di plastica e /Duplicato e triplice copia
Morti dal collo in su /Indovino che sono attaccato ho attaccato attaccato /Abbiamo pensato che lo aveste in voi /Ma nessun no. di no /Esattamente dove ottenete fuori /È abbastanza è abbastanza è abbastanza /Ti amo ma abbastanza è abbastanza, abbastanza /E sono attaccato /Non ci è motivo reale
In una misura /Una misura /Iete fondendosi dentro per imburrare

mercoledì 12 dicembre 2007

Tartufi di baccalà


Ed eccolo finalmente il finger food di natale, i tartufi di baccalà mantecato con panatura di ceci, confettura di pomodoro e crackers al sesamo. Si lo so suona un po' eccessivo come nome per delle semplici palline :-)
La ricetta la trovate qui, con quella di serena cui mando per l'ennesima volta un in bocca al lupo. E' stato divertente.
E adesso aspettiamo il verdetto di Moreno Cedroni.

martedì 4 dicembre 2007

Samosa





Fagottini ripieni tipici indiani, che io ho fatto vegetariani ma possono anche essere ripieni di carne, fritti. Si possono anche fare al forno ma non è la stessa cosa. Con queste dosi ne vengono 8 grandi.

pasta:
150 gr. di farina,
4 cucchiai di ghee, burro chiarificato
mezzo cucchaino di sale


Si impasta con acqua fino ad ottenere la giusta consistenza, lavorando per almeno 15 minuti, deve essere molto elastico.
Lo si copre e lo si lascia da parte mentre si prepara il ripieno o anche di più.

ripieno:
2 patate grosse
150 gr. circa di cavolfiore
100 gr. di piselli
2-3 cucchiai di ghee
mezzo cucchiaino di semi di cumino
mezzo cucchiaino di peperoncino in polvere
1 cucchiaino di semi di coriandolo macinati
1 cucchiaino di paprika
un pezzetto di zenzero fresco
1 cucchiaino di garam masala
sale


Ho cotto al vapore per 5 minuti patate e cavolfiore a dadini, ho scaldato in padella il ghee e unito il cumino, poi tutte le altre spezie tranne garam masala e sale, poi le verdure, compresi i piselli surgelati. Fatto stufare a fuoco basso con un po' d'acqua e alla fine aggiunto garam masala e sale.

L'impasto lo si divide in 8 parti, si fanno delle palline e si stendono sottili col mattarello, deve essere trasparente.
Si dividono a metà e si uniscono con le dita bagnate le due estremità dritte facendole leggermente sormontare, formando un cono, non è semplicissimo ma ci si riesce. Non chiedetemi com'è che si sono inventati questo sistema quando si poteva semplicemente fare un raviolone.
Si riempiono i coni col ripieno e si chiudono bene, sempre con le dita umide.

Io li ho fritti nel wok usando sempre il solito olio bio di semi.
Si mangiano caldi.
Per una versione più leggera si possono anche cuocere in forno.

Il garam masala è un mix di spezie, che si trova già pronto o si può fare, ce n'è molte versioni, io l'ho fatto con: semi di coriandolo, cumino, peperoncino, pepe, noce moscata, chiodi di garofano, cardamomo, semi di finocchio, alloro.

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