Vi è mai capitato di conoscere una persona che tutti i vostri amici reputano divertentissima, simpaticissima, intelligentissima, ma di cui voi non riuVi è mai capitato di conoscere una persona che tutti i vostri amici reputano divertentissima, simpaticissima, intelligentissima, ma di cui voi non riuscite proprio a capire il fascino? Quel genere di ragazzo di cui tutta la scuola è innamorata, ma che a voi pare banalotto e anche un po’ superficiale? Ecco, questo è ciò che ho provato io leggendo questo libro. Fidanzati dell’inverno ha riscosso un grande successo in Italia e all’estero, è stato acclamato anche dai recensori più severi e la sua pubblicazione ha ricevuto un’accoglienza a dir poco entusiasta. A lettura ultimata, mi chiedo — non senza un pizzico di cinismo — se tutto questo calore non sia in parte dovuto all’ottima campagna di marketing realizzata da E/O in occasione del lancio della serie. Questo perché, onestamente, fatico a capire come un romanzo così pieno di cliché e palesi punti deboli abbia potuto essere paragonato a Harry Potter e a Queste Oscure Materie, due capolavori della letteratura per ragazzi che ben poco hanno a che vedere con quest’opera in termini di profondità e complessità. Di seguito cercherò di riassumere quelli che sono stati, per me, pregi e difetti di questo libro.
PRO
La scrittura La prosa di Christelle Dabos è vivace, scorrevole, cinematografica. In termini di stile e ricchezza lessicale, questo romanzo è senza dubbio superiore alla media degli young adult contemporanei. Ho apprezzato particolarmente le capacità descrittive dell’autrice, che rendono gli ambienti del romanzo molto vividi e colorati.
L’atmosfera Premesso che ho un debole per le ambientazioni steampunk, ho trovato le atmosfere di questa storia estremamente immersive e affascinanti. La struttura del mondo, il sistema magico e soprattutto l’idea alla base di Città Celeste sono davvero originali e brillanti. Purtroppo la città è sottoutilizzata all’interno della storia, che si svolge quasi esclusivamente in ambienti chiusi e isolati (scelta quanto meno discutibile, considerato che l’autrice compie uno sforzo evidente per creare un universo ampio che avrebbe potuto essere sfruttato meglio).
Il ritmo Fidanzati dell’Inverno è un libro che si fa divorare, riuscendo a tenere vivo l’interesse del lettore anche nelle parti più lente e descrittive. So che su questo punto ci sono opinioni contrastanti, ma io l’ho trovato scorrevole e di facile lettura.
CONTRO
La protagonista Buon Dio, la protagonista. Ofelia è il personaggio più insulso e incompetente che si possa immaginare. Ormai sono abituata ad imbattermi in ragazze goffe e impacciate all’interno della letteratura young adult, ma nel caso di Ofelia queste caratteristiche costituiscono l’unico tratto saliente della sua personalità. Per il resto, la nostra eroina non ha nessuna qualità, ambizione o capacità, se non quella legata al potere di cui è dotata fin dalla nascita. È scialba, non si prende cura di se stessa, è incapace di instaurare rapporti interpersonali, non riesce a portare a termine nemmeno le attività più semplici perché inciampa quando cammina, rompe qualunque cosa tocchi, si strozza mentre mangia e cade tentando di sedersi. Il suo livello di passività all’interno della storia è esasperante: viene costantemente guidata, indirizzata, manipolata dagli altri personaggi, senza mai reagire o ribellarsi. Il suo unico scatto di orgoglio avviene nelle ultime cinquanta pagine, tramite una reazione rabbiosa fine a se stessa che non ha alcuna reale conseguenza all’interno della vicenda.
Il world building Se è vero che l’atmosfera di questo libro è immersiva e affascinante, è anche vero che la costruzione del mondo lascia molto a desiderare in termini di logica e coerenza interna. Non ho capito perché, se ci troviamo in un futuro post-apocalittico, le persone pensano e si comportano come borghesi dell’Ottocento. Il mondo delle Arche dovrebbe essere il risultato della futura esplosione della Terra e della nascita di una nuova società frammentata: perché allora il linguaggio, l’arredamento, il modo di vestire dei personaggi rispecchiano quelli di due secoli fa? Se gli esseri umani non credono più in Dio e le religioni non esistono, perché i personaggi sono legati a valori tipici della morale cristiana (come la verginità femminile)? Perché si parla di Dio, di angeli e di cherubini? Non sarebbe stato più logico creare un mondo fantasy invece di immaginare un futuro fantascientifico ma totalmente implausibile? L’altro elemento che mi ha lasciata perplessa è la struttura della “società matriarcale” su cui dovrebbe essere basata Anima. Onestamente, non credo che l’autrice sappia come funziona una società matriarcale. Viene detto che su Anima le donne sono emancipate mentre al Polo vengono oppresse, ma concretamente non vediamo nessuna differenza tra i due sistemi. Su Anima, tutte le donne sposate fanno le casalinghe e mettono al mondo nidiate di figli; sono costrette ad accettare matrimoni combinati fra consanguinei (che schifo) e ad evitare qualsiasi tipo di promiscuità sessuale. Al Polo le cose paiono funzionare esattamente allo stesso modo — anzi, vediamo donne che esercitano professioni tipicamente maschili (come il meccanico o l’architetto) e una maggiore tolleranza verso la sessualità extraconiugale. Quindi, dove sta la differenza?
I personaggi La costruzione dei personaggi secondari è già stata ampiamente criticata da altri lettori; mi limiterò quindi a dire che ho trovato esasperante il fatto che tutti, ma proprio tutti trattino male Ofelia così che quest’ultima possa suscitare la pietà del lettore ricoprendo il ruolo di Cenerentola della situazione. Non è credibile che la quasi totalità degli abitanti di questo mondo sia tanto crudele, meschina e corrotta. Il livello di assurdità è tale che, paradossalmente, ho provato maggiore simpatia verso personaggi “negativi” come Thorn o Berenilde piuttosto che verso la protagonista. Perlomeno i primi hanno una personalità, un obiettivo e un piano per raggiungerlo, mentre Ofelia non è capace neppure di allacciarsi le scarpe senza mettere a repentaglio la propria incolumità....more