Negli ultimi quindici anni l’ho letto, riletto, sottolineato, spiegazzato, acquistato in diverse edizioni e lingue, sporcato di cibo (perché capita anNegli ultimi quindici anni l’ho letto, riletto, sottolineato, spiegazzato, acquistato in diverse edizioni e lingue, sporcato di cibo (perché capita anche questo), portato ovunque con me fisicamente e nel cuore. Sì, è proprio uno dei libri della mia vita...more
“Non voglio sfidare nessuno né voglio dimostrare alcunché. Voglio semplicemente vivere senza far male ad altri che a me stessa. Perché ne ho il diritt“Non voglio sfidare nessuno né voglio dimostrare alcunché. Voglio semplicemente vivere senza far male ad altri che a me stessa. Perché ne ho il diritto, giusto?”...more
Tutte le volte che leggo Elsa Morante ho l’impressione di ritrovare una vecchia amica, un’amica infinitamente più saggia, capace di cogliere ciò che pTutte le volte che leggo Elsa Morante ho l’impressione di ritrovare una vecchia amica, un’amica infinitamente più saggia, capace di cogliere ciò che per gli altri resta fuggevole, inafferrabile. E puntualmente a fine lettura mi prende una malinconia feroce...more
Da un libro delle dimensioni di Uomini e Topi non ci si aspetterebbe una tale potenza narrativa, ma sottovalutare la penna di Steinbeck sarebbe un errDa un libro delle dimensioni di Uomini e Topi non ci si aspetterebbe una tale potenza narrativa, ma sottovalutare la penna di Steinbeck sarebbe un errore madornale. La tragica storia di George e Lennie, due braccianti stagionali nell’America della Grande Depressione, avvince e commuove per la propria disarmante intensità.
In sole cento pagine, Steinbeck riesce nell’impresa di raccontare la vita attraverso gli occhi di chi soffre: nel mondo tratteggiato fra le pagine di Uomini e Topi non ci sono vincitori, soltanto vinti. Quella che fa da sfondo alle vicende di George e Lennie, due anime semplici alla ricerca del proprio posto nel mondo, è una terra in cui dilagano la miseria, la violenza, le lotte e le ingiustizie sociali. Una terra di promesse mancate e di sogni infranti.
Ho amato questo libriccino dal meraviglioso incipit al finale, che mi ha profondamente commosso e scombussolato. Ho amato lo stile dell’autore, asciutto, sobrio, ma a tratti poetico. Inevitabilmente ho amato lui, Lennie, che per certi versi mi ha ricordato Quasimodo. Ho amato anche George, per la sua straordinaria umanità.
Cento pagine che, sul cuore, pesano come un macigno....more
Dopo averlo temuto, odiato, maledetto, amato, mi lascio alle spalle questo libro popolato da spettri. Ha richiesto tempo, pazienza, ma mi ha regalato Dopo averlo temuto, odiato, maledetto, amato, mi lascio alle spalle questo libro popolato da spettri. Ha richiesto tempo, pazienza, ma mi ha regalato alcune fra le pagine più belle che abbia mai letto. Il mio cuore è tuo, Elsa....more