Racconti di fantasmi e demoni che trasudano russità da tutti i pori. Il narratore è un giovane appassionato di soprannaturale; in compagnia di un amicoRacconti di fantasmi e demoni che trasudano russità da tutti i pori. Il narratore è un giovane appassionato di soprannaturale; in compagnia di un amico, si trova ospite dello zio di quest'ultimo, in una villa dalla fama sinistra sulle rive del Choper. Insieme a loro ci sono anche alcuni amici dello zio, e in una sera di cattivo tempo si mettono a narrare storie di fantasmi; non semplici racconti di fantasia, ma episodi capitati a loro in persona, o a stretti conoscenti. Nel gruppo c'è chi ha cieca fede e chi, scettico e ridacchiante, cerca di smontare gli avvenimenti con la razionalità... a volte con successo. Eppure anche gli scettici più tenaci potrebbero trovarsi a rivedere le proprie convinzioni.
Amo i racconti di fantasmi, e questi hanno un'impronta davvero molto russa: nel modo di pensare e comportarsi dei personaggi, nella religiosità e nel misticismo, nei riferimenti storici e leggendari. Davvero interessanti, sia per un appassionato di fantasmi e affini che per un cultore della letteratura russa, pur se disinteressato agli spiriti dei trapassati....more
Storie da raccontare a Natale, dalla fredda Svezia di tanti anni fa, fiabe che si muovono fra cristianesimo e paganesimo, e i ricordi di Selma LagerlöStorie da raccontare a Natale, dalla fredda Svezia di tanti anni fa, fiabe che si muovono fra cristianesimo e paganesimo, e i ricordi di Selma Lagerlöf, di quando il regalo da lei più atteso la notte di Natale era un nuovo libro, e il permesso di stare sveglia a leggerlo fino a quando voleva. Oggettivamente forse non è da cinque stelle, ma per me è stata una lettura così piacevole, così d'atmosfera e d'altri tempi, da meritare il massimo....more
Un'autrice che non avevo mai sentito nominare, una lettura iniziata alla cieca, e una bellissima scoperta. Grande sensibilità, bella scrittura, raccontUn'autrice che non avevo mai sentito nominare, una lettura iniziata alla cieca, e una bellissima scoperta. Grande sensibilità, bella scrittura, racconti realistici, disincantati, che spesso lasciano un senso di impotenza, di amarezza; privi di avvenimenti eclatanti "in grande", ma senza dubbio eclatanti nella vita di una persona: lutti, innamoramenti e disinnamoramenti, fughe e illusioni infrante, speranze testarde. Cercherò di scrivere un commento più articolato non appena ne avrò il tempo, per ora non posso che consigliare la lettura....more
L'unico pregio di questo libro è una descrizione efficace della miseria della Londra di metà ottocento, dovuto al fatto che l'autore è un grande appasL'unico pregio di questo libro è una descrizione efficace della miseria della Londra di metà ottocento, dovuto al fatto che l'autore è un grande appassionato ed esperto dell'età vittoriana. Per il resto... il giallo è noioso, i troppi punti di vista rendono frammentaria la trama, l'investigatore ha come punto forte della personalità il fatto di muoversi in bicicletta, il suo aiutante è l'incarnazione dell'ottusità; in generale tutti i personaggi sono spiacevoli e non si riesce né a simpatizzare con loro, né a esserne affascinati. Vero che si può scrivere un libro scegliendo apposta un "cast" privo di qualità, spaziando fra vari tipi di squallore perché squallido è l'ambiente in cui si muovono, ma c'è un limite anche a questo: nel momento in cui il lettore prova fastidio e disinteresse verso tutti, l'autore non ha fatto un buon lavoro, non importa quanto accurato sia lo sfondo storico. Probabilmente i salti di POV, tutti brevi capitoli, contribuiscono alla disaffezione, perché nessun personaggio viene ben approfondito. Infine, nota di demerito per la casa editrice Newton. Il romanzo si intitola in originale "A metropolitan murder", loro lo hanno ribattezzato "Un omicidio a Baker Street", quando quella è solo la stazione della metro in cui viene rinvenuto il cadavere. Hanno preso la copertina inglese, l'hanno modificata semplificandola (peccato, l'originale era molto più bella) e ci hanno schiaffato sopra due ingannevoli silhouette di Sherlock Holmes, che non c'entra assolutamente nulla....more
Molto, molto carino! In questo libro a fumetti la vita di Edgar Allan Poe e alcuni dei suoi racconti più fa("Fammi paura" di Marco Nucci e Lia Visirin)
Molto, molto carino! In questo libro a fumetti la vita di Edgar Allan Poe e alcuni dei suoi racconti più famosi si mescolano in modo divertente e molto godibile. Certo è un libro indirizzato più che altro a lettori giovani (scuole medie?), quindi sia la biografia che i racconti sono molto, moooolto sintetizzati e semplificati, ma questo non toglie piacevolezza alla lettura. Anzi, se siete fan di Poe e avete a portata di mano un ragazzino che volete plagia... ehm, iniziare all'opera del buon Edgar, è perfetto.
Qui troverete un Edgar bambino che una notte, scorrazzando al cimitero, s'imbatte nel Tristo Mietitore... anzi, in questo caso, la Nera Signora. Sì, perché saltellando qua e là, Edgar è scivolato, ha picchiato la testa ed è passato tra i più. Ma ha solo sette anni e si considera troppo giovane per decedere, quindi propone alla Morte un patto: racconterà una storia, e se riuscirà a spaventarla, lei lo lascerà vivere. La Morte sa bene che l'impresa è impossibile, ma è incuriosita dal ragazzino e così accetta:
Coraggio, Edgar Allan Poe... fammi paura.
E lui racconta niente di meno che "Il cuore rivelatore", guadagnandosi la sopravvivenza. Questa e altre volte, perché i due si incontreranno ancora e ancora (Edgar ha la tendenza a inciampare o ad arrampicarsi dove non dovrebbe), attraverso l'adolescenza, la giovinezza, l'età adulta... fino a quando lui non ha forse più tanta voglia di guadagnarsi la sopravvivenza.
Nonostante il tono ironico e l'estrema riduzione della biografia, il libro non sorvola sui problemi con l'alcol e sulle traversie di Poe, e riesce anche a rendere l'idea del suo carattere: un uomo intelligente, di grande talento e sensibilità e di altrettanto grandi difetti e sconsideratezze. Per me impossibile non amarlo, ma io sono di parte. Testi spiritosi, disegni semplici e accattivanti... unico mio rimpianto: che "Il Barile di Amontillado" non figuri fra le storie con cui Edgar si salva la pelle....more
Margaret ha 75 anni, vive da sola in una piccola città inglese; è analfabeta, forse un po’ ingenua, ma per nulla stupida; nella vita di tutti giorni lMargaret ha 75 anni, vive da sola in una piccola città inglese; è analfabeta, forse un po’ ingenua, ma per nulla stupida; nella vita di tutti giorni l’aiuta il suo assistente sociale Wayne, e sa cavarsela bene. È una grande fan di Cilla Black, che da poco è morta spezzandole il cuore, e lei trova un po’ di consolazione ascoltando le sue canzoni e l’audiolibro con la sua biografia, narrata da Cilla stessa. Ma la storia inizia molto prima, nel ’47, quando Margaret ha sette anni e vive con la nonna: madre morta dandola alla luce, la colpevolizza la donna, padre non pervenuto. La piccola ha qualche problema di apprendimento, forse un lievissimo ritardo mentale, ma niente che le impedirebbe di avere una vita normale, se opportunamente seguita e scolarizzata. Erano altri tempi, e alla nonna non importa niente di lei: la fa sparire, cioè la spedisce in un istituto e da quel momento non si rivedranno mai più. Da qui seguiamo la vita di Margaret muovendoci fra presente e passato, fra le amicizie e i momenti difficili, i maltrattamenti e le gioie semplici che ha saputo apprezzare, l’amore, la speranza, i sogni, la solitudine… fino a quando lascia l’istituto, negli anni ’80, ormai un altro mondo.
Ed è appunto quando Margaret ha 75 anni che comincia a ricevere biglietti misteriosi, che lei con qualche scusa si fa leggere da altre persone. Sono parole piene di affetto e gentilezza, e al biglietto c’è sempre acclusa una banconota da 50 sterline; la firma è Con affetto, C. “Cilla sta cercando di mettersi in contatto con me, Cilla sta per tornare.” pensa Margaret, mentre un nuovo importantissimo capitolo della sua vita si appresta a iniziare.
Bel romanzo, con una protagonista a cui si può solo volere bene e co-protagonisti ben delineati e vividi, anche quando compaiono solo per poche pagine; i capitoli sono brevi, scorrevoli, la lettura procede veloce. In certi momenti è dura rendersi conto che gli eventi descritti stanno accadendo a solo qualche decennio da noi, tanto è ingiusto (e talvolta barbaro) il modo in cui gli ospiti dell’istituto vengono trattati. Tutto è così ben narrato, dalle emozioni alla specie di normalità che Margaret si crea nella vita d’internata, che si capisce che non può trattarsi solo di invenzione, o di immedesimazione. La risposta ci viene dalle note dell’autore, Neil Alexander; Neil collabora con Mencap, un ente di beneficienza inglese che si occupa di disturbi dell’apprendimento; Anni fa aveva conosciuto Mabel Cooper, che a causa dei suoi problemi di apprendimento aveva trascorso gran parte dell’infanzia e della vita adulta al St. Lawrence Hospital, per poi diventare attivista a favore delle persone con i suoi stessi problemi, e partecipare a molti eventi organizzati da Mencap. Sono stati i suoi racconti, le sue testimonianze e il suo eloquio brillante e brutalmente onesto a ispirare Neil; a questi racconti lui ha unito un grande lavoro di ricerca d’archivio su cartelle cliniche, rapporti, fotografie del St. Lawrence. In tutto, gli ci sono voluti quattordici anni per scrivere”I biglietti misteriosi di Margaret Small” (in originale “The vanishing of Margaret Small”)… ma ne è valsa la pena. La vita è piena di nuovi inizi, anche quando non lo crederesti mai. ...more