Un classico “new gothic” su impronta dell’horror domestico di Shirley Jackson dove le case sono vive e tentano di mangiarti. Martinez, però, pone al cUn classico “new gothic” su impronta dell’horror domestico di Shirley Jackson dove le case sono vive e tentano di mangiarti. Martinez, però, pone al centro la questione politica piuttosto che i patemi psicologici che comunque sono presenti e si intrecciano alla violenza di genere. Niente di nuovo ma, grazie a uno stile martellante, si rivela una declinazione virtuosa e convincente. ...more
In appena 100 pagine si racconta dell'inquieta infatuazione di una giovane collegiale per una sua compagna di corso attraverso una storia allusiva cheIn appena 100 pagine si racconta dell'inquieta infatuazione di una giovane collegiale per una sua compagna di corso attraverso una storia allusiva che dietro una patina malinconica cela la gelida cattiveria che governa i rapporti umani. Fedele a una concezione del mondo essenziale e manichea - che contrappone dominati e dominanti - l’autrice ci consegna un enigma che turba e seduce grazie una scrittura magnificamente decadente....more
Lo stile elevato, quasi proustiano dell’autrice non riesce a scaldare una narrazione glaciale che non brucia (come potrebbe fare un Houellebecq) ma piLo stile elevato, quasi proustiano dell’autrice non riesce a scaldare una narrazione glaciale che non brucia (come potrebbe fare un Houellebecq) ma piuttosto lascia tiepidi. Un bell’esperimento letterario che intreccia le vicende di due famiglie e diversi piani temporali, attraversando punti di vista e ambientazioni distanti tra loro. Su carta è un canto perfetto, all’anima risulta fin troppo silenzioso, con una storia abbastanza trita e personaggi non indimenticabili, per quanto perfettamente inquadrati da una scrittura minuziosa. ...more
Il dovere di narrare il racconto delle origini, il recupero delle radici, la storia dei popoli è responsabilità (e più spesso zavorra) che pesa sulla Il dovere di narrare il racconto delle origini, il recupero delle radici, la storia dei popoli è responsabilità (e più spesso zavorra) che pesa sulla creatività di scrittori e scrittrici afrodiscendenti, anche di seconda e terza generazione, che vivono in Europa. La loro libertà autoriale è tarpata, la loro identità politicizzata, il loro percorso come autori già scritto dalla critica e dal pubblico che cerca libelli esotici per puro intrattenimento.
Sarr risponde con un romanzo vorticoso che non è solo parodia della trappola editoriale in cui finiscono i giovani scrittori francesi ma anche un viaggio luminoso nell’ombra della letteratura, un inseguimento infinito dei maestri che ci ispirano, degli uomini che ci deludono e dell’inconoscibile. In fondo, perché scriviamo? Per conoscere il proibito. ...more
Racconto ramingo, ambientato nei ruggenti anni 20 tra Chicago e Parigi, prima e dopo il crollo del 29. Un periodo che, esattamente come il romanzo, è Racconto ramingo, ambientato nei ruggenti anni 20 tra Chicago e Parigi, prima e dopo il crollo del 29. Un periodo che, esattamente come il romanzo, è in bilico tra l’orizzonte di vette inarrivabili e il margine di precipizi rovinosi. Al centro della società dei “belli e dannati” - giovani statunitensi danarosi e irrequieti – c’è anche Larry Darrell, un apparente studente-filosofo, traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra, che decide di rinunciare al successo e alla carriera per dedicarsi unicamente a esplorare il mondo, la conoscenza e il mistero.
Maugham tenta di fare il ritratto di questo favoloso idealista: fumoso e inafferrabile, alla ricerca di significati più profondi di quelli che gli offre il bel mondo abbagliante, egoista e superficiale che abita. È irriducibile il conflitto tra il materialismo occidentale, con tutte le sue certezze borghesi e le regole sociali disciplinanti e la Ricerca dell’Assoluto di Larry. E qualsiasi Grande Scrittore prospera nella lacerazione, nel dissidio e nell’insanabilità drammatica di personaggi che danzano, attirandosi e respingendosi, finché la musica non cessa. È la narrazione che preferisco: fatale, marcia, eppure ammaliante, come la ricchezza che è sfondo e sostanza del teatro sociale che rappresenta l’opera di Maugham.
“La passione non calcola mai il prezzo. Il cuore ha le sue ragioni che la ragione rifiuta di conoscere, ha detto Pascal. Se la mia interpretazione è giusta, voleva dire che un cuore, infiammato dalla passione, inventa ragioni che sembrano non solo plausibili ma definitive per dimostrare come si possa rinunziare al mondo per l'amore. La passione ci convince che è giusto sacrificare l'onore e che la vergogna è un prezzo basso. La passione distrugge. Distrusse Antonio e Cleopatra, Tristano ed Isotta, Parnell e Kitty O' Shea. E se non distrugge, muore. Può darsi allora che uno si trovi di fronte alla convinzione disperata di aver distrutto i migliori anni della propria vita, di essersi disonorato, di aver sopportato le pene spaventose della gelosia, ingoiato le più amare mortificazioni, prodigato tutta la propria tenerezza, versato infine tutte le ricchezze della propria anima su una nullità, su un essere sciocco, su una specie di attaccapanni dei propri sogni che non valeva un centesimo bucato”....more
Il Supper Club è un collettivo di donne che si abbuffano. Ormai stanche di sentirsi dire che devono parlare meno, mangiare meno, costare meno, essere Il Supper Club è un collettivo di donne che si abbuffano. Ormai stanche di sentirsi dire che devono parlare meno, mangiare meno, costare meno, essere meno, decidono di ingozzarsi, a dispetto delle convenzioni. Una sorta di Fight Club per dare libero sfogo alle frustrazioni di rientrare in ruoli di genere e sociali che percepiscono ormai come vuoti e privi di scopo.
La fondatrice, nonché protagonista, è Roberta, una donna di trent’anni bloccata in un lavoro senza senso e relazioni inappaganti. Il Supper Club diventa l’occasione di liberazione per fare davvero qualcosa di significativo e trasgressivo.
La cornice del romanzo è iperbolica – con questa estremizzazione del rapporto tra donne e cibo - e fa dell’eccesso la sua premessa, ecco perché ci si aspetterebbe una situazione liminale, una storia provocatoria e dirompente. Invece questo romanzo è davvero esangue.
Dopo un inizio incoraggiante si perde nel descriverci i meandri della mente disadorna della protagonista, per lo più piena di eco e polvere. Non ha nulla da dirci e non sa come reagire alla sua stessa vita. Il romanzo è purtroppo senza carattere, come la protagonista e non va da nessuna parte. Una trama esplosiva ma una miccia che fa cilecca. ...more