Un Delisle ancora acerbo nel suo primo reportage a fumetti - tre mesi in Cina per lavoro sul finire degli anni Novanta - lascia però intuire l’ironia,Un Delisle ancora acerbo nel suo primo reportage a fumetti - tre mesi in Cina per lavoro sul finire degli anni Novanta - lascia però intuire l’ironia, l’arguzia e la capacità di osservazione del Delisle che verrà....more
Il Rivoltoso Sconosciuto (in inglese Unknown Rebel o Tank Man, cioè Uomo del carro armato; in Cina «Non dovremmo avere paura della nostra voce»
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Il Rivoltoso Sconosciuto (in inglese Unknown Rebel o Tank Man, cioè Uomo del carro armato; in Cina conosciuto come 王維林 Wang Weilin) è un ragazzo cinese divenuto famoso in quanto durante la protesta di piazza Tien'anmen a Pechino si parò davanti a dei carri armati per fermarli. (fonte Wikipedia), 5 giugno 1989
Nutro un forte senso di colpa nei confronti di questo romanzo, perché ho faticato molto a entrare nel ritmo della narrazione, anche se quando sono arrivata alla fine (la parte che dal 1989 arriva ai nostri giorni, che secondo me è la più coinvolgente) ho provato il desiderio di leggerlo di nuovo e di leggere ancora della storia della Cina del secondo millennio. Mi spiego: la sua struttura, che dispiegandosi nell’arco di settant’anni attraversa la rivoluzione culturale cinese fino ad arrivare ai giorni nostri, è una sorta di scatola cinese, i cui complessi contenuti, scatola dentro scatola, si disvelano in maniera non lineare. Esiste la storia del presente e del passato prossimo - quella della narratrice Maria, cinese, ma nata in Canada - all’interno della quale si narra di un manoscritto, diviso in capitoli, che si tramanda in segreto, (e il cui autore è riconoscibile dal segno degli ideogrammi) che a sua volta racconta della transizione del periodo antecedente la rivoluzione, e una storia del passato remoto - attraverso la rievocazione di coloro i quali i capitoli del manoscritto l’hanno protetto e tramandato - che lentamente permette di ricostruire le origini di Maria e della misteriosa Ai-Ming, arrivata dalla Cina, probabilmente in fuga (gli anni sono quelli degli avvenimenti drammatici di Piazza Tien’anmen del 1989) e delle loro famiglie, travolte e annientate dalla rivoluzione di Mao Zedong.
La storia delle famiglie di Maria e Ai-Ming (che non dirò come sono intrecciate perché l’intreccio è parte del fascino del romanzo), è una storia fatta non solo di ricordi e di legami familiari, o di tutti i soprusi, inenarrabili, che la nazione cinese e i suoi abitanti hanno storicamente e umanamente subito, messi gli uni contro gli altri - genitori contro figli, fratelli contro sorelle, studenti contro insegnanti, in un clima di terrore e sospetto che annullò la volontà di un paese - in un sistema di delazione e punizione che fa rabbrividire e inorridire, ma anche una storia di musica, perché gran parte della vicenda si svolge in un conservatorio, e i suoi protagonisti sono musicisti: e la musica, lo sappiamo, è cultura, e la cultura, sappiamo anche questo, è stato ciò che i marxisti-leninisti cinesi, nella loro follia, vollero annientare e umiliare. È una storia durissima, per tutto quello che concerne le privazioni e la brutalità con cui furono “rieducati” i ribelli (ribelli anche a loro insaputa - bastava un disco, saper leggere, anche solo essere figlio di un musicista, uno scrittore o il figlio di un dissidente), ma al tempo stesso, come dicevo, lirica, poetica, musicale. E concreta, perché le storie di Maria e Ai-Ming, e quella di Zhuli, Passero e Jiang Kai e quelle di Trottola, Grande Madre Coltello e Wen il Sognatore, che sembrano arrivare come un’eco musicale da un passato così lontano da non sembrare reale, si intrecciano in maniera indissolubile a quella di Mao Zedong, di Prokofiev, di Stalin, di Šostakovič, di Hu Yaobang, di Bach, di Zhao Ziyang e del suo splendido discorso in Piazza Tien’anmen*.
Ecco, io ho patito la struttura, come dicevo, avrei voluto che la voce di Maria (che probabilmente coincide per molti versi con quella dell’autrice, anche lei nata in Canada da genitori cinesi) mi avesse accompagnato per tutta la narrazione, così come ho patito il meta racconto contenuto nel manoscritto che, sinceramente, ha evidenziato un mio limite nella lettura, perché non amo che all’interno di una storia se ne racconti un’altra, soprattutto quando l’altra ha il potere di rapirmi e coinvolgermi.
E poi, sì, la copertina è bellissima, tanto che mi sono procurata in fiera anche il segnalibro in pendant :-)
*(questo è il discorso com’è riportato su Wikipedia, diverso da quello inserito dall’autrice fra le pagine del romanzo)
«Frammisti alle preghiere cinesi c’erano documenti in sanscrito, tibetano, uiguro, sogdiano, giudaico-persiano, siriano e khotanese; un frammento manicheo scritto in partito, un manuale tantrico in alfabeto figuro, una cambiale scaduta per un cammello. Ballate, inventari, circolari e lasciti, «Preferirei essere la moglie di un maiale che la tua». Mappe astronomiche. Istruzioni per un gioco da tavolo. Le scuse di un ospite che si era ubriacato e comportato male. Una poesia per un asino malato. La vendita di un fratello. Variazioni della composizione completa di Passero […] si possono sentire in tutta la Cina. Nei centri commerciali, nei parchi pubblici, sui personal computer, nei night club, con gli auricolari in piazza Tien’anmen, quel posto che gli architetti cinesi avevano immaginato come il punto zero, la posizione che determina tutte le altre. Forse nessuno sa da dove venga la registrazione originale, o se sia arrivata, come un virus, tramite Internet. La matematica mi ha insegnato che una cosa piccola può diventare enorme in brevissimo tempo, E anche che una cosa molto piccola non scomparve mai del tutto. O, per dirla in altre parole, diviso per zero uguale infinito: È possibile togliere niente da qualcosa un numero infinito di volte»: non dite che non abbiamo niente.
«Studenti, siamo arrivati troppo tardi. Ci dispiace. Voi parlate di noi, ci criticate, tutto questo è necessario. La ragione per la quale sono venuto qui non è chiedervi di perdonarci. Tutto ciò che voglio dire è che voi studenti state diventando molto deboli, è il settimo giorno da quando avete iniziato lo sciopero della fame, non potete continuare così. Più il tempo andrà avanti, più vi danneggerà il corpo in modo irreparabile, potrebbe essere davvero pericoloso per la vostra vita. Adesso la cosa più importante è finire questo sciopero. Lo so, il vostro sciopero della fame mira alla speranza che il Partito ed il Governo vi daranno una risposta soddisfacente. Sento che la nostra comunicazione è aperta. Alcuni dei problemi possono solo essere risolti con certe procedure. Per esempio, avete menzionato riguardo alla natura della situazione, la questione della responsabilità, sento che quei problemi possono finalmente essere risolti, alla fine possiamo arrivare ad un mutuo accordo. Comunque, dovreste anche sapere che sento che la situazione è molto complicata, sarà un lungo processo. Non potete continuare lo sciopero della fame per il settimo giorno, ed ancora insistete per una risposta soddisfacente prima di terminarlo. Voi siete ancora giovani, ci sono ancora molti giorni a venire, dovete vivere in salute e vedere il giorno in cui la Cina compirà le quattro modernizzazioni. Voi non siete come noi, noi siamo già vecchi, per noi non è più importante. Non è facile che questa nazione ed i vostri genitori vi supportino a tornare nelle università. Adesso voi siete tutti più o meno sulla ventina, e volete sacrificare le vostre vite così facilmente, studenti, non potete pensare razionalmente? Adesso la situazione è molto seria, lo sapete tutti, il Partito e la nazione sono molto nervosi, l'intera società è molto preoccupata. Inoltre, Pechino è la capitale, la situazione sta peggiorando sempre più dappertutto, questo non può continuare. Tutti gli studenti hanno una buona volontà, e voi siete il bene della nostra nazione, ma se questa situazione continua, perde il controllo, causerà serie conseguenze in molti posti. In conclusione, ho solo un desiderio. Se fate finire lo sciopero della fame, il Governo non chiuderà la porta del dialogo, mai! Le domande che voi avete posto, possiamo continuare a discuterle. Anche se è un po' lento, stiamo arrivando ad un qualche accordo su alcuni problemi. Oggi voglio solo vedere gli studenti, ed esprimere i nostri sentimenti. Spero che gli studenti penseranno riguardo a questo problema con calma. Questa cosa non può essere sviluppata in modo chiaro in situazioni irrazionali. Tutti voi avete quella forza, siete giovani dopo tutto. Anche noi siamo stati giovani, abbiamo protestato, ci siamo stesi sui binari della ferrovia, non abbiamo mai pensato a cosa sarebbe successo nel futuro a quel tempo. Infine, prego gli studenti ancora una volta, pensate al futuro con calma. Ci sono molte cose che possono essere risolte. Spero che tutti voi smetterete lo sciopero della fame presto, grazie.»