Marica's Reviews > I venerdì da Enrico's
I venerdì da Enrico's
by
by
Vissi d’arte al whisky bar
Sausalito, California
E’ un libro che si legge piacevolmente, anche se tratta di vite travagliate. I protagonisti sono gente molto varia: reduci dai campi di prigionia della guerra di Corea, orfani senza amore diventati ladri d’appartamento scopo eccitazione sessuale, cameriera di bar e skipper, ragazza borghese la cui agiatezza si sfarina, prostituta e maitresse: questo mondo trasversale, che sopravvive facendo i lavori più improbabili, è accomunato dall’interesse per la scrittura e si ritrova invariabilmente al bar, ma non solo da Enrico’s il venerdì: anche da Tosca, Gino e Carlo’s, Twelve Adler Place, Vesuvio, Jazz Workshop, El Matador, Frank’s, Coffee Gallery, City Lights… insomma tutti i giorni della settimana, occhieggiando gli autori già affermati. Si spettegola in lungo e in largo, si confrontano cautamente i progressi nella scrittura, si scambiano consigli su editor e case editrici, ci si lamenta e si viene consolati, si flirta, ci si ubriaca molto e si va a dormire da qualche parte.
Dalla California all’Oregon
Il protagonista Charlie riflette sulla letteratura, confrontandosi silenziosamente con la moglie, che non ha un centesimo delle esperienze di vita che ha lui, ma ha facilità di scrittura, sa intuitivamente come costruire una narrazione e, del tutto inaspettatamente, diventa una scrittrice di successo. Così un suo allievo a una scuola di scrittura di provincia, proveniente dal nulla, trova la sua strada, grazie a un mix di doti naturali, intelligenza e adattabilità.
Lo sguardo su Charlie della moglie Jaime restituisce un uomo molto bello, lucido e pieno di talenti, ma che non riesce a condensare l’opera ambiziosa che voleva scrivere, lo guarda con dispiacere alla fine fare il barman; cosa che non capisco, dato che il lavoro dignitoso è molto meglio della lagna autocommiserativa.
Il grande pregio del libro è la freschezza nel raccontare la precarietà della vita di tanti, compresi gli aspiranti autori, in un’epoca in cui la strada, la letteratura e Hollywood si intrecciavano abbastanza.
La rappresentazione dietro le quinte del mestiere dello scrittore è interessante e modesta. La cosa più bella, che aleggia per tutto il libro, è l’amicizia che questa gente è capace di donare, salvandosi reciprocamente dalla deriva.
Sausalito, California
E’ un libro che si legge piacevolmente, anche se tratta di vite travagliate. I protagonisti sono gente molto varia: reduci dai campi di prigionia della guerra di Corea, orfani senza amore diventati ladri d’appartamento scopo eccitazione sessuale, cameriera di bar e skipper, ragazza borghese la cui agiatezza si sfarina, prostituta e maitresse: questo mondo trasversale, che sopravvive facendo i lavori più improbabili, è accomunato dall’interesse per la scrittura e si ritrova invariabilmente al bar, ma non solo da Enrico’s il venerdì: anche da Tosca, Gino e Carlo’s, Twelve Adler Place, Vesuvio, Jazz Workshop, El Matador, Frank’s, Coffee Gallery, City Lights… insomma tutti i giorni della settimana, occhieggiando gli autori già affermati. Si spettegola in lungo e in largo, si confrontano cautamente i progressi nella scrittura, si scambiano consigli su editor e case editrici, ci si lamenta e si viene consolati, si flirta, ci si ubriaca molto e si va a dormire da qualche parte.
Dalla California all’Oregon
Il protagonista Charlie riflette sulla letteratura, confrontandosi silenziosamente con la moglie, che non ha un centesimo delle esperienze di vita che ha lui, ma ha facilità di scrittura, sa intuitivamente come costruire una narrazione e, del tutto inaspettatamente, diventa una scrittrice di successo. Così un suo allievo a una scuola di scrittura di provincia, proveniente dal nulla, trova la sua strada, grazie a un mix di doti naturali, intelligenza e adattabilità.
Lo sguardo su Charlie della moglie Jaime restituisce un uomo molto bello, lucido e pieno di talenti, ma che non riesce a condensare l’opera ambiziosa che voleva scrivere, lo guarda con dispiacere alla fine fare il barman; cosa che non capisco, dato che il lavoro dignitoso è molto meglio della lagna autocommiserativa.
Il grande pregio del libro è la freschezza nel raccontare la precarietà della vita di tanti, compresi gli aspiranti autori, in un’epoca in cui la strada, la letteratura e Hollywood si intrecciavano abbastanza.
La rappresentazione dietro le quinte del mestiere dello scrittore è interessante e modesta. La cosa più bella, che aleggia per tutto il libro, è l’amicizia che questa gente è capace di donare, salvandosi reciprocamente dalla deriva.
Sign into Goodreads to see if any of your friends have read
I venerdì da Enrico's.
Sign In »
Reading Progress
Started Reading
January 5, 2022
– Shelved
January 5, 2022
– Shelved as:
americani
January 5, 2022
–
Finished Reading