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La scrittrice del mistero
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Premetto che ho amato questo libro al pari dei precedenti. Sì, mi è piaciuto da matti. Ma avendoli letti tutti di fila, l’impressione che mi ha dato questo è che – anche se non mancano imprevisti e colpi di scena – sia meno movimentato e più introspettivo, più sentimentale, se vogliamo, non solo perché si dà (giustamente) più spazio alla relazione di Vani e Berganza, ma anche per Morgana, per Lara, per Riccardo… ma non è mica una critica, anzi. È solo la mia constatazione. Mi piace come Vani si sia evoluta, anche tutti gli sprazzi di sentimenti che ci offre ora e che, invece, all’inizio della saga le avrebbero fatto venire un’orticaria fulminante e qui solo una colite. Mi piace, quando un personaggio cresce senza tradire se stesso e l’autrice ha fatto un buon lavoro. Ho persino riso più del solito, perché certi pezzi d’ironia sono impagabili. Ho divorato questo libro in un giorno solo, mi è piaciuto dall’inizio alla fine, persino per le scelte riguardanti Riccardo di cui ho dissertato con affetto in ogni libro precedente.
Mi chiedo come farò adesso ad aspettare il prossimo volume, perché mi sento già in crisi d’astinenza da Vani.
Signora autrice, se mai leggerà questo commento insensato (ma fatto di cuore): ha tutta la mia stima e la mia ammirazione, pertanto la prego... Produca presto il seguito, che non è giusto lasciarci in questo modo a macerare!
Mi chiedo come farò adesso ad aspettare il prossimo volume, perché mi sento già in crisi d’astinenza da Vani.
Signora autrice, se mai leggerà questo commento insensato (ma fatto di cuore): ha tutta la mia stima e la mia ammirazione, pertanto la prego... Produca presto il seguito, che non è giusto lasciarci in questo modo a macerare!
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La scrittrice del mistero.
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“Ci sorridiamo. Ci sorridiamo un sacco e a lungo. È una fortuna che siamo da soli. Gli innamorati hanno bisogno di privacy per molte più ragioni di quanto si creda. Il sesso non è la più sconcia delle cose che non vanno fatte in pubblico. Ci sono gli sguardi e i sorrisi, le parole in codice, i giochi, le carezze a tempo perso: tutta roba che, a vederla da fuori, ottiene l’unico e immancabile risultato di farti sembrare un cretino. Gli innamorati hanno bisogno di stare soli per guardarsi come stiamo facendo in questo esatto momento io e il commissario e potersi concedere di essere ridicoli senza che nessuno gli rompa i coglioni.”
― La scrittrice del mistero
― La scrittrice del mistero