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Aria di famiglia. Ciò che pensiamo della vita coniugale e altri pettegolezzi tropicali
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Via dal paradiso
L'autore scrive una storia della sua famiglia, dopo anni di ricerche nel paese di origine per ricomporre ricordi e luoghi ed è una storia davvero interessante. Gli Europei che negli ultimi secoli hanno frequentato Ceylon per ragioni commerciali si sono a volte stabiliti nell'isola, creando una discendenza di origine e cognome europeo e aspetto imprevedibile, a seconda degli intrecci. Questi Europei mescolati sono noti come Burghers e conducevano una vita da proprietari terrieri in un luogo dove la natura è generosa.
Michael Ondaatje è uno dei discendenti, il cognome olandese presente a Ceylon dal 1600. Il racconto inizia con i suoi genitori giovani e belli negli anni venti, alla Fitzgerald. Il padre va a Cambridge per l'università. La madre si dedica al ballo sull'onda di Isadora Duncan.
La vita che conducono è da sogno, fra divertimenti, gite al mare, giardini lussureggianti, feste. L'autore descrive le antiche e splendide case coloniali nelle quali è tornato a trovare i parenti in modo molto vivido, come anche i pomeriggi passati in terrazza con la zia a ricostruire episodi e pettegolezzi che rimbalzavano per tutta l'isola . Purtroppo benessere ed ozio pare che corrompano quanto miseria e disperazione e questi privilegiati coloniali invece di godersi i doni della vita tendevano a sciuparsela, nel modo anglosassone dell'alcolismo. La bellissima coppia spiritosa dei genitori resiste a lungo grazie alla pazienza della madre che cerca sempre di togliere il marito da guai estremamente pittoreschi, fino al delirio finale che chiude la storia. I figli vanno a Londra con la madre, Michael finisce in Canada. Credo che il Canada sia un bel paese, ma a me si sarebbe spezzato il cuore. Forse, anche a lui e questo libro è un tributo ai genitori e al paradiso perduto. E' interessante e anche molto divertente, a parte l'epilogo.
L'autore scrive una storia della sua famiglia, dopo anni di ricerche nel paese di origine per ricomporre ricordi e luoghi ed è una storia davvero interessante. Gli Europei che negli ultimi secoli hanno frequentato Ceylon per ragioni commerciali si sono a volte stabiliti nell'isola, creando una discendenza di origine e cognome europeo e aspetto imprevedibile, a seconda degli intrecci. Questi Europei mescolati sono noti come Burghers e conducevano una vita da proprietari terrieri in un luogo dove la natura è generosa.
Michael Ondaatje è uno dei discendenti, il cognome olandese presente a Ceylon dal 1600. Il racconto inizia con i suoi genitori giovani e belli negli anni venti, alla Fitzgerald. Il padre va a Cambridge per l'università. La madre si dedica al ballo sull'onda di Isadora Duncan.
La vita che conducono è da sogno, fra divertimenti, gite al mare, giardini lussureggianti, feste. L'autore descrive le antiche e splendide case coloniali nelle quali è tornato a trovare i parenti in modo molto vivido, come anche i pomeriggi passati in terrazza con la zia a ricostruire episodi e pettegolezzi che rimbalzavano per tutta l'isola . Purtroppo benessere ed ozio pare che corrompano quanto miseria e disperazione e questi privilegiati coloniali invece di godersi i doni della vita tendevano a sciuparsela, nel modo anglosassone dell'alcolismo. La bellissima coppia spiritosa dei genitori resiste a lungo grazie alla pazienza della madre che cerca sempre di togliere il marito da guai estremamente pittoreschi, fino al delirio finale che chiude la storia. I figli vanno a Londra con la madre, Michael finisce in Canada. Credo che il Canada sia un bel paese, ma a me si sarebbe spezzato il cuore. Forse, anche a lui e questo libro è un tributo ai genitori e al paradiso perduto. E' interessante e anche molto divertente, a parte l'epilogo.
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