Stirling Moss

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Stirling Moss
Stirling Moss nel novembre 2014
NazionalitàRegno Unito (bandiera) Regno Unito
Automobilismo
CategoriaFormula 1, 24 Ore di Le Mans, 12 Ore di Sebring
Termine carriera23 aprile 1962
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio27 maggio 1951
Stagioni1951-1961
ScuderieRegno Unito (bandiera) HWM 1951
Regno Unito (bandiera) ERA 1952
Regno Unito (bandiera) HWM 1952
Regno Unito (bandiera) Connaught 1952
Cooper 1953
Regno Unito (bandiera) Connaught 1953
Maserati 1954
Regno Unito (bandiera) Stirling Moss 1954
Mercedes 1955
Maserati 1956
Vanwall 1957
Maserati 1957
Vanwall 1958
Regno Unito (bandiera) Rob Walker Racing Team 1958-1959
BRM 1959
Regno Unito (bandiera) Rob Walker Racing Team 1960-1961
Miglior risultato finale2º (1955, 1956, 1957, 1958)
GP disputati66
GP vinti16
Podi24
Pole position16
Giri veloci19
Pilota ad aver vinto il maggior numero di Gran Premi senza aver mai vinto il Campionato Mondiale di Formula 1
 

Sir Stirling Craufurd[1] Moss (Londra, 17 settembre 1929Londra, 12 aprile 2020[2]) è stato un pilota automobilistico britannico.

Considerato uno dei più grandi piloti della storia della Formula 1, nella sua carriera trionfò in 16 delle 66 gare a cui partecipò, ottenendo l'infelice primato (tuttora imbattuto) di pilota con più Gran Premi vinti senza aver mai vinto il titolo mondiale, terminando quattro volte secondo (1955, 1956, 1957 e 1958) e tre volte terzo (1959, 1960 e 1961) in classifica finale. Proprio a causa di questo suo curioso destino venne soprannominato l'Eterno secondo, il Re senza corona, ma anche Il più grande pilota a non aver mai vinto il mondiale.[3][4]

Dal 19 gennaio 2015, dopo la morte di Robert Manzon, era diventato il pilota più anziano tra quelli in vita ad aver partecipato ad una gara valevole per il campionato di Formula 1, grazie all'esordio avvenuto nel Gran Premio di Svizzera 1951.[5] Ciò, però, non ha mai fatto di lui il decano dei piloti di Formula 1, poiché tale titolo è spettato a Ken McAlpine, pilota che, tuttavia, esordì solo nel 1952.

«I rettilinei sono quei tratti noiosi che uniscono due curve»

Nacque a West Kensington, quartiere della capitale inglese il 17 settembre 1929 dal dentista e pilota dilettante Alfred Moss e da Aileen Craufurd. Ricevette la sua istruzione alla Clewer Manor Junior School (un istituto preparatorio legato alla scuola superiore Haileybury and Imperial Service College) e poi nella scuola superiore di Hertford Heath, località situata vicino a Hertford in Hertfordshire.

Da subito avvezzo al mondo dei motori, crebbe in una famiglia travolta dalla passione per il motosport: suo padre, Alfred, arrivò 14º alla 500 Miglia di Indianapolis del 1924 mentre la sorella più giovane, Pat, partecipò a diverse gare di rally e sposò anche il pilota Erik Carlsson. Stirling è stato uno dei primi clienti della Cooper Car Company, quando convinse suo padre a concedergli una delle nuove vetture Cooper 500. Dimostrò rapidamente la sua abilità con numerose vittorie a livello nazionale e internazionale e continuò a gareggiare in Formula 3, al volante di Cooper e auto Kieft.

Primi anni in Formula 1

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Stirling Moss in una rievocazione storica del 1977

Esordì nel mondiale di Formula 1 nel Gran Premio di Svizzera del 1951 al volante di una HWM-Alta: piazzatosi 14º in griglia, concluse la gara in ottava posizione a due giri dal vincitore Juan Manuel Fangio. Nella stagione successiva Moss partecipò a cinque gare, una con la HWM, tre con la ERA e una con la Connaught (automobilismo). In alcune occasioni ottenne dei buoni piazzamenti in qualifica ma in gara i risultati furono deludenti, infatti il pilota britannico fu sempre costretto al ritiro. Al di fuori della Formula 1, nello stesso anno, arrivò secondo nel Rally di Monte Carlo alla guida di un Sunbeam-Talbot 90, con co-pilota John Cooper. Nel 1953 Moss corse quattro gare, di cui tre al volante di una Cooper, con cui sfiorò la zona punti al Nürburgring con il 6º posto, ma ancora una volta la stagione si concluse senza punti. L'anno successivo decise di passare alla Maserati, ottenendo i suoi primi punti e il suo primo podio in carriera in Belgio in cui, approfittando del ritiro di Nino Farina, arrivò terzo al traguardo dietro Fangio e Trintignant. La vettura tuttavia si dimostrò spesso poco affidabile e il britannico non riuscì ad ottenere ulteriori risultati nei successivi cinque appuntamenti, terminando la gara solamente in Italia, con un anonimo 10º posto.

Le sfide con Fangio

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Nella stagione 1955 divenne compagno di squadra di Fangio, che vinse il titolo l'anno precedente, alla guida di una Mercedes-Benz W196. Il britannico non poté fare nulla per contenere lo strapotere dell'argentino, che si riconfermò campione del mondo con una gara in anticipo, ma non mancarono le soddisfazioni: Moss ottenne infatti la sua prima vittoria in carriera, tra l'altro nel Gran Premio di casa (il primo sul circuito di Aintree), e terminò al secondo posto nella classifica finale proprio dietro Fangio. Fu curioso il siparietto che i due ebbero al termine della corsa britannica, con Moss che chiese a Fangio: "Mi hai lasciato vincere?" e l'argentino replicò: "No, sei semplicemente stato più bravo di me quel giorno"[7]. Nello stesso anno i due parteciparono alla Mille Miglia ma stavolta fu il britannico a trionfare, al volante di una Mercedes 300SLR e con Denis Jenkinson come navigatore. Moss vinse la corsa col tempo record (tuttora imbattuto) di 10 ore, 7 minuti e 48 secondi e una velocità media di 157,65 km/h, mentre Fangio arrivò secondo con più di 30 minuti di distacco. Sempre nel 1955 i due parteciparono insieme alla 24 Ore di Le Mans, edizione sfortunatamente ricordata per il più grave incidente della storia dell'automobilismo, con le morti del pilota Pierre Levegh e di 83 spettatori. La gara proseguì ma Fangio e Moss non riuscirono a portarla a termine, ritirandosi dopo 134 giri.

Nel stagione 1956, con il ritiro della Mercedes dalla Formula 1, Moss decise di tornare alla Maserati, con la quale conquistò due vittorie e fu in lotta per il titolo con le Ferrari di Fangio e Collins fino a una gara dalla fine, concludendo nuovamente la stagione al secondo posto dietro l'argentino. L'anno dopo il britannico, dopo un deludente 8º posto alla gara inaugurale in Argentina, lasciò la Maserati (nel quale era approdato Fangio) per passare alla Vanwall. Al volante di una vettura competitiva Moss ottenne tre vittorie, tra cui quella al Gran Premio di Pescara (ancora oggi il più lungo circuito dove abbia mai corso la Formula 1), che confermò la sua grande abilità nei tracciati lunghi. Tuttavia ancora una volta si dovette accontentare del secondo posto finale alle spalle di Fangio, che conquisterà il suo quinto titolo (il quarto consecutivo) con ben due gare d'anticipo. A incidere sulla sconfitta di Moss furono anche lo sfortunato ritiro di Montecarlo, quando era nettamente in testa, e la mancata partecipazione al Gran Premio di Francia a causa di una forte sinusite.

Il titolo sfiorato

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Nel 1958 Fangio decise di correre appena tre gare e poi di ritirarsi definitivamente, di conseguenza Moss divenne immediatamente il principale favorito per la vittoria del titolo. La stagione iniziò nel migliore dei modi, con la vittoria in Argentina al volante di una Cooper del Rob Walker Racing Team. Nelle restanti dieci gare della stagione tornò a guidare per la Vanwall, al volante di una vettura molto veloce ma allo stesso tempo poco affidabile, con la quale ottenne diverse vittorie ma anche numerosi ritiri. Ciò permise a Hawthorn, al volante di una più lenta ma ben più affidabile Ferrari, di lottare per il titolo fino all'ultima gara, pur ottenendo una sola vittoria in tutto il campionato. In Portogallo, terz'ultimo appuntamento della stagione, Moss dominò per tutta la gara e vinse il Gran Premio, mancando tuttavia il punto addizionale per il giro veloce: quando Hawthorn fece il giro record i meccanici lo comunicarono a Moss con un cartello con scritto "HAWT REC", ma il pilota non lo capì e continuò a gestire la prima posizione, mantenendo un passo regolare e di conseguenza senza conseguire il giro veloce. Hawthorn concluse al secondo posto, venendo però squalificato al termine del Gran Premio per aver percorso contromano una via di fuga, ma fu riammesso in classifica proprio grazie a Moss, il quale disse ai commissari che era stato lui a urlare al rivale di compiere quella manovra, che gli avrebbe consentito di riaccendere la sua Ferrari sfruttando una discesa. Al penultimo Gran Premio della stagione, disputato in Italia, Moss si ritirò, perdendo la leadership del mondiale ai danni di Hawthorn. All'ultimo appuntamento stagionale, in Marocco, il pilota della Vanwall dominò e vinse la gara, ma il rivale della Ferrari arrivò secondo, mantenendo per un solo punto il comando della classifica e vincendo il mondiale. Alla fine il mancato giro veloce e la revoca della squalifica di Hawthorn in Portogallo furono decisivi per la sconfitta di Moss, il quale però non si dimostrò mai pentito del suo gesto, dichiarando: “Vincere ha un senso solo se dimostro d’essere il più forte in pista”.

Nel 1959 Moss guidò per il Rob Walker Racing Team al volante di una Cooper T51, ad eccezione degli appuntamenti in Francia e Gran Bretagna, in cui gareggiò su BRM Type 25 per la BRP. Il britannico non iniziò bene la stagione, con due ritiri e una squalifica in Francia (ricevette una spinta dai commissari per rientrare in pista dopo un testacoda, cosa vietata dal regolamento), ma nel Gran Premio di casa arrivò secondo, e dopo un ulteriore ritiro in Germania vinse sia in Portogallo che in Italia. Questo permise a Moss di arrivare a giocarsi il titolo all'ultima gara con Jack Brabham e Tony Brooks, con la possibilità di vincere matematicamente il mondiale in caso di vittoria e giro veloce. Negli Stati Uniti, sul circuito di Sebring, Moss ottenne la pole position e in gara, dopo un iniziale sorpasso di Brabham alla partenza, tornò al comando, segnando anche il giro più veloce. Tuttavia le speranze di conquista del titolo svanirono ancora una volta: dopo appena 5 giri il britannico dovette ritirarsi a causa di un problema alla trasmissione, consegnando il mondiale a Brabham e facendosi scavalcare in classifica anche da Brooks, che terminò la gara in terza posizione.

Nel 1960 continuò a correre per il team di Rob Walker, che dopo l'appuntamento inaugurale in Argentina passò a utilizzare delle Lotus 18. Al primo appuntamento con la nuova macchina, a Montecarlo, Moss centrò pole position e vittoria (la prima di una vettura costruita da Colin Chapman), mentre a Zandvoort giunse quarto. Dopo tre gare il britannico era a sole tre lunghezze da Bruce McLaren, in piena lotta per il titolo, ma all'appuntamento successivo in Belgio (ricordato come uno dei Gran Premi più tragici della storia della Formula 1) subì un terribile incidente durante le prove prima della gara, che gli fratturò entrambe le gambe. L'infortunio tolse a Moss ogni speranza di vittoria del mondiale in quanto tornò solamente per il Gran Premio conclusivo della stagione, quando Brabham aveva già vinto il mondiale con due gare d'anticipo. Il britannico sorprese tutti e negli Stati Uniti conquistò pole position e gara, terminando il campionato in terza posizione. L'anno successivo, sempre con il team di Rob Walker, sembrò inizialmente poter lottare con le Ferrari di Phil Hill e Von Trips, conquistando una vittoria e un quarto posto nelle prime due gare. Tuttavia da qui in avanti la sua Lotus 18 perse affidabilità e i piloti del cavallino rampante presero il largo, infatti Moss andò a punti solamente nell'appuntamento in Germania, dove ottenne la sua ultima vittoria in Formula 1.

L'incidente e il ritiro dalle corse

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Nel 1962 Moss rimase gravemente ferito in un incidente a Goodwood, mentre era alla guida di una Lotus nel Trofeo Glover. L'incidente lo condusse in uno stato comatoso per 30 giorni e gli paralizzò parzialmente la parte sinistra del corpo per sei mesi.[8] L'anno seguente, a seguito di alcuni test con la Lotus, decise di concludere definitivamente la propria carriera: durante questa sessione di prove, girò di pochi decimi più lento rispetto alle sue consuetudini e non si sentì a proprio agio con la vettura. Molti osservatori medici hanno ipotizzato che Moss fosse tornato al volante troppo presto e che altri sei mesi di recupero gli avrebbero consentito di recuperare la forma fisica che lo aveva contraddistinto.

Fece un breve ritorno nel mondo delle corse nel 1968 quando disputò a bordo di una Lancia Fulvia HF ufficiale la 24 Ore del Nürburgring, dividendo il volante della vettura torinese con Innes Ireland e Claudio Maglioli, disputando con la stessa vettura anche il Rally del Sestriere vinto dalla sorella Pat, quindi si ripresentò nel British Touring Car Championship del 1980 alla guida di un'Audi al fianco di Martin Brundle; è stato commentatore televisivo per la BBC e negli ultimi anni ha continuato a correre nelle gare riservate alle auto d'epoca: nella stagione 2009 ad esempio fu alla guida di una OSCA FS372. In realtà Moss non ha mai annunciato il suo ritiro ufficiale dall'attività agonistica fino al giugno del 2011: in occasione delle prime prove della Le Mans Classic, gara per vetture d'epoca di contorno alla 24 Ore di Le Mans, il pilota inglese ha spiegato che per la prima volta nella sua vita aveva provato paura al pensiero di mettersi al volante di un'auto da corsa. I pochi giri al volante di una Porsche Rsk gli bastarono per decidere di smettere con le corse.

Durante la sua carriera, Moss ha guidato una Jaguar privata e ha corso per Maserati, Vanwall, Cooper, Lotus e Mercedes-Benz. Ha preferito gareggiare a bordo di vetture inglesi perché, a suo dire, "È meglio perdere con onore in una vettura inglese che vincere con una vettura straniera".[9][8] Seppur le scuderie britanniche, in quel tempo, non si distinguessero per velocità e costanza, Moss rimase il pilota britannico di maggior successo in termini di vittorie singole (16, in 66 GP) fino al 1965, quando venne raggiunto e superato da Jim Clark. Con Maurice Trintignant e Phil Hill è inoltre uno dei tre soli piloti ad aver vinto almeno un Gran Premio del mondiale di F1 sia con una vettura a motore anteriore che posteriore.

È morto il 12 aprile 2020 a Londra, all'età di 90 anni, dopo una lunga malattia; dopo i funerali, il corpo è stato cremato.[10]

Moss nella cultura di massa

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Per molti anni, durante e dopo la sua carriera, la frase retorica "Chi ti credi di essere, Stirling Moss?" è stata frequentemente pronunciata dai poliziotti britannici che fermavano gli automobilisti per eccesso di velocità.[9][11] Moss ha raccontato che egli stesso una volta venne fermato per tale motivo e gli venne posta questa domanda, con l'agente che inizialmente non l'aveva riconosciuto.[12] In Gran Bretagna il soprannome Stirling Moss viene ancora scherzosamente usato per indicare una persona un po' eccentrica al volante.

Nel libro The Life and Times of Private Eye Moss fu oggetto di una biografia parodistica ispirata alle strisce del magazine satirico Private Eye. Nel fumetto, disegnato da Willie Rushton, egli viene dipinto come un automobilista perennemente coinvolto in incidenti a cui viene revocata la patente di guida e che, ospite di programmi televisivi, non è in grado di parlare di nulla; nel libro si afferma inoltre che a seguito dell'incidente del 1962 Moss cominciò a soffrire di amnesia. Secondo il libro, Moss si offrì di comprare l'originale del cartone a strisce.

Nel marzo del 1958 fu la guest star del programma televisivo What's My Line? insieme ad Anita Ekberg mentre nel 1967 fu tra le celebrità che recitarono un cameo nel film di James Bond Casino Royale: nella pellicola interpretò l'autista di Evelyn Tremble/Peter Sellers. Fu inoltre la voce narrante nella trasmissione per bambini Roary the Racing Car.

Stirling Moss nel 2011

Nel 2008 gli viene dedicato un modello speciale della famosa Mercedes-Benz SLR McLaren denominata appunto SLR Stirling Moss.[13]

Nel 2013 la Ferrari 250 SWB (chassis 2119 GT) che Moss aveva guidato alla vittoria nel Tourist Trophy di Goodwood nel 1960, venne venduta al prezzo record di 7 milioni di sterline. In precedenza, nell'aprile del 2009, il Dipartimento Ferrari Classiche aveva restaurato, per conto di un collezionista inglese, l'altra 250 SWB (chassis 2735 GT) che l'asso inglese aveva portato alla vittoria nel Tourist Trophy del 1961. A lavoro ultimato, Moss venne invitato a Maranello e fotografato al fianco della vettura.

Nel videogioco del 2013 Grand Theft Auto V, è presente un veicolo dedicato al pilota britannico, denominato "Benefactor Stirling GT".[14]

Campionato mondiale di Formula 1

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1951 Scuderia Vettura Punti Pos.
HW Motors 51 8 0
1952 Scuderia Vettura Punti Pos.
ERA[15] ERA Tipo G Rit Rit Rit Rit Rit 0
1953 Scuderia Vettura Punti Pos.
Cooper[16] Cooper Special 9 Rit 6 13 0
1954 Scuderia Vettura Punti Pos.
Officine Alfieri Maserati[17] 250F 3 Rit Rit Rit 10 Rit 4 13º
1955 Scuderia Vettura Punti Pos.
Daimler Benz AG Mercedes W196 4 9 2 2 1 Rit 23[18]
1956 Scuderia Vettura Punti Pos.
Officine Alfieri Maserati 250F Rit 1 3 5 Rit 2 1 27 (28)[19]
1957 Scuderia Vettura Punti Pos.
Vandervell[20] Vanwall VW5 8 Rit 1[21] 5 1 1 25[22]
1958 Scuderia Vettura Punti Pos.
Vandervell[23] Vanwall VW5 1 Rit 1 Rit 2 Rit Rit 1 Rit 1 41
1959 Scuderia Vettura Punti Pos.
Rob Walker[24] Cooper T51 Rit Rit SQ 2 Rit 1 1 Rit 25,5[25]
1960 Scuderia Vettura Punti Pos.
Rob Walker Lotus 18[26] 3 1 4 SQ 1 19[27]
1961 Scuderia Vettura Punti Pos.
Rob Walker Lotus 18[28] 1 4 8 Rit Rit 1 Rit Rit 21[29]
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Gare di Formula 1 extra-Campionato

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(Le gare in grassetto indicano la pole position) (Le gare in corsivo indicano il giro più veloce in gara)

Anno 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
1950 Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
RIC
Italia (bandiera)
SAN
Francia (bandiera)
PAR
Rit
Regno Unito (bandiera)
BET
Italia (bandiera)
BAR
3
Regno Unito (bandiera)
JRR
Francia (bandiera)
ALB
Paesi Bassi (bandiera)
ZAN
Svizzera (bandiera)
GIN
Regno Unito (bandiera)
NOT
Irlanda del Nord (bandiera)
DUN
Italia (bandiera)
PES
Regno Unito (bandiera)
INT
6
Regno Unito (bandiera)
GOO
7
Spagna (bandiera)
PEN
1951 Italia (bandiera)
SIR
Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
RIC
5
Italia (bandiera)
SAN
5
Francia (bandiera)
BOR
Regno Unito (bandiera)
INT
14
Francia (bandiera)
PAR
Irlanda del Nord (bandiera)
DUN
Scozia (bandiera)
SCO
Paesi Bassi (bandiera)
ZAN
3
Francia (bandiera)
ALB
Italia (bandiera)
PES
Italia (bandiera)
BAR
Regno Unito (bandiera)
GOO
5
1952 Brasile (bandiera)
RIO
Italia (bandiera)
VAL
Regno Unito (bandiera)
RIC
Francia (bandiera)
ALB
Irlanda del Nord (bandiera)
DUN
Rit
1953 Francia (bandiera)
ALB
1954 Brasile (bandiera)
RIO
Italia (bandiera)
SIR
Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
LAV
Francia (bandiera)
BOR
4
Regno Unito (bandiera)
INT
Rit
Italia (bandiera)
BAR
Regno Unito (bandiera)
CUR
Italia (bandiera)
ROM
NC
Belgio (bandiera)
FRO
Regno Unito (bandiera)
BRC
Regno Unito (bandiera)
COR
Germania (bandiera)
DRE
Regno Unito (bandiera)
CPT
1955 Italia (bandiera)
VAL
Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
GLO
Rit
Francia (bandiera)
BOR
4
Regno Unito (bandiera)
INT
Rit
Italia (bandiera)
NAP
Francia (bandiera)
ALB
Regno Unito (bandiera)
CUR
Regno Unito (bandiera)
COR
Regno Unito (bandiera)
LON
Scozia (bandiera)
DRT
Regno Unito (bandiera)
RXT
3
Regno Unito (bandiera)
DTT
Rit
Regno Unito (bandiera)
IGC
1
Regno Unito (bandiera)
AVO
Italia (bandiera)
SIR
1956 Argentina (bandiera)
BUE
2
Regno Unito (bandiera)
GLO
1
Italia (bandiera)
SIR
Regno Unito (bandiera)
B20
1
Regno Unito (bandiera)
INT
1
Italia (bandiera)
NAP
Regno Unito (bandiera)
AIN
Regno Unito (bandiera)
VAN
Francia (bandiera)
CAE
Regno Unito (bandiera)
BRS
1957 Argentina (bandiera)
BUE
6
Italia (bandiera)
SIR
3
Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
GLO
Rit
Italia (bandiera)
NAP
Francia (bandiera)
REI
Francia (bandiera)
CAE
Regno Unito (bandiera)
INT
Italia (bandiera)
MOD
Marocco (bandiera)
MRC
1958 Regno Unito (bandiera)
GLO
Rit
Italia (bandiera)
SIR
Regno Unito (bandiera)
B20
1
Regno Unito (bandiera)
INT
Rit
Francia (bandiera)
CAE
1
1959 Regno Unito (bandiera)
GLO
1
Regno Unito (bandiera)
B20
Rit
Regno Unito (bandiera)
INT
Rit
Regno Unito (bandiera)
IGC
1
Regno Unito (bandiera)
SCT
1960 Sudafrica (bandiera)
SAF
2
Nuova Zelanda (bandiera)
NZE
Rit
Argentina (bandiera)
BUE
Regno Unito (bandiera)
GLO
2
Regno Unito (bandiera)
INT
NC
Australia (bandiera)
AUS
Regno Unito (bandiera)
SCT
Regno Unito (bandiera)
LOM
Regno Unito (bandiera)
IGC
1
Brasile (bandiera)
RIO
Sudafrica (bandiera)
CDC
1
Sudafrica (bandiera)
SAF
1
1961 Nuova Zelanda (bandiera)
NZE
Rit
Regno Unito (bandiera)
LOM
Regno Unito (bandiera)
GLO
4
Francia (bandiera)
PAU
Regno Unito (bandiera)
LAV
1
Francia (bandiera)
BRU
7
Austria (bandiera)
VIE
1
Regno Unito (bandiera)
B20
Rit
Italia (bandiera)
SIR
8
Italia (bandiera)
NAP
Regno Unito (bandiera)
LON
Regno Unito (bandiera)
SCT
1
Australia (bandiera)
AUS
Germania (bandiera)
SOL
Rit
Germania (bandiera)
KAN
1
Danimarca (bandiera)
DAN
1
Italia (bandiera)
MOD
1
Germania (bandiera)
FLU
Regno Unito (bandiera)
IGC
1
Regno Unito (bandiera)
LET
Italia (bandiera)
CIT
Sudafrica (bandiera)
RAN
Sudafrica (bandiera)
NAT
2
Sudafrica (bandiera)
SAF
2
1962 Sudafrica (bandiera)
CDC
Nuova Zelanda (bandiera)
NZE
1
Francia (bandiera)
BRU
NC
Regno Unito (bandiera)
LOM
7
Regno Unito (bandiera)
GLO
Rit
Ufficiale dell'Ordine dell'Impero Britannico - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere (Knight Bachelor) - nastrino per uniforme ordinaria
«Per meriti sportivi»
— Londra, 21 maggio 2000.[31]

Riconoscimenti

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  • Segrave Trophy nel 1957
  • Inserito nella International Motorsport Hall of Fame nel 1990
  • Medaglia d'oro della FIA nel 2006[32]
  1. ^ Erroneamente viene indicato il cognome come "Crawford Moss", ma è Craufurd, cognome della madre, la forma corretta, come indicato anche nel sito ufficiale Archiviato il 27 giugno 2013 in Internet Archive.
  2. ^ Morto Stirling Moss era un pilota di F1, aveva 90 anni, in Corriere della Sera, 12 aprile 2020. URL consultato il 12 aprile 2020.
  3. ^ DRIVERS: SIR STIRLING MOSS
  4. ^ James Lawton: Hamilton still on track to greatness, The Independent, 22 ottobre 2007
  5. ^ Grands Prix The seniors statsf1.com
  6. ^ https://www.evomagazine.it/sir-stirling-moss-si-sbagliava-evo-59333
  7. ^ Tremayne, David and Mark Hughes. The Concise Encyclopedia of Formula One, Londra, Dempsey Parr, 1998, p. 169. ISBN 1-84084-037-4.
  8. ^ a b Motorsports Hall of Fame: Stirling Moss Archiviato il 24 febbraio 2001 in Internet Archive.
  9. ^ a b Stirling Moss, il perdente più illustre della storia della Formula 1, su motori.fanpage.it, 28 gennaio 2017.
  10. ^ Addio a Stirling Moss, leggenda della Formula 1, su adnkronos.com, 12 aprile 2020.
  11. ^ F1 Gli artisti del volante: Stirling Moss, su f1sport.it, 20 ottobre 2018.
  12. ^ Vettel è il moderno Fangio! Parola di Stirling Moss, su blogf1.it, 18 febbraio 2012.
  13. ^ Mercedes SLR McLaren Stirling Moss: una vettura ancora performante nonostante gli anni, su mbenz.it, 2 ottobre 2019.
  14. ^ (EN) Stirling GT, su GTA Wiki. URL consultato il 29 marzo 2024.
  15. ^ Ad eccezione del Gran Premio di Svizzera 1952 in cui gareggiò per la HW Motors su HWM 52 e del Gran Premio d'Italia 1952 a cui partecipò con la Connaught su Connaught Tipo A
  16. ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Olanda 1953 in cui careggiò per la Connaught su Connaught Tipo A
  17. ^ Nei Gran Premi di Belgio, Gran Bretagna e Germania si iscrisse come pilota privato
  18. ^ Nel Gran Premio d'Argentina 1955 auto condivisa con Hans Herrmann e Karl Kling
  19. ^ Nel Gran Premio di Francia 1956 auto condivisa con Cesare Perdisa
  20. ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Argentina 1957 in cui corse per le Officine Alfieri Maserati su Maserati 250F
  21. ^ Condivisa con Tony Brooks
  22. ^ Nel Gran Premio di Gran Bretagna 1957 auto condivisa con Tony Brooks
  23. ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Argentina 1958 in cui gareggiò su Cooper Car Company Cooper T43 per il team di Rob Walker
  24. ^ Ad eccezione del Gran Premio di Francia 1959 e del Gran Premio di Gran Bretagna 1959 in cui gareggiò su BRM P25 per la British Racing Partnership
  25. ^ A causa della squalifica nel Gran Premio di Francia 1959 per partenza a spinta non gli venne assegnato il punto per il giro più veloce in gara che rimane comunque valido ai fini statistici. Il 1/2 punto è invece dovuto alla condivisione del giro veloce con Bruce McLaren al Gran Premio di Gran Bretagna 1959
  26. ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Argentina 1960 in cui gareggiò su Cooper Cooper T51
  27. ^ Nel Gran Premio d'Argentina 1960 guida condivisa con Maurice Trintignant e nessun punto assegnato. Nel Gran Premio del Portogallo 1960 fu squalificato per aver percorso un tratto di pista in direzione contraria nel tentativo di recuperare da un testa-coda
  28. ^ Ad eccezione del Gran Premio d'Italia 1961 in cui corse su una Lotus 21
  29. ^ Nel Gran Premio di Gran Bretagna 1961 dopo essersi ritirato per problemi ai freni sale sulla Ferguson P99 di Jack Fairman ma la vettura viene squalificata per essere stata spinta alla ripartenza dai box
  30. ^ Stirling Moss. Biography, su IMDb.
  31. ^ AP, Stirling Moss receives knighthood, London, The Independent, 21 marzo 2000. URL consultato il 9 marzo 2010.
  32. ^ FIA Gold Medal for Motorsport Archiviato il 23 agosto 2010 in Internet Archive.

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