Peter O'Toole

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Peter O'Toole nell'episodio Present Laughter della serie televisiva antologica ITV Play of the Week (1967)
Statuetta dell'Oscar Oscar onorario 2003

Peter Seamus O'Toole (Leeds, 2 agosto 1932Londra, 14 dicembre 2013[1]) è stato un attore britannico.

O'Toole è considerato uno dei più grandi attori britannici del Novecento, in campo sia teatrale sia cinematografico.[2]

Peter O'Toole in Il leone d'inverno (1968)

Di origini irlandesi, figlio di Constance Jane Eliot Ferguson, un'infermiera scozzese,[3] e di Patrick Joseph "Spats" O'Toole, un placcatore, calciatore e bibliotecario irlandese,[4][5][6][7] O'Toole nacque e crebbe in Inghilterra, nella città di Leeds. Proprio al Teatro Civico di Leeds esordì nel 1949 a soli 17 anni come attore, per poi entrare, con una borsa di studio, alla Royal Academy of Dramatic Art. Nel 1955 si unì alla prestigiosa compagnia dell'Old Vic di Bristol, con la quale reciterà una sessantina di lavori celebri, per lo più del repertorio shakespeariano.

Esordì nel cinema nel 1960 con Il ragazzo rapito di Robert Stevenson, cui seguirono, nello stesso anno, Ombre bianche di Nicholas Ray e Furto alla banca d'Inghilterra di John Guillermin. Nel 1962 divenne una stella internazionale di prima grandezza grazie all'interpretazione di Thomas Edward Lawrence nel film Lawrence d'Arabia, diretto da David Lean. Divenuto molto popolare e ricercato da registi e produttori, da quel momento O'Toole intensificò il suo lavoro in televisione (dove aveva lavorato sin dal 1956) e soprattutto sul grande schermo, prendendo parte a numerosi film, tra i quali Becket e il suo re (1964) di Peter Glenville, accanto a Richard Burton, Lord Jim (1965) di Richard Brooks, Ciao Pussycat (1965) di Clive Donner, Come rubare un milione di dollari e vivere felici (1966) di William Wyler, con coprotagonista Audrey Hepburn, La Bibbia (1966) di John Huston, Il leone d'inverno (1968) di Anthony Harvey, ove affiancò Katharine Hepburn, Goodbye Mr. Chips (1969) di Herbert Ross.

Tra gli anni settanta e duemila proseguì la carriera sul grande schermo, oltre che in televisione, recitando in Lo strano triangolo (1970) di J. Lee Thompson, La classe dirigente (1972) di Peter Medak, L'uomo della Mancha (1972) di Arthur Hiller, Operazione Rosebud (1975) di Otto Preminger, Zulu Dawn (1979) di Douglas Hickox, Caligola (1979) di Tinto Brass, L'ospite d'onore (1982) di Richard Benjamin, Supergirl - La ragazza d'acciaio (1984) di Jeannot Szwarc, L'ultimo imperatore (1987) di Bernardo Bertolucci, In una notte di chiaro di luna (1989) di Lina Wertmüller, Sua maestà viene da Las Vegas (1991) di David S. Ward, Phantoms (1998) di Joe Chappelle, Venus (2006) di Roger Michell e altri ancora. Fu il doppiatore del critico gastronomico Anton Ego nella versione originale di Ratatouille (2007) di Brad Bird e Jan Pinkava, il film animato della Pixar che narra la storia di un topo con la passione per la cucina. La sua ultima apparizione al cinema risale al 2008. Il 12 luglio 2012 l'attore, afflitto da gravi problemi di salute, decise di abbandonare la carriera cinematografica[8].

Mentre studiava alla Royal Academy of Dramatic Art nei primi anni 1950, O'Toole fu attivista contro il coinvolgimento britannico nella guerra di Corea. Più tardi, nel 1960, fu attivo oppositore della guerra del Vietnam.[senza fonte]

In una intervista al programma televisivo condotto da Dick Cavett nel 1972 O'Toole dichiarò fortemente di essere femminista, e supportare il Women's liberation movement.[9]

Nel 1959 si sposò con l'attrice gallese Siân Phillips (sua partner nel 1964 in Becket e il suo re di Peter Glenville e nel 1971 in L'uomo che venne dal nord di Peter Yates), dalla quale ebbe due figlie: Kate (divenuta attrice) e Patricia. La coppia divorziò nel 1979. La Phillips in due autobiografie scrisse che O'Toole l'aveva sottoposta a crudeltà mentale, in gran parte alimentata dall'alcolismo e da attacchi di estrema gelosia. In seguito O'Toole si fidanzò con la modella Karen Brown, da cui ebbe un figlio, Lorcan Patrick O'Toole, divenuto anch'egli attore.

Nel 1963 fu coinvolto in una rissa con il celebre paparazzo Rino Barillari, che lo fotografò senza il suo consenso in via Veneto: O'Toole - ubriaco e in compagnia di una persona con cui non voleva farsi vedere pubblicamente - aggredì il ragazzo, all'epoca minorenne, e lo ferì all'orecchio con un pugno, venendo per questo denunciato dal padre di lui[10]. Dopo tre anni, il divo e il re dei paparazzi chiusero il contenzioso con il primo che pagò al secondo un milione di lire come risarcimento.[11]

Alla fine del 1970 gli venne diagnosticato un cancro allo stomaco causato dall'eccessivo consumo di alcol. L'attore fu sottoposto subito a un intervento chirurgico e successivamente, nel 1976, gli fu rimossa una gran parte dello stomaco, cosa che lo portò in seguito a soffrire di diabete. O'Toole fu anche un appassionato di rugby e di cricket, e visse per molto tempo a Clifden, County Galway, Irlanda fino dal 1963, per poi spostarsi a Dublino, Londra e Parigi (all'Hôtel Ritz), e infine a Londra. In un'intervista radiofonica con la BBC, rilasciata nel dicembre 2006, O'Toole rivelò di conoscere a memoria tutti i 154 sonetti di Shakespeare.

Morì il 14 dicembre 2013, all'età di 81 anni, al Wellington Hospital a Londra, dopo una lunga malattia[1][12]. Il suo funerale si tenne presso il Golders Green Crematorium di Londra, dove il 21 dicembre il suo corpo fu cremato in una bara di vimini. Le ceneri sono conservate presso la residenza di Michael D. Higgins, attuale Presidente della Repubblica d'Irlanda e vecchio amico dell'attore.

Riconoscimenti

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O'Toole detiene il record del maggior numero di candidature al Premio Oscar come miglior attore protagonista senza averlo mai vinto, essendo stato candidato ben otto volte.[13] L'ultima di queste candidature la ottenne nel 2007 per la sua interpretazione in Venus.

Nel 2003 L'Academy conferì all'attore l'Oscar alla carriera. O'Toole inizialmente avrebbe voluto rifiutare il premio, scrivendo all'Academy una lettera nella quale diceva di "sentirsi ancora in gioco" e voleva meritare qualcosa di più che "mendicare un premio simbolico". In seguito i suoi figli lo convinsero, dicendogli che quello era il più grande onore che si potesse ricevere nell'industria del cinema. O'Toole quindi accettò di apparire alla cerimonia, dove ricevette il premio dalle mani di Meryl Streep.

Furono inoltre nove le candidature di O'Toole al Golden Globe, con quattro vittorie complessive.

Peter O'Toole in Lawrence d'Arabia (1962)

Teatro (parziale)

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Premi e candidature

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Peter O'Toole con Sophia Loren ai David di Donatello del 1970 col premio conquistato come migliore attore straniero

David di Donatello

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Doppiatori italiani

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Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Peter O'Toole è stato doppiato da:

Da doppiatore è sostituito da:

Nella cultura popolare

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Il personaggio dei fumetti Alan Ford, ideato da Max Bunker e dal disegnatore Magnus, è ispirato alle fattezze di Peter O'Toole.

  1. ^ a b Morto Peter O'Toole, leggendario Lawrence d'Arabia, in La Repubblica, 15 dicembre 2013. URL consultato il 16 dicembre 2013.
  2. ^ O'TOOLE, Peter, in Enciclopedia del cinema, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2003-2004.
  3. ^ O'Toole, Peter. Loitering with Intent: Child (Large print edition), Macmillan London Ltd., London, 1992. ISBN 1-85695-051-4; pg. 10, "My mother, Constance Jane, had led a troubled and a harsh life. Orphaned early, she had been reared in Scotland and shunted between relatives;..."
  4. ^ Peter O'Toole Dead: Actor Dies At Age 81, in Huffington Post, 15 dicembre 2013. URL consultato il 19 dicembre 2013.
  5. ^ Peter O'Toole profile at, in Film Reference, 2008. URL consultato il 4 aprile 2008.
  6. ^ Frank Murphy, Peter O'Toole, A winner in waiting, in The Irish World, 31 gennaio 2007. URL consultato il 4 aprile 2008 (archiviato dall'url originale il 9 maggio 2015).
  7. ^ Loitering with Intent Summary – Magill Book Reviews [collegamento interrotto], su enotes.com. URL consultato il 12 giugno 2012.
  8. ^ Peter O'Toole dice addio al cinema: 10 curiosità sull'attore, in cineblog.it, 11 luglio 2012. URL consultato il 16 dicembre 2013.
  9. ^ Peter O'Toole Shares His Thoughts on The Women's Liberation Movement | The Dick Cavett Show. URL consultato il 20 ottobre 2023.
  10. ^ LA PRINCIPESSA IL CAVALIERE E LE BOTTE AL PAPARAZZO - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 17 settembre 1994. URL consultato il 2 agosto 2024.
  11. ^ Rino Barillari - Eccellenze Italiane, su eccellenzeitaliane.eu, 12 novembre 2018. URL consultato il 1º febbraio 2023.
  12. ^ (EN) Peter O'Toole, star of Lawrence of Arabia, dies aged 81, in The Guardian, 15 dicembre 2013. URL consultato il 16 dicembre 2013.
  13. ^ Quelli che non hanno mai vinto l'Oscar, su ilpost.it, 20 febbraio 2015. URL consultato il 21 febbraio 2015.
  14. ^ Nelle scene aggiunte la voce è di Saverio Indrio.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore David di Donatello per il miglior attore non protagonista Successore
Leo Gullotta
per Il camorrista
1988
per L'ultimo imperatore
Massimo Dapporto per Mignon è partita
ex aequo con Carlo Croccolo per 'o Re
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