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mercoledì 6 maggio 2020

OMERTÀ O DELAZIONE?



È vero: Italia e Portogallo sono culturalmente molto simili. Però, se si gratta sotto la spessa patina dell'apparenza, si scorgono insospettate differenze forgiate dalla storia recente. L'elenco potrebbe essere anche piuttosto lungo, ma oggi mi soffermo su un aspetto che ho afferrato soltanto dopo quasi vent'anni di full immersion portoghese, talmente sottile che forse nemmeno gli immigrati italiani di più lungo corso hanno ancora colto.

venerdì 6 marzo 2020

I PRIMATI PORTOGHESI


I portoghesi, se li conosci, sai che amano denigrarsi e considerarsi gli sfigati, i paria, i reietti d'Europa. Addirittura si offendono quando gli fai notare che non è così, che anzi da loro molte cose funzionano come o forse meglio che altrove, ad esempio in Italia, paese che ammirano incondizionatamente. Perciò, queridos amigos portugueses, per dimostrarvi che vi sbagliate vi snocciolerò una serie di dati che vi sbugiarderanno.

venerdì 17 gennaio 2020

IL VERBO DELL'INCERTEZZA



Se ti sei cimentato con lo studio del portoghese saprai già quanto questa lingua, sebbene all'inizio possa sembrare poco intelligibile a causa della sua pronuncia simile al russo, è in realtà molto docile per noi italiani (e per gli altri neolatini in genere), visto che la morfologia e la sintassi sono quasi identiche e il vocabolario è molto affine. Anche l'apprendimento dei verbi, soprattutto se hai studiato il latino, ti sarà sembrata una bazzecola: quelli irregolari sono pochissimi, le desinenze sono grosso modo intuibili, i modi e i tempi sono quasi uguali ai nostri e si usano quasi nello stesso modo. Quasi, perché c'è un verbo che sfugge alla comprensione di chi non è lusofono.

domenica 19 febbraio 2017

LISBON STORIE E ALTRE (LISBON) STORIE


Se Lisbon storie fosse una religione, il suo primo comandamento sarebbe: “Non avrai altro Lisbon storie all'infuori di me”. Ma siccome si tratta di un blog orgogliosamente ateo, e quindi aperto al pluralismo, non stupisce che esista un omonimo culto dedicato alla dea Olisippo che oltretutto va a braccetto con il blog che stai leggendo.

mercoledì 25 gennaio 2017

AVANTI, SAVOIA! - 4


Non dev'esser stato affatto male fare il re in esilio. Ti svegli la mattina e fai colazione davanti all'oceano, poi magari vai in spiaggia a fare un po' di talassoterapia ed elioterapia, a pranzo sei ospite di qualche altro nobile decaduto, nel pomeriggio passeggi sul lungomare o fai un salto nella vicinissima capitale e la sera ti attardi in party trasgressivi e molto chiacchierati. Da quanto ho desunto dalle mie ricerche pomeridiane (e ricostruito con la mia malevola immaginazione), la vita di Umberto II di Savoia in esilio a Cascais non doveva poi essere così male.

domenica 8 gennaio 2017

AVANTI, SAVOIA! - 3


Quando nel 2002 e nel 2003 trascorsi i miei primi lunghi periodi a Lisbona, alloggiavo in un appartamentino che il mio amico Paulo mi aveva disponibilizado. Si trovava quasi a ridosso delle mura della Tapada das Necessidades e, scendendo per il mio jogging a giorni alterni verso Alcântara e quindi il lungotago, incrociavo una strada il cui nome mi incuriosiva. Era la rua Maria Pia.

mercoledì 21 dicembre 2016

AVANTI, SAVOIA! - 2


L'estate del 2015 sono stato a Porto (in italiano Oporto) e ho trovato una città cosmopolita, vibrante, seducente e piena di vita: completamente diversa da quella che vidi nel 2006 e soprattutto nel 2001, quando visitai una città bellissima ma tetra e losca, un deserto urbano devastato da decenni di incuria, miseria e abbandono. L'anno scorso, quindi, mentre passeggio col naso all'insù tra i quartieri della Baixa e di Cedofeita, scopro Praça de Carlos Alberto e penso: hai visto che carini i portuensi? hanno dedicato una piazza al cantante brasiliano. Poi però diedi un'occhiata alla statua che vi si erge e mi dissi che no, non poteva trattarsi del famoso cantante (e nemmeno del calciatore, che manco conoscevo in quanto non coltivo la plebea passione per il calcio). E allora chi era questo Carlos Alberto? Il bello di essere curiosi è che finisci sempre per documentarti.

mercoledì 14 dicembre 2016

AVANTI, SAVOIA! - 1


Potrei cominciare a parlare di savoiardi, che col Portogallo non c'entrano niente, invece comincerò a parlarti del Martini, che col Portogallo non c'entra parimenti niente ma costituisce l'aperitivo adatto alla storia che sto per raccontarti. Perché la Storia, quella con la S maiuscola, la si può raccontare in tanti modi, anche prendendo spunto da una ginjinha. E se non stai capendo il mio vaneggiamento, non è perché parliamo di alcol, ma perché...

martedì 22 settembre 2015

IL POETA COPYWRITER


Se sicuramente sai cos'è un poeta, non è così sicuro che tu sappia cos'è un copywriter. Potresti anche continuare a vivere benissimo senza saperlo, ma te lo spiego lo stesso anche perché ci sono dentro fino al collo. Il copywriter è chi, tra quelli che lavorano a una campagna pubblicitaria, “scrive gli slogan”. È normale quindi che abbia velleità letterarie, o di converso che poeti e scrittori di successo abbiano un passato da copywriter. E Lisbona, veniamo al dunque, offre un esempio da manuale.

martedì 25 agosto 2015

FRUTTI DI MARE? NO, D'OCEANO

Fonte: qui

Qualche settimana fa, appena atterrato a stomaco vuoto dall'ennesimo volo Lisbona-Roma, sono andato a rifocillarmi nella trattoria sarda del mio quartiere con un piatto di spaghetti ai frutti di mare. Sicuramente, poiché mi fido dei proprietari, le cozze non provenivano dalle acque ricchissime di residui chimici dei canali di scolo di Marghera o dell'Illva di Taranto, dove i pescatori di frodo raccolgono nottetempo i mitili da smerciare lungo lo stivale. Però, mannaggia, non erano nemmeno le cozze dell'Atlantico.

mercoledì 10 giugno 2015

IL CLIMA DI LISBONA



Qualche annetto fa, un'assolata mattina di gennaio in cui il cielo era di un imperturbabile azzurro e il Tago un placido specchio che irrorava di luce tutta la città, dissi scherzosamente a uno degli ucraini che stavano ristrutturando il mio appartamento di Alfama: “un inverno così nel suo paese se lo sogna”. Lui sorrise e rispose: “pois”, ma poi aggiunse che certi giorni avrebbe preferito centomila volte il freddo secco ucraino a -30°C piuttosto che quello umido di Lisbona a +15°C. Non ho mai avuto la sventura di stare a -30 nemmeno per un minuto, ma immagino che l'ucraino avesse qualche ragione.

lunedì 4 maggio 2015

SU E GIÙ IN ASCENSORE


“Il mondo è fatto a scale, c'è chi scende e c'è chi sale, ma io ti auguro di cuore di andare in ascensore”. Alzi la mano chi non si è mai trovato scritto sul diario delle medie questa filastrocca demente che stucchevoli compagni di classe non lesinavano sulla cartoleria altrui. Mi è tornata in mente qualche giorno fa, mentre salivo da rua dos Fanqueiros a rua da Madalena e da lì alla Costa do Castelo. Come? In ascensore.

mercoledì 25 marzo 2015

LA CITTÀ DEI SETTE COLLI


Sette come le virtù e i peccati capitali, sette come i nani di Biancaneve e le spose per i fratelli, sette come le piaghe d'Egitto, i dolori di Maria e i sette i sigilli, sette come i sacramenti cattolici, le arti classiche e i giorni della settimana, sette come le Pleiadi, le vite del gatto e le sette meraviglie del mondo, sette come i veli della torta, i re di Roma e i sette colli di...

sabato 7 marzo 2015

A SPASSO CON I NARRANTI ERRANTI


Qualche giorno fa, se hai seguito la pagina Facebook di Lisbon storie, avrai saputo della gita fatta con un bel gruppo di persone e magari hai anche partecipato a mia insaputa. Una gita in cui ciascuno dei partecipanti ha fatto perdere le tracce di sé per poi farle ritrovare in un resoconto di 400 caratteri. C'è chi ha visto la Rivoluzione dei Garofani, chi le bettole del fado vadio, chi gli auto da fé, chi il Tago, chi il cielo azzurro, chi tante altre cose. Hanno errato per Lisbona a modo loro e poi ce l'hanno narrata. Sì, sono loro: i Narranti Erranti.

mercoledì 25 febbraio 2015

IL MONDO DI MARTIM


Brasiliano: presente. Cinese: presente. Belga: presente. Italiano: presente. Peruviano: presente. No, non mi riferisco ai turisti, mi riferisco ai piatti. Perché un bel melting pot di pietanze (ma anche di persone, claro) lo trovi qui, nel cuore pulsante della città, nella piazza più cosmopolita di Lisboa: praça Martim Moniz.

martedì 23 dicembre 2014

IL GALLO DEL PORTOGALLO



Una volta, commentando su Facebook un post di un mio ex collega che motteggiava sull'immagine di un gallo ritratto sulla copertina di una guida del Portogallo, feci notare che l'accostamento tra il suddetto pennuto e la suddetta nazione non è così ovvio, cioè che il Portogallo non si chiama così per via del gallo. Qualche demente fece un commento da demente (“Ah sì? E allora perché si chiamerebbe Portogallo?”).

mercoledì 3 dicembre 2014

TUTTI IN GABBIA!



Tempo fa, sulla metro, la mia innata tendenza a sbirciare i libri delle persone sedute accanto a me mi fece cadere l'occhio su un testo noiosissimo, presumibilmente un manuale di tecnica delle costruzioni. Ciononostante la mia attenzione fu risucchiata da un'immagine familiare e dalle seguenti parole che già avevo sentito ma a cui non avevo mai prestato la dovuta attenzione: gaiola pombalina.

giovedì 20 novembre 2014

CHI DICE DONNA DICE...


Mi ha sempre perplesso l'asimmetria delle scritte sulle porte delle toilette dei ristoranti: da una parte homens mentre, laddove mi aspetterei mulheres, ho sempre letto un cerimonioso senhoras. Perché questa differenza di trattamento? Forse che noi uomini non meritiamo la stessa deferenza quando andiamo a fare pipì? No, è che quando ti rivolgi a una signora c'è un'etichetta labirintica da seguire. Insomma, dici donna e dici...

lunedì 10 novembre 2014

UN'EX DISCARICA DA ESPOSIZIONE

Fonte: qui

Corruzione, mazzette e infiltrazioni mafiose: negli ultimi tempi, quando si parla dell'Expo di Milano, a noi italiani vengono in mente questi concetti. Sicuramente non gli stessi che venivano in mente ai portoghesi in prossimità dell'Expo di Lisbona del 1998. Allora si citavano sviluppo, ricchezza e crescita. Retorica? Forse, ma un fondo di verità c'era. A testimoniarne l'esistenza e a suggellare il successo di quell'operazione c'è ancora oggi un intero quartiere.

mercoledì 29 ottobre 2014

QUEL CHE RESTA DEI CINEMA


C'è un piccolo patrimonio in città che passa quasi inosservato, nascosto in edifici ora fatiscenti ora tirati a lucido, scrigni di immagini che nessuno vede più ma che ha forgiato l'immaginario di generazioni di lisboetas. Pensa a vecchie panche di legno, a saloni ampi e bui, a un telo ormai lurido e lacero: la proiezione ha inizio. Il titolo del film è: i vecchi cinema più belli di Lisbona.