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martedì 1 aprile 2025

The Electric State: il racconto illustrato di Simon Stålenhag e il film Netflix, e già che ci siamo pure il videogioco

The Electric state, di Simon Stålenhag (2018) recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Si fa un gran parlare (male, per lo più) del film Netflix The Electric State, noto più che altro per la cifra folle che è costato. Giusto per dare qualcosa in più alla mia opinione rispetto a quella degli altri, ho deciso di leggermi prima il fumetto (che in realtà non è un fumetto) e parlarvene qui.
Quindi:

The Electric state, di Simon Stålenhag (2018)

Simon Stålenhag è un artista svedese, specializzato in arte digitale di genere retro-futuristico. In particolare il suo soggetto preferito sono edifici o macchinari in rovina in mezzo alla campagna, che danno un'idea di malinconia e di un mondo che è andato in una direzione diversa. Si tratta né più e né meno che di arte ucronica, che immagina un passato in cui la tecnologia si è evoluta più in fretta rispetto a quello che è successo nel nostro mondo, e in cui però a un certo punto tutto è collassato. Molte delle sue illustrazioni sono state pubblicate in raccolte, alcune unite solo da una certa continuità tematica, altre raccontano proprio una storia, per quanto vaga e senza parole. Almeno credo, in realtà non ho mai preso in mano una sua raccolta a parte The electric state, quindi non so dire se anche le altre avevano una storia scritta ad accompagnarle, ma da quel che ho capito per lo più no, erano solo raccolte di illustrazioni che in qualche caso, viste in sequenza, davano l'idea di una trama. Da una di queste raccolte di illustrazioni digitali, Tales From The Loop, è stata tratta l'omonima serie televisiva, che incorpora anche elementi dal gioco da tavolo tratto dallo stesso libro. Non l'ho vista.

Sul sito di Simon Stålenhag potete trovare una gran quantità di illustrazioni, comprese tutte o quasi quelle di The Electric State, senza però la storia che le accompagna. Vi metto qui una manciata di sue illustrazioni scelte a caso prese proprio da quel sito.

martedì 26 settembre 2023

Dampyr, il film

dampyr film recensione
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Chi segue questo blog ha già letto dei "post temporali" che provengono dal passato, visto che spesso scrivo e poi lascio ad aleggiare tra le bozze gli articoli per mesi se non per anni. 
Questo è uno di quei casi particolari in cui metà dell'articolo è stato scritto nel passato e metà nel presente. Ecco a voi la parte scritta qualche mese fa:

***

Scrivo la prima parte di questo articolo PRIMA di vedere il film. Al momento in cui scrivo il primo film del "Bonelli Cinematic Universe" è nelle sale, ma il mio mal di schiena mi impedisce di rimanere seduto a lungo quindi per un po' il cinema per me è off-limits. Voglio comunque buttare giu qualche considerazione, giusto per fissare quello che penso e quello che mi aspetto.

Stiamo parlando di un film tratto da un fumetto di Sergio Bonelli, casa editrice che mi ha praticamente cresciuto da quando ho imparato a leggere. Abbiamo avuto un film di Tex, che non era un granché, e quella cagata pazzesca del film americano di Dylan Dog (più i due film turchi apocrifi su Zagor). Chiaro che ho una notevole curiosità.
Ora si parla addirittura di un "bonelliverso", con progetti per i film su altri personaggi che comunque siano in qualche modo connessi con questo. Non staremo facendo il passo più lungo della gamba? Cosa c'è che vi da tanto fastidio in un film che inizia e finisce? Bisogna per forza fare gli americani? Va beh.

Seguo Dampyr dal primo numero, ma diciamo la verità: i più belli erano i primi, boh, cinquanta, a essere generosi.
I primi Dampyr erano storie spesso "on the road", avventurose, selvagge, un horror d'azione con più di un occhio ai vampiri di John Carpenter, spesso ambientate in zone di guerra. Poi, il nostro dampiro si è seduto. Si è trasferito a Praga sotto l'ala protettrice dell'angelico Camael, si è messo a vendere libri antichi, e si è fatto un sacco di amici.
I difetti dell'attuale Dampyr sono una prolissità che sembra uscita dai numeri più noiosi di Martin Mystere, con buona parte dei volumi occupata da spiegoni enciclopedici su varie tradizioni locali o correnti artistiche, e soprattutto una continuity incasinata che pretende che il lettore si ricordi i rapporti tra decine di personaggi secondari, sia buoni che cattivi. I numeri degli ultimi anni sono praticamente tutti seguiti di storie precedenti o quantomeno contengono ritorni di personaggi vari.
Ma i primi, i primi erano belli, e visto che la storia del film dovrebbe essere quella dei primissimi volumi, potrebbe anche andarci bene.

giovedì 9 dicembre 2021

Gantz, i film tratti dal manga

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Nello scorso articolo abbiamo parlato di Gantz, un manga di notevole successo in Giappone che ha generato una serie anime (ma quella non la si nega a nessuno) che riadatta la prima parte del manga (tranne gli ultimi episodi, che sono originali), tre manga spin off (intitolati Gantz/OsakaGantz:GGantz:E) di cui gli ultimi due con disegnatori diversi (ho letto Gantz:G, ma si tratta solo di altri combattimenti contro alieni con personaggi nuovi, meno interessanti), due light novel anch'esse spin-off (romanzi brevi illustrati, intitolati Gantz/MinusGantz/Exa), un videogioco per PS2 (intitolato Gantz: The Game) che copre anch'esso la prima parte del manga fino ai vampiri, due giochi per cellulari (Gantz/Burst Gantz Mobile Mission) e ben quattro film. O meglio, tre film e mezzo. Proprio di questi parliamo oggi.

GAntz - l'inizio

giovedì 6 febbraio 2020

5 è il numero perfetto, il fumetto e il film di Igort

5 e il numero perfetto film e fumetto recensione
Salve a tutti, È il moro che vi parla!

Al momento in cui scrivo questa prima parte del post non ho ancora visto il film tratto da questa graphic novel del 2002.
A tal proposito, la mia riguardo alla questione "graphic novel" di cui ormai ha già parlato chiunque: con buona pace di Toni Servillo che sputa nel piatto in cui mangia e di Wikipedia che gli dà ragione dando alla graphic novel esattamente lo stesso tipo di definizione (anche se, rispetto all'ultima volta che ho controllato, prima di iniziare a scrivere questo post quindi almeno un mese fa quando ho letto il fumetto, la parte della definizione che sposa il punto di vista di Servillo è stata modificata addolcendone i termini e racchiusa nel tag "senza fonte") nel mio piccolo uso il termine graphic novel solo per indicare quei fumetti che escono in un unico volume autoconclusivo, tendenzialmente in edizione di pregio, slegati da saghe seriali. Per dire, una raccolta in volume di The Killing Joke per me non è una graphic novel, V per Vendetta si. Poi ognuno la pensa un po' come vuole, finché non si offende nessuno...).

venerdì 3 ottobre 2014

The surrogates, recensione (film e fumetti)

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

The surrogates è un fumetto del 2005, con Robert Venditti ai testi e Brett Weldele ai disegni. Credo sia la loro opera più nota.
È una graphic novel di fantascienza, che narra di un futuro non troppo lontano in cui l'invenzione dei surrogati, androidi comandati a distanza, ha sconvolto le abitudini dell'umanità.
Mentre gli "operatori" possono starsene comodamente sdraiati in poltrona con dei ricettori per le onde cerebrali sulle tempie, i surrogati vanno in giro al posto loro. La connessione neurale permette un controllo assoluto sulla macchina, e i sensori dei surrogati trasmettono agli operatori tutte le sensazioni che provano. Si può quindi, ad esempio, provare il gusto di fumare o di usare droghe senza subirne le conseguenze negative, e lavori pesanti possono essere eseguiti anche da chi non ne avrebbe il fisico.
Molte malattie scompaiono dal mondo, visto che pochi escono ancora di casa, così come scompaiono le differenze tra persone sane e portatori di handicap.
Non solo, ma ognuno può scegliere di essere, in pubblico, chiunque voglia. Uomini con surrogati donne, bianchi con surrogati neri, soprattutto persone vecchie e/o brutte con surrogati giovani e belli. 

venerdì 29 agosto 2014

Snowpiercer, fumetto e film

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

La Cosmo, che si occupa di pubblicare in Italia fumetti francesi a prezzo popolare con riduzione di formato e senza colori, approfitta dell'uscita del film per pubblicare il fumetto Le Transperceneige di Jacques Loeb e Jean-Marc Rochette, uscito per la prima volta in Francia nel 1982.

La prima parte di Le Transperceneige, che tradotto suona più o meno come "il perfora neve", intitolata La morte bianca, narra di un treno che corre all'infinito, in un paesaggio coperto eternamente bianco. La follia dell'uomo ha causato una catastrofe globale che ha portato a una nuova era glaciale, e sembra che il treno, che non si ferma mai per evitare il congelamento, sia l'ultimo baluardo dell'umanità.

venerdì 1 agosto 2014

Hercules - il fumetto

Hercules - The Thracian WarsSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ho scritto un mucchio di post su Ercole, come approfondimento in vista dell'uscita del nuovo film tamarro con The Rock. Eccoli qui.

Quello che ho scoperto da poco è che il film in questione è tratto da un fumetto.
Si tratta di due miniserie da cinque numeri, dal titolo Hercules - The Thracian Wars  e Hercules - The Knives of Kush, pubblicate dalla Radical Comics.
L'autore, Steve Moore, dopo aver visto lo script per il film aveva reagito furiosamente, perché pare che non c'entri praticamente niente. I diritti però sono in mano alla Radical Comics, e nel contratto col produttore del film non era previsto né un coinvolgimento né il riconoscimento di royalties per l'autore.
Steve Moore è recentemente scomparso, purtroppo, e il suo buon amico Alan Moore (nessuna parentela) ha chiesto ai fan di boicottare il film, che secondo lui è un insulto al suo amico.
Va beh, sappiamo che comunque Alan Moore non ha mai avuto un buon rapporto con il cinema.
Ma 'sto fumetto com'è?

martedì 17 giugno 2014

Edge of Tomorrow - Senza domani, recensione

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Ricorderete che, a questo link, vi ho parlato del libro e del manga da cui è tratto l'ultimo film con Tommaso Crociera.

Oro ho anche visto il film, quindi non posso esimermi dal dirvi la mia anche su quello.


Forse ricorderete che, nell'articolo prendente, ho accennato al fatto che la storia narrata nel libro è già perfetta per essere trasposta in un film (e questo non è necessariamente un pregio), infatti il film nel complesso è venuto bene.

Non vi racconterò di nuovo la trama, andatevi a rileggere quella di All you need is kill, se ne avete voglia. Ci sono ovvie differenze: è molto meno “giapponese” e più “americano” sia nei temi che nella gestione dei personaggi, e l'azione si svolge in Europa, con gli alleati che sbarcano sulle coste della Francia per liberare il continente in mano al nemico. Non devo dirvi io qual è il riferimento storico.

Come per lo sbarco in Normandia è un massacro, e i soldati alleati muoiono a frotte. Ricordate l'inizio di Salvate il soldato Ryan, no? La differenza è che qui il protagonista deve rivivere lo stesso orrore ogni giorno, all'infinito, raccontato però con ironia da film d'azione

venerdì 30 maggio 2014

Edge of Tomorrow - Libro e fumetto (o All You Need Is Kill che dir si voglia)

Cover della light novel
Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Vi ho fregati, eh? Questa non è la recensione del nuovo film di Tommaso Crociera, mi dispiace. Ma voi sapete che mi piace mettere ogni tanto articoli di approfondimento di queto tipo, parlando delle opere originali che hanno dato vita ai film in uscita.

Il traduttore di Google ci dice che Edge of tomorrow significa "bordo del domani", ma edge può voler dire anche estremità, orlo, ma anche taglio o lama... non saprei bene come tradurlo letteralmente, qualcuno mi venga iun aiuto, comunque in Italia porterà il sottotitolo Senza domani, e non ci pensiamo più.


Il film è però tratto da un libro e e un manga giapponese con un titolo che a sua volta non c'entra una mazza, e cioè All you need is kill (tutto ciò di cui hai bisogno è uccidere). Vediamo un po'.

martedì 1 aprile 2014

Captain America - The Winter Soldier (il film, stavolta!)

Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Forse ricorderete che qualche giorno fa ho recensito il fumetto che porta lo stesso titolo dell'ultimo film Marvel, lo trovate qui!
Dico "che porta lo stesso titolo" perché come trama non c'entra praticamente niente. Ed è un bene, perché quella rappresentata a schermo è senz'altro più interessante.

Non compare il cubo cosmico, sul quale avevo aperto una notevole digressione nel precedente articolo convinto che sarebbe saltato di nuovo fuori, visto che c'era sia nel fumetto che nel primo Captain America: Il primo vendicatore. Se fossi stato attento magari mi sarei ricordato che alla fine di Avengers il cubo (qui chiamato Tesseract) viene riportato ad Asgard. Grazie, Wikipedia.

martedì 25 marzo 2014

Capitan America: Winter Soldier, recensione (del fumetto!)


Salve a tutti, è Il Moro che vi parla!

Spero che non vi siate fatti fregare dal titolo: qui non si parla dell'ultimo film della Casa Delle Idee, ma del fumetto che, a quanto pare, ne è la principale fonte d'ispirazione.

Ovviamente è presumibile che in questo articolo troviate degli SPOILER involontari sul film.

Il soldato d'inverno è una miniserie uscita originariamente nel 2006, per opera di Ed Bruebaker ai testi, Steve Eoting ai disegni e Frank D'Armata ai colori.

Ora, chi è Bucky?
A parte che ha un nome da cane, si tratta del "Robin" di Capitan America. C'è stato un periodo durante la golden age in cui tutti i supereroi o quasi dovevano avere una spalla, e quella del Cap è stata, appunto, Bucky.

sabato 21 dicembre 2013

Old Boy vs. Oldboy

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/thumb/d/dc/Oldboymanga.jpg/200px-Oldboymanga.jpgSalve a tutti, è Il Moro che vi parla!

In occasione dell'uscita del nuovo film di Spike Lee, mi sembra giusto tornare sulle opere da cui è tratto, così macino un po' di visite anche se il film non l'ho visto. :-p

Qui oggi apriamo quindi una parentesi su Old Boy, manga giapponese, e Oldboy, film sudcoreano (ma sul fatto che il titolo del film si scriva tutto attaccato ho trovato pareri contrastanti, secondo Imdb il titolo originale dovrebbe essere Ouldeboi).

La storia del manga è questa: un uomo viene rinchiuso per dieci anni in una prigione privata, senza che nessuno gliene spieghi il motivo. Sempre senza spiegazioni, viene improvvisamente liberato nel bel mezzo di Tokyo.
Nuovamente libero in un mondo che per dieci anni ha conosciuto solo grazie alla televisione che aveva in cella, il protagonista Goto cerca di ritrovare alcuni contatti con il suo passato e con il mondo stesso, mentre il suo rapitore continua a muovere le pedine del gioco malato in cui l'ha coinvolto. Goto troverà vecchi e nuovi amici, mentre il suo misterioso nemico disseminerà la sua strada di indizi, per costringere Goto a ricordare l'evento che ha scatenato la sua furia vendicativa.

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