Credere Quotes

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H.L. Balcomb
“Regardless the destination, all roads lead home.”
H.L. Balcomb, Credere

“He was humbled by her infinite love toward him - it shone through even in his afterlife.”
H. L. Balcomb

Enrico Galiano
“Il successo non è camminare sul tappeto rosso e avere i paparazzi sempre al collo, il successo è un participio passato, è un verbo che semplicemente le dice: è successo! Qualcosa è successo. È possibile! È la dimostrazione che è possibile far succedere le cose, far andare la vita dove vuoi tu. È successo può essere anche solo riuscire a coltivare un bell'orto, o dipingere la casa del colore che vuoi tu, o riuscire a girare l'Europa a piedi. Il successo è solo e soltanto far succedere le cose. Lei si prepari, perché si vede benissimo che ne farà succedere tante.”
Enrico Galiano, Eppure cadiamo felici

“E' indubitabile che credere in Dio sia un grande e piacevole conforto, il problema sta nel vivere il quotidiano, dove Dio sembra non esserci o almeno si nasconde molto bene...”
Francesco Camagna

Carlos Ruiz Zafón
“Nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso.”
Carlos Ruiz Zafón

H.L. Balcomb
“A Hero: A Moment When You’re Bigger Than Yourself.”
H.L. Balcomb, Credere

Enrico Galiano
“Gioia Spada per la prima volta in vita sua scopre che non riconoscersi, a volte, può essere molto bello.”
Enrico Galiano, Eppure cadiamo felici

Italo Calvino
“D'altro canto, c'era sempre la morale che bisogna continuare a fare quanto si può, giorno per giorno; nella politica come in tutto il resto della vita, per chi non è un balordo, contano quei due principî lì: non farsi mai troppe illusioni e non smettere di credere che ogni cosa che fai potrà servire.”
Italo Calvino, La giornata d'uno scrutatore

Ennio Flaiano
“Forse la nostra salvezza è nel non credere che la perfezione esista, o semplicemente nel trovarla noiosa.”
Ennio Flaiano, Diario degli errori

Simona Sparaco
“Puoi censurare gli affetti, ma i sogni no. I sogni vanno fino in fondo.”
Simona Sparaco, Se chiudo gli occhi

Lorenzo Marone
“Adoriamo sentirci vittime, e siamo tutti, chi piú chi meno, un tantino paranoici, esseri incapaci di discernere la realtà dalla finzione, di pensare con la nostra testa, seguiamo il pensiero comune o quello alternativo, ci affidiamo a chi dice le cose nel modo giusto, a chi dimostra di crederci fino in fondo, a tutti i costi. Non è quel che si dice, ma come lo si dice. I fanatici sono piú motivanti, hanno maggiore capacità di coinvolgere rispetto a chi accetta senza storie una verità acclarata. [...]
Ci piace il segreto, siamo attirati dagli scandali, amiamo il pettegolezzo, i complotti ci affascinano. E crediamo all’impensabile pur di non credere e basta.
È la fiducia nel prossimo che ci manca, altro che.”
Lorenzo Marone, Inventario di un cuore in allarme

Italo Svevo
“Per me i miracoli esistono e non esistono. Non bisogna complicarli con troppe storie. Bisogna crederci o non crederci ed in ambedue i casi le cose sono molto semplici.”
Italo Svevo, La coscienza di Zeno / Senilità

Antonia Pozzi
“Perché non per astratto ragionamento, ma per un’esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita, per una adesione innata, irrevocabile, del più profondo essere, io credo, Tullio, alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l’anima e bere con quelli l’anima delle cose e le povere cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore. Perché per me Dio è e non può essere altro che un Infinito, il quale, per essere perennemente vivo e quindi più Infinito, si concreta incessantemente entro forme determinate che ad ogni attimo si spezzano per l’urgere del fluire divino e ad ogni attimo si riplasmano per esprimere e concretare quella Vita che, inespressa, si annienterebbe. Ora Lei vede che un Dio così non si può né chiamare né pregare né porre lungi da noi per adorarLo; Lo si può soltanto vivere nel profondo, poi che è Lui l’occhio che ci fa vedere, la voce che ci fa cantare, l’amore, ed il dolore che ci fa insonni. E questa nostra vita irrimediabile, questo nostro cammino fatale, in cui ad ogni istante noi realizziamo, noi creiamo, per così dire, Dio nel nostro cuore, altro non può essere che l’attesa del gran giorno in cui l’involucro si spezzerà e la scintilla divina balzerà nuovamente in seno alla grande Fiamma. Ora, di questo Dio che non si lascia staccare dalla vita, dove possiamo avere più immediato il senso che nei momenti in cui più la lotta si acuisce tra lo spirito e le forme che inceppano il suo fluire? E non è la poesia uno di questi momenti? L’estasiata gioia del sogno non si sconta forse nel bisogno e nella fatica di gettare quel sogno in parole? e un po’ dell’assolutezza divina non riluce forse nell’atto di quella fatica? Io credo che il nostro compito, mentre attendiamo di tornare a Dio, sia proprio questo: di scoprire quanto più possiamo Dio in questa vita, di crearLo, di farLo balzare lucendo dall’urto delle nostre anime con le cose (poesia e dolore), dal contatto delle nostre anime fra di loro (carità e fraternità). Per questo, Tullio, a me è sacra la poesia; per questo mi sono sacre le rinunce che mi hanno tolto tanta parte della giovinezza, per questo mi sono sacre le anime ch’io sento, di là dalla veste terrena, in comunione con la mia anima.”
Antonia Pozzi, L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti