Sangue Quotes
Quotes tagged as "sangue"
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“Lui avrebbe voluto chiederle che rumore fa un cuore quando si rompe per la gioia, quando è sufficiente la vista di qualcuno per riempirti come né il cibo, né il sangue, né l'aria potranno mai fare; quando ti senti come se fossi nato per vivere un momento preciso e quel momento, per qualche ragione particolare, era proprio quello.”
― Shutter Island
― Shutter Island
“Il sangue si lava, non è quello il problema.
Il problema sono le cicatrici, che rimangono e a distanza di anni ti ricordano chi sei e chi avresti potuto essere, e per questo fanno un male pazzesco.”
― Quella vita che ci manca
Il problema sono le cicatrici, che rimangono e a distanza di anni ti ricordano chi sei e chi avresti potuto essere, e per questo fanno un male pazzesco.”
― Quella vita che ci manca
“Em poucos minutos chegaram os socorristas ao seu destino, souberam-no quando ainda nem tinham tocado nos corpos, o sangue por cima do qual se iam arrastando era como um mensageiro que lhes tivesse vindo dizer Eu era a vida, atrás de mim já não há nada.”
― Blindness
― Blindness
“Mi accorgevo del corpo, del suo interno, accanto a lei: del battito del sangue a fior di polso, del rumore dell'aria nel naso, del traffico della macchina cuorepolmoni. Accanto al suo corpo esploravo il mio, calato nell'interno, sbatacchiato come il secchio nel pozzo.”
― I pesci non chiudono gli occhi
― I pesci non chiudono gli occhi
“Quando uma camionete vermelha me atropelou o pé meu corpo gritou uma dor capaz de paralisar o tempo aglutinando-o em coágulos de sangue.”
― Caro Jovem Adulto
― Caro Jovem Adulto
“Ao se desiludir com o amor se frui a verdade no sangue derramado, no rosto ensopado por lágrimas; e depois? Resta apenas enlouquecer.”
― Caro Jovem Adulto
― Caro Jovem Adulto
“Ao andar cada passo espremia para sobre o tapete uma poça de sangue quase faminta o suficiente para abocanhar pé e calçado.”
― Asfixia
― Asfixia
“Passando pelas galerias do esgoto de cabeça pra baixo, de trás pra frente, ao contrário, ao inverso, mas não; ao avesso, a entidade improcessável só podia ser convertida em enlouqueço, esqueço de mim e abandono a realidade do plausível, cordões umbilicais balançavam do teto e ao tocá-los agarraram a pobre criatura que me prometia dores incomensuráveis, drenando-a até restar apenas um saco seco de pele esturricada já sem sangue e com os órgãos semi-digeridos e já succionados para sabe demônios quais outros horrores ainda maiores.”
― Asfixia
― Asfixia
“Sangue se paga com sangue. Fogo se paga com fogo. A coragem é o único caminho. O medo o único pecado. Levante-se e lute, seu desgraçado.”
― O Teatro da Ira
― O Teatro da Ira
“«Beth» bisbigliò. «Torna da me.» Ripeté l'operazione cercando di farle bere il suo sangue. «Non morire, maledizione!» Le candele guizzarono nella stanza. «Io ti amo, accidenti a te! Accidentaccio a te, non arrenderti!»”
― Black Dagger Brotherhood Collection
― Black Dagger Brotherhood Collection
“Dizem que o diabo só existe no quê, no inferno, mas para mim, Nicolau Pedro Nkanga, no meu nome de batismo, mais conhecido por kota Lau, na minha palavra de honra, juro com sangue de Cristo!, eu, Nicolau Pedro Nkanga, arrepito, vi nos meus olhos o diabo era mesmo pessoa nesta terra, com diabices dele, a me fazer as caretas, assim, as truquices dele, no quê, sacana, filho da mãe dele que lhe pariu e do pai dele também, o mau malvado do diabo. Um dia até que o gajo me apareceu mesmo no sonho, queria me matar, me puxar para ir com ele no inferno dele, veja sô!, o Senhor Santo Deus é que nos chama ou é o diabo que nos empurra só no buraco?!”
―
―
“L'immagine di Dracula è particolarmente calzante per la trasfusione di sangue. Sono su un letto di ospedale, riempito goccia a goccia del sangue di un altro. Avrei preferito filarmela durante la notte, dopo aver dissanguato tre infermiere, ma il vampirismo ha perso fascino da quando è stato legalizzato.”
― La lunga notte del dottor Galvan
― La lunga notte del dottor Galvan
“Eram mariposas sedentas por sangue, mas podiam se passar por borboletas coloridas quando desejavam”
― Escrita Maldita
― Escrita Maldita
“Io insegno l'uso del bastone a ogni ragazza che vuole imparare, perché in questo mondo ci saranno sempre uomini pronti a farvi del male.”
― Children of Blood and Bone
― Children of Blood and Bone
“Il legame che unisce la tua vera famiglia non è quello del sangue, ma quello del rispetto e della gioia per le reciproche vite. Di rado gli appartenenti ad una famiglia crescono sotto lo stesso tetto.”
― Illusions: The Adventures of a Reluctant Messiah
― Illusions: The Adventures of a Reluctant Messiah
“Cristiano anni fa mi ha raccontato una storia sul nostro lago: sorgeva, in passato, al centro una città di nome Sabazia, era una
città florida, il commercio era fiorente, l’agricoltura nelle terre limitrofe non vedeva siccità o pericoli, c’era abbondanza al mercato, lungo le vie, ma la sua gente era contrita, velenosa, acre, non c’era nessuno che possedesse qualità. Così la città e i suoi abitanti vennero puniti da Dio che decise di far piovere molta acqua sulle case, sulle mura, nei cortili, sui panni stesi ai fili e sulle aie dove
venivano governati i maiali, sopra alle stalle dei cavalli, l’acqua scese e scese, tanto da portare una inondazione che coprì Sabazia. Solo una fanciulla si salvò perché un giovane misterioso le consigliò di correre via con lui.
La ragazza chiese perdono a Dio e si rifugiò in una chiesa, lontana dal paese, lì dichiarò che sarebbe per sempre stata lodevole, santa.
Guardo il lago, è tornato cupo ai miei occhi, immobile, non emette alcun suono, sembra moribondo, caduto in un sonno insalubre.
[...]
Mi è chiaro, solo ora con assoluta certezza, che al centro del lago non c’è alcuna città Sabazia, come non c’è un presepe sotto il molo,
come non ci sono fantasmi al Castello Odescalchi o streghe che si aggirano tra le dune di sabbia quando il sole cala, questi paesi
vivono di narrazioni posticce, hanno creato mitologia sui sassi e le pietre vulcaniche, con la loro leggenda volevano esorcizzare i bruti e gli svergognati, punirli, sciacquarne via i peccati, ma le storie non bastano, non raccontano tutte le verità, ed è evidente che non c’è
stata conversione, non è esistita nessuna donna superstite, nessuna donna benedetta; esistono solo le donne di sangue, come me.”
― L'acqua del lago non è mai dolce
città florida, il commercio era fiorente, l’agricoltura nelle terre limitrofe non vedeva siccità o pericoli, c’era abbondanza al mercato, lungo le vie, ma la sua gente era contrita, velenosa, acre, non c’era nessuno che possedesse qualità. Così la città e i suoi abitanti vennero puniti da Dio che decise di far piovere molta acqua sulle case, sulle mura, nei cortili, sui panni stesi ai fili e sulle aie dove
venivano governati i maiali, sopra alle stalle dei cavalli, l’acqua scese e scese, tanto da portare una inondazione che coprì Sabazia. Solo una fanciulla si salvò perché un giovane misterioso le consigliò di correre via con lui.
La ragazza chiese perdono a Dio e si rifugiò in una chiesa, lontana dal paese, lì dichiarò che sarebbe per sempre stata lodevole, santa.
Guardo il lago, è tornato cupo ai miei occhi, immobile, non emette alcun suono, sembra moribondo, caduto in un sonno insalubre.
[...]
Mi è chiaro, solo ora con assoluta certezza, che al centro del lago non c’è alcuna città Sabazia, come non c’è un presepe sotto il molo,
come non ci sono fantasmi al Castello Odescalchi o streghe che si aggirano tra le dune di sabbia quando il sole cala, questi paesi
vivono di narrazioni posticce, hanno creato mitologia sui sassi e le pietre vulcaniche, con la loro leggenda volevano esorcizzare i bruti e gli svergognati, punirli, sciacquarne via i peccati, ma le storie non bastano, non raccontano tutte le verità, ed è evidente che non c’è
stata conversione, non è esistita nessuna donna superstite, nessuna donna benedetta; esistono solo le donne di sangue, come me.”
― L'acqua del lago non è mai dolce
“Perché non per astratto ragionamento, ma per un’esperienza che brucia attraverso tutta la mia vita, per una adesione innata, irrevocabile, del più profondo essere, io credo, Tullio, alla poesia. E vivo della poesia come le vene vivono del sangue. Io so che cosa vuol dire raccogliere negli occhi tutta l’anima e bere con quelli l’anima delle cose e le povere cose, torturate nel loro gigantesco silenzio, sentire mute sorelle al nostro dolore. Perché per me Dio è e non può essere altro che un Infinito, il quale, per essere perennemente vivo e quindi più Infinito, si concreta incessantemente entro forme determinate che ad ogni attimo si spezzano per l’urgere del fluire divino e ad ogni attimo si riplasmano per esprimere e concretare quella Vita che, inespressa, si annienterebbe. Ora Lei vede che un Dio così non si può né chiamare né pregare né porre lungi da noi per adorarLo; Lo si può soltanto vivere nel profondo, poi che è Lui l’occhio che ci fa vedere, la voce che ci fa cantare, l’amore, ed il dolore che ci fa insonni. E questa nostra vita irrimediabile, questo nostro cammino fatale, in cui ad ogni istante noi realizziamo, noi creiamo, per così dire, Dio nel nostro cuore, altro non può essere che l’attesa del gran giorno in cui l’involucro si spezzerà e la scintilla divina balzerà nuovamente in seno alla grande Fiamma. Ora, di questo Dio che non si lascia staccare dalla vita, dove possiamo avere più immediato il senso che nei momenti in cui più la lotta si acuisce tra lo spirito e le forme che inceppano il suo fluire? E non è la poesia uno di questi momenti? L’estasiata gioia del sogno non si sconta forse nel bisogno e nella fatica di gettare quel sogno in parole? e un po’ dell’assolutezza divina non riluce forse nell’atto di quella fatica? Io credo che il nostro compito, mentre attendiamo di tornare a Dio, sia proprio questo: di scoprire quanto più possiamo Dio in questa vita, di crearLo, di farLo balzare lucendo dall’urto delle nostre anime con le cose (poesia e dolore), dal contatto delle nostre anime fra di loro (carità e fraternità). Per questo, Tullio, a me è sacra la poesia; per questo mi sono sacre le rinunce che mi hanno tolto tanta parte della giovinezza, per questo mi sono sacre le anime ch’io sento, di là dalla veste terrena, in comunione con la mia anima.”
― L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti
― L'Antonia. Poesie, lettere e fotografie di Antonia Pozzi scelte e raccontate da Paolo Cognetti
“[...]
Eppure non voglio che sia condanna
alle Tue opere
questo mio salmodiare
sconsolato. Tu sei la sorpresa
orrenda, l'insidia
sempre tesa, onde
non è concesso investigare
cosa maturi
ogni notte
il sangue.
[...]”
― O sensi miei...: Poesie 1948-1988
Eppure non voglio che sia condanna
alle Tue opere
questo mio salmodiare
sconsolato. Tu sei la sorpresa
orrenda, l'insidia
sempre tesa, onde
non è concesso investigare
cosa maturi
ogni notte
il sangue.
[...]”
― O sensi miei...: Poesie 1948-1988
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