Tristezza Quotes

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Vladimir Nabokov
“Mi coprii la faccia con la
mano e piansi le lacrime più cocenti che avessi mai versato. Le sentii serpeggiare tra le dita e giù per il mento, e scottarmi, e mi si chiuse il naso, e non riuscivo a smettere, e poi lei mi toccò il polso.
«Se mi tocchi muoio» dissi. «Sei sicura che non verrai con me? Non c'è speranza che tu venga? Dimmi soltanto questo».
«No» rispose. «No, caro, no».
Non mi aveva mai chiamato caro.”
Vladimir Nabokov, Лолита; Машенька; Защита Лужина

نزار قباني
“Io non posseggo nulla al mondo, tranne i tuoi occhi e la mia tristezza.”
Nizar Qabbani, Le mie poesie più belle (Poiesis Vol. 1)

Hans Tuzzi
“In verità i bambini non sanno, ma percepiscono una realtà più vera della nostra realtà quotidiana. E la percepiscono perché partecipano a quel misterioso altrove dal quale ogni giorno di vita adulta ci allontana.”
Hans Tuzzi, Il Maestro della Testa sfondata

Antonio Dikele Distefano
“Alla fine sorrido perché mi sono rotto il cazzo di spiegare perché sono triste.”
Antonio Dikele Distefano, Bozze. Prima e seconda parte

Salvatore Basile
“La felicità fa paura perché la puoi perdere da un momento all’altro.”
Salvatore Basile, Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

Andrew Sean Greer
“È quasi impossibile rendere il senso della vera tristezza; è una creatura degli abissi che non può mai comparire alla vista.”
Andrew Sean Greer, The Impossible Lives of Greta Wells

Joël Dicker
“«Harry, perché gli scrittori sono persone così sole? Hemingway, Melville... Sono gli uomini più soli del mondo!»
«Non so se siano gli scrittori a essere soli, o se sia la solitudine a spingerli a scrivere...»”
Joël Dicker, La Vérité sur l'Affaire Harry Quebert

Fannie Flagg
“Alla gente non piacciono questi fatti, ma non so che cosa farci. Se qualcuno ti chiede come stai, si aspetta che tu risponda BENE. Non devi dire che la sera prima ti sei addormentata piangendo perché erano due giorni di fila che non parlavi con un'altra persona. Devi dire: BENE.”
Fannie Flagg, Daisy Fay and the Miracle Man

“Ma al mattino erano scomparsi. I sentieri erano deserti. E la brezza, che muoveva la cenere, sembrava rovistare nella tristezza degli uomini.”
Francesco Biamonti, Le parole la notte

“Non c'è più futuro, - pensava, - temo i rimorsi, le cose che fanno finta di andarsene, poi tornano e divorano il cuore. Non ho che queste sere dall'oro al rosa, alla gamma dei grigi, questi preludi a un passaggio più grande.
Non riusciva a vedere fuori, se il cielo era nuvoloso sui pini o fitto di stelle.”
Francesco Biamonti, Le parole la notte

“Non avevano niente da dirsi. Ma qualcosa nel cuore restava del mondo lontano.”
Francesco Biamonti, Le parole la notte

“Dall’autostrada il paesaggio si fece più vasto: promontori che si spingevano al largo, con crinali e ombre.
- Il cielo cambia, si fa notte.
- L’ultima notte sul Mediterraneo.
- Che cos’ha questo mare che gli altri mari non hanno?
- Una luce che se ne stacca sempre con dolcezza. Può essere calmo o in tempesta, la luce è sempre la stessa. Non la incontrerò mai più.
Leonardo rallentò perché Corbières potesse godere della bella veduta. Pensava a un altrove senza luce e senz'ombra.”
Francesco Biamonti, Le parole la notte

Alice Chimera
“Se si avvelena una mela, non si può ignorare che i suoi
semi presto o tardi faranno nascere un raccolto di
veleno e pestilenza.”
Alice Chimera, Infelici e scontenti

Salvatore Basile
“Si arrese, per l'ennesima volta nella sua vita, mentendo e dicendo che andava benissimo, che non sentiva dolore e che non era ferito. Si arrese sperando che Elena andasse via prima possibile. Prima che lui cominciasse a sperare nella possibilità di un ritorno. Perché nessuno ritorna, anche se lo promette. Soprattutto se lo promette.”
Salvatore Basile, Lo strano viaggio di un oggetto smarrito

“Saremmo entrambi meno felici di come vorremmo o potremmo essere.”
Guido Tonini, Non è la luce

Gabriel García Márquez
“Tuttavia, nella impenetrabile solitudine della decrepitezza dispose di una tale chiaroveggenza per esaminare perfino i più insignificanti avvenimenti della famiglia, che per la prima volta vide con chiarezza le verità che le sue occupazioni di altri tempi le avevano impedito di vedere. Verso l'epoca nella quale preparavano l'entrata in seminario di José Arcadio, era già riuscita a fare una ricapitolazione infinitesimale della vita domestica a partire dalla fondazione di Macondo, e a cambiare radicalmente l'opinione che aveva sempre avuto dei suoi discendenti. Si rese conto che il colonnello Aureliano Buendía non aveva perso il suo affetto per la famiglia a causa della durezza della guerra, come lei credeva, ma che in realtà egli non aveva mai voluto bene a nessuno, nemmeno a sua moglie Remedios o alle innumerevoli donne di una notte che erano passate per la sua vita, e tanto meno ai suoi figli. Intuì che egli non aveva fatto tante guerre per idealismo, come tutti credevano, né aveva rinunciato per stanchezza alla vittoria imminente, come tutti credevano, ma che aveva vinto e perso per lo stesso motivo, per pura e peccaminosa superbia. Arrivò alla conclusione che quel figlio, per il quale lei avrebbe dato la vita, era semplicemente un uomo interdetto all'amore.”
Gabriel García Márquez, One Hundred Years of Solitude

Eleonora Fasolino
“«Penso ci siano due motivi per cui un uomo si riduca così bevendo», rispose. «Per dimenticare di essere triste o per ricordarselo sul serio».”
Eleonora Fasolino, Amabile inferno

“È questo che succede alle cose che nessuno ha mai amato, pensai. Sì rompono e nessuno se ne accorge.”
Silvia Celani, Ogni piccola cosa interrotta

Doriana Cantoni
“C'era una strana tristezza nell'aria, succedeva sempre quando un ciclo finiva, negli ultimi istanti il tempo pareva rallentare, per lasciare lo spazio ai rimpianti, ma lei ne aveva ben pochi, piccole faccende che presto si sarebbero risolte da sole.”
Doriana Cantoni, La Signora del bosco

Veronica Vitale
“Lasciate che vi sottovalutino e sorridetegli con tenerezza, come si sorride al matto del paese.”
Veronica Vitale, Inside The Outsider

Alessandro D'Avenia
“[...] si impiegano più muscoli del viso per essere tristi che per sorridere [...]”
Alessandro D'Avenia, L'arte di essere fragili: Come Leopardi può salvarti la vita

“Così egli si tormentava, assillandosi con tali domande e trovandovi perfino una specie di voluttà. Del resto, tutte quelle domande non erano nuove, improvvise, ma vecchie e dolenti. Già da un pezzo avevano cominciato a tormentarlo e a dilaniargli il cuore. Da moltissimo tempo era germinata in lui tutta la tristezza che sentiva adesso, era cresciuta accumulandosi, e negli ultimi tempi era maturata, concentrandosi e assumendo l'aspetto di un orrendo, crudele e fantastico problema, che torturava a fondo il suo cuore e il suo cervello ed esigeva una soluzione.
Adesso, poi, la lettera di sua madre lo aveva colpito come un fulmine. Era evidente che non era più possibile, ormai, torturarsi e soffrire passivamente, accontentandosi solo di riflettere sull'insolubilità dei problemi, ma occorreva assolutamente fare qualcosa, e subito, al più presto. Occorreva ad ogni costo decidersi a far qualcosa, oppure...
«Oppure, rinunciare addirittura alla vita!» esclamò ad un tratto al colmo dell'esaltazione. «Piegarsi docilmente alla sorte così com'è, una volta per tutte, soffocando ogni cosa dentro di sé, rinunciando ad ogni diritto ad agire, a vivere e ad amare!»
«Lo capite, lo capite, egregio signore, cosa significa quando non c'è più un posto dove andare?» gli tornò in mente a un tratto la domanda rivoltagli da Marmelàdov il giorno prima. «Già: perché ogni uomo deve pur avere un posto dove poter andare...»”
Fëdor Dostoevskij, Delitto e castigo

Emily Winfield Martin
“La madre non sorrideva mai. Non dipingeva, non scolpiva, non faceva niente di quello che faceva prima. Si aggirava come una sonnambula, i movimenti e le conversazioni meccanici e distanti. Era più fragile di quanto fosse mai stata, ma avvolta da una pesante cappa di tristezza. E un mantello del genere occupava molto spazio in una casa tanto piccola.”
Emily Winfield Martin, Snow & Rose

Luca Leo Salzano
“Il dolore non svanirà, con il dolore si convive e basta, si impara a farlo. Non è una questione di abitudine, non ci si abitua alla mancanza. Il legame con chi non c’è più non può spezzarsi e non potrebbe essere altrimenti. In fondo, se ciò che lasciamo agli altri non venisse ricordato, che senso avrebbe la vita?”
Luca Leo Salzano, Sogno chi non c'è più: Il libro su come interpretare i sogni capire se stessi e affrontare il lutto

Toshikazu Kawaguchi
“Penso sempre che se la morte di Kumi avesse portato solo tristezza a me e ai miei, allora questa sarebbe stata la sua unica eredità. Ecco perchè voglio condurre una vita che testimoni di un'eredità più bella da parte sua.”
Toshikazu Kawaguchi, Before the Coffee Gets Cold

Matteo Bussola
“Alma si sentiva terribilmente sola, affidò questo suo sentimento a una lettera. "Non ce la faccio più. Non sono mai riuscita a incontrare qualcuno che mi amasse. La vita mi è insopportabile!" e scrisse di seguito tutti i motivi per cui l'esistenza le appariva vuota e ingiusta. Era così sola che, ultimata la lettera, non seppe a chi mandarla. Aprì l'elenco telefonico, scelse un nome e un indirizzo a caso e spedì.
La lettera venne ricevuta da Franco. L'uomo lesse tutto e decise di inviarle una risposta. "Non ce la faccio più nemmeno io" e proseguiva elencando tutte le ragioni per cui riteneva che la vita gli avesse fatto un torto. Alma, attraverso quello scambio, scoprì un'intimità che mai aveva conosciuto, Franco una confidenza che gli era sembrata irrimediabilmente perduta.
Quando Franco morì, ad Alma sembrò di essere ripiombata nella sua vita precedente. Capì presto che sbagliava, perchè l'amore ricevuto illuminava comunque le sue giornate, anche se ora la luce era meno forte. Nei momenti in cui si sentiva particolarmente sola, affidava i suoi pensieri a una lettera. Gliel'aveva consigliato un'amica conosciuta in ospedale. "Scrivigli lo stesso, riuscirai sempre a trovarlo nelle tue parole, è lì che continuerà a vivere".
Non aveva bisogno di spedirle a un indirizzo a caso, ora poteva finalmente custodire il suo dolore nel posto giusto.”
Matteo Bussola

Matteo Bussola
“Le dico che non so se siano discorsi che convincono la gente a scendere dai cornicioni, ma che io alla sua età mi sentivo una merda in un corpo sbagliato e oggi invece mi sento un merda nel corpo giusto, a me pare già un miglioramento.
Io mi sento una merda sbagliata in un corpo sbagliato, dice. Le dico che io adesso sono un'altra, ma il ragazzo che mi schifava prima di schifa anche ora. Allora non c'è speranza, dice lei. Forse no, dico. O forse sì. Ma nessuna di noi due lo scoprirà su un cornicione.”
Matteo Bussola, Il rosmarino non capisce l'inverno

Toshikazu Kawaguchi
“E' tempo che tu faccia ritorno nel futuro..." gli disse con un sorriso dolce.
"No, non voglio."
"Fallo per me, ti prego. Io credo in te. Il dolore più grande per un genitore è non poter salvare il proprio figlio che vuole morire".
Per un genitore, un figlio resta un figlio per sempre. Senza mai aspettarsi nente in cambio, era solo una madre che desiderava la felicità per suo figlio e lo inondava d'amore.
Yukio si era detto: "Se muoio, almeno finirà tutto." Aveva pensato che non avrebbe fatto soffrire Kinuyo perchè tanto lei era già morta. Ma si era sbagliato. Anche dopo la sua morte, lei restava sempre sua madre. "Avrei rattristato mia madre anche da morta".
Quando rinvenne, nel locale c'era solo Kazu.
La luce non era aumentata, eppure ogni cosa su cui posava gli occhi adesso aveva un aspetto più fresco e luminoso. La sua vita di disperazione era diventata una vita di speranza. Il suo modo di pensare si era radicalmente trasformato.
"Non è il mondo ad essere cambiato, sono io...”
Toshikazu Kawaguchi, Before the Coffee Gets Cold / Tales from the Café / Before Your Memory Fades

Barbara Kingsolver
“Voltai la faccia verso il finestrino, così nessuno poteva vedere che mi mettevo a piangere. Era quella, la vita che mi aspettava? Infilarmi dove la gente non mi voleva? Una volta ero qualcuno e poi ero andato a male, come il latte. Il figlio della drogata morta. Un pezzetto marcio della torta americana che tutti avrebbero voluto semplicemente far sparire.”
Barbara Kingsolver, Demon Copperhead

“[…] non facevo niente di niente a parte tormentarmi, e sentire odio, e sentire tristezza, e alternare le due cose conservando dentro di me una sola speranza: forse l'indomani mi sarei svegliato e avrei scoperto che non era vero niente. L'unica soluzione era che fosse tutto un sogno, e quando l'ho compreso ho capito anche che è così il vero dolore: è quando non hai nessuna soluzione, a parte desiderare di tornare a prima di conoscerlo.”
Marzia Sicignano, Dove si nascondono le lacrime

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