Stazione di Londra ai giorni nostri. Hannah sale sul treno per andare in Cornovaglia dalla madre che sta morendo. Uno stato d’animo, dunque, ..too much
Stazione di Londra ai giorni nostri. Hannah sale sul treno per andare in Cornovaglia dalla madre che sta morendo. Uno stato d’animo, dunque, non certo dei migliori anche per mille altre preoccupazione che l’assillano da quando Jack, suo marito, l’ha lasciata per un’altra donna ed ora si ritrova a fare lavori faticosi per mantenere la loro bambina. Sale sul treno al volo e si dirige in seconda classe: uno scompartimento affollato e con l’aria condizionata rotta. Da una porta a vetri intravede la prima classe: uno scompartimento mezzo vuoto e perfettamente climatizzato. Ad un certo punto il suo sguardo si incontra con quello di una donna bella ed elegante. In un attimo quella le fa un cenno di raggiungerla e così la vita di Hannah cambia anche se lei ancora non lo sa. Complice una bottiglia di vino, di lì a poco, le due si saranno scambiate confidenze sui reciproci disastrosi rapporti di coppia e, in men che non si dica, progettano un doppio omicidio..
Ottime le basi che non sono certo originali ma s’ispirano ad un classico della letteratura di genere noi, ossia Sconosciuti in treno di Patricia Highsmith. Ottimo lo scenario socio economico ma i temi affastellati sono veramente troppi.
Hannah è un personaggio con lo spessore di un cartamodello. Una cosiddetta millennian (neologismo coniato appositamente per dipingere tutta una generazione ambivalente: o vincenti con grande spirito imprenditoriale da start up oppure “bamboccioni” che non possono permettersi una casa ecc..) Una laurea nel cassetto, ex marito che da pezzo di merda si è trasformato dopo la nascita della figlia in mostro brutale. Tutto ci sta, per carità. La situazione è purtroppo molto realistica.
Interessante è non solo la denuncia della questione di genere per cui una donna può trovarsi in situazioni terribili quando un uomo decide di essere violento (si decide, basta dire che sono malati, vanno curati, capiti ecc.) ma anche la questione sociale. Quello che trovo interessante in questa storia è il potere assoluto dei soldi:
”Si dice che con i soldi non si compra la felicità, ma questo è il genere di cose che dicono i ricchi per allontanare l’invidia. Dal punto di vista di Hannah, la ragione per cui valeva la pena di avere denaro era esattamente perché ti permetteva di comprare gli ingredienti della felicità, anche se ci sono persone troppo stupide per amalgamarli insieme. Perché fingere che non sia così?”
Le disparità sulle retribuzioni, le molestie nei luoghi di lavoro, gli uomini stalker, le difficoltà di una generazione che non riesce a trovare l’indipendenza per le congiunzioni economiche avverse. Insomma, tutti temi importanti e transnazionali a cui la Craig aggiunge le questioni più british: la Cornovaglia che rappresenta ogni zona periferica lasciata a sé dalla forza accentratrice di Londra ed, ovviamente, la questione della Brexit con tutti gli annessi e connessi.
Insomma, tanta, tanta, roba stipata in una trama che vorrebbe essere noir e finisce (view spoiler)[come un Harmony (hide spoiler)]. La ricetta di Amanda Craig è di quelle fatte senza bilancia ma sì sa che solo i cuochi molto bravi sanno mettere le giuste dosi andando ad occhio.
Due stelle anche se non così terribile ma voglio cercare di essere più equilibrata nelle mie valutazioni....more