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Non si fruga nella polvere (Scrittori tradotti da scrittori)
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Nella contea di Yoknapatawpha
Ho scelto questo Faulkner per evitare i grandi drammi, dato che viene presentato come un'opera atipica, protagonisti un adolescente e una vecchia signora, con una trama gialla.
Il libro è bello e veramente notevole, originale e pervaso dal senso dell'umorismo di chi conosce bene la sua gente e vuole metterla in ridicolo. Intanto, ha uno stile piuttosto impegnativo: a furia di rileggere, credo di averlo letto due volte: i pensieri dell'autore si srotolano all'indietro, barocchi quanto le conversazioni sono asciutte. Tutto si sviluppa attorno a un nero distinto e ben vestito che si mette nei guai perchè si rifiuta di comportarsi come la popolazione bianca si aspetta che si comporti: da nero, umilmente consapevole dei propri limiti cromatici e sociali. Nel Sud degli Stati Uniti, è improprio dire che i neri non siano accettati: sono accettati, basta che stiano al loro posto, ma quale posto? Basta che siano al di sotto dei poveri bianchi, che quindi possono consolarsi del loro essere poveri o falliti o rovinati dal vizio, perchè ci sono i neri, le cui condizioni devono essere peggiori per definizione. Nella contea immaginaria di Yoknapatawpha inciampano un po' tutti in questo equivoco. Il ragazzino protagonista incontra per la prima volta Lucas Beauchamp quando in una gelida mattina d'inverno lo ripesca da un ruscello gelido, lo porta a casa sua, lo fa asciugare, gli offre il suo pranzo. Prima di andar via il ragazzo si toglie di tasca un po' di monete che l'altro, sprezzante, rifiuta. Il ragazzino, ossessionato dalla propria goffaggine, non si dimentica del debito di cortesia e quando l'altro si trova in grave pericolo, va a cercare lo zio avvocato. Uno dei personaggi più belli è quello della vecchia signora decaduta, che invece di sprofondare banalmente nell'alcolismo, si dà all'allevamento e guida un furgone, vecchio anche lui. E' un personaggio molto dignitoso, calmo e sicuro di sé, che tiene a bada un paese stando seduta all'aperto col cesto da cucito. Bella la postfazione di Fernanda Pivano, che spiega il punto di vista di Faulkner, signore del Sud che ha sempre vissuto col personale di servizio nero al quale è molto affezionato e che ha una profonda conoscenza della psicologia umana del Sud degli Stati Uniti.
Ho scelto questo Faulkner per evitare i grandi drammi, dato che viene presentato come un'opera atipica, protagonisti un adolescente e una vecchia signora, con una trama gialla.
Il libro è bello e veramente notevole, originale e pervaso dal senso dell'umorismo di chi conosce bene la sua gente e vuole metterla in ridicolo. Intanto, ha uno stile piuttosto impegnativo: a furia di rileggere, credo di averlo letto due volte: i pensieri dell'autore si srotolano all'indietro, barocchi quanto le conversazioni sono asciutte. Tutto si sviluppa attorno a un nero distinto e ben vestito che si mette nei guai perchè si rifiuta di comportarsi come la popolazione bianca si aspetta che si comporti: da nero, umilmente consapevole dei propri limiti cromatici e sociali. Nel Sud degli Stati Uniti, è improprio dire che i neri non siano accettati: sono accettati, basta che stiano al loro posto, ma quale posto? Basta che siano al di sotto dei poveri bianchi, che quindi possono consolarsi del loro essere poveri o falliti o rovinati dal vizio, perchè ci sono i neri, le cui condizioni devono essere peggiori per definizione. Nella contea immaginaria di Yoknapatawpha inciampano un po' tutti in questo equivoco. Il ragazzino protagonista incontra per la prima volta Lucas Beauchamp quando in una gelida mattina d'inverno lo ripesca da un ruscello gelido, lo porta a casa sua, lo fa asciugare, gli offre il suo pranzo. Prima di andar via il ragazzo si toglie di tasca un po' di monete che l'altro, sprezzante, rifiuta. Il ragazzino, ossessionato dalla propria goffaggine, non si dimentica del debito di cortesia e quando l'altro si trova in grave pericolo, va a cercare lo zio avvocato. Uno dei personaggi più belli è quello della vecchia signora decaduta, che invece di sprofondare banalmente nell'alcolismo, si dà all'allevamento e guida un furgone, vecchio anche lui. E' un personaggio molto dignitoso, calmo e sicuro di sé, che tiene a bada un paese stando seduta all'aperto col cesto da cucito. Bella la postfazione di Fernanda Pivano, che spiega il punto di vista di Faulkner, signore del Sud che ha sempre vissuto col personale di servizio nero al quale è molto affezionato e che ha una profonda conoscenza della psicologia umana del Sud degli Stati Uniti.
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Non si fruga nella polvere.
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Reading Progress
Started Reading
March 1, 2023
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Finished Reading
March 2, 2023
– Shelved
March 2, 2023
– Shelved as:
americani
Comments Showing 1-4 of 4 (4 new)
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Poi arrivi tu con questo commento accattivante e tutti i miei propositi vanno a frasi friggere!
😁