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La scrittrice del mistero
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Per Vani fare la ghostwriter è il lavoro ideale. Non solo perché così può scrivere nel chiuso della sua casa, in compagnia dei libri e lontana dal resto dell'umanità, per la quale non ha grande simpatia. Ma soprattutto perché può sfruttare al meglio il suo dono di capire al volo le persone, di emulare i loro gesti, di anticipare i loro pensieri, di ricreare perfettamente il loro stile di scrittura. Una empatia innata da cui il suo datore di lavoro sa come trarre vantaggio. Lui sa che solo Vani è in grado di mettersi nei panni di uno dei più famosi autori viventi di thriller al mondo. Vani è la migliore tanto che la polizia si è accorta delle sue doti intuitive e le ha chiesto di collaborare. E non con un commissario qualsiasi, bensì Berganza, la copia vivente dei protagonisti di Raymond Chandler. E tra un'indagine e l'altra qualcosa di più profondo li unisce. Il nuovo caso su cui si trovano a lavorare è molto più personale: qualcuno minaccia di morte Riccardo, l'ex fidanzato di Vani. Andare oltre il suo astio per aiutarlo è difficile...
Quarto libro della serie che ha come protagonista la ghostwriter più amata di sempre. Ritroviamo tutti i personaggi dei romanzi precedenti, alcuni dei quali li conosceremo in maniera più approfondita come Lara, la bellissima sorella di Vani. Nei romanzi precedenti avevo sempre avuto la certezza che le due sorelle si sopportassero a malapena, ma in questo ci troviamo di fronte ad una Vani che, seppure cercando di mantenere intatta la sua fama di "sociopatica che odia l'umanità compresa (anzi forse più di tutti) la sua famiglia", è sempre stata dietro la sua svampita sorella, è sempre stata lì pronta ad aiutarla, senza dare troppo nell'occhio, e a cercare di risparmiarle dolore ed umiliazioni. In questo romanzo il legame tra le sorelle viene recuperato e si fortifica. Poi abbiamo Berganza, come non amarlo! Il suo fascino è sempre stato nei suoi silenzi carichi di significato ma qui in più di un'occasione lo vediamo parlare più del solito e non solo con la sua amata Vani ma anche con l'ex di lei, Riccardo Randi, minacciato di morte.
"(Randi) Sa qual è il problema peggiore del crimine? O della violenza, insomma, del male in generale...e le parlo da commissario (...) Il male che giustifica il male. Se qualcuno ti fa del male, ti senti autorizzato a farne anche tu, a quella stessa persona o anche a terze, perché in fondo l'hai già visto fare a qualcun altro e quindi, pensi, non può essere così grave. (...) E succede a tutti i livelli sa. (...) Ma è nelle cose piccole, nel piccolo schifo quotidiano, che il contagio è più implacabile: nel tizio che froda il fisco perché il vicino gli ha detto che lui lo fa e tanto non gli succede niente; nell'impiegato che si prende i meriti dello stagista perché quando era in prova lui anche i suoi supervisori l'hanno umiliato e sfruttato, (...) Mica devono essere per forza delitti di sangue: spesso sono solo minuscole meschinità: Una catena quotidiana di piccoli squallori che con l'esempio reciproco tutti ci autorizziamo a vicenda a compiere (...)"
Insomma Berganza è una "brava persona" e sarà forse la sua vicinanza che rende la nostra Vani un filino meno cinica, un po' più felice. Questa storia d'amore fa bene a Vani tranne che al suo stomaco che si contorce in preda ai crampi tanto più lei è felice. E che anche Vani sia una "brava persona" è chiaro dal suo atteggiamento verso un impaurito Riccardo, vittima di uno stalker, dal suo superare l'astio che ha verso di lui per aiutarlo, dal suo non "ucciderlo" nonostante Riccardo interrompa con una telefonata il primo vero appuntamento tra lei e Berganza.
Tra citazioni letterarie e l'ironia di vani e del commissario il romanzo scorre che è una bellezza. La fine arriva sempre troppo presto (e che fine!) quando leggo un romanzo di Alice Basso e sarà dura aspettare il prossimo.
Impossibile non consigliare la lettura dell'intera serie che ha come protagonista Vani Sarca.
Quarto libro della serie che ha come protagonista la ghostwriter più amata di sempre. Ritroviamo tutti i personaggi dei romanzi precedenti, alcuni dei quali li conosceremo in maniera più approfondita come Lara, la bellissima sorella di Vani. Nei romanzi precedenti avevo sempre avuto la certezza che le due sorelle si sopportassero a malapena, ma in questo ci troviamo di fronte ad una Vani che, seppure cercando di mantenere intatta la sua fama di "sociopatica che odia l'umanità compresa (anzi forse più di tutti) la sua famiglia", è sempre stata dietro la sua svampita sorella, è sempre stata lì pronta ad aiutarla, senza dare troppo nell'occhio, e a cercare di risparmiarle dolore ed umiliazioni. In questo romanzo il legame tra le sorelle viene recuperato e si fortifica. Poi abbiamo Berganza, come non amarlo! Il suo fascino è sempre stato nei suoi silenzi carichi di significato ma qui in più di un'occasione lo vediamo parlare più del solito e non solo con la sua amata Vani ma anche con l'ex di lei, Riccardo Randi, minacciato di morte.
"(Randi) Sa qual è il problema peggiore del crimine? O della violenza, insomma, del male in generale...e le parlo da commissario (...) Il male che giustifica il male. Se qualcuno ti fa del male, ti senti autorizzato a farne anche tu, a quella stessa persona o anche a terze, perché in fondo l'hai già visto fare a qualcun altro e quindi, pensi, non può essere così grave. (...) E succede a tutti i livelli sa. (...) Ma è nelle cose piccole, nel piccolo schifo quotidiano, che il contagio è più implacabile: nel tizio che froda il fisco perché il vicino gli ha detto che lui lo fa e tanto non gli succede niente; nell'impiegato che si prende i meriti dello stagista perché quando era in prova lui anche i suoi supervisori l'hanno umiliato e sfruttato, (...) Mica devono essere per forza delitti di sangue: spesso sono solo minuscole meschinità: Una catena quotidiana di piccoli squallori che con l'esempio reciproco tutti ci autorizziamo a vicenda a compiere (...)"
Insomma Berganza è una "brava persona" e sarà forse la sua vicinanza che rende la nostra Vani un filino meno cinica, un po' più felice. Questa storia d'amore fa bene a Vani tranne che al suo stomaco che si contorce in preda ai crampi tanto più lei è felice. E che anche Vani sia una "brava persona" è chiaro dal suo atteggiamento verso un impaurito Riccardo, vittima di uno stalker, dal suo superare l'astio che ha verso di lui per aiutarlo, dal suo non "ucciderlo" nonostante Riccardo interrompa con una telefonata il primo vero appuntamento tra lei e Berganza.
Tra citazioni letterarie e l'ironia di vani e del commissario il romanzo scorre che è una bellezza. La fine arriva sempre troppo presto (e che fine!) quando leggo un romanzo di Alice Basso e sarà dura aspettare il prossimo.
Impossibile non consigliare la lettura dell'intera serie che ha come protagonista Vani Sarca.
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April 28, 2018
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April 28, 2018
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May 20, 2018
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Chicca
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rated it 4 stars
Jun 11, 2018 06:17AM
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