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martedì 23 ottobre 2018

Excision (2012)

Ad ottobre la Midnight Factory ha distribuito due horror, uno German Angst, di cui parlerò nei prossimi giorni, e l'altro Excision, diretto e sceneggiato nel 2012 dal regista Richard Bates Jr.



Trama: Pauline è un'adolescente bruttina e fuori di testa con due soli pensieri nella testa: perdere la verginità e diventare un abile chirurgo.



Avevo conosciuto un paio d'anni fa Richard Bates Jr. grazie al bellissimo Trash Fire, un film che partiva come una caustica commedia sentimentale per concludersi come un angosciante horror dal finale devastante e che, in virtù di ciò, era risultato come uno dei più interessanti della stagione. Excision assomiglia parecchio a Trash Fire, sia per la struttura che per un paio di temi portanti quali l'oppressione della religione e la difficoltà insita nei rapporti familiari, forse è giusto un po' più grezzo e "manierista", nel senso che il regista adora indulgere nei sogni ad occhi aperti di Pauline, fatti di frattaglie, sangue, gente squartata e glamour a fiumi, in pratica gli unici momenti davvero splatter di quella che, in fin dei conti, prima del colpo di coda finale è una commedia adolescenziale nerissima ma parecchio divertente. E' il personaggio di Pauline in primis, al di là dei suoi sogni angoscianti, ad esserlo, perché la ragazza può essere tranquillamente assimilabile ad una Daria un po' più "lurida" ma dotata della stessa lingua tagliente. Pauline sa cosa diventerà nell'immediato futuro, alla faccia di una madre castrante, di un padre castrato e di una sorellina che, forse perché effettivamente più dolce, forse perché malata, è la pupilla di casa: un chirurgo abilissimo, senza se e senza ma. Per diventarlo, Pauline deve necessariamente liberarsi di tutte le cose inutili che la circondano, mettendo al bando ogni sorta di emotività per raggiungere la freddezza necessaria. Ecco il perché dei suoi tragicomici dialoghi con un Dio che viene riconosciuto come entità superiore ma trattato alla stregua di un uomo d'affari, ecco la necessità di perdere la verginità nemmeno fosse un ingombro, ecco il perché del rifiuto di una femminilità inutile quanto le amicizie, se non per fornire consulti non richiesti ed imbarazzanti che la isolano ancora più dai suoi coetanei. In tutto questo, ovviamente, ci si mettono i genitori. La madre di Pauline è l'esatto opposto della figlia, estremamente legata alle convenzioni e alla religione, pronta a sacrificare la dignità della sua "bambina" pur di integrarla nella società mentre il padre, con l'unico atto coraggioso della sua vita, ha relegato ulteriormente Pauline nel novero degli outsider.


Insomma, leggendo immagino vi sarete fatti l'idea di una commedia adolescenziale, quasi demenziale, ma la verità è che Richard Bates Jr. introduce, qui e là, elementi dolorosi ed inquietanti che non si limitano ai coloratissimi e patinati flash splatter dove AnnaLynne McCord si libera finalmente del make up che la imbruttisce per diventare una sensuale e perversa dea della chirurgia; l'alone della morte, della malattia e del rifiuto incombe costantemente sulla famiglia di Pauline, tra dialoghi di una violenza inaudita (quello in cui la madre di Pauline dichiara, disperata, di non amarla mentre la ragazza ascolta di nascosto e piange in camera sua è struggente a dir poco) e piccoli eventi che stridono con la "normalità" piccolo borghese che viene messa in scena dal regista. Pauline è sicuramente l'elemento più inquietante all'interno del film, col suo aspetto ripugnante e le sue abitudini malsane, ma col senno di poi pare quasi che la ragazza incarni una tumescenza latente, in procinto di esplodere ed inondare col suo marciume (o mondare, ripulendo?) la sua intera famiglia e la solita accozzaglia di teenager arrapati e stupidi, senza arte né parte, adolescenti peraltro dei quali fa pare la stessa Pauline, creatura "mediocre" nonostante la sua diversità. La protagonista non è né un genio né un chirurgo prodigio e la sua testardaggine è condivisibile ma non giustificabile, tanto che spesso Pauline mette solo una gran tristezza. Annalynne McCord si annulla completamente in questo personaggio scomodo, provando un gusto palese ad imbruttirsi pur senza rinunciare a una sorta di sensualità perversa che si evince dagli sguardi predatori che Pauline lancia a ciò che la circonda; per contro, i sogni di cui è protagonista sono il trionfo del trash, del cattivo gusto illuminato da una luce asettica, dove dominano i colori dell'azzurro, del bianco e del rosso, quadri in movimento affascinanti e disgustosi al tempo stesso... che è poi la sensazione che provoca l'intero film, ottimo acquisto "indie" della Midnight Factory. Ho un solo appunto negativo da fare su una pellicola che mi è piaciuta tantissimo: ma quanto diamine sono sprecati McDowell, Ray Wise e John Waters?


Del regista e sceneggiatore Richard Bates Jr. ho già parlato QUI. Roger Bart (Bob), Malcom McDowell (Mr. Cooper) e Ray Wise (Preside Campbell) li trovate invece ai rispettivi link.



AnnaLynne McCord, che interpreta Pauline, era già comparsa in un altro film di Richard Bates Jr, il pregevole Trash Fire, inoltre è stata la ninfetta infoiata Eden Lord di Nip/Tuck; nei panni del prete c'è invece il regista  John Waters, famoso per Pink Flamingos e La signora ammazzatutti. Il film nasce da un corto dello stesso regista (che purtroppo non è compreso all'interno del DVD targato Midnight Factory, comprensivo giusto del libretto curato dalla redazione di Nocturno), con lo stesso titolo, quindi se Excision vi fosse piaciuto recuperatelo e aggiungete Trash Fire e Raw. ENJOY!


mercoledì 12 aprile 2017

Trash Fire (2016)

Un altro film presente nella top 2016 di Lucia, cosa che già di per sé ne giustificava un recupero, per quanto tardivo, era questo Trash Fire, scritto e diretto nel 2016 da Richard Bates Jr.


Trama: Owen ed Isabel sono una coppia in pesante crisi. Quando lei rimane incinta e sceglie di non tenere il bambino, lui cerca di convincerla a desistere promettendo di affrontare le questioni irrisolte con la propria famiglia, composta dalla nonna e dalla sorellina rimasta ustionata nell'incidente che ha reso orfani lei ed Owen...



E' possibile farsi piacere un film che non si riesce a classificare? Assolutamente sì e Trash Fire è un ottimo esempio di questa mia affermazione. L'ultimo film di Richard Bates Jr. è infatti difficilissimo da collocare in un determinato genere. Imdb lo fa rientrare nelle categorie comedy, horror e romance, probabilmente seguendo un ordine alfabetico, ed effettivamente Trash Fire è tutte queste cose. Per la prima parte si può dire che l'aspetto prevalente sia quello romantico, anche se l'aggettivo mal si adatta alla storia tra Owen ed Isabel, presentata allo spettatore proprio quando il sentimento che lega i due è praticamente ormai svanito; lui è letteralmente un "uomo di merda", apatico, cinico e interessato ad Isabel giusto quando gli viene voglia di fare sesso, lei reagisce diventando di rimando sempre più antipatica e disinteressata (per non dire disgustata) di fronte a qualsivoglia interazione "fisica" con Owen. Tra i due, indubbiamente, qualcosina c'è ancora capace di tenerli assieme ma, tra la situazione familiare disastrata di lui e e il fratello bigotto di lei, il futuro non è dei più rosei e la situazione precipita quando lei scopre di essere incinta. Dopo la notizia, lui reagisce in maniera inaudita (giuro che davanti alle cattivissime parole di Owen è quasi venuto da piangere a me) salvo poi pentirsi e rimediare nel modo più grottescamente romantico che abbia mai visto in un film e da qui prende il via la parte horror di Trash Fire, che prevede l'incontro tra Isabel, Owen e la famiglia di lui. Anche qui, parlare di horror è forse improprio. Già prima gli scontri verbali tra i due fidanzati erano pesantemente contaminati da venature comico-grottesche, assai distanti dai "drama" tipici di un film sentimentale, quando poi lo sceneggiatore introduce il personaggio di nonna Violet l'humour nero comincia a farla da padrone e l'inquietudine latente che si percepisce guardando Trash Fire viene sempre mitigata dalla lingua tagliente dell'anziana signora. Il che, ovviamente, non vuol dire che la pellicola di Richard Bates Jr. non tocchi argomenti pesanti e dolorosi che si accumulano deflagrando in un finale spiazzante, disperato e quasi "liberatorio": la sorella di Owen, per esempio, è una giovane donna traumatizzata non solo da un pesante incidente che l'ha lasciata sfigurata ma è soprattutto una ragazza plagiata da concezioni religiose deviate, abbandonata alla mercé di una donna bigotta ed incapace di provare piacere se non davanti ai crudeli castighi scatenati da un Dio che risiede solo nella mente dell'anziana.


Se siete arrivati a leggere fin qui avrete capito che Trash Fire è un film lento, che si prende tutto il tempo di esplorare i personaggi interessandosi più a ciò che li lega e li muove piuttosto che all'aspetto thriller/horror della vicenda; nel passato di Owen e della sorella c'è qualcosa di orribile ma Richard Bates Jr. punta più a mostrarci i risultati di queste vicende oscure piuttosto che a far luce sulle stesse, presentandoci comunque una situazione che non ha vie di uscita se non quelle tragiche e definitive del finale. Anche le suggestioni horror sono pochine, qualche visione spettrale e l'inquietante presenza della giovane Pearl che vaga nottetempo nelle stanze degli ospiti potrebbero non bastare per chi da questo genere di film cerca lo spavento facile, eppure la seconda metà del film è un bellissimo lavoro di suspance nato dalla combinazione tra una regia intelligente e degli attori capaci. Quando Owen, Isabel e nonna Violet sono seduti a tavola, la tensione tra i personaggi è palpabile e non solo a causa delle cattiverie che escono dalla bocca dell'anziana: c'è la presenza celata di Pearl, che si manifesta con la cinepresa che segue il piatto fatto strisciare sul pavimento, ci sono le carrellate sui volti dei vari personaggi, c'è l'impianto teatrale della pellicola, quasi interamente girata e recitata in interni, che già di per sé da un senso di claustrofobia devastante, assai adatto a rappresentare il mondo malato che si cela nelle case della piccola provincia americana. E gli attori, come ho detto, sono molto bravi, tutti costretti ad interpretare personaggi scomodi. Fionnula Flanagan è superba, capace di far ridere lo spettatore un attimo prima con le sue battute al vetriolo per poi inquietarlo con sguardi e gesti che lasciano trasparire la follia di Violet, ma i duetti tra Adrian Grenier ed Angela Trimbur sono insuperabili, talmente caustici e surreali che avrei voluto che la prima parte del film non finisse mai. Alla fine di Trash Fire, lo ammetto, si resta spiazzati, e serve lasciar macerare il cervello almeno fino a metà titoli di coda per riprendersi dallo schiaffone ricevuto a tradimento, poi fino al giorno dopo per rispondere alla domanda "cosa diamine ho visto?". Personalmente, a tale quesito non riesco ancora a rispondere, ma perlomeno so che mi è piaciuto parecchio.


Di Fionnula Flanagan, che interpreta Violet, ho già parlato QUI.

Richard Bates Jr. è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Excision e Suburban Gothic. E' anche produttore.


Adrian Grenier interpreta Owen. Americano, ha partecipato a film come A.I. Intelligenza
artificiale e Il diavolo veste Prada. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 42 anni e due film in uscita.


Angela Trimbur interpreta Isabel. Americana, ha partecipato a film come Halloween II, The Final Girls e a serie quali Hannah Montana. Anche sceneggiatrice, ha 36 anni e cinque film in uscita, tra cui XX.



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