A distanza di solo un anno e un mese - era arrivato a casa nostra il 29 gennaio 2020 alla morte improvvisa di Silvestro - è morto il mio quinto canarino.
Attilio, questo era il suo nome, si è distinto da subito per la sua stravaganza, la sua esagerata vivacità; si è adattato immediatamente al nuovo alloggio e da subito ha incominciato a cantare come un matto, tanto che al telefono le persone mi dicevano “ma quanto canta?”. Poi, come tutti i canarini, a primavera inoltrata è andato in muta.
I mesi passano ma Attilio sembra non uscire più dalla muta: c’è qualcosa che non va, me ne accorgo, e così telefonate alla veterinaria, che mi consiglia vitamine, andirivieni in negozio dove l’ho acquistato, che mi consigliano semini speciali, ma nulla di tutto questo sembra funzionare. Documentandomi un po’ leggo che molti canarini non superano la muta e che basta davvero un niente perché si ammalino. Lui nel frattempo continua la sua vita normale, l’unico segno non canta più, nemmeno se sollecitato dall’ascolto di canzoni, mai successo con nessuno dei precedenti canarini. Ritelefonate alla veterinaria, parlo con un’altra veterinaria e tutti mi dicono che può succedere, di non preoccuparmi, che tutto passerà, finché... finché un pomeriggio di novembre Attilio rimane a testa in giù nella sua mangiatoia senza riuscire a risollevarsi. Da quel momento noto che non riesce più a rimanere in equilibrio, gli “esperti” mi dicono che potrebbe essere un problema neurologico e non c’è molto da fare, nonostante questo, però, fino a venerdì ha vissuto una vita, seppur limitata, normale, ma sabato è peggiorato e durante la notte è morto.
Addio Attilio, grazie per tutte le giornate trascorse insieme, se anche la tua vita è stata brevissima, sono felice di averti avuto con noi, sono felice di sapere che fino alla fine dei tuoi giorni sei stato coccolato e accudito con tanto amore. Salutami tutti.
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| Venerdì 26 febbraio 2021. Attilio addormentato |
sinforosa castoro