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Visualizzazione post con etichetta Cuccioli di casa. Mostra tutti i post
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sabato 17 aprile 2021

Gli animali mi trovano

Ieri, durante una biciclettata all'aria aperta, ho trovato una tartaruga, era sul ciglio di una strada e se nessuno si fosse accorto di lei probabilmente sarebbe finita sotto un'automobile. Il carapace ancora tutto sporco di terra, forse era appena uscita dal letargo, non lo so, forse qualcuno l'ha abbandonata o è scappata da qualche villa, anche se mi sembra improbabile, fatto sta che l'ho percepita come un dono grande. L'ho raccolta e portata a casa. Ora è collocata nel giardino di una persona che l'ha accolta a braccia aperte. Ne riparleremo. Ciao Bella Tartarina, buona e lunga vita. 

sinforosa castoro

domenica 28 febbraio 2021

È morto Attilio

A distanza di solo un anno e un mese - era arrivato a casa nostra il 29 gennaio 2020 alla morte improvvisa di Silvestro - è morto il mio quinto canarino. 
Attilio, questo era il suo nome, si è distinto da subito per la sua stravaganza, la sua esagerata vivacità; si è adattato immediatamente al nuovo alloggio e da subito ha incominciato a cantare come un matto, tanto che al telefono le persone mi dicevano “ma quanto canta?”. Poi, come tutti i canarini, a primavera inoltrata è andato in muta. 
I mesi passano ma Attilio sembra non uscire più dalla muta: c’è qualcosa che non va, me ne accorgo, e così telefonate alla veterinaria, che mi consiglia vitamine, andirivieni in negozio dove l’ho acquistato, che mi consigliano semini speciali, ma nulla di tutto questo sembra funzionare. Documentandomi un po’ leggo che molti canarini non superano la muta e che basta davvero un niente perché si ammalino. Lui nel frattempo continua la sua vita normale, l’unico segno non canta più, nemmeno se sollecitato dall’ascolto di canzoni, mai successo con nessuno dei precedenti canarini. Ritelefonate alla veterinaria, parlo con un’altra veterinaria e tutti mi dicono che può succedere, di non preoccuparmi, che tutto passerà, finché... finché un pomeriggio di novembre Attilio rimane a testa in giù nella sua mangiatoia senza riuscire a risollevarsi. Da quel momento noto che non riesce più a rimanere in equilibrio, gli “esperti” mi dicono che potrebbe essere un problema neurologico e non c’è molto da fare, nonostante questo, però, fino a venerdì ha vissuto una vita, seppur limitata, normale, ma sabato è peggiorato e durante la notte è morto. 
Addio Attilio, grazie per tutte le giornate trascorse insieme, se anche la tua vita è stata brevissima, sono felice di averti avuto con noi, sono felice di sapere che fino alla fine dei tuoi giorni sei stato coccolato e accudito con tanto amore. Salutami tutti. 


Venerdì 26 febbraio 2021. Attilio addormentato

sinforosa castoro


sabato 25 gennaio 2020

È morto Silvestro

Non ce la facevo stare senza, dopo soli tre giorni di assenza, la sua assenza, quella di Giangiorgio, la sera del 31 dicembre 2014 eri già qui, in quella che sarebbe diventata la tua nuova casa.

Il tuo nome non poteva che essere Silvestro e così fu.
Un anno bello e sereno il tuo primo anno con noi, finché l'anellino intorno alla caviglia della zampina destra non  ha incominciato a farti infezione. Una corsa dalla veterinaria, in quella fine agosto 2015.
Anellino tagliato ma anche una piccola ferita sanguinante: «Se passa la notte c'è da sperare».

E la notte passò, nonostante qualche goccina di sangue, la notte passò e giorno dopo giorno la ferita si rimarginò.
Tu, nostro piccolo amico, minuscola creatura che ci hai regalato la tua compagnia per ben cinque anni e quasi un mese.
Tu, allegro, forte, vivace, canterino, come tutti quelli chi ti hanno preceduto.
Ieri solo un pochino d'affanno e stamani, quando ho tolto il lenzuolino dalla gabbia, eri morto, che tristezza e che vuoto hai lasciato.

Addio Silvestro, salutami Anacleto, Neve, Giangiorgio, Cuccioldoro e, mi raccomando, divertitevi insieme, mentre aspettate il nostro arrivo.



Silvestro
31 dicembre 2014 -  25 gennaio 2020

sinforosa castoro

venerdì 15 febbraio 2019

Gli animali vanno in Paradiso

In questi giorni mi sono domandata sovente che fine ultimo spetti al mio micio, che ora riposa sotto una zolla di terra nel giardino di mio fratello. E ho cercato risposte a mio parere autorevoli.

«Sulla questione della sorte dei nostri amici animali, ecco quanto scriveva Luigi Lorenzetti (Presbitero, Teologo, docente di Teologia Morale. 1931 - 2018):
«Sappiamo per fede che anche la creazione sarà trasformata all'avvento definitivo del regno di Dio. Scrive l’apostolo Paolo che "la creazione attende con ansia la manifestazione dei figli di Dio... La creazione stessa sarà un giorno liberata dalla servitù della corruzione... Fino a ora la creazione tutta geme e soffre le doglie del partoRomani 8,19.22.
Un bell'incoraggiamento alla speranza è quello di Papa Paolo VI: "Anche gli animali sono creature di Dio, che nella loro muta sofferenza sono un segno dell’impronta universale del peccato e dell’universale attesa della redenzione".
La realtà futura è annuncio di piena armonia e riconciliazione che riguardano non solo l’uomo e la comunità degli uomini, ma anche il regno animale e l’ambiente naturale. Il compito terreno è quello di realizzare qui e ora una qualche anticipazione di quello che sarà in pienezza nell'ultimo giorno».
Don Antonio Rizzolo 29/03/2018 

Anche San Giovanni Paolo II ebbe a dire, 
"La Sacra Scrittura ci fa quindi capire che Dio è intervenuto per mezzo del suo soffio o spirito per fare dell’uomo un essere animato. Nell'uomo c’è un “alito di vita”, che proviene dal “soffiare” di Dio stesso. Nell'uomo c’è un soffio o spirito che assomiglia al soffio o spirito di Dio.
Quando il Libro della Genesi, al capitolo 2, parla della creazione degli animali (Gen 2, 19), non accenna a una relazione così stretta col soffio di Dio. Dal capitolo precedente sappiamo che l’uomo è stato creato “a immagine e somiglianza di Dio” (Gen 1, 26-27).
4. Altri testi, tuttavia, ammettono che anche gli animali hanno un alito o soffio vitale e che l’hanno ricevuto da Dio. Sotto questo aspetto l’uomo, uscito dalle mani di Dio, appare solidale con tutti gli esseri viventi. Così il Salmo 104 non pone distinzione tra gli uomini e gli animali quando dice, rivolgendosi a Dio creatore: “Tutti da te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno. Tu lo provvedi, essi lo raccolgono” (Sal 104, 27-28). Poi il Salmista aggiunge: “Se togli loro il soffio, muoiono e ritornano nella polvere. Mandi il tuo soffio, sono creati e rinnovati la faccia della terra” (Sal 104, 29-30). L’esistenza delle creature dipende dunque dall'azione del soffio-spirito di Dio, che non solo crea, ma anche conserva e rinnova continuamente la faccia della terra".

E per finire anche Papa Francesco ebbe a dire, 
"3. Nello stesso tempo, la Sacra Scrittura ci insegna che il compimento di questo disegno meraviglioso non può non interessare anche tutto ciò che ci circonda e che è uscito dal pensiero e dal cuore di Dio. L’apostolo Paolo lo afferma in modo esplicito, quando dice che «anche la stessa creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm8,21). Altri testi utilizzano l’immagine del «cielo nuovo» e della «terra nuova» (cfr 2 Pt 3,13; Ap 21,1), nel senso che tutto l’universo sarà rinnovato e verrà liberato una volta per sempre da ogni traccia di male e dalla stessa morte. Quella che si prospetta, come compimento di una trasformazione che in realtà è già in atto a partire dalla morte e risurrezione di Cristo, è quindi una nuova creazione; non dunque un annientamento del cosmo e di tutto ciò che ci circonda, ma un portare ogni cosa alla sua pienezza di essere, di verità, di bellezza. Questo è il disegno che Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, da sempre vuole realizzare e sta realizzando".

Ora, benché forse nella Sacra Scrittura non si trovi che gli animali, come gli esseri umani, abbiano un’anima immortale, dopo le parole dei Santi Papi e dell'odierno Papa, mi rincuora il fatto che, poiché il soffio di Dio è in ogni essere creato e quindi anche negli animali, una volta giunta in quello stato che è il Paradiso potrò rivedere anche loro, i miei piccoli amici animali.

"243. Alla fine ci incontreremo faccia a faccia con l’infinita bellezza di Dio (cfr 1 Cor 13,12) e potremo leggere con gioiosa ammirazione il mistero dell’universo, che parteciperà insieme a noi della pienezza senza fine. Sì, stiamo viaggiando verso il sabato dell’eternità, verso la nuova Gerusalemme, verso la casa comune del cielo. Gesù ci dice: «Ecco, io faccio nuove tutte le cose» (Ap21,5). La vita eterna sarà una meraviglia condivisa, dove ogni creatura, luminosamente trasformata, occuperà il suo posto e avrà qualcosa da offrire ai poveri definitivamente liberati".

mercoledì 30 gennaio 2019

Il mio micio è morto

Questi ultimi giorni sono stati contrassegnati da emozioni molto forti. Il mio micio, dopo quasi vent'anni di vita insieme, è morto e la sua mancanza si fa sentire prepotentemente. Lui era la mia ombra, ed era la sentinella di tutti noi. Attento a ogni cambiamento di umore e situazione. Ha vissuto e sostenuto i momenti belli, brutti, allegri e tristi di questa nostra famiglia in questi ultimi diciannove anni e mezzo e ci ha lasciati orfani di lui. A molti questo scritto potrebbe risultare incomprensibile o addirittura scandaloso, ma a chi ha una “persona a forma di micio o cane” in casa sono certa che, invece, comprenderà la mia, la nostra grande sofferenza e il vuoto incolmabile che ci ha lasciato. Ciao Cucci.

Per chi volesse conoscerlo un po' di più, di come è entrato nella nostra casa il 20 agosto 1999, vi rimando a questi link
Miciomio... non abbandonarmi
Diciannove anni insieme

Altri contenuti nella Rubrica Cuccioli di casa

sinforosa castoro
p.s. scusate se sarò poco presente sui vostri Blog

lunedì 20 agosto 2018

Diciannove anni insieme

Sì, sono passati esattamente diciannove anni da quel venerdì 20 agosto 1999, eri un batuffolino - bianco nero e piccolino - hai vissuto insieme a noi nascite, morti, viaggi, vacanze, diplomi, lauree, amori, attese, delusioni, gioie, dolori, natali, pasque, estati, inverni, primavere, autunni... Insomma, diciannove anni per un micio sono davvero tanti, ma anche per chi micio non è. Diciannove anni è un pezzo importante di vita e tu ne fai parte. Continua, Miciomio, mi raccomando, continua a tenerci d'occhio col tuo istinto innato di osservatore attento, per molti anni ancora.
Per saperne di più:
Come Miciomio è entrato a far parte della famiglia
Il mio micio bianco e nero
Mucifilastrocca


sinforosa castoro

venerdì 17 febbraio 2017

mercoledì 27 aprile 2016

E io aspetto

Oggi, Sinforosa starà fuori casa fino a sera , quella scuola ! E io qui ad aspettarla.  Mhhh!!! Quanta pazienza.



sinforosa castoro

venerdì 9 ottobre 2015

sabato 27 dicembre 2014

È morto Giangiorgio

Stamattina è cominciata un po' male per il mio canarino. Ho visto subito che non era in forma come al solito, sarà per via della neve mi son detta, gli animali sono talmente sensibili a tutto! Nel giro di poche ore, però, tutto è precipitato: respiro affannoso, il capino sotto l'ala, niente cibo o biscottino, insalata o acqua.
Ho chiamato la veterinaria che mi ha detto che c'era poco da fare, non ho fatto in tempo a mettere giù il telefono che lui, Giangiorgio, era già morto. Non mi sembra vero, che tristezza.

Ciao mio piccolo amico canterino, ho parlato tanto di te e del modo in cui sei venuto a  me, i "miei bambini" conoscevano la tua storia e insieme canticchiavamo la Filastrocca a te dedicata.

Grazie Giangiorgio, nella tua breve vita con noi hai donato gioia a questa casa, ora vola là, in compagnia degli angeli tuoi amici.


Giangiorgio
12 novembre 2013 - 27 dicembre 2014

sinforosa castoro

sabato 15 giugno 2013

Muci-Neonato

Non so perché in queste ultime notti è ritornato il Muci-neonato di allora. Era da un anno o giù di lì che non mi svegliava più in piena notte, sì in piena notte. Arriva e incomincia ad attirare l'attenzione grattando la porta, le ante dell'armadio, tirando i cassetti bassi della cassettiera, e, se non sono pronta a intervenire in un battibaleno, tutta la biancheria ben riposta in 'sti cassetti me la ritrovo in terra. Io, con gli occhi chiusi e al buio, incomincio a sgridalo. Lui niente, imperterrito continua, allora accendo la luce della lampada e lo minaccio. Lui mi fissa con quei suoi occhi tondi, grossi e pieni, senza un minimo di timore, anzi, con spavalderia se ne sta lì impalato pronto a ricominciare la protesta. Mi ricorico e spengo la luce, sono le tre e mezza di notte e dalla finestra, un po' aperta, entra quella bella fresca brezza notturna che ti fa sospirare e godere di essere lì nel tuo letto con ancora un po' di ore per dormire. Muci ricomincia, adesso salta sul mobile dove ci sono tutte le foto incorniciate.
«Smettila» gli grido dal letto. Pare che l'abbia capita: il silenzio è ripristinato e regna sovrano, ovunque. Pia illusione. Dopo un po' sento che ricomincia a grattare. Nel buio afferro la prima cosa che mi capita sotto mano e la lancio, così, a vanvera. È la biro che tengo sul comodino accanto al libro, è andata a sbattere contro il cassettone. Accendo la luce. Muci mi guarda e guarda la biro in terra accanto a lui. Dal suo cipiglio intuisco che non mi lascerà in pace finché non mi alzerò. Appena mi vede in piedi, un po' barcollante, in verità, per via del sonno, eccolo strusciarsi contro le mie gambe. Grrr... grrr... grrr. Non smette un attimo di fare le fusa. Mi segue in cucina, gli verso nella ciotola una manciatina di crocchette, fra parentesi ce n'erano già, e, dopo avermi rivolto uno sguardo di gratitudine, incomincia a sgranocchiare. Io ritorno a letto... finalmente. Ma eccolo, di nuovo, alle sei in punto:
«Eh, no! È Sabato. Lasciami dormire. Smettila».
Non so bene cos'è accaduto dopo, so solo che mi sono svegliata alle nove e lui, Muci, era lì a un palmo dal mio naso che mi guardava dritto negli occhi con fare un po' minaccioso.
A proposito, la biancheria del cassetto in basso era riversa sul pavimento.


sinforosa castoro

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