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mercoledì 14 dicembre 2022

Spirited - Magia di Natale (2022)

E' uscito su Apple TV+ un film perfetto per il periodo, ovvero Spirited - Magia di Natale (Spirited), diretto e co-sceneggiato dal regista Sean Anders.


Trama: i fantasmi del Natale Dickensiano si ritrovano a dover redimere il cinico consulente Clint Briggs, che si rivela un osso durissimo soprattutto per Presente, veterano roso da mille dubbi...


Come faccio a scrivere qualcosa di obiettivo su un film che sembra realizzato apposta per me e che, in effetti, ha fatto di tutto per piacermi, riuscendoci? Pur essendo un Grinch della peggior specie, ho sempre adorato Il canto di Natale di Dickens in ogni sua forma e questo Spirited ne è la rilettura in chiave moderna; in più, ho un debole per i musical e, nonostante nutra verso di lui sentimenti molto ambivalenti, quando è in buona ho anche un debole per Will Ferrell, che in questo Spirited dà veramente il bianco. Prendete dunque con le pinze tutto quello che sto scrivendo, compresa la definizione di "Film natalizio del 2022" (considerate che devo ancora guardare Violent Night), e rimanete ancora un po' con me per cercare di capire perché, al di là dei motivi di cui sopra, mi è piaciuto così tanto Spirited. Intanto, ne ho apprezzato la trama. Spirited prende tutti i cliché de Il canto di Natale, rende i personaggi consapevoli di essere protagonisti di una storia già raccontata mille volte, e ci ragiona sopra attraverso l'ottica cinica e moderna di Clint Briggs, media consultant che punta al successo sfruttando i più bassi istinti umani e che, ovviamente, rifiuta di sottomettersi al volere degli spiriti diventando l'ennesimo malvagio convertito. L'atteggiamento strafottente ma non privo di acume di Clint costringe il Fantasma del Natale presente, veterano che da anni potrebbe reincarnarsi ma continua a lavorare per recuperare le anime "prave", a rimettersi completamente in discussione deviando dal classico percorso di redenzione della vittima e anche dal classico rapporto tra fantasmi ed esseri umani, con twist interessanti che, ovviamente, non sto a svelare ma che posano interamente sulla bella alchimia tra Will Ferrell e Ryan Reynolds.


I due attori abbracciano i ruoli che sono loro più congeniali, ovvero quello dell'adorabile babbeo e quello dello stronzetto sboccato, e assieme fanno faville. Il rischio corso da Ferrell è sempre un po' quello di perdersi, a un certo punto, nella smielatezza di un personaggio costretto in improbabili storie d'amore (un punto debole di Euro Vision Song Contest, giusto per nominare una pellicola), ma fortunatamente la presenza di Reynolds, col suo reiterato rifiuto di ruoli e snodi canonici, mantiene salda quell'aura di cinismo che, di fatto, equilibra l'intera opera incarnando il messaggio che il film vuole veicolare, ovvero il rifiuto di una redenzione posticcia valida solo per quel "Christmas Morning Feelin" a favore, invece, di un impegno giornaliero ad essere persone imperfette ma gentili, che ci provano senza essere necessariamente straordinarie o sante, né cambiare dal giorno alla notte. Poi, ovviamente, c'è la parte musical. I compositori Pasek e Paul (già autori di un'opera a tema natalizio con A Christmas Story: The Musical e vincitori di un Oscar per City of Stars) hanno scritto una serie di canzoni che non solo catturano lo spirito irriverente e contemporaneamente festivo dell'opera, ma si adattano perfettamente allo stato d'animo e alla situazione contingente dei personaggi, toccando a volte picchi emozionanti che non sfigurerebbero in musical più "seri". Per la prima volta in anni mi sono ritrovata a ridere di cuore e a continuare a farlo per parecchi minuti grazie alla geniale Good Afternoon, sicuramente la mia canzone preferita, ma tutti gli altri numeri musicali valgono la visione, sono ben realizzati a livello di scenografie e luci (senza contare che spesso sono molto metacinematografici!) e ancor meglio eseguiti da attori e ballerini, forse con l'unica eccezione di Octavia Spencer che, povera stella, era palesemente alla sua prima prova come cantante e lascia trasparire tutte le difficoltà affrontate. Un piccolissimo neo che non inficia assolutamente la visione di Spirited e che, anzi, rende ancora più tenero il suo personaggio, l'unico (assieme allo scazzatissimo Marley di Patrick Page) a non farsi fagocitare dalla verve dei due protagonisti. Augurandovi un Good Afternoon, vi invito quindi a vedere il film il prima possibile, senza perdervi i titoli di coda, che contengono uno splendido numero musicale "scartato"!


Del regista e co-sceneggiatore Sean Anders ho già parlato QUI. Will Ferrell (Presente), Ryan Reynolds (Clint Briggs), Octavia Spencer (Kimberly), Tracy Morgan (voce originale di Futuro), Rose Byrne (Ms. Blansky), P.J.Byrne (Mr. Alteli) e Judi Dench (Judi Dench) li trovate invece ai rispettivi link.

Sunita Mani interpreta Passato. Americana, ha partecipato a film come Si salvi chi può!, Evil Eye, Everything Everywhere All at Once e a serie quali Mr. Robot e GLOW. Anche sceneggiatrice, ha 36 anni e un film in uscita. 


Se Spirited vi fosse piaciuto recuperare S.O.S. Fantasmi, Il Grinch e Elf. ENJOY!

martedì 9 marzo 2021

Il principe cerca figlio (2021)

Presa dal solito dovere di completezza, qualche giorno fa ho recuperato Il principe cerca figlio (Coming 2 America), diretto dal regista Craig Brewer e uscito da poco su Amazon Prime Video.


Trama: Akeem, diventato re di Zamunda, scopre di avere un figlio in America e si incarica di formarlo come suo erede.


La visione de Il principe cerca figlio rischia di essere frustrante a più livelli, soprattutto se siete fan accaniti de Il principe cerca moglie. Personalmente, dirò un'eresia, ma a livello di mero intrattenimento l'ho trovato superiore, non tanto per la trama o la realizzazione ma per una pura questione di ritmo: il film dura meno del predecessore e il personaggio di Lavelle, figlio di Akeem, è più scemo del padre, che ne Il principe cerca moglie passava buona parte del tempo a tirarsela, mentre il giovanotto è spesso clueless e accompagnato da parenti improbabili che vivacizzano ulteriormente la sua presenza a Zamunda. A pelle, nonostante sia scritto su un foglietto di carta velina, Lavelle mi è risultato quindi molto più simpatico di Akeem e, per quanto cartoonesco, il sequel presenta anche una sottotrama "avventurosa" che difettava all'originale, principalmente incentrato sulla commedia amorosa. Qui si ricollegano però tutti i difetti di una sceneggiatura antidiluviana, legata a un umorismo di grana grossa, molto anni '80, che risulta non solo anacronistico ma anche fastidioso e, ancor peggio, che non ha tenuto minimamente conto di un eventuale sviluppo dei protagonisti. Trent'anni sono passati e Akeem, lo stesso Akeem che era partito per l'America a cercare il vero amore, è diventato il re barbogio di un Paese dove hanno ricominciato a lanciare petali di rose ai piedi delle teste coronate e dove le donne contano quanto il due di coppe a briscola, tanto che persino Lisa, ex paladina delle fanciulle indipendenti e lavoratrici, è diventata una regina senza nerbo, dimentica delle sue radici americane e sedotta dai privilegi della nobiltà. In pratica, gli amati protagonisti de Il principe cerca moglie sono diventati (o forse lo sono sempre stati) due paraculi da primato che in trent'anni si sono coronati il loro sogno d'amore e basta, con tanti saluti alla possibilità di fare qualcosa per Zamunda, il che probabilmente era l'unico modo per reiterare tutte le gag del film precedente, "lavatrici reali" comprese.


In tempi di MeToo e con tutta l'attenzione portata al politically correct e alla non mercificazione della donna, la questione "lavatrici reali" è già di cattivo gusto, ma ne Il principe cerca figlio non è nemmeno la cosa più imbarazzante. A parte le figlie minori di Akeem, sono giusto la bella parrucchiera Mirembe e Lisa a non essere minimamente sessualizzate, per il resto c'è un tale trionfo di tette, culi e vajasseria assortita da rimanerci di tolla, soprattutto quando è in primis il personaggio di Meeka, figlia maggiore della coppia reale, peraltro interpretata dalla bellissima Kiki Layne, a sembrare un incrocio tra la Kardashian e Niki Minaj, solo un pelo più vajassa (aggiungo che ad aver fatto scandalo è la millantata imposizione di un personaggio bianco da parte degli studios, personaggio tra l'altro che si vede per 5 minuti e che risulta un omaggio carinissimo ai Dukes); non bastasse tutto ciò, che magari può dare fastidio solo a me, ci sono Eddie Murphy e Arsenio Hall che, nei panni di Akeem e Semmi, sembrano imbalsamati (già meglio quando omaggiano i vecchi personaggi come Clarence, Saul e compagnia, sempre divertenti da vedere), mentre Wesley Snipes come Generale Izzy è semplicemente imbarazzante, poveraccio. Ciò detto, staccando il cervello e tappandosi il naso, una serata spensierata la si passa, ma offrire il fianco alla tristezza e al disagio è proprio un attimo. Speriamo che Murphy non decida di girare il terzo capitolo all'età di 75 anni, come annunciato di recente.


Del regista Craig Brewer ho già parlato QUI. Eddie Murphy (Principe Akeem / Clarence / Saul / Randy Watson), Arsenio Hall (Semmi / Morris / Reverendo Brown / Baba), Leslie Jones (Mary Junson), Wesley Snipes (Generale Izzy), James Earl Jones (Re Jaffe Joffer), John Amos (Cleo McDowell) e Morgan Freeman (se stesso) li trovate invece ai rispettivi link.

Tracy Morgan interpreta zio Reem. Americano, comico del Saturday Night Live, ha partecipato a film come Jay & Silent Bob... fermate Hollywood!, Superhero - Il più dotato tra i supereroi e a serie quali Una famiglia del terzo tipo. Come doppiatore ha lavorato in Boxtrolls - Le scatole magiche e I Simpson. Anche produttore e sceneggiatore, ha 53 anni.  


Onestamente, non conosco per nulla Jermaine Fowler, che interpreta Lavelle, ecco perché non è nemmeno segnato nelle mini filmografie precedenti, mentre Kiki Layne, che interpreta Meeka, era la protagonista di Se la strada potesse parlare e Bella Murphy, come da cognome, è la figlia di Eddie e interpreta quella di mezzo di Akeem, Omma. Innumerevoli, inoltre, le guest star musicali: tra quelle che conosco persino io ci sono John Legend, che canta sui titoli di coda She's your queen e le Salt-n-Pepa. Ciò detto, se Il principe cerca figlio vi fosse piaciuto cercate Il principe cerca moglie e Una poltrona per due. ENJOY! 


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