lunedì 5 maggio 2025

Presi per caso - Delinquenti (CD, 2007)

 

TRACKLIST:

01. Il tempo della prigione
02. La macchina del capo
03.Notizia in breve (La ballata del Forcina)
04. Scacchi ner cielo
05. Fiesta
06. Canapa blues
07. Cristo gospel
08. Scacchi ner cielo - Traccia speciale (voce Francesco Di Giacomo)


MUSICISTI:

Armando Bassani - chitarra elettrica
Claudio Bracci - chitarra acustica
Stefano Bracci - basso elettrico
Salvatore Ferraro - tastiere
Nando Giuseppetti - batteria
D. Sabiu - viola in 1 
Stefano Adami - voce in 2,4
Marco Nasini - voce in 1,2,3,6,7
Giampiero Pellegrini - voce in 2,5
M. A. Rotondi - voce in 1,4

Ospiti
Francesco Di Giacomo - voce in 8
Rodolfo Maltese - tromba in 2 (non accreditato)


Splendido regalo proveniente dagli archivi dell'amico e collaboratore Cimabue al quale va il nostro ringraziamento. Ottimo album, CMB, che non poteva mancare sulla Stratosfera. Il nome del gruppo e il titolo dell'album ci lasciano quanto meno perplessi. Di che si tratta? Ecco che il booklet viene in nostro aiuto: 
" Storie di carcerati, quelli veri, raccontate con ironia e un pizzico di amarezza. Per far sorridere e pensare, conoscere oltrepassando il muro della diffidenza. DELINQUENTI nasce dalla volontà di far incontrare il 'dentro' con il 'fuori' dal carcere: ex detenuti e qualche folle incensurato, affiatati dalla voglia di fare musica, ma anche la stessa band con tutti coloro che hanno permesso che questo disco diventasse realtà. Per costruire qualcosa di positivo e di vero. Sulle ali della musica".


La storia dei Presi per caso inizia molti anni prima la pubblicazione di "Delinquenti", più o meno verso la metà degli anni '90 quando un gruppo di detenuti nel carcere di Rebibbia, a seguito di una intesa con l'allora direttore dell'istituto di pena, iniziarono a tenere alcuni concerti all'interno della struttura limitandoli ai famigliari. Seguirono momenti di collaborazione con vari artisti che tenevano concerti di solidarietà all'interno di Rebibbia, tra cui Claudio Baglioni, Teresa De Sio, 99 Posse, Modena City Ramblers a altri ancora. Va da sé che la formazione mutò di continuo a seguito di scarcerazioni e nuovi arresti. 


Bisognerà attendere il 2004 per vedere il debutto del gruppo nel "mondo dei liberi" con il musical carcerario "Radiobugliolo", scritto e musicato da Salvatore Ferraro, messo in scena per quattro settimane al Teatro Sette e al Teatro Palladium di Roma. Sulla scia del successo ottenuto, incisero il loro primo CD, "Presi per caso", contenente le canzoni dello spettacolo portato in scena. Risale al 2005 il loro secondo musical, "Delinquenti", scritto e musicato anch'esso da Salvatore Ferraro e diretto da Michele La Ginestra e Andrea Martella. I brani dello spettacolo vennero registrati sull'omonimo CD, quello oggi presentato, uscito nel 2007 e autoprodotto.


Queste registrazioni hanno da sempre destato l'interesse dei fans del Banco del Mutuo Soccorso, visto che la traccia 8, versione speciale di "Scacchi ner cielo", è cantata (in romanesco) dal grande Francesco Di Giacomo. Seppur non accreditato, risulta che alle registrazioni era presente Rodolfo Maltese alla tromba (verosimilmente nella traccia 2, "La macchina del capo", uno tra i brani più ironici e divertenti dell'intero album). Dopo la pubblicazione del CD la stampa nazionale e quella specializzata si accorsero del progetto Presi per caso e ne sottolinearono l'unicità, l'originalità e il valore sociale. Il giornalista e critico musicale Gino Castaldo parlò di "testi e musiche decisamente spiazzanti. Si parla sfacciatamente di quello che accade in galera. L'ironia è feroce, senza veli" (La Repubblica, 5 aprile 2006). Non solo, Fabrizio Galassi (su Rockstar del 21 marzo 2007) li definì "I veri Blues Brothers italiani". Non ultimo, dalle pagine del Corriere della Sera (9 febbraio 2007), Paolo Brogi sottolineò come i Presi per caso fossero i degni continuatori della tradizione della canzone della mala che aveva nella Vanoni, nei Gufi, in Jannacci e in Gabriella Ferri i più alti rappresentanti". 


Da lì in poi il successo non abbandonerà più il gruppo. Per una lettura completa della loro biografia, che giunge fino ai giorni nostri, vi rimando alla pagina su wikipedia (qui) molto ricca di dettagli. Non dimenticate di fare una puntatina sulla loro pagina Facebook (qui)
Io mi fermo qui. Vi lascio all'ascolto del disco auspicando di poter leggere qualche vostro commento al riguardo. Grazie ancora a Cimabue per la preziosa collaborazione. 
Alla prossima.


LINK

Post by George & Cimabue

giovedì 1 maggio 2025

Posto Blocco 19 - Motivi di sempre (2014) plus bonus tracks (1981-2011)

 

TRACKLIST:

01. A un passo dal cielo (Suite 1) - 4:06
02. E la musica va - 5:12
03. All'alba del giorno dopo - 6:48
04. Scandendo il tempo - 7:01
05. A un passo dal cielo (Suite 2) - 4:48
Bonus Track
06. L'ultima acqua (master 2014) (voce Bernardo Lanzetti) - 7:20

Extra bonus tracks
07. Scandendo il tempo (versione originale da "Decameron" - 2011)
08. E la musica va (lato A, 45 giri, 1981)
09. Lascia che ancora (lato B, 45 giri, 1981)


FORMAZIONE (2014):

Raimondo Fantuzzi - chitarra, voce
Francesca Campagna - voce
Massimo Casaro - basso
Graziano De Palma - tastiere
Stefano Savi - percussioni
Vittorio Savi - batteria
con
Bernardo Lanzetti - voce (6)
Giancarlo Di Bella - tastiere (6)


FORMAZIONE (1981)

Raimondo Fantuzzi - chitarra, voce
Roberto Zazzi - flauto
Giancarlo Di Bella - tastiere
Franco Coruzzi - basso
Vittorio Savi - batteria


Con i Posto Blocco 19, gruppo purtroppo scarsamente conosciuto nonostante l'indiscusso valore, si riaprono le porte del grande prog, quello con la P maiuscola, quello da noi tanto amato. Iniziamo la loro conoscenza riportando quanto scrive, in modo sintetico ma efficace, l'amico Augusto Croce su Italian Prog (sito o volume che dir si voglia):

"Formato nel 1971 a Collecchio (PR) con il nome iniziale di Collettivo Musicale Collecchiese, questo gruppo è rimasto in attività per molti anni con concerti prevalentemente in Emilia ed una partecipazione al Festival Rock di Pescara del 1979. Inizialmente ispirati dalla PFM, hanno modernizzato il proprio suono con influenze di gruppi americani come Kansas e Styx. All'inizio degli anni '80 il gruppo registrò un album per l'etichetta Bazar, ma solo due brani vennero pubblicati su 45 giri (NDR - qui inseriti tra le bonus tracks). Dopo un graduale passaggio ad uno stile più commerciale, il gruppo si sciolse nel 1983. Dal 2005 il Posto Blocco 19 si è riformato, suonando in vari Festival di Progressive Rock nella zona di Parma con alcuni dei componenti originali. Il gruppo ha realizzato il primo CD della sua lunga carriera nel 2014".




Veniamo al disco in questione, "Motivi di sempre", pubblicato dalla Lizard Records e contenente 6 brani, l'ultimo dei quali indicato come bonus track. Colpisce subito l'artwork, decisamente bello e delicato, realizzato dal pittore Teo Di Palma. Così l'album viene descritto su "Rock Impressions": 

"Sin dalle prime note del brano strumentale apripista Ad un passo dal cielo (Suite1) le carte sono scoperte, pelle d’oca per i prog fans incalliti vecchio stile, mentre la chitarra elettrica se la spassa comunicando con le tastiere, un classico. Segue E la musica va, energia e vintage sotto una buona formula canzone. I giochi si fanno ancora più seri con il brano All’alba del giorno dopo, cantato da Francesca Campagna, con cambi di tempo ed umorali che portano alla mente i lavori di band culto come i Raccomandata Ricevuta Ritorno. Arpeggi aprono Scandendo il tempo, altro brano totale, dove introspezione si alterna a momenti solari ed ariosi. Ad un passo dal cielo (Suite 2) non sfigurerebbe nella discografia delle Orme, anche per l’enfasi della chitarra elettrica. Chiude la bonus track L'ultima acqua, tratta dalla collection del 2010 “The Divine Comedy - Part III – Paradiso”, spettacolo vero assieme a Bernardo Lanzetti al microfono. Quando il progressive italiano gira a questi livelli, si capisce il perché dell’eternità del genere. Un disco che non può assolutamente mancare nella vostra discografia prog degna di questo nome".

cover del 45 giri (1981)

Esaminiamo ora quel poco materiale registrato dai Posto Blocco 19 oltre al CD "Motivi di sempre". Iniziamo dallo storico 45 giri pubblicato nel 1981 dalla Publiart Bazar, Il lato A, E la musica va, è riproposto nel CD con un arrangiamento e una veste completamente nuovi. Questo brano è facilmente reperibile su YT. Il discorso cambia completamente per il lato B, Lascia che ancora, assolutamente introvabile. Noi abbiamo il piacere di proporlo grazie al provvidenziale intervento del nostro anonimo benefattore (ve lo ricordate?), che ringrazio di cuore per la disponibilità. In questo modo possiamo completare la discografia del gruppo. Proseguendo nel tempo, a reunion avvenuta, nel 2010  li ritroviamo nella già menzionata raccolta “The Divine Comedy - Part III – Paradiso” per Musea e la Finlandese Colossus con il brano “Canto IX : L'ultima acqua” cantato da Bernardo Lanzetti. Infine, sempre la Musea Records chiede loro l’anno successivo (2011) anche la partecipazione nell’opera musicale/letteraria “Decameron "Ten Days in 100 Novellas - Part 1", con una nuova composizione dal titolo “Scandendo il tempo”. Anche in questo caso sul CD "Motivi di sempre" è presente una nuova versione che si discosta da quella originale soprattutto per gli interventi vocali. La versione originale del 2011 è qui inclusa tra le extra bonus tracks. 


Ulteriori approfondimenti sulla biografia del gruppo li potete trovare qui, sul sito Donato Ruggiero. Volendo, sul tubo, sono pubblicati parecchi video con brani live di Bernardo Lanzetti accompagnato dai Posto Blocco 19. Con questo è tutto. Buon ascolto, cari amici


LINK

Post by George

martedì 29 aprile 2025

Serie "Just One Record" - Moltogrosso - Ineffabile bellezza (vinile, 1992)

FIRST TIME ON THE WEB 



TRACKLIST:

Lato A
01. Ineffabile bellezza - 4:58
02. Stopping Every Word - 3:49
03. Dio non c'è - 4:58

Lato B
04. Notte rabbiosa - 3:02
05. Il viaggio - 7:21


FORMAZIONE:

Flavio Riedling - chitarra, compositore
Benedetto Caselli - voce
Giorgio Troilo - violino, tastiere
Stefano Travaglini - basso elettrico
Pierpaolo Sita - batteria, percussioni


Grandissimo regalo da parte del nostro ben ritrovato Frank-One. Si tratta di un album, per la precisione un 12" contenente 5 brani, stampato in solo formato vinile dall'etichetta Verbena Pub nel 1992 e assolutamente introvabile sul web. Quindi rientra a pieno titolo nella nostra categoria "First Time On The Web". Un bel colpaccio. Anche sul mercato on line è di difficile reperibilità. Grazie caro amico. Le informazioni su questo quintetto sono praticamente assenti: solo Discogs cita questo vinile, ricordandoci che i Moltogrosso (mi piacerebbe sapere da dove origina questo nome) sono una rock band i cui componenti provengono da San Benedetto del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Al loro attivo hanno solamente questo 12". Tutti i brani sono composti dal chitarrista Flavio Riedling, Il loro sound è caratterizzato da un buon classico rock con alcuni sprazzi prog, forniti dalle tessiture del violino e delle tastiere di Giorgio Troilo, in particolare in "Stopping Every Word" e ne "Il viaggio" (che ci regala anche uno splendido assolo di chitarra). Decisamente una bella prova, ma purtroppo un po' risicata per poter esprimere un giudizio completo. NB - i fruscii sono ovviamente il marchio di autenticità. Buon ascolto.


Post by George - Music by Frank-One

lunedì 28 aprile 2025

Franco Battiato - "Ferro Battuto Tour" live al Castello di Donnafugata (RG), 14.06.2002 - RE-POS & RE-LOAD (post originale 7 giugno 2017)


TRACKLIST:

01 - Il cielo in una stanza
02 - Strani giorni
03 - Il cammino interminabile
04 - Shock in my town
05 - Il mantello e la spiga
06 - La canzone dell'amore perduto
07 - Ruby Tuesday
08 - La cura
09 - Bacterium
10 - E ti vengo a cercare
11 - La stagione dell'amore
12 - Nomadi
13 - Voglio vederti danzare
14 - L'era del cinghiale bianco
15 - Cuccuruccucu
16 - Stranizza d'amuri
17 - L'animale
18 - Gli uccelli
19 - Sarcofagia
20 - I treni di Tozeur
21 - Centro di gravità permanente


Come richiesto da un nostro amico argentino che evidentemente - e lo ringrazio - segue il nostro blog, ecco il re-post e il conseguente nuovo upload di questo ottimo concerto di Franco Battiato. Grazie anche al nostro collaboratore Cimabue per avermi inviato i file che non riuscivo più a trovare. Il post originale, risalente al 7 giugno 2017 (cliccate qui per rileggere la recensione) era stato realizzato da Antonio LM con l'aiuto del Capitano e inserito nella serie "Battiato & Friends Special Fan Collection" n. 58 (Serie "Bootleg" n. 242). Franco Battiato, allora impegnato nel "Ferro Battuto Tour" propose al pubblico presente al Castello di Donnafugata ben 21 brani, accompagnato dai musicisti che trovate di seguito elencati.


Per chi se lo fosse perso a suo tempo, ecco una buona occasione per riascoltare il nostro Franco Battiato in forma assolutamente smagliante. Ne approfitto per informarvi che è in fase di preparazione il repost (ma a questo punto direi un post nuovo di zecca) dedicato agli Anawim (peraltro richiesto da alcuni amici della Stratosfera) . Con questo è tutto. Vi auguro buon ascolto.



Re-post & Re-load by George

domenica 27 aprile 2025

Three Monks: Neogothic Progressive Toccatas (2010) & The Legend Of The Holy Circle (2013)

 

PREMESSA BY GEORGE

GRAZIE AMICI!

Stanno giungendo da un po' di tempo a questa parte, nelle mie cartelle di posta elettronica, contributi a profusione da parte di amici e collaboratori, vecchi e nuovi, della Stratosfera. Gli ultimi, in ordine di arrivo, provengono da Osel (attivissimo come sempre, specie con proposte di gruppi poco conosciuti), Frank-One, Cimabue, Roberto e forse da qualcun altro. Non voglio dimenticare Albe, Giudas e Ilario che, saltuariamente, forniscono il loro prezioso apporto alla Stratosfera. Si tratta quasi sempre di materiale raro, di ottima qualità e di difficile reperibilità. Questa è la dimostrazione dell'ottimo stato di salute di cui gode questo blog (oramai tra i più longevi, che vanta oltre 1000 visualizzazioni quotidiane provenienti da varie parti del mondo e che sta per raggiungere la ragguardevole soglia dei 7 milioni di visualizzazioni totali) e della passione che ci unisce per la buona musica, quella con la M maiuscola. Tutto questo è possibile grazie a voi, alla costante collaborazione e al al lavoro di squadra che permettono alla Stratosfera di crescere in modo esponenziale. Ovviamente non posso negare che mi manca molto la presenza e la collaborazione del sodale amico Robi. 

Pertanto GRAZIE CARI AMICI, e lo dico CON TUTTO IL CUORE (E CON LA MENTE)

Da parte mia cercherò, come sempre, di rendere giustizia ai vostri sforzi e di realizzare post sempre interessanti (almeno spero) da condividere con tutti coloro che ci seguono da innumerevoli anni. Un po' alla volta, perché da solo fatico a stare dietro a tutto e a tutti, darò la giusta visibilità ai vostri contributi, in modo alterno, alternandoli altresì al materiale presente nei miei archivi (album e soprattutto bootleg e concerti live) e alle richieste di re-post e re-load. E se qualcuno di voi, oltre ai file, vorrà inviarmi anche delle liner notes, saranno ben gradite. Un colpo di mano non guasta mai. 
Detto questo, detto tutto: procediamo con il post di oggi frutto del contributo del nostro grande amico Osel. I protagonisti sono i Three Monks, autori di due album assolutamente imperdibili.

Three Monks - Neogothic Progressive Toccatas (2010)


TRACKLIST:

01. Progressive Magdeburg (8:22)
02. Toccata Neogotica # 1 (11:25)
03. Neogothic Pedal Solo (5:03)
04. Herr Jann (6:33)
05. Deep Red (Profondo Rosso) (4:22)
06. Profondo Gotico (4:07)
07. Toccata Neogotica # 7 (10:14)


FORMAZIONE:

Paolo "Julius" Lazzeri - organo a canne, synth
Maurizio "Bozorius" Bozzi - basso elettrico
Roberto "Placidus" Bichi - batteria (2-6)
Claudio "Ursinius" Cuseri - batteria (1,7)


I "tre monaci" - che poi in realtà sono quattro, visto che nell'album si alternano due batteristi - sono una band originaria di Arezzo, decisamente originale, con un sound focalizzato sull'organo a canne, suonato dall'organista e compositore Paolo Lazzeri. Al suo fianco il bassista Maurizio Bozzi e i due batteristi Roberto Bichi e Claudio Cuseri. Dalla biografia proposta su ProgArchives si apprende che " Lazzeri era un organista prog-rock nei primi anni '70, fino a quando l'attenzione del pubblico non cambiò, periodo in cui iniziò lo studio della musica classica romantica, sia sinfonica che per organo solista. Le sue principali influenze provenivano dallo studio approfondito della musica del compositore Julius Reubke (1824-1858) e dal suo apprezzamento per il rock progressivo dei King Crimson e dei Van Der Graaf Generator. Lui e Bozzi decisero di formare un trio rock che avrebbe tentato di combinare il loro amore per la musica classica (stile neogotico, Romanticismo tedesco del diciannovesimo secolo) e il rock progressivo". 


Maurizio Bozzi è un bassista/compositore/arrangiatore professionista dagli anni '70 e ha collaborato a innumerevoli progetti in studio e tour dal vivo. Si unirono ai batteristi Bichi e Cuseri per formare i Three Monks e nel 2010 pubblicarono il loro primo lavoro per la Black Widow Records, "Neogothic Progressive Toccatas". L'album fu abilmente mixato e masterizzato da Torben Lysholm presso lo studio Tune Town in Danimarca. I sette brani sono evidentemente ispirati a compositori barocchi e a storie di cattedrali con enormi organi a canne storici. Le note di copertina forniscono informazioni specifiche sull'ispirazione di ogni singola traccia. Troverete anche una cover di "Profondo Rosso" dei Goblin (ripresa anche in Profondo Gotico), giocata ovviamente sulla triangolazione organo a canne, basso e batteria. Il CD è quasi interamente strumentale, tranne i misteriosi cori di monaci collocati all'inizio di Neogothic Pedal Solo. Insomma, un disco di grande bellezza e originalità che lascia ben sperare per il futuro della band aretina. 


Three Monks - The Legend Of The Holy Circle (2013)


TRACKLIST:

01. The Holy Circle (7:45)
02. Rieger (5:06)
03. The Battle Of Marduk (9:51)
04. The Rest Of The Sacred Swarm (4:46)
05. Into Mystery (5:55)
06. The Strife Of Souls (9:58)
07. Toccata Neogotica #5 (Epilogue) (9:43)


FORMAZIONE:

 Paolo "Julius" Lazzeri -organo a canne, synths, compositore
Maurizio "Bozorius" Bozzi - basso elettrico, produttore
Roberto "Placidus" Bichi - batteria e percussioni orchestrali (3,6,7)
Claudio "Ursinius" Cuseri - batteria (1,2,5)


"The Legend Of The Holy Circus", pubblicato nel 2013 sempre dalla Black Widow, è il secondo e ultimo album dei Three Monks. Possiamo dire che si tratta della conferma di tutte le buone qualità del suo predecessore e si spinge ancora oltre, con i musicisti che cercano di elaborare una vera e propria trama attraverso la loro musica: infatti, secondo un'intervista con la band, si tratta di un concept album, una sorta di colonna sonora per un film, che va costruita. In ogni caso, non ci sono note di copertina a spiegare la trama e non c'è altro che la musica, la copertina disegnata da Margherita Zanotti, alcune immagini e i titoli dei brani a suggerire come si snoda la storia. Tutto il resto è lasciato alla sensibilità e all'immaginazione dell'ascoltatore. Il brano, a mio modestissimo parere, più significativo dell'intero album è la lunga, complessa ed epica "The Strife Of Souls", un percorso musicale che a tratti ricorda la grandeur di Emerson, Lake & Palmer. Nel complesso un album grandioso che ognuno è libero di interpretare a suo piacimento, ma che vale assolutamente la pena ascoltare. Peccato che la storia dei Three Monks si concluda qui, Buon ascolto.


LINK Neogothic Progressive Toccatas (2010)
LINK The Legend Of The Holy Circle (2013)

Post by George - Music by Osel

mercoledì 23 aprile 2025

Luciano Basso - Frammenti tonali (vinile, 1979)

 

TRACKLIST:

Lato A
01. Suite - per pianoforte (6:53)
02. Studio 3 - per pianoforte (2:45)
03. Studio 4 - per pianoforte (6:32)
04. Studio 5 - per pianoforte (2:30)

Lato B
05. Preludio - per archi (9:02)
06. Trio - per pianoforte-oboe-fagotto (6:45)
07. Al-Ma-El - danza per archi (2:34)


MUSICISTI:

Luciano Basso - pianoforte, compositore e arrangiatore

con
Mario Arcari - oboe
Leonardo Dosso - fagotto
Orchestra del Teatro alla Scala- / archi


Concluso il lungo ponte pasquale, purtroppo funestato dalla triste scomparsa di Papa Francesco, la Stratosfera riprende la sua consuete attività. La ripresa avviene con un post che segna il ritorno dello storico amico e collaboratore del blog, Frank-One. Un bentornato da parte mia e di tutto il team della Stratosfera. E' veramente un grande piacere ospitarti nuovamente su queste pagine. Oltre all'album in oggetto, una autentica rarità che ristagnava da tempo nella nostra wishlist, Frank-One mi ha inviato un secondo album, altrettanto poco diffuso e molto interessante sotto il profilo musicale, che condividerò con voi nei prossimi giorni. Per quanto riguarda Luciano Basso, noto pianista e compositore, la sua figura non è nuova, visto che tempo fa avevamo già proposto i suoi due primi lavori, "Voci" (1976 - qui) e "Cogli il giorno" (1978 - qui). Facendo un salto nel passato potrete rileggere la sua biografia e la recensione dei due album. 


"Frammenti tonali" (dove il trattino nel termine "fram_menti" avrà pure un suo significato) è il terzo disco del musicista, pubblicato in vinile (e mai ristampato) nel 1979 dall'etichetta Ariston. In queste 7 tracce, Luciano Basso mette a frutto la sua grande capacità compositiva, allontanandosi  dalla sperimentazione dei primi lavori, per regalarci invece un disco di musica classica contemporanea (eh sì, non aspettatevi nulla di diverso), dove domina il solo pianoforte nelle 4 tracce del lato A, mentre nella seconda facciata viene dato spazio in primis agli archi della prestigiosa Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, accompagnata da pianoforte, oboe e fagotto. Un disco decisamente inusuale che entra a fare parte, da oggi, del ricco catalogo della Stratosfera. A voi il giudizio.
Buon ascolto.



Post by George - Music by Frank-One (thanks friend)

giovedì 17 aprile 2025

AUGURI DI BUONA PASQUA

 

Cari stratosferici amici, tanti auguri di Buona Pasqua. 
Nel frattempo, se volete, date una ripassata alla wishlist. Chissà che qualcosa non salti fuori.
Appuntamento alla prossima settimana.

Il team della Stratosfera

mercoledì 16 aprile 2025

Nuova Era - Atto III: "Return To The Castle" (2016) plus "20.000 leghe sotto i mari" (presentazione nuovo album, 2025)

 

TRACKLIST:

01. Return To The Castle, part 1 - 9:55
02. Carousel I: Through The Battles And The Years - 2:56
03.The Dragon And The Knight - 12:21
04. Carousel II: Dancing Shadows In The Forest - 4:05
05. The Prophecy - 8:00
06. Carousel III: Living For The King - 2:36
07. The Castle - 9:47
08. Carousel IV: At The Banquet (Including The Princess) - 6:25
09. Court Life - 6:08
\10. Carousel V: The Dreams Of Childhood - 4:31
11. Return To The Castle, part 2 - Conclusion - 7:45


FORMA<IONE

Alex Camaiti - voce, chitarra
Walter Pini - tastiere
Rudi Greco - basso
Maurizio Marra - batteria


I Nuova Era sono una nostra vecchia e gradita conoscenza e non a caso ci eravamo già occupati di loro in due riprese non molto tempo fa, pubblicando la loro discografia dal 1988 al 2010. Qui ritroverete l'atto I (con gli album L'ultimo viaggio (1988), Dopo l'infinito (1989) e Io e il tempo (1992), mentre qui ritroverete l'atto II (con gli album Il passo del soldato (1995) e l'omonimo Nuova Era del 2010). In quel periodo ho avuto il piacere di intraprendere una corrispondenza con il tastierista e fondatore della band, Walter Pini, il quale di recente - nei commenti - mi ha informato dell'avvenuta pubblicazione, agli inizi del 2025, dell'ultimo lavoro dal titolo "20.000.leghe sotto i mari". Ma lo sapevo già. Ne parleremo alla fine di questo post. Nel rispetto della cronologia, mancava ancora all'appello Return To The Castle, uscito nel 2016, che ho il piacere di presentarvi in questa occasione. Premetto che le foto, molte delle quali "di repertorio" sono tratte dalla pagina Fb del gruppo fiorentino. 


"Return To The Castle", pubblicato dalla AMS nel 2016, segna il ritorno dei Nuova Era, con nuove composizioni,  addirittura dal 1995 quando uscì' sul mercato discografico "Il passo del soldato". E' pur vero che nel 2010 la band colmò la lacuna temporale con l'omonimo "Nuova Era", una sorta di compendio con versioni live e alternative di brani già conosciuti, oltre alle tracce dedicate alla "Divina Commedia", ma è con "Return To The Castle" che ci possiamo  deliziare nell'ascolto di nuove composizioni. Questo scrisse la AMS a suo tempo: "La pubblicazione di “Return to the Castle” rappresenta un evento importante: ben 75 minuti di rock progressivo sinfonico cantato in inglese per la prima volta nella storia della band, che spazia da frangenti barocchi ad altri più sognanti e atmosferici. Contribuiscono alla durata consistente di questo album, costituito da sei lunghi brani inframezzati da più brevi interludi – qui denominati ‘Carousel’ – numerose e lunghe sezioni strumentali. Un must!"
Una buona recensione, assolutamente condivisibile,  la curò Valentino Butti su "Arlequins". Di seguito alcune parti. 

Walter Pini

"Un ritorno in grande stile con una copertina “a tema” ed un bel booklet fotografico e provvisto delle doverose liriche. Due aspetti appaiono subito evidenti e si tratta di due importanti novità. I testi, per la prima volta nella storia del gruppo, sono in inglese (curati da James Hogg, come del resto la copertina), inoltre alla voce ed alla chitarra c’è il ritorno di Alex Camaiti (presente per l’ultima volta in “Io ed il tempo” del 1992) che si aggiunge ai nuovi Rudi Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria. Per il resto siamo di fronte ad un sound che possiamo definire “tipicamente Nuova Era”, con importanti trame strumentali barocche e piene di enfasi in cui, neanche a dirlo, le tastiere di Walter Pini imperversano (quasi) incontrastate. 75 minuti (e capiamo la difficoltà di vedere in circolazione anche la versione in vinile…) spalmati su 11 brani, di cui solo tre cantati, impregnati del gusto “seventies” di Pini e compagni, le cui influenze (dai Deep Purple agli EL&P, da Le Orme al Museo Rosenbach ed altro ancora) riecheggiano piacevolmente in tutto il lavoro. 


Un album che è il naturale seguito musicale de “L’ultimo viaggio” o di “Dopo l’infinito”, anche se i tempi pioneristici targati Contempo sono ormai lontani e la band è inevitabilmente maturata. “Return to the Castle” è un concept, come nella consolidata tradizione prog, e tratta le vicende di un cavaliere che ritorna al suo castello e scopre che il suo re è passato a miglior vita. Il prog ad alto tasso sinfonico della band ben si sposa con le atmosfere medioevali che pervadono l’opera ed il risultato finale è senza dubbio gradevole. Non mancano delle ombre qua e là, come qualche incertezza nel cantato (comunque limitato a 3 tracce come si diceva) e forse l’eccessiva lunghezza dell’album. Il tutto però ampiamente compensato dalla bellezza delle musiche e dal pathos che ne scaturisce."


In conclusione, aggiungo io, oltre a sottolineare la bellezza dell'album e la grande abilità tecnica dei quattro musicisti, vorrei ricordavi che Walter Pini ci regalò a suo tempo una outtake composta per "Return To The Castle" intitolata "Marcia degli gnomi" (che venne scartata dal CD per ragioni di spazio) già postata in calce all'album "Nuova Era" del 2010. Ne approfitto per ringraziare ancora una volta Walter. Pe ritornare al vecchio post del 2022 Walter Pini, in merito ai futuri lavori del Nuova Era mi scrisse "Stiamo provando, da diverso tempo, per registrare il nuovo album che si sta rivelando molto impegnativo. Saranno circa 90 minuti di musica prog molto ma molto primi anni '70. Il disco si intitolerà "20 mila leghe sotto i mari"
Tutto vero (tranne la durata), tant'è che alla fine del mese di febbraio 2025 finalmente "20.000 leghe sotto i mati" è diventato una realtà". Eviterò di postare i file, tenuto conto che è fresco di stampa, ma essendo presente su YT vi fornirò i link per ascoltarlo. 

Nuova Era - 20.000 leghe sotto i mari (2025)
presentazione del nuovo album


TRACKLIST:

01. 20.000 leghe sotto i mari - 36:25
a) La partenza
b) La caccia
c) Smarrimento
d) Capitan Nemo
e) Il signore delle acque
f) Mondi misteriosi
g) Nel profondo
h) Prigionieri dell'abisso
02. Nautilus - 16:05 (solo su CD)


FORMAZIONE

Walter Pini - tastiere, voce (1,4)
Alex Camatti - chitarra elettrica, chitarra acustica, voce 
Rudy Greco - basso
Maurizio Marra - batteria, percussioni


Il nuovo lavoro dei Nuova Era, pubblicato dalla AMS, è costituito da due soli brani, composti da Walter Pini, una lunga suite della durata di oltre 36 minuti che dà il titolo al disco e una traccia conclusiva, "Nautilus" di 16 minuti. "20.000 leghe sotto i mari" è un lavoro decisamente ambizioso e anche difficile da proporre in un'epoca in cui le lunghe suite sembrano essere state poste in soffitta. Ma tant'é: la formazione a quattro (con Walter Pini troviamo lo storico chitarrista Alex Camatti supportati dalla sezione ritmica costituita da Rudy Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria) sfoggia un arsenale di strumenti, Roland, Hammond, Gibson, ecc. suonati magistralmente che ci rimbalzano direttamente negli anni '70. La suite è molto ben strutturata e articolata, con cambi repentini di tempo e ritmo che fanno volare i 36 minuti di durata. Infine, spendo una parola in più per la conclusiva "Nautilus", purtroppo non inclusa nella versione vinile, la quintessenza di quelle grandi sonorità che hanno caratterizzato gli anni '70 e le storiche band che ne sono state la spina dorsale. Ma non era forse questa la volontà espressa dai Nuova Era? Un album imperdibili per tutti gli amanti del classico progressive rock. 


Dello stesso parere la AMS Records: "I Nuova Era hanno ulteriormente ‘affilato le lame’ per la realizzazione di quello che è forse il loro album più ambizioso di sempre, nuovamente cantato in lingua madre. “20.000 leghe sotto i mari”, infatti, apertamente ispirato al capolavoro letterario omonimo di Jules Verne, è costituito da un’unica lunga suite di quasi 40 minuti – divisa in due atti nella versione LP – che costituisce una sorta di summa di tutto ciò che ha sempre rappresentato il rock progressivo italiano, genere musicale spesso utilizzato per descrivere la complessità e varietà dell’animo umano, grazie a continui e imprevedibili mutamenti armonici, ritmici e melodici, tutti intimamente legati da un unico filo conduttore. Non fosse per alcuni spunti più ‘attuali’ di chitarra elettrica e tastiere, “20.000 leghe sotto i mari” potrebbe benissimo essere scambiato per uno dei grandi album di prog sinfonico pubblicati all’inizio degli anni 70!".
E' tutto. Buon ascolto, cari amici.


LINK Return To The Castle
LINK YouTube 20.000leghe sotto i mari
LINK YouTube Nautilus

Post by George