mercoledì 23 aprile 2025

Luciano Basso - Frammenti tonali (vinile, 1979)

 

TRACKLIST:

Lato A
01. Suite - per pianoforte (6:53)
02. Studio 3 - per pianoforte (2:45)
03. Studio 4 - per pianoforte (6:32)
04. Studio 5 - per pianoforte (2:30)

Lato B
05. Preludio - per archi (9:02)
06. Trio - per pianoforte-oboe-fagotto (6:45)
07. Al-Ma-El - danza per archi (2:34)


MUSICISTI:

Luciano Basso - pianoforte, compositore e arrangiatore

con
Mario Arcari - oboe
Leonardo Dosso - fagotto
Orchestra del Teatro alla Scala- / archi


Concluso il lungo ponte pasquale, purtroppo funestato dalla triste scomparsa di Papa Francesco, la Stratosfera riprende la sua consuete attività. La ripresa avviene con un post che segna il ritorno dello storico amico e collaboratore del blog, Frank-One. Un bentornato da parte mia e di tutto il team della Stratosfera. E' veramente un grande piacere ospitarti nuovamente su queste pagine. Oltre all'album in oggetto, una autentica rarità che ristagnava da tempo nella nostra wishlist, Frank-One mi ha inviato un secondo album, altrettanto poco diffuso e molto interessante sotto il profilo musicale, che condividerò con voi nei prossimi giorni. Per quanto riguarda Luciano Basso, noto pianista e compositore, la sua figura non è nuova, visto che tempo fa avevamo già proposto i suoi due primi lavori, "Voci" (1976 - qui) e "Cogli il giorno" (1978 - qui). Facendo un salto nel passato potrete rileggere la sua biografia e la recensione dei due album. 


"Frammenti tonali" (dove il trattino nel termine "fram_menti" avrà pure un suo significato) è il terzo disco del musicista, pubblicato in vinile (e mai ristampato) nel 1979 dall'etichetta Ariston. In queste 7 tracce, Luciano Basso mette a frutto la sua grande capacità compositiva, allontanandosi  dalla sperimentazione dei primi lavori, per regalarci invece un disco di musica classica contemporanea (eh sì, non aspettatevi nulla di diverso), dove domina il solo pianoforte nelle 4 tracce del lato A, mentre nella seconda facciata viene dato spazio in primis agli archi della prestigiosa Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, accompagnata da pianoforte, oboe e fagotto. Un disco decisamente inusuale che entra a fare parte, da oggi, del ricco catalogo della Stratosfera. A voi il giudizio.
Buon ascolto.



Post by George - Music by Frank-One (thanks friend)

giovedì 17 aprile 2025

AUGURI DI BUONA PASQUA

 

Cari stratosferici amici, tanti auguri di Buona Pasqua. 
Nel frattempo, se volete, date una ripassata alla wishlist. Chissà che qualcosa non salti fuori.
Appuntamento alla prossima settimana.

Il team della Stratosfera

mercoledì 16 aprile 2025

Nuova Era - Atto III: "Return To The Castle" (2016) plus "20.000 leghe sotto i mari" (presentazione nuovo album, 2025)

 

TRACKLIST:

01. Return To The Castle, part 1 - 9:55
02. Carousel I: Through The Battles And The Years - 2:56
03.The Dragon And The Knight - 12:21
04. Carousel II: Dancing Shadows In The Forest - 4:05
05. The Prophecy - 8:00
06. Carousel III: Living For The King - 2:36
07. The Castle - 9:47
08. Carousel IV: At The Banquet (Including The Princess) - 6:25
09. Court Life - 6:08
\10. Carousel V: The Dreams Of Childhood - 4:31
11. Return To The Castle, part 2 - Conclusion - 7:45


FORMA<IONE

Alex Camaiti - voce, chitarra
Walter Pini - tastiere
Rudi Greco - basso
Maurizio Marra - batteria


I Nuova Era sono una nostra vecchia e gradita conoscenza e non a caso ci eravamo già occupati di loro in due riprese non molto tempo fa, pubblicando la loro discografia dal 1988 al 2010. Qui ritroverete l'atto I (con gli album L'ultimo viaggio (1988), Dopo l'infinito (1989) e Io e il tempo (1992), mentre qui ritroverete l'atto II (con gli album Il passo del soldato (1995) e l'omonimo Nuova Era del 2010). In quel periodo ho avuto il piacere di intraprendere una corrispondenza con il tastierista e fondatore della band, Walter Pini, il quale di recente - nei commenti - mi ha informato dell'avvenuta pubblicazione, agli inizi del 2025, dell'ultimo lavoro dal titolo "20.000.leghe sotto i mari". Ma lo sapevo già. Ne parleremo alla fine di questo post. Nel rispetto della cronologia, mancava ancora all'appello Return To The Castle, uscito nel 2016, che ho il piacere di presentarvi in questa occasione. Premetto che le foto, molte delle quali "di repertorio" sono tratte dalla pagina Fb del gruppo fiorentino. 


"Return To The Castle", pubblicato dalla AMS nel 2016, segna il ritorno dei Nuova Era, con nuove composizioni,  addirittura dal 1995 quando uscì' sul mercato discografico "Il passo del soldato". E' pur vero che nel 2010 la band colmò la lacuna temporale con l'omonimo "Nuova Era", una sorta di compendio con versioni live e alternative di brani già conosciuti, oltre alle tracce dedicate alla "Divina Commedia", ma è con "Return To The Castle" che ci possiamo  deliziare nell'ascolto di nuove composizioni. Questo scrisse la AMS a suo tempo: "La pubblicazione di “Return to the Castle” rappresenta un evento importante: ben 75 minuti di rock progressivo sinfonico cantato in inglese per la prima volta nella storia della band, che spazia da frangenti barocchi ad altri più sognanti e atmosferici. Contribuiscono alla durata consistente di questo album, costituito da sei lunghi brani inframezzati da più brevi interludi – qui denominati ‘Carousel’ – numerose e lunghe sezioni strumentali. Un must!"
Una buona recensione, assolutamente condivisibile,  la curò Valentino Butti su "Arlequins". Di seguito alcune parti. 

Walter Pini

"Un ritorno in grande stile con una copertina “a tema” ed un bel booklet fotografico e provvisto delle doverose liriche. Due aspetti appaiono subito evidenti e si tratta di due importanti novità. I testi, per la prima volta nella storia del gruppo, sono in inglese (curati da James Hogg, come del resto la copertina), inoltre alla voce ed alla chitarra c’è il ritorno di Alex Camaiti (presente per l’ultima volta in “Io ed il tempo” del 1992) che si aggiunge ai nuovi Rudi Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria. Per il resto siamo di fronte ad un sound che possiamo definire “tipicamente Nuova Era”, con importanti trame strumentali barocche e piene di enfasi in cui, neanche a dirlo, le tastiere di Walter Pini imperversano (quasi) incontrastate. 75 minuti (e capiamo la difficoltà di vedere in circolazione anche la versione in vinile…) spalmati su 11 brani, di cui solo tre cantati, impregnati del gusto “seventies” di Pini e compagni, le cui influenze (dai Deep Purple agli EL&P, da Le Orme al Museo Rosenbach ed altro ancora) riecheggiano piacevolmente in tutto il lavoro. 


Un album che è il naturale seguito musicale de “L’ultimo viaggio” o di “Dopo l’infinito”, anche se i tempi pioneristici targati Contempo sono ormai lontani e la band è inevitabilmente maturata. “Return to the Castle” è un concept, come nella consolidata tradizione prog, e tratta le vicende di un cavaliere che ritorna al suo castello e scopre che il suo re è passato a miglior vita. Il prog ad alto tasso sinfonico della band ben si sposa con le atmosfere medioevali che pervadono l’opera ed il risultato finale è senza dubbio gradevole. Non mancano delle ombre qua e là, come qualche incertezza nel cantato (comunque limitato a 3 tracce come si diceva) e forse l’eccessiva lunghezza dell’album. Il tutto però ampiamente compensato dalla bellezza delle musiche e dal pathos che ne scaturisce."


In conclusione, aggiungo io, oltre a sottolineare la bellezza dell'album e la grande abilità tecnica dei quattro musicisti, vorrei ricordavi che Walter Pini ci regalò a suo tempo una outtake composta per "Return To The Castle" intitolata "Marcia degli gnomi" (che venne scartata dal CD per ragioni di spazio) già postata in calce all'album "Nuova Era" del 2010. Ne approfitto per ringraziare ancora una volta Walter. Pe ritornare al vecchio post del 2022 Walter Pini, in merito ai futuri lavori del Nuova Era mi scrisse "Stiamo provando, da diverso tempo, per registrare il nuovo album che si sta rivelando molto impegnativo. Saranno circa 90 minuti di musica prog molto ma molto primi anni '70. Il disco si intitolerà "20 mila leghe sotto i mari"
Tutto vero (tranne la durata), tant'è che alla fine del mese di febbraio 2025 finalmente "20.000 leghe sotto i mati" è diventato una realtà". Eviterò di postare i file, tenuto conto che è fresco di stampa, ma essendo presente su YT vi fornirò i link per ascoltarlo. 

Nuova Era - 20.000 leghe sotto i mari (2025)
presentazione del nuovo album


TRACKLIST:

01. 20.000 leghe sotto i mari - 36:25
a) La partenza
b) La caccia
c) Smarrimento
d) Capitan Nemo
e) Il signore delle acque
f) Mondi misteriosi
g) Nel profondo
h) Prigionieri dell'abisso
02. Nautilus - 16:05 (solo su CD)


FORMAZIONE

Walter Pini - tastiere, voce (1,4)
Alex Camatti - chitarra elettrica, chitarra acustica, voce 
Rudy Greco - basso
Maurizio Marra - batteria, percussioni


Il nuovo lavoro dei Nuova Era, pubblicato dalla AMS, è costituito da due soli brani, composti da Walter Pini, una lunga suite della durata di oltre 36 minuti che dà il titolo al disco e una traccia conclusiva, "Nautilus" di 16 minuti. "20.000 leghe sotto i mari" è un lavoro decisamente ambizioso e anche difficile da proporre in un'epoca in cui le lunghe suite sembrano essere state poste in soffitta. Ma tant'é: la formazione a quattro (con Walter Pini troviamo lo storico chitarrista Alex Camatti supportati dalla sezione ritmica costituita da Rudy Greco al basso e Maurizio Marra alla batteria) sfoggia un arsenale di strumenti, Roland, Hammond, Gibson, ecc. suonati magistralmente che ci rimbalzano direttamente negli anni '70. La suite è molto ben strutturata e articolata, con cambi repentini di tempo e ritmo che fanno volare i 36 minuti di durata. Infine, spendo una parola in più per la conclusiva "Nautilus", purtroppo non inclusa nella versione vinile, la quintessenza di quelle grandi sonorità che hanno caratterizzato gli anni '70 e le storiche band che ne sono state la spina dorsale. Ma non era forse questa la volontà espressa dai Nuova Era? Un album imperdibili per tutti gli amanti del classico progressive rock. 


Dello stesso parere la AMS Records: "I Nuova Era hanno ulteriormente ‘affilato le lame’ per la realizzazione di quello che è forse il loro album più ambizioso di sempre, nuovamente cantato in lingua madre. “20.000 leghe sotto i mari”, infatti, apertamente ispirato al capolavoro letterario omonimo di Jules Verne, è costituito da un’unica lunga suite di quasi 40 minuti – divisa in due atti nella versione LP – che costituisce una sorta di summa di tutto ciò che ha sempre rappresentato il rock progressivo italiano, genere musicale spesso utilizzato per descrivere la complessità e varietà dell’animo umano, grazie a continui e imprevedibili mutamenti armonici, ritmici e melodici, tutti intimamente legati da un unico filo conduttore. Non fosse per alcuni spunti più ‘attuali’ di chitarra elettrica e tastiere, “20.000 leghe sotto i mari” potrebbe benissimo essere scambiato per uno dei grandi album di prog sinfonico pubblicati all’inizio degli anni 70!".
E' tutto. Buon ascolto, cari amici.


LINK Return To The Castle
LINK YouTube 20.000leghe sotto i mari
LINK YouTube Nautilus

Post by George

domenica 13 aprile 2025

Le Antologie della Stratosfera vol. 55 - Murple (opera omnia 1974-2014)


PREMESSA
Quest'oggi vi propongo una interessante  retrospettiva, uno di quei lavori che si fanno volentieri e con passione, visto che è dedicata ad un gruppo storico del progressive italiano, ancora assente sulla Stratosfera, al di là di qualche presenza in varie compilation. Sto parlando dei Murple, un quartetto romano che si fece conoscere agli inizi degli anni '70, mescolandosi con la miriade di gruppi e gruppuscoli in attività in quel fervente periodo. La biografia dei Murple ce la ricorda JJ John sul suo blog John's Classic Rock


"Il gruppo nasce a Roma nel 1971 da un nucleo di due amici fraterni, il bassista Mario Garbarino e il batterista Duilio Sorrenti, a cui si aggiungono successivamente il tastierista Pier Carlo Zanco e il chitarrista-vocalist Pino Santamaria. Ispirandosi allo psicodramma di un comune amico americano che si immaginava di parlare con un pinguino invisibile di nome Murple, il quartetto decide non solo di adottarne il nome, ma di fare dell'animale una vera e propria mascotte del gruppo. Di fatto, tutti i concerti che la band terrà dal '71 al '73, saranno sempre caratterizzati dalla presenza di un pinguino gonfiabile sul palco e dalla sua figura stilizzata riprodotta un po' ovunque. Dopo due anni di attività, il quartetto viene finalmente messo sotto contratto discografico dopo l'esibizione al "Be-In" di Napoli, grazie al manager della Fare Records, Roberto Marsala. Nasce così "Io sono Murple", album d'esordio della band prodotto nel 1974 tra Roma e Milano e distribuito dalla discografica tedesca Basf di cui la Fare è una sotto etichetta".


Sulla serietà della produzione non ci sono dubbi: la copertina laminata apribile ci offre una delle più belle grafiche del Pop Italiano e il ricco inserto di sei pagine in sottile carta marroncina, chiarifica esaustivamente tutti gli aspetti tecnici e artistici del disco. Nondimeno è da ricordare che la band si presenterà in studio con un'artiglieria di tutto rispetto: Hammond, Arp Odissey, chitarra Gibson, Fender jazz bass e batteria a doppia cassa Ludwig. Purtroppo, come giustamente ricorda Augusto Croce su "Italian Prog" i Murple furono "uno dei tanti gruppi che avrebbe meritato molta più considerazione di quella che ha avuto. Purtroppo la sopracitata etichetta Basf non si occupò minimamente della promozione del gruppo e fece uscire il disco molto tempo dopo la sua registrazione. Peccato, perché "Io sono Murple" è un album molto bello, fin dalla copertina fantasy con un inserto apribile con i testi, e molto ben suonato da questo quartetto di Roma con una lunga esperienza". 


"L'album contiene un'unica lunga suite divisa tra le due facciate, basata sulla storia di un pinguino, ed anche se i testi sono a tratti ingenui, la parte musicale è molto buona, con influenze classiche specialmente nelle tastiere ed ottime parti di chitarra. L'LP non ebbe ovviamente successo anche per le critiche sfavorevoli della stampa specializzata, ed il gruppo collaborò con altri artisti, come la cantante Gianfranca Montedoro (precedentemente nei Living Music) sul suo "Donna Circo" del 1974, poi, pur essendo pronti a registrare un secondo album, i Murple si sciolsero. Nell'ultimo periodo il bassista Mario Garbarino venne  sostituito da Roberto Puleo". Fin qui Italian Prog, dal quale trarrò ulteriori informazioni più avanti. Ed ora passiamo all'ascolto del disco.

Murple - Io sono Murple (versione CD + DVD del 2011 
LP originariamente pubblicato nel 1974)


TRACKLIST CD:

01. Suite #1
a) Antartide
b) Metamorfosi
c) Pathos
d) Senza un perché
e) Nessuna scelta
f) Murple Rock

02. Suite #2
a) Preludio e Scherzo
b) Tra i fili
c) Variazioni in 6/8
d) Fratello
e) Un mondo cosi
f) Antarplastic

Bonus Tracks (solo su ristampa 2011)
03. Il vecchio castello (live in studio 2010)
04. Il ballo dei pulcini (live in studio 2010)
05. Limoges (live in studio 2010)
Nani e Clown (Live Be-In, Napoli 1973)




TRACKLIST DVD (audio files)

Murple Live At Crossroads, Roma, 21.03.2010

01. Io sono Murple - Suite #1
a) Antartide
b) Metamorfosi
c) Pathos
d) Senza un perché
e) Nessuna sscelta
f) Murple Rock

02. Quadri di un'esposizione (estratti)
a) Promenade & Gnomus
b) Bydlo
c) Baba Yaga
d) Rondò (inedito)
e) Outro

TRACKLIST DVD (video file)
La stessa del CD


FORMAZIONE (1974):

Pino Santamaria - chitarra, voce
Piercarlo Zanco - tastiere, voce
Mario Garbarino - basso, percussioni
Duilio Sorrenti - batteria, percussioni


FORMAZIONE (2010)

Piercarlo Zanco - voce, tastiere
Duilio Sorrenti - batteria
Mario Garbarino - basso
Maurizio Campagnano - chitarra
Claudia D'Ottavi - voce
Giulia Menici - danza scenica


la bella e brava Claudia D'Ottavi

"Io sono Murple" è stato oggetto, nel corso del tempo, di numerose ristampe. La prima, in CD, venne pubblicata dalla Mellow nel 1992; ne seguirono due (2002 in CD e 2003 in vinile) ad opera della Akarma. La più interessante è sicuramente quella che vi propongo quest'oggi, pubblicata dalla AMS Records nel 2011, contenente la versione rimasterizzata dell'album originale con 4 bonus tracks, 3 delle quali registrate dal vivoin studio nel 2010, la quarta dal vivo al Be-In di Napoli nel 1973. Insieme al CD era presente un DVD con la registrazione del concerto che i Murple tennero a Roma,il 21 marzo 2010 in occasione del Crossroads Festival. In questa circostanza il gruppo presentò l'intera prima parte della suite "Io sono Murple", seguita da alcuni estratti da "Quadri di un'esposizione", album pubblicato nel 2008. Il concerto si chiuse con "Rondò", la celebre composizione di Dave Brubeck (titolo originale "Blue Rondò à la Turk") uno dei cavalli di battaglia dei Nice di Keith Emerson. Seguirono altre ristampe nel 2018 e nel 2020, rispettivamente a cura della AMS per il mercato italiano e della Belle Antique per quello giapponese. La nuova line up comprende tre membri storici (Zanco, Sorrenti e Garbarino) accompagnati da Maurizio Campagnano alla chitarra (al posto dello storico chitarrista Pino Santamaria) e dalla vocalist Claudia D'Ottavi (la quale meriterebbe un discorso a sé). Sul palco anche una danzatrice, Giulia Menici. Qui troverete una bella recensione del concerto. Di seguito alcuni scatti fotografici del Murple al Crossroads 2010.




Proseguiamo con la biografia musicale del gruppo. Come già ricordato i Murple si sciolsero formalmente nel 1974 dopo la pubblicazione di "Io sono Murple" e di un 45 giri con due brani già pubblicati sul 33 giri, ovvero Tra i fili (lato A) e Murple Rock (lato B). Di seguito la copertina. Oggi questo 45 giri raggiunge sul mercato dell'usato la ragguardevole quotazione di circa 80 euro. 


Per quanto riguarda l'attività live, oltre a prendere parte al già citato Be-In di Napoli nel 1973, i Murple furono tra i protagonisti del Festival Pop di Villa Pamphili a Roma del 1974. Gli stessi si esibirono anche come gruppo di accompagnamento nei concerti di Mal (sich!) e di Gianfranca Montedoro (sia dal vivo che in studio). E qui apro una parentesi. L'album "Donna Circo" della Montedoro venne postato sulla Stratosfera nel 2014 (cliccate qui per leggere la recensione) ma il link venne a suo tempo bloccato a seguito di precise richieste. Oggi ritengo che, a distanza di 11 anni, si possa  riattivare con grande serenità, anche perché l'album è presente su parecchie piattaforme online, ad iniziare da YT. Quindi, per completare la discografia dei Murple, ecco "Donna Circo", unico album pubblicato (anch'esso) dalla Basf nel 1974 in vinile (e mai ristampato, almeno, così a me risulta).


Gianfranca Montedoro (con i Murple)
Donna Circo (vinile, 1974)


TRACKLIST:

Lato A
01. Donna circo - 2:30
02. A cuore aperto - 2:40
03. A dodici metri - 2:33
04. Che pazzi i pagliacci - 2:26
05. I due giocolieri - 2:37
06. La cavallerizza - 3:20

Lato B
07. Trenta coltelli - 3:14
08. Gli elefanti sono tanti - 2:49
09. La tigre del Bengala - 2:38
10. Ma per fortuna al circo c'è la banda - 1:43
11. Lo scontorsionista - 2:28
12. La grande parata - 3:08


FORMAZIONE:

Gianfranca Montedoro – voce
Costantino Albini – chitarra acustica, chitarra a 6 corde, chitarra a 12 corde, chitarra elettrica, armonica, melodica, tabla
Pino Santamaria – basso, chitarra elettrica
Piercarlo Zanco – pianoforte, basso, Fender Rhodes, sintetizzatore
Duilio Sorrenti – batteria
Mario Garbarino – basso
Alex Serra – tam tam

Gianfranca Montedoro



In merito a questo album non aggiungo nulla di più a quanto già scritto nella vecchia pagina della Stratosfera sopra indicata. Procedendo con la biografia dei Murple giungiamo agli anni 2000 e qui, come spesso è accaduto alle storiche band anni '70, anche nel caso specifico si profila la reunion. Infatti, nel 2007, tre dei componenti originali, Zanco, Garbarino e Sorrenti (che abbiamo già trovato nel concerto di Roma del 2010), si sono riuniti per la registrazione di un nuovo album intitolato Quadri di un'esposizione, pubblicato nel 2008 dalla AMS Records. Si tratta di un concept album, un lavoro ambizioso realizzato con musiche originali, come evidenziato in copertina.. 

Murple - Quadi di un'esposizione (2008)


TRACKLIST:

01.Promenade & Gnomus
02. Promenade & il vecchio castello
03. Tuileries
04. Bydlo
05. Il ballo dei pulcini
06. Samuel Goldemberg & Schmuyle
07. Promenade & Limoges
08. Catacombae
09. Baba Yaga
10. La grande porta di Kiev & Promenade


FORMAZIONE:

Pier Carlo Zanco - voce, piano, tastiere, arrangiamenti e orchestrazione
Mario Garbarino - basso
Duilio Sorrenti - batteria, percussioni

con
Sabina Gagliardi - voce
Edoardo Massimi - chitarra
Il Diletto - ensemble
Sergio Siminovich -  conduttore



Nel 1874 si tenne a San Pietroburgo una mostra dedicata all'opera del pittore russo Viktor Aleksandrovič Hartmann. Modest Musorgskij, amico del pittore, compose la sua suite per pianoforte "Quadri di un'esposizione" sull'onda emotiva suscitata dai dipinti. Ebbene, l'opera dei Murple non è un'interpretazione rock della musica di Musorgskij (come quella di EL&P in "Pictures At An Exhibition"), ma un'opera originale ispirata agli stessi dipinti. Sul booklet interno al CD si trovano le immagini dei dipinti con un breve commento, così da poter abbinare musica e immagini e fare una "passeggiata" tra i brani dell'album. "Quadri di un'esposizione" è un ottimo  lavoro, a cavallo tra suoni vintage e moderni dove la musica scorre fluida per tutti i 34 minuti di durata.


Prendiamone uno come esempio (fonte Prog Archives). Il primo dipinto, "Promenade & Gnomus", rappresenta un nano malvagio che vaga in una foresta e il suono di tastiere spaziali introduce una bellissima breve traccia sinfonica. La seconda scena "Promenade & il vecchio castello" è ambientata in Italia dove un trovatore canta la sua canzone davanti alle mura di un vecchio castello medievale in un paesaggio triste. L'atmosfera sognante e barocca è arricchita dalla voci femminili e da un buon intervallo strumentale in stile "anni Settanta". La terza scena "Tuileries" è ambientata a Parigi dove alcuni bambini felici giocano in un giardino mentre la musica è una breve e gioiosa base strumentale guidata da chitarra classica e pianoforte. E avanti così. Mi permetto di terminare qui l'elenco per non cadere nella noia . Un disco nel complesso forse un po' troppo pomposo, ma è un peccato che si può perdonare ai ritrovati Murple. 


Il 2010 vede i Murple tra i protagonisti del Crossroads Festival di Roma, di cui abbiamo già parlato "in abundantia". Passimo invece all'ultimo lavoro in ordine di tempo, datato 2014. Augusto Croce lo presenta in modo stringato ma efficace: "La stessa formazione base, con l'ausilio di Mauro Arnò alla chitarra e Claudia D'Ottavi alla voce ha realizzato nel 2014 Il viaggio, uscito in CD ed LP, album molto ispirato dalle atmosfere degli anni '70, pur con qualche escursione verso un pop più moderno nelle parti cantate".

Murple - Il viaggio (2014)


TRACKLIST:

01. Il viaggio - 3:33
02. Alexandra - 5:33
03. Nani & Clown - 7:45
04. Angelika - 5:12
05. Per una volta - 5:48
06. La battaglia - 3:28
07. Sirene - 3:20


FORMAZIONE:

Pier Carlo Zanco - voce, piano, tastiere, arrangiamenti
Mario Garbarino - basso
Duilio Sorrenti - batteria, percussioni
Mauro Arnò - chitarra
Claudia D'Ottavi - voce


Questo CD rappresenta il canto del cigno (almeno per il momento, poi...chissà) per i gloriosi Murple. Vi riporto quanto ha scritto la AMS Records all'atto della pubblicazione dell'album.
“Il viaggio” segna il ritorno dei leggendari Murple sulle scene del rinnovato panorama del rock progressivo italiano, a ben sei anni di distanza da quel “Quadri di un’esposizione” che li vide riformarsi nel 2008. Lo storico nucleo, costituito da Pier Carlo Zanco (tastiere e voce), Duilio Sorrenti (batteria) e Mario Garbarino (basso), è oggi accompagnato in veste ufficiale dal giovane chitarrista Mauro Arnò e dalla cantante Claudia D’Ottavi, inseriti in organico inizialmente nelle date dal vivo e oggi parte integrante del gruppo. Un gradito ritorno, che nella sua semplicità riesce a rievocare suoni e atmosfere degli anni d’oro del prog italiano, come solo chi li ha vissuti in pieno è in grado di fare con disarmante naturalezza". 
Passiamo ora all'analisi delle 7 tracce che compongono quest'ultimo lavoro 
(liberamente tratta da "Prog Archives").


"Dopo una breve apertura di chitarra acustica suonata col bottleneck si entra nel vivo de "Il viaggio", con gli altri strumenti chiamati ad evocare in bianco e nero una vecchia stazione ferroviaria. Il testo paragona la vita a un viaggio metaforico in cui ognuno ha un treno da prendere. Segue la bellissima e misteriosa "Alejandra", brano strumentale il cui titolo sembra riferirsi a un'affascinante donna di origini ispaniche. Grandi passaggi di chitarra elettrica e sintetizzatore che rendono il brano decisamente suggestivo. 


Come confermato dalla band, il brano "Nani e Clown" venne composto nel 1973 ed eseguito dal vivo al festival Be-In di Napoli. Questa versione live l'avete già trovata tra le bonus tracks di "Io sono Murple" - ristampa 2011. Partendo da un vecchio nastro, la band lo ha riarrangiato e registrato a regola d'arte in studio, dando nuova vita a questo brano che descrive in musica e parole un acrobata che cammina su una corda tesa durante uno spettacolo circense. Nani e clown sono la sua unica famiglia e si gode la ribalta quando mette a repentaglio la sua vita per la gioia del pubblico. La musica attraversa numerosi cambi di tono e ritmo, sottolineando i sentimenti dell'acrobata e le emozioni della folla riunita sotto di lui. Semplicemente grandioso.


Segue la calma e sognante "Angelika", un brano strumentale che potrebbe far pensare a una donna meravigliosa nell'atmosfera eterea e mozzafiato di un paesaggio nordico. Si giunge poi alla malinconica "Per una volta", dove musica e testo descrivono un uomo orgoglioso, vanitoso e senza ideali che spreca i suoi giorni alla ricerca di qualcosa che non esiste. La voce incantevole di Claudia D'Ottavi lo esorta a cambiare e ad abbattere il muro che ha costruito intorno a sé prima che sia troppo tardi. Poi è il turno di "La battaglia", un sontuoso brano strumentale con echi barocchi e un ritmo vivace che evoca l'immagine di un esercito in cammino verso il campo di battaglia. La conclusiva "Sirene" è incentrata ancora una volta sulla voce di Claudia che avverte che oggi le sirene non sono mezze donne e mezze pesce come nelle antiche tradizioni e leggende, ma possono ancora minacciare e uccidere gli uomini malvagi con i loro incantesimi. 


Ancora una annotazione riguardante la copertina, realizzata da Cesare Pietroiusti, che ritrae le sagome di tre uomini, tre fantasmi provenienti da lontano ma comunque capaci di regalarci ancora dell'ottima musica. Speriamo veramente che il viaggio dei Myrple non si concluda qui".

In conclusione mi auguro che questo lungo e articolato post sia stato di vostro gradimento. Credo che possa piacere anche alle giovani generazioni che ci seguono con attenzione. E' sempre una grande soddisfazione riportare in superficie gruppi e musicisti che hanno segnato il tempo lasciando delle tracce indelebili al loro passaggio. Non mi resta che augurarvi buona ascolto,. 
Un po' alla volta, mi raccomando.


LINK Io sono Murple (con bonus tracks - 1974/2011)
LINK Live At Crossroads, Roma 2010 (audio)
LINK Live At Crossroads, Roma 2010 (video)
LINK Gianfranca Montedoro (con i Murple) - Donna Circo (1974)
LINK Quadri di un'esposizione (2008)
LINK Il viaggio (2014)

Super Post by George