Dimenticare Quotes

Quotes tagged as "dimenticare" Showing 1-9 of 9
“Essere diversi. Essere originale. Nessuno si ricorderà di una specifica fiore in giardino caricati con migliaia di lo stesso fiore giallo, ma si ricorderanno quello che è riuscito a cambiare il suo colore viola.

Essere diversi e di pensare in modo diverso rende una persona indimenticabile. La storia non ricorda il dimenticabile. Si onora la unica minoranza la maggioranza non può dimenticare.”
Suzy Kassem, Rise Up and Salute the Sun: The Writings of Suzy Kassem

Marta Barone
“Non fidarti mai del tutto di quello che ti diremo," mi disse. "Le persone alterano i fatti. Scelgono di raccontare la loro vita in un certo modo e non in un altro. Dimenticano". Fece una pausa, come se ci pensasse su. “Sono i tre grandi peccati dell’umanità: la mistificazione, l’invidia e la rimozione di quello di cui ci si vergogna”.”
Marta Barone, Città sommersa

Mauro Corona
“Adesso la sua voce era tornata a restituirle ciò che aveva perduto, dimenticato. Ricordi dell'infanzia che non sempre era stata bella, ma che ricordava con nostalgia.”
Mauro Corona, La voce degli uomini freddi

Carlos Ruiz Zafón
“Un anno è molto per i temi che corrono. In questi giorni la gente dimentica in fretta. E' come un virus, ma aiuta a sopravvivere.”
Carlos Ruiz Zafón, El laberinto de los espíritus

“I ricordi non si possono e non si devono cancellare. L'importante è che tu non ti arrenda mai. Perdere è umano, ma perdersi e troppo.”
Marco Gregò, Nella terra del sole che sboccia

Laurent Mauvignier
“Una mattina aveva smesso di parlarne - un bel giorno i sogni li riconosciamo, sappiamo cosa ci dicono, sappiamo a chi si rivolgono dentro di noi. E allora non possiamo più condividerli, stupircene con chi ci è vicino. La sola cosa che possiamo fare è lasciare che l'onda d'urto che producono dentro di noi si diffonda, dilaghi e ci lasci inebetiti, nell'eco delle parole che hanno pronunciato e che agiscono in noi da molto lontano, riportandoci a un periodo della nostra vita che credevamo morto e dimenticato.”
Laurent Mauvignier, Continuer

Giulia Caminito
“[...]e adesso sento che al centro del petto s’è aperto un cratere, dove una volta era stato un vulcano, chi può dirlo, nei secoli
pioverà e alla fine qualcuno chiamerà lago quello che prima era solo un buco, il fantasma di qualcosa che s’è spento.
[...]Quando il lago sarà svuotato, smaschereremo le leggende, le menzogne, i racconti, potremo scoprire reperti, mettere nelle teche le antichità, potremo vedere i pesci dibattersi all’aria, capire che colore ha la terra se non la vedi, potremo recuperare le canne da pesca perdute, le barche affondate, i giubbotti di salvataggio sgonfiati, i cadaveri affogati, le eliche degli elicotteri caduti, smetteremo di rifletterci, di pensarci da sponda a sponda, di pescare e tirare su le reti, di nascondere presepi e fucili sott’acqua.
È il momento della cucina che è stata tirata su da mio fratello con la calce e le piastrelle – l’ho sentito giorno e notte armeggiare con la spatola dentro a un secchio – apro anche quel rubinetto e chiudo lo scarico, lascio spalancate le porte di tutte le stanze, passa aria, passa acqua, passo anche io.
Mi siedo al centro del salotto e mi domando quanto tempo ci vorrà, se basteranno due, tre, sette ore, se potrò a un certo puntosentire l’acqua arrivare alle caviglie, almeno sotto alla punta delle dita, l’acqua del lago rubata, l’acqua del lago amara e perfetta, l’acqua che creerà una e più pozze moleste, che sgorgherà e inumidirà, che farà chiazze sui soffitti, che si infilerà nelle crepe e poi colerà e bagnerà divani e comodini, bottiglie dell’olio, libri e cataloghi, riviste, sacchi dell’immondizia, sovraccoperte, tende, l’acqua darà noia ai passanti, arriverà alle fondamenta, sarà il supplizio, l’acqua invaderà la strada e il quartiere, le automobili affonderanno e bisognerà costruirsi zattere e ripari, lasciare incustoditi gli averi e le proprietà, chi non saprà rimanere a galla verrà portato via.
Chiudo gli occhi e inizio a contare.”
Giulia Caminito, L'acqua del lago non è mai dolce

Milan Kundera
“Per liquidare i popoli (..) si comincia col privarli della memoria. Si distruggono i loro libri, la loro cultura, la loro storia. E qualcun altro scrive loro altri libri, li fornisce di un'altra cultura, inventa per loro un'altra Storia. Dopo di che il popolo comincia lentamente a dimenticare quello che è e quello che è stato. E il mondo attorno a lui lo dimentica ancora più in fretta”
Milan Kundera, The Book of Laughter and Forgetting

“Se esistesse un tasto per dimenticare tutto, lo useresti?”
Marzia Sicignano, Dove si nascondono le lacrime