Questa volta la perla (che il volumetto è come sempre una perla, eh) della ABE non mi ha entusiasmato.
La Guida è una raccolta di otto (più uno) racconQuesta volta la perla (che il volumetto è come sempre una perla, eh) della ABE non mi ha entusiasmato.
La Guida è una raccolta di otto (più uno) racconti brevi, scritti tra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento, dove tendenzialmente degli animali hanno un ruolo preponderante. La parte più interessante è la struttura del libro: prima di ogni racconto abbiamo un paio di pagine che, come in un vecchio libro di zoologia, mostrano lo scheletro e dettagli dell'animale, seguito poi dal testo didascalico. Una descrizione della creatura, un resoconto dell'iconografia a lei legata, una piccola curiosità e qualche riga sui miti che la riguardano.
Lupi, ragni, serpenti e ratti... ma anche scimmie, gatti, mosche, asini. E sirene, perché no, dato che si parla degli animali in letteratura.
Però solo alcuni racconti si rivelano all'altezza. Altri sono di livello inferiore, o mostrano l'animale protagonista solo di sfuggita, o addirittura praticamente non vi compare nemmeno. Diciamo che quantomeno mi sarei aspettato che ogni racconto desse un discreto spazio all'animale, e sotto una luce che ne risaltasse la pericolosità (almeno all'interno del racconto). Spesso invece il pericolo non c'è (o non è legato all'animale) e l'animale stesso appare come una forzatura (almeno in relazione al tema del libro).
Peccato, perché invece la confezione, il formato, le illustrazioni e lo stile grafico del prodotto sono come sempre eccellenti....more
Questo piccolissimo libricino, per cominciare, arriva avvolto in una sovracopertina che, a seconda di come viene piegata e disposta può fungere anche Questo piccolissimo libricino, per cominciare, arriva avvolto in una sovracopertina che, a seconda di come viene piegata e disposta può fungere anche da impacchettatura per la spedizione in piego di libri. Appartiene infatti alla collana dei "libri spedibili", una trovata molto carina.
Il libro in sé è arricchito da alcune illustrazioni (disegni del poeta e un dagherrotipo di Balzac), ma devo dire che questa volta la rilegatura molto stretta ha reso quasi pericolosa la lettura, ad aprire troppo le pagine avevo paura di sfondarla rovinando così il libro stesso.
Per il contenuto invece, abbiamo un editoriale dove si contestualizza la tematica trattata (ovvero Baudelaire e la sua cronica rincorsa ai soldi per saldare i debiti) spiegando come vivesse il poeta e la sua situazione famigliare, prima di passare a una serie di sue lettere (ognuna introdotta da una breve spiegazione che fa il punto su cosa facesse, come vivesse e a cosa si riferisse l'autore) dove solitamente chiede soldi alla madre, o di poter accedere ai soldi da lei stanziati, o spiega in quali debiti sia incorso, quali siano i suoi piani per uscirne e quali disavventure letterarie lo stiano assillando. In chiusura, un breve brano su Balzac dove si mostra come quest altro autore avesse fama di riuscire a evadere i propri debiti con arguzia e sfrontatezza.
Confezione carina malgrado la difficoltà nell'apertura delle pagine, buono il comparto editoriale, interessante questo focus sull'aspetto economico della vita di Baudelaire tramite le sue stesse lettere....more
Un libro assai diverso da quanto mi aspettassi, che più che raccontarci Dante e la sua vita ci conduce in un'indagine archeoletteraria all'epoca di DaUn libro assai diverso da quanto mi aspettassi, che più che raccontarci Dante e la sua vita ci conduce in un'indagine archeoletteraria all'epoca di Dante, alla ricerca delle sue tracce.
I primissimi capitoli, addirittura, prendono solamente spunto dalla figura del poeta per parlare invece di cosa fossero famiglie, nobiltà e cognomi nell'Italia e nella Firenze di fine tredicesimo secolo, spiegando dettagliatamente chi potesse essere considerato nobile, cosa ciò significasse... tutto solo per poter disquisire del ceto sociale di Dante e delle sue disponibilità economiche in base alla sua presenza sul campo di battaglia a cavallo.
Poi ci tuffiamo nella sua vita, andando alla ricerca di informazioni relative alla sua nascita e alla sua infanzia, procedendo poi lungo tutto il cammino della sua vita, fino ad accompagnarlo alla morte a Ravenna. Un'indagine minuziosa costellata di note e di richiami ad altri studiosi dantisti, recenti e antichi (praticamente suoi contemporanei), che ci porta a capire la difficoltà di parlare di qualcosa di apparentemente così semplice come la vita di uno dei maggiori poeti della storia d'Italia: le informazioni risalgono a sette secoli fa, ci sono stati incendi, alluvioni, saccheggi, rovina dovuta al tempo e all'incuria.
Si ricostruisce il rompicapo di quella vita scandagliando gli archivi e recuperando atti notarili, lettere, documenti ufficiali, registri, alla ricerca dei nomi noti della famiglia di Dante per intuire chi fosse dove e quando. Per ricostruire dai nomi insieme ai quali compare quello di Dante quale potesse essere il suo status e quali fossero le sue amicizie.
Sempre con la consapevolezza di agire sulla base dei pochissimi frammenti arrivati fino a noi, quindi con buchi enormi e con la certezza di doversi destreggiare spesso tra falsi e documenti errati, vuoi per errore umano o per disegno preciso volto a millantare una vicinanza e una conoscenza del poeta superiori a quelle reali.
Un ottimo libro, che non romanza, che spiega nel dettaglio l'Italia e la società nelle quali si muoveva Dante, che mette in luce quanto si sappia, quanto si immagini e quanto si ignori dando spesso voce a più teorie ancora in competizione tra loro su alcuni punti controversi.
L'unica pecca, nelle note quando vengono citati brani in volgare o in latino potevano essere accompagnati da una traduzione, visto che non penso tutti abbiano studiato latino (o ne abbiano ancora ricordi abbastanza freschi da poter tradurre per bene le frasi) o vantino abbastanza familiarità col volgare da poterlo capire senza problemi. Ma sono piccolezze.
E' il primo libro di Barbero che leggo, sicuramente in futuro tornerò a leggere altri suoi testi....more
Ricordavo fosse stato un po' caotico all'inizio, tra personaggi, razze e quant'altro. Non so se siRilettura 2024
Ricordavo fosse bello. Ricordavo bene.
Ricordavo fosse stato un po' caotico all'inizio, tra personaggi, razze e quant'altro. Non so se sia perché è stata la seconda lettura, ma non ho trovato nessuna difficoltà nell'immergermi in questa storia, stavolta.
Ricordavo fosse scritto bene e volasse via, e ricordavo bene.
Non ricordavo il colpo di scena finale, e mi ha stupito come la prima volta. Chapeau, Masa. Ottimamente orchestrato. Lo adoro!
Non ricordavo nemmeno gli accenti veneti messi in bocca a certi personaggi per dargli un'aria diversa, e ammetto che questa è la cosa che più mi ha disturbato in questa lettura (gli accenti intendo, non il non ricordarmi di questa cosa).
Ottima rilettura, di un fantasy che meriterebbe un grande risalto tra scrittura e originalità. E ora a breve mi dedicherò al seguito.
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Lettura 2021
Un esordio che sembra il lavoro di un veterano, un fantasy italiano che sembra un prodotto di successo americano.
Che altro dire?
Questo primo libro di Masa si rivela ottimo: abbiamo un'ambientazione affascinante e complessa, abbiamo razze assolutamente non scontate (umani, certo, ma poi fauni, felidi, vittorie alate e ciclopi), un discreto numero di personaggi che seguiamo in giro per le Marche nelle loro ricerche delle Reliquie... e abbiamo una trama forte, coerente, che non si fa problemi a dividersi tra i vari personaggi distanti tra loro e tendenzialmente all'oscuro l'uno dell'altro, fino a farli riunire poco per volta, lentamente, con naturalezza e un pizzico di supervisione da parte di qualche eminenza oscura.
Tutti a caccia delle Reliquie degli Dèi, ognuno per i propri scopi, spesso scopi contrastanti. Di chi ci si può fidare? Chi è il traditore? Cosa sono realmente i Sigilli, e cosa bisogna fare?
Proprio per il grande worldbuilding, unito all'assenza di infodumping, l'inizio è un po' stentato e ho faticato in certi punti a capire a che razza appartenessero alcuni personaggi, o anche solo a figurarmi correttamente i felidi. Ma penso possa essere considerato l'unico difetto del libro.
Poi tutto fila liscio, ci si appassiona ai vari fili della trama, e quando si arriva al Colpo Di Scena (inaspettato, talmente sconvolgente che all'inizio avevo pensato a dei refusi) non si può che restare a bocca aperta, gettandosi poi sulle pagine rimanenti per divorarle tutto d'un fiato lodando nel frattempo la genialità e la malvagità dell'autore che ci ha depistati per tutto il tempo.
Che aggiungere? Consigliato a ogni appassionato di fantasy, e ora si aspetta il seguito della storia!...more
Sorprendentemente attuale e moderno per essere stato scritto quasi un secolo fa. Molto interessanti alcune parti (la "formazione" della donna, le conclSorprendentemente attuale e moderno per essere stato scritto quasi un secolo fa. Molto interessanti alcune parti (la "formazione" della donna, le conclusioni finali, ma anche le "situazioni" e "giustificazioni", oltre alla parte prettamente "storica", relativa al ruolo della donna nella storia umana), altre mi hanno preso meno.
Più che altro a volte ho avvertito pesantezza nelle ripetizioni dei concetti e nella filosofia, le classiche parti troppo dilungate e "noiose" che alla fine mi facevano cadere il Kindle in testa.
Da leggere, comunque, assolutamente. Fa riflettere sul percorso fatto finora, su dove siamo arrivati e su quanto comunque si debba ancora lavorare....more
Dopo i primi due capitoli di questa saga più leggeri, il tono dei volumi matura assieme al protagonista, anno dopo anno, e così alle atmosfere più cupDopo i primi due capitoli di questa saga più leggeri, il tono dei volumi matura assieme al protagonista, anno dopo anno, e così alle atmosfere più cupe de Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban segue questo nuovo e -posso dirlo? lo dico- splendido libro.
Un libro arricchito ulteriormente dai disegni di Kay, che ci accompagnano alla perfezione in certi capitoli più oscuri, fin dal primissimo capitolo (Casa Riddle) che scopriamo avere tutte le pagine nere, cupe, con disegni spettrali ad accompagnarci. Davvero ottimi nel creare la giusta atmosfera a corredo dei vari capitoli!
In questo libro si incrina per la prima volta il classico schema vissuto finora: niente torneo di Quidditch (anche se abbiamo uno scorcio di Coppa del Mondo all'inizio, tanto per non rendere troppo traumatico il taglio col passato), niente gara tra le case (anche se avremo una gara tra quattro ragazzi).
I riflettori sono tutti per il Torneo e per le sue prove, anche se questa è un'illusione: dietro il paravento del torneo, ciò che permea il volume sono le mosse di Voldemort, il suo stato, cosa stia facendo. Chi abbia fatto sì che Harry partecipasse al torneo, e perchè.
Leggeremo interessanti rivelazioni, ci arrabbieremo o infastidiremo per alcune sottotrame, e al tempo stesso però ci verrà ricordata l'età dei protagonisti. Il litigio tra Harry e Ron (e soprattutto il suo perdurare) sembra ridicolo, ma effettivamente a quell'età e in quel contesto avvengono crisi ben più grandi per motivi molto più futili. Così come hanno senso le titubanze di Harry e Ron per il ballo, le loro reazioni, il litigio tra Ron e Hermione... Ci sono però anche segnali di crescita dopo tre anni: appena succede qualcosa, ora, Harry cerca per prima cosa di informare Sirius o Silente, ben diverso dai classici personaggi teen di libri o serie attuali, che vivono nella totale sfiducia verso ogni adulto nei paraggi.
E poi abbiamo il finale, cataclismatico, che prende la serie e la spinge nella direzione che abbandona del tutto l'aria innocente e fatata degli inizi. Voldemort e i Mangiamorte, il Ministero, le decisioni di Silente e i suoi ordini. Il duello, una morte tragica, una lenta e inesorabile sensazione opprimente che permea le pagine finali, promettendo grandi sconvolgimenti e disastri nel prossimo futuro.
Davvero un bellissimo capitolo di questa serie!...more
Lettura interessante e ad ampio spettro, focalizzata sul far capire al lettore quanto il problema non sia legato a un singolo settore ma riguardi inveLettura interessante e ad ampio spettro, focalizzata sul far capire al lettore quanto il problema non sia legato a un singolo settore ma riguardi invece una pluralità di ambiti.
E quindi una soluzione dovrà riguardare tutti questi settori, a livello globale e allo stesso tempo, o non ci sarà -semplicemente- un futuro.
Molto buona (e spiegata in maniera semplice e comprensibile) la parte più tecnico-scientifica, sempre supportata da dati e grafici. Ho trovato meno convincente la parte meno materiale, riguardante la scala di valori da seguire, i sistemi economici e la società nel suo complesso, ma più che altro perché mi pare più fantascientifica o pura utopia. Non fosse altro per le tempistiche di un tale cambiamento\evoluzione umana rispetto a quelle necessarie per salvare il pianeta.
Comunque un libro da leggere per rendersi conto della situazione e di quali possano essere le soluzioni per cercare di uscirne bene....more
Interessante, senza dubbio. La storia di "Quell'Ada", nata in Nigeria e presto ridotta mentalmente in frantumi.
Malattia, o come dicono le voci narrantiInteressante, senza dubbio. La storia di "Quell'Ada", nata in Nigeria e presto ridotta mentalmente in frantumi.
Malattia, o come dicono le voci narranti divinità native nigeriane che le sono entrate nel corpo alla nascita, rimanendovi intrappolate?
Il libro cavalca sulla sottile linea che separa la possessione spiritica, la condivisione di un corpo, con i disturbi mentali e le personalità multiple. I parallelismi di certe scene con "Una stanza piena di gente" contribuiscono a darmi un'ottica più "medica" e meno "spirituale" della condizione di Ada.
Dove ogni violenza subita ha spinto alla nascita di una nuova forma, forme diverse tra loro con nomi distinti e voci differenti, dove la forma predominante ha lo scopo di proteggerla... ma dove le forme, essendo o credendosi divinità, vogliono imporre il loro dominio su Ada e sulla carne, e vogliono tornare da dove arrivano, vogliono la morte per essere libere.
Un libro che non offre risposte ma che lascia domande, anche pesante in certe situazioni. Purtroppo non mi ha preso molto, sarà che mi aspettavo qualcosa di diverso....more
Libro preso anni fa durante una promozione del Saggiatore, e di cui non ricordavo assolutamente niente: trama, tematica, perché lo avessi preso. Anzi, Libro preso anni fa durante una promozione del Saggiatore, e di cui non ricordavo assolutamente niente: trama, tematica, perché lo avessi preso. Anzi, visto il resto del "raccolto" di quel periodo, pensavo quasi fosse una sorta di saggio scientifico.
Invece mi ritrovo un romanzo di vita e di morte, di tempo che scorre inesorabile e di tempi che mutano, lasciandosi dietro macerie, ricordi e relitti.
La storia di un paesino sui Pirenei che, con l'aiuto anche della Guerra che gli toglie i giovani, li manda al fronte e se li restituisce lo fa dopo averli resi diversi, muore. Muore di morte naturale, se vogliamo: i giovani ormai non vogliono restare e se ne vanno, verso altre possibilità e verso le città. Se ne vanno da soli o portandosi dietro i parenti anziani. Poco a poco anche chi resta decide di partire, finché non rimangono solo un pugno di reduci, assediati dall'età avanzata, dalle cose da fare, dalla paura di restare gli ultimi baluardi di un mondo scomparso.
E Andres, tra abbandoni e morti, rimane l'ultimo. Lui e la cagna fedele che rimane fino alla fine. Solo per anni, in una villaggio fantasma che si sgretola e di cui nessuno avrà più neanche la memoria. Solo, visto come un pazzo da chi vive nei paesi vicini, più a valle. Solo a resistere, assieme ai fantasmi di chi ha vissuto per generazioni lì nel paese, a ricordare e ad attendere la morte.
Toccante e ben scritto, dopo le prime pagine temevo non mi sarebbe piaciuto invece per fortuna mi sono dovuto ricredere....more
L'autore pensa spesso a cosa possa andare male, alla fine del mondo, dell'umanità e cose del genere.
Ogni capitolo è un differente scenario "apocalittiL'autore pensa spesso a cosa possa andare male, alla fine del mondo, dell'umanità e cose del genere.
Ogni capitolo è un differente scenario "apocalittico" più o meno (si va dal supervulcano, il batterio immune agli antibiotici o la guerra nuclera fino alla fine della macellazione di carne, alla fine della monarchia inglese o al doping sdoganato alle olimpiadi).
Ecco, già la varietà di temi trattati ci fa oscillare tra il "sacro" e il "profano".
Alcune cose sono interessanti, altre inquietanti, altre ancora evitabili. Poi chiaramente anche nelle tematiche interessanti l'autore offre una visione d'insieme, un accenno di cosa potrebbe accadere e cosa dice la scienza (o altro) al riguardo, al momento. Dice cosa teme, cosa potrebbe accadere,quali sono o pericoli dello scenario magari non immediatamente percepibili, e quali "vie di fuga" ci sarebbero per uscirne bene. Carino per scenari cui non si era mai o quasi mai pensato, deboluccio su cose di cui magari si sa qualcosa.
Interessante il paragrafo di apertura di ogni capitolo, una sorta di narrazione di come potrebbe essere la cronaca della "fine", una sorta di antipasto di quel che potrebbe essere un racconto a tema....more
Il racconto bene o male di una spedizione nell'Artico da parte di un ricercatore italiano da tempo spostatosi in America.
Ci sono momenti suggestivi e Il racconto bene o male di una spedizione nell'Artico da parte di un ricercatore italiano da tempo spostatosi in America.
Ci sono momenti suggestivi e momenti molto interessanti, altri inquietanti quando si parla dei cambiamenti in corso e delle prospettive future per il continente (e il pianeta).
Però mi è sembrato un po' troppo episodico come narrazione. Interessante e rapido ma non mi ha preso come speravo....more
Sei racconti che seguono Geralt lungo il suo cammino, principalmente centrati sul suo rapporto con Yennefer e Ciri.
Alcuni più validi e altri meno, l'uSei racconti che seguono Geralt lungo il suo cammino, principalmente centrati sul suo rapporto con Yennefer e Ciri.
Alcuni più validi e altri meno, l'unico a non avermi davvero convinto è stato l'ultimo, allucinatorio e caotico. Capace che rileggendolo dopo aver letto la saga mi potrà dire di più (si colloca dopo la caduta di Cintura, questo unico e ultimo racconto).
Chissà. Proverò a dare una seconda possibilità alla serie, magari in questo tempo è migliorata la mia opinione del primo libro, dove invece in precedenza avevo mollato tutto ...more
Molto carino questo libro. Carino e breve, e probabilmente le due cose sono correlate, visto che evitiamo di dilungare troppo il racconto e schiviamo Molto carino questo libro. Carino e breve, e probabilmente le due cose sono correlate, visto che evitiamo di dilungare troppo il racconto e schiviamo di un pelo il rischio della ripetitività.
Abbiamo un vecchissimo cafè in Giappone, un locale con grandi misteri uno dei quali per un certo periodo l'aveva pure reso famoso: alcuni clienti, rispettando certe regole ben precise, possono viaggiare nel tempo. Certo, il viaggio è estremamente limitato: devi rimanere sulla sedia del viaggio, puoi incontrare solo persone che siano state nel locale (ovvio, non potendo scendere dalla sedia), puoi restare solo finché il caffè non fredda (e se sfori accadono brutte cose). Ma soprattutto, sei avvisato da subito che niente di tutto quello che dirai o che farai potrà cambiare il passato.
E allora perché farlo?
Il libro si compone di quattro racconti (e il ripetere certe nozioni in ogni racconto è la parte più irritante del libro). Vediamo una donna tornare indietro per cercare di chiarirsi e di capire le motivazioni che spinsero il suo ragazzo a lasciarla una settimana prima, in quello stesso cafè; una donna viaggiare nel passato per scoprire cosa volesse dargli il marito affetto da alzheimer precoce, prima di scordarsi completamente di lei. Una ragazza tornerà indietro di pochi giorni per scusarsi con la sorella che presto sarebbe morta, e una donna andrà addirittura nel futuro per conoscere la figlia che non avrà altrimenti mai la possibilità di vedere.
Storie più o meno toccanti, stile prettamente giapponese (molto attento ai dettagli visivi, quasi elencati, e con caratteri ovviamente molto giapponesi dei personaggi), ammetto commozione nelle ultime pagine.
Perché interagendo col passato, scoprendo cose che prima non si sapevano, non si potrà cambiare il passato stesso ma di sicuro si può cambiare il nostro approccio e modificare il nostro futuro....more
Quando si dice "cominciare bene"... non penso potessi iniziare l'anno di letture in modo migliore!
Avevo amato i primi tre volumi di questa serie fantaQuando si dice "cominciare bene"... non penso potessi iniziare l'anno di letture in modo migliore!
Avevo amato i primi tre volumi di questa serie fantasy ambientata principalmente nella Firenze di fine tredicesimo secolo, ma questo libro finale è addirittura migliore dei precedenti. Tutti gli eventi, i personaggi, gli indizi e gli accenni fatti nei libri precedenti convergono qui, quando il fantasy storico si intreccia con uno dei testi più famosi a livello mondiale della storia della letteratura italiana: la Divina Commedia di Dante.
Abbiamo lasciato nel terzo volume Kabal in disgrazia: tutti i suoi piani falliti, ogni intrigo scoperto e punito, gli amici traditi ormai allontanatisi da lui, e perfino Guido, il suo pater familias, era ormai moribondo, con una delle sue due anime uccisa per punire la sua ambizione di rendere Firenze una propria signoria. Ma l'arrivo di Dante a Roma, aveva dato una nuova, folle e ultima speranza all'ancestrarca dei Cavalcante... una speranza che ci conduce praticamente "dietro le quinte" della Commedia dantesca.
Avendola riletta da non molto tempo, mi sono potuto godere appieno la perizia dell'autore nel ripercorrere i passi danteschi, mostrandoci al tempo stesso come Virgilio fosse Kabal sotto mentite spoglie, cosa fosse realmente la scena iniziale con le tre fiere che dà il via al viaggio, quale fosse il reale scopo del viaggio. Si passa praticamente metà libro a godersi il viaggio nella Commedia, e ad ammirare la bravura di Livio nell'esserle fedele e al contempo nello scovarne fonti e ispirazioni, nel ricostruire i miti passati su cui si basa il Paradigma da cui deriva, e nell'unire tutto quanto al sistema magico che ha creato e alla storia di Kabal e di Guido.
E l'altra metà? Beh, la passiamo prima a chiederci se e quando Dante scoprirà la verità, cosa farà Kabal (che in questo viaggio negli Inferi porta a completamento il proprio percorso di evoluzione già avviato nel corso della serie), a rimanere a bocca aperta per certe scene e a emozionarci di fronte all'epicità del tutto.
Il bello è che il tutto avrebbe potuto facilmente scivolare nella parodia o nel tentativo di sfruttare l'effetto traino della Divina Commedia... invece qui la Commedia è al servizio della trama di Eternal War, che a sua volta avvolge l'opera dantesca omaggiandola, amandola e rispettandola, dandole un fondamento fantasy lasciando inalterato tutto quanto.
Epico, emozionante, avvincente. La splendida conclusione di una serie eccellente!...more
Bello. In maniera diversa rispetto a Shogun, e per motivi volendo anche differenti, ma bello.
Mi ha stupito il cambio completo (di epoca, di località, dBello. In maniera diversa rispetto a Shogun, e per motivi volendo anche differenti, ma bello.
Mi ha stupito il cambio completo (di epoca, di località, di personaggi) rispetto all'altro libro, pensavo la serie asiatica sarebbe proseguita con più continuità.
Una volta ripresomi dalla sorpresa mi sono però potuto immergere nelle atmosfere della Cina (e della nascente colonia britannica di Hong Kong) del 1800. Diversa la collocazione geografica, uguale la sottolineatura sulle abitudini igieniche e di pulizia degli orientali (giapponesi in Shogun, cinesi qui) contrapposte al culto della sporcizia e delle superstizioni dannose (tipo quelle su pulizia delle mani o aria fresca) di noi occidentali dell'epoca.
Diverso anche il tipo di personaggi: il protagonista, il Tai Pan, è un uomo che grazie alle proprie qualità eccezionali ha creato un impero commerciale, e che da solo manovra la politica inglese e quella cinese, i commercianti delle due nazioni e chiunque gli passi vicino, al solo scopo di creare Hong Kong, e di usarla come grimaldello per aprire la Cina al mondo. Un uomo quasi soprannaturale, che ovviamente deve avere una nemesi par suo e questa risponde al nome del rivale Brock, che con il Tai Pan ha una lunga storia iniziata ai tempi delle prime navigazioni di un giovane Dirk, ancora ben lontano dal divenire la figura semidivina che sarebbe stato in futuro.
Abbiamo commercianti inglesi e americani, soldati e marines, politici e delinquenti anarchici. Oppio, tè, argento e navi a profusione. Protestanti e cattolici, storie d'amore e vendetta, famiglie distrutte e odii imperituri.
C'è tutto insomma, ma la storia in sé in questo caso mi ha preso meno di quanto avrei voluto. In Shogun si aveva da creare lo Shogunato, il destino del Giappone era in gioco e il protagonista era il jolly pescato dall'uomo che avrebbe cambiato la storia nipponica. Qui il protagonista è l'uomo forte, l'eminenza oscura che muove con le sue parole il governatore della colonia, i soldati e i commerci. E la storia verte sulla lotta per il predominio commerciale e sulla sopravvivenza di Hong Kong.
Però l'ambientazione e l'epoca sono interessantissime (come gli inglesi si credano superiori a tutti, al pari degli americani e dei russi, o degli stessi cinesi che seguono le loro tradizioni commiserando i barbari incivili che pensano di poter cambiare qualcosa o ottenere qualcosa di duraturo coi loro comportamenti). E la parte finale, con il tifone spaventoso che scompiglia tutte le carte disposte sul tavolo fino ad allora... Ecco, ambientazione, personaggi e finale mi hanno fatto amare questo libro malgrado la storia fosse un po' debole. E ammetto della tristezza per la conclusione, avrei voluto davvero un minimo di gioia per la Tai Tai.
(Però ho scoperto l'origine del termine Tifone, e pure quella della Triade!)...more
Uno splendido viaggio nel Giappone del 1600 assieme al navigatore inglese Blackthorne, ribattezzato Anjin -san, Pilota, visto che il suo nome era abbaUno splendido viaggio nel Giappone del 1600 assieme al navigatore inglese Blackthorne, ribattezzato Anjin -san, Pilota, visto che il suo nome era abbastanza impronunciabile dai nativi.
Il pilota inglese si ritrova in un Giappone dove aleggia una parvenza di pace tra i vari daimyo, e dove l'influenza dei preti gesuiti e dei mercanti portoghesi è totale, facendo questi da unico tramite tra le isole nipponiche e l'impero cinese, spostando seta cinese e argento giapponese e arricchendosi al contempo. Chiaramente l'arrivo della nave olandese (rovinata da guerre e tempeste, con solo pochi uomini ancora vivi) pilotata da un inglese, al tempo degli scontri tra protestanti e cattolici e tra Inghilterra e Spagna, porta a inimicizie, odii e tentati omicidi.
Ma Blackthorne si rivela molto più di quanto appare, e a poco a poco, grazie al bagaglio di conoscenze che si porta dentro, alla sua abilità di pilota e alla sua intelligenza, impara lingua e usi giapponesi diventando lui stesso sempre più giapponese: diventerà un samurai stimato al servizio di Toranaga, e pur volendo sempre tornare a casa e diventare ricco non potrà evitare di confrontare lo stile di vita della sua madre patria con quello della sua nuova casa, la sporcizia e la maleducazione occidentali con la pulizia e la filosofia orientali.
Troverà amore e nemici, vivrà momenti catartici e ci insegnerà lo stile di vita del samurai e del Bushido mentre lui stesso lo imparerà.
Una storia entusiasmante, peraltro assai reale (i personaggi sono basati su figure storiche realmente esistite, con il cambiamento dei nomi e di diverse situazioni ma ripercorrendo la storia generale).
Non mi aspettavo una certa morte nel finale, ammetto di esserci rimasto male.
Una lettura che quasi non fa sentire le sue più di 1200 pagine, e che sicuramente avessi avuto più tempo avrei divorato in molto meno tempo....more
Un breve testo geniale e didattico, sorprendente pensando che è stato redatto nel 1884 (e infatti era talmente avanti che all'epoca passò sottotracciaUn breve testo geniale e didattico, sorprendente pensando che è stato redatto nel 1884 (e infatti era talmente avanti che all'epoca passò sottotraccia, venendo poi ripreso qualche decennio dopo).
Il quadrato che vive in Flatlandia, mondo a due dimensioni, prima ci racconta il suo mondo e la sua vita, chi vi abita, come funzionano i rapporti sociali e quali leggi governano le loro vite. E qui si va di sottile satira e palate di fantasia. Poi arriva l'elemento che cambia tutto, il visitatore dalla terza dimensione che poco a poco cambia la prospettiva del Quadrato aprendogli gli occhi all'universo in tre dimensioni. E facendolo così bene da portarlo a ipotizzare ulteriori dimensioni, inizialmente rifiutate sdegnosamente dalla Sfera (riottosa a vedere la figura bidimensionale smettere di vederlo quale creatura suprema) e poi accettate e concesse, quasi con una vena di orgoglio per l'allievo.
Una lezione di matematica e geometria, l'ipotesi di dimensioni ulteriori per noi inconcepibili come l'altezza per le figure bidimensionali (o la lunghezza per quelle unidimensionali, o la pluralità per quelle a zero dimensioni) e l'invito a rimanere con una mente aperta, a non cedere a facili dogmi, a cercare la verità.
Posso etichettare questo libro come "opportunità mancata"?
Inizia bene, si perde in un pantano che rischia di tramortire a suon di noia il lettore, e sPosso etichettare questo libro come "opportunità mancata"?
Inizia bene, si perde in un pantano che rischia di tramortire a suon di noia il lettore, e si riprende nel finale con un bel colpo di scena. Tutto infarcito però di un po' troppe forzature al realismo e alla credibilità.
Abbiamo troppe indagini e possibili colpevoli indagati senza senso, abbiamo una diffusa cultura della non etica (e in quantità disarmanti), abbiamo il fatto plausibilissimo di una clinica che sta per essere chiusa ed è in amministrazione controllata ma che al contempo si permette di assumere personale. E abbiamo mr X che risulta assurdo per le proprie motivazioni, fa tutto e il contrario di tutto.
Avrei potuto capire il cercare una spiegazione per curiosità propria, ma così è solo un voler scientemente trarre in inganno il lettore. Avrei potuto capire anche un disturbo della personalità, invece no.
Quindi ho apprezzato il plot twist ma deplorato le motivazioni che vi stanno dietro (e poi la lentezza di ciò che sta tra inizio e fine, e il fatto che spesso risultasse pure non particolarmente interessante...). Speravo meglio, francamente....more
Premetto che non ho mai visto il film, sapevo solo dell'esistenza di Hal 9000. Ignoravo ogni altra cosa in merito a questa storia, e sono riuscito cosPremetto che non ho mai visto il film, sapevo solo dell'esistenza di Hal 9000. Ignoravo ogni altra cosa in merito a questa storia, e sono riuscito così a godermi le montagne russe attraverso cui il libro conduce.
L'inizio coglie totalmente alla sprovvista, mostrandoci gli albori della vita umana e un'inaspettata interferenza esterna a indirizzarci lungo la via dell'evoluzione.
Poi si salta al tempo moderno, anche se un moderno relativo: negli anni 60 le prospettive sul nuovo millennio erano molto più ottimistiche della realtà che abbiamo trovato. Basi lunari, voli spaziali... Comunque anche questo secondo capitolo sulla Luna termina, dopo averci annoiato un poco e mostrato un nuovo monolite alieno.
La storia vera inizia dopo, col viaggio della Discovery e del suo equipaggio umano e artificiale. Un viaggio esplorativo, una missione segreta, i limiti delle IA che vengono testati e trovati... e poi le meraviglie del cosmo, la filosofia pure.
Un libro visionario, si capisce bene perché abbia fatto la storia (e la sua genesi fa ancora più impressione, nato parallelamente come film e libro, dalla collaborazione dei due autori). Solo un po' troppo lento in certe parti, e troppo fumoso nel finale (come spesso accade quando si affronta la metafisica interstellare)....more
Solitudine, alienazione, amore, speranza, delusione. Durante le notti bianche russe, quando cioè anche di notte resta nel cielo una luminosità crepuscoSolitudine, alienazione, amore, speranza, delusione. Durante le notti bianche russe, quando cioè anche di notte resta nel cielo una luminosità crepuscolare, si incrociano per alcuni giorni le vite di due giovani.
Il protagonista è un solitario, un sognatore, incapace di relazionarsi col prossimo. Timido e ingenuo, impacciato, vive nelle sue fantasie e non ha vita sociale.
Incontra lei, una ragazza che vive con la nonna, legata a lei letteralmente da una spilla da balia così che la donna ormai cieca possa controllare la nipote ed evitare che si allontani o che possa fare qualcosa non approvato.
Lui la protegge da un ubriaco molesto, e così rotto il ghiaccio i due cominciano a conoscersi. Lui si innamora subito di questa creatura che gli mostra amicizia e compassione, il legame tra i due appare subito forte e duraturo. Anche perché la storia della ragazza, che apprenderemo dopo qualche sera, ricorda assai la sua. Idealista, ingenua, tenuta in gabbia dalla nonna, anela amore e libertà.
Ma sarà un amore tra i due ragazzi, o l'uomo che aspetta da un anno tornerà da lei come promesso?
Breve e carino, rende alla perfezione i sentimenti che si accavallano nell'animo del ragazzo di fronte all'amore per la prima volta in vita sua Però la struttura stessa del racconto me lo ha reso più distante, non mi ha catturato granché, tanto che per leggere queste poche pagine ci ho messo parecchio tempo, preferendogli ogni altro genere di attività....more