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lunedì 7 febbraio 2011

Panini alla Frutta Secca

Dopo la marmellata in bilico sulla ringhiera del terrazzo oggi abbiamo il panino alla frutta secca che invece troneggia sulla fotocopiatrice ;-)

Ieri ho preparato la pasta di pane per fare la pizza, ma visto che Matteo per un paio di giorni sarà via ho preferito non utilizzare tutta la pasta a disposizione, ma destinarne un po' per altri scopi. In realtà poi alla fine è venuta tanta pizza uguale...avrei potuto far più panini, in effetti.

Per darvi l'idea delle dimensioni, ho cotto i panini in uno stampo da 12 muffin, in modo che tenessero meglio la forma, mettendo all'interno di ogni spazio una pallina di pane che occupasse i 2/3 della forma.

Non ho la più pallida idea di quanti ne vengano utilizzando tutta la pasta, io ne ho fatti quattro, credo che a pieno regime ne vengano almeno una quindicina.
Ne ho fatte due versioni: quella con la frutta secca e quelli salati con erbe provenzali e capperi tritati. Visto che l'aggiungere gli ingredienti nella prima fase di lavorazione rende più facile il lavoro (se messa dopo la frutta secca tende a sgusciare via da tutte le parti) meglio separare fin dalle prime mescolate i due impasti.

Ho preferito mantenere la pasta di pane salata e non aggiungere zucchero, mi piace il contrasto tra la dolcezza della frutta ed il sapore salato della mollica.
Per tre panini ho usato due albicocche secche, un cucchiaio di uvetta (fatti entrambi rinvenire in acqua calda per 15 minuti) ed un cucchiaio di pinoli, ma anche noci e fichi secchi ci starebbero bene.
Per rendere la superficie così colorata, e per dare un tono di dolce, ho spennellato la superficie del panino con miele di castagno, allungato leggermente con pochissima acqua per renderlo più scorrevole.

La versione salata prevedeva invece un cucchiaino di trito di capperi e un pizzico di erbe provenzali. Ma che dire di parmigiano e olive nere? peperoni e scamorza? pecorino e menta?
Insomma, la pasta di suo sta insieme da sola, poi si può aggiungere a proprio piacimento quello che più piace!
In questo caso ho sostituito il miele con poco olio e decorato la superficie con pepe nero macinato fresco.

In forno per circa 10 minuti a 250°.

INGREDIENTI per la pasta di pane
500 gr farina 00 o manitoba
300 ml acqua o latte
un cucchiaio di olio
due cucchiaini di sale
una bustina di lievito secco

Amalgamare gli ingredienti, quando l'impasto inizia ad essere sì appiccicaticcio, ma già gestibile, iniziare a lavorarlo a mano sul piano di lavoro infarinato.
Secondo la mia esperienza è meglio aggiungere gli altri ingredienti quando è ancora nella fase dell'appiccicaticcio, in modo che durante la lavorazione vengano ben inglobati nell'impasto.
Lasciar riposare in un posto tiepido, coperto con uno straccio umido, per circa un'ora. Una volta gonfiato, lavorare nuovamente l'impasto, formare i panini e mettere ciascuna pallina di pane nella teglia dei muffin e proseguire la lievitazione per ancora 30 minuti.
Spennellare e cuocere in forno come indicato sopra.

giovedì 3 giugno 2010

Strudel salato di formaggi di capra e verdure


Ieri abbiamo colto l'occasione della giornata di vacanza per festeggiare anche il compleanno di mio papà, sebbene con un paio di giorni di ritardo! Il menù del pranzo è cambiato più volte nel corso di 24 ore...da sarde alla griglia (al supermercato erano finite) a carne alla griglia (il macellaio il due giugno era chiuso) per arrivare ad una semplice insalata di pasta. Quindi visto che io non traffico con barbecue e simili ed ormai quel menù era definitivamente tramontato mi sono offerta di preparare io ed ho approfittato della bellissima giornata di sole per preparare il pranzo all'aperto: ho scavato pomodori, pulito fragole, preparato la farcia del ripieno, tagliato le verdure per l'insalata di pasta e via di seguito. Alle 14 (eh si, sono i nostri orari) era tutto pronto, giusto in tempo!

Ovviamente non ho pensato alla cena e quando Matteo, smaltito il primo round, mi ha chiesto "e per cena che si mangia?" mi son detta "esatto, e per cena che mi invento?!".
Buttato lo sguardo nel frigo ho registrato i seguenti alimenti da smaltire in modo rapido: una pasta brisée comprata per sbaglio credendola sfoglia, un peperone necessitante di cottura a breve, un avanzo di chèvre, una confezione di caprini comprata una settimana prima, un cucchiaio abbondante di pecorino grattuggiato.

Ecco trovata la cena! Uno strudel salato con verdure, di cui un pezzo è stato barattato con un pomodoro ripieno del pranzo, preso dal desco dei genitori.
Lo strudel, diciamolo pure, era molto buono, ma soprattutto bellissimo! Quindi per la prima volta ho deciso, anche su consiglio di Ele, di mettere ben due fotografie del piatto: ad inizio post l'esterno, in fondo alla ricetta anche l'interno (meno bello, ma funzionale).

INGREDIENTI per due
una confezione di pasta sfoglia/brisée
un peperone rosso
mezza melanzana
cinque pomodorini pizzutelli
un caprino di capra
mezzo formaggio Sainte Maure
basilico
olio, aglio, pecorino, albume e mandorle per decorare

Scaldare in una padella ampia olio e aglio, ed aggiungervi, una volta dorato, melanzane a dadini, peperoni a pezzetti e i pomodorini a spicchi. Regolare di sale, aggiungere del basilico (fresco o surgelato) e cuocere circa 15 minuti.
Una volta cotte le verdure (o lasciate al dente, ma non dure) aggiungere nella stessa pentola i formaggi, in modo che si sciolgano meglio. Lasciar intiepidire, accendere il forno e stendere la pasta sfoglia o brisée, su cui distribuire le verdure ed il formaggio. Arrotolare con cura lo strudel chiudendo bene le estremità, trasferirlo in uno stampo da plumcake per aiutarlo a mantenere la forma in cottura e spennellarlo con albume o poco olio. Distribuirvi sopra le mandorle ed il pecorino.
In alternativa potete anche solo inumidire leggermente la superficie con acqua o latte, quel tanto che basta perché le mandorle aderiscano meglio senza scivolar giù.

Cuocere a 200° per circa 25 minuti e servire tiepido o a temperatura ambiente.

Ed ecco la foto dello strudel tagliato!


mercoledì 19 maggio 2010

Cantucci con olive, parmigiano e pinoli


Ormai sono lanciata! Dopo i cantucci al cioccolato di due settimane fa, che ho rifatto pure ieri sera in molto meno tempo e con maggior facilità, questo fine settimana ho provato una versione salata. Purtroppo ne sono venuti proprio pochi, perché erano buonissimi e praticamente Matteo se li è mangiati tutti in mezzo pomeriggio! Ora aspetto di invitare qualche amico a cena per avere la scusa e farne un po' di più...
Ho utilizzato una ricetta di un libro da cui avevo già preso un'altra ricetta ("Hors d'oeuvres", utilizzato anche per le striscioline croccanti all'aglio ed erbe)riducendo le dosi perché temevo venisse una schifezza e sono venuti all'incirca 12 pezzi, quindi utilizzando le quantità indicate dovrebbero uscire circa 40 cantucci, anche a seconda che tagliate la pasta più o meno spessa.
A differenza di quelli con le nocciole, con cui ho avuto qualche problema nella fase del taglio, qui la presenza di pezzi piccoli come pinoli e olive ha fatto sì che venissero delle fette impeccabili!

INGREDIENTI per 40
250 gr farina
100 gr olive verdi
100 gr pinoli
3 uova
2 cucchiai di parmigiano
un cucchiaio di semi di finocchio
un cucchiaino di lievito (io ho usato quello per dolci, ma credo vada bene anche del bicarbonato)
un cucchiaino di sale
una macinata di pepe nero

Tostare i pinoli in una pentola e tagliare le olive a pezzetti. Lavorare uova, farina, parmigiano, aggiungendo poi sale, lievito e semi di finocchio, lasciando per ultimi pinoli e olive.
Amalgamare gli ingredienti, meglio se lavorando con le mani piuttosto che con il mestolo, in modo da formare un composto solido.
Stenderlo in due o più strisce alte circa un dito e larghe come preferite (la larghezza del panetto corrisponderà alla lunghezza del cantuccio). Lo stesso dicasi per la lunghezza, dipende esclusivamente dalle dimensioni della teglia che si utilizza e non va ad incidere sulla riuscita o sull'estetica dei biscottini.
Cuocere per circa 25 minuti in forno a 180° già caldo, poi togliere dal forno e tagliare la pasta in pezzi nel senso della larghezza, dando la forma dei cantucci. Meglio utilizzare un coltello a lama liscia piuttosto che uno seghettato.
Rimettere nel forno e proseguire per altri 15 minuti. Io poi preferisco distribuire i cantucci sulla teglia, con la parte tagliata verso l'alto, lasciandoli riposare per altri 10 minuti nel forno spento, in modo che venga eliminata l'umidità residua.

Ed eccoli pronti! Si raffreddano in poco tempo e si possono mangiare anche tiepidi, volendo.

Un solo consiglio: occhio alla quantità di semi di finocchio usata, perché hanno un gusto molto deciso. Se non ne siete appassionati forse è meglio eliminarli del tutto.

lunedì 29 marzo 2010

Torta salata formaggio, pomodoro e...senape!



Lo so, lo so, sono scandalosa, è passato più di un mese dall'ultimo post ed io, in questo periodo, sono stata molto più che latitante.
Un po' ho avuto tante cose da fare al lavoro, e avendo solo la connessione in ufficio ho sempre rimandato al giorno dopo l'inserimento di nuove ricette...un po' è che appena si inizia a sentire la primavera nell'aria io divento di una pigrizia assurda...
Comunque non è che in questo mese io abbia tirato a campare con Quattro Salti in Padella e insalate! Le mie preparazioni sono state tutte documentate e quindi nelle prossime settimane troverete pastiera, linguine con cavolini di bruxelles, gnocchi zola e zafferano e molto altro!

Per riprendere la mano ripartiamo da una cosa facile facile...una torta salata con un tocco in più. Ottima anche a temperatura ambiente e accompagnata ad una fresca insalata di stagione.

INGREDIENTI
una confezione di pasta sfoglia
250 gr formaggio (tipo formagella o toma)
un pomodoro ramato
senape rustica
timo fresco

Stendere la pasta sfoglia, spalmando un velo di senape rustica, anzi, anche un po' più di un velo visto che si tratta comunque di una senape non molto forte. Tagliare il formaggio a dadini, distribuirli sulla pasta sfoglia e completare con un pomodoro ramato tagliato a fette.
Salare leggermente le fette di pomodoro e decorare con rametti di timo freschi.
In forno a 200° fino a completa doratura della sfoglia.
La senape c'è, non si vede subito, ma quando si mangia la torta si capisce che c'è qualcosa di strano, che le dà più personalità.
Da provare!

martedì 16 febbraio 2010

Muffins profumati all'arancia con tacchino e formaggio


Sempre tratto dal libro di cui vi ho parlato nel post precedente...
Un muffin salato aromatizzato all'arancia, farcito con tacchino affumicato, Philadelphia e mirtilli! L'autore del libro prevedeva due varianti: oltre a questa illustrava anche una versione profumata al rosmarino e accompagnata con prosciutto affumicato e composta di mirtilli. Si tratta di due cose simili, quindi si potrebbe fare anche un po' e un po'.

La preparazione è stata semplice, anche se con questo libro ho avuto qualche problema con le quantità: dovevano uscire 20 muffins (o meglio, mini muffins) ed io ne ho preparati solo 8.
Per fortuna eravamo solo in quattro ;-)
Io ho utilizzato i tradizionali stampi da muffins che si trovano in Italia, quelli a 12 posti, quindi non so se in Inghilterra ce ne siano anche di più piccoli!
Per quanto sia meglio prepararli in giornata - tanto sono rapidi - ho potuto assaggiarne uno, l'ultimo rimasto, il giorno dopo e l'ho trovato ancora fresco.

INGREDIENTI per 8 muffins normali
175 gr farina
1 cucchiaino di lievito per dolci
½ cucchiaino di bicarbonato
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di sale
45 gr burro
1 uovo
125 ml latte
scorza di mezza arancia

per farcire
8 fette di tacchino affumicato (quello che si trova tra gli affettati)
una confezione di Philadelphia (circa 80 gr)
un cucchiaio di mirtilli neri

Lavorare il burro a temperatura ambiente con l'uovo, la farina, zucchero, lievito, sale e bicarbonato. Aggiungere il latte e la scorza di arancia, mescolando in modo da evitare che si formino grumi.
Io ho utilizzato gli stampini per muffins in silicone, fatti a m' di pirottino, che ho adagiato nei buchi dello stampo tradizionale. In questo modo ho evitato di dover imburrare anche quest'ultimo.
Mettere circa un cucchiaio abbondante di composto in ogni pirottino e cuocere in forno già caldo a 200° per circa 15 minuti.

Una volta sfornati, lasciar intiepidire e poi tagliare a metà nel senso della larghezza con un coltello seghettato. Spalmare con il formaggio, adagiarvi sopra una fetta di tacchino leggermente arrotolata (in modo che dia anche del volume) e decorare con due o tre mirtilli freschi, o composta di mirtilli. Attenzione, macchiano da maledetti, quindi prima di prendere in mano il muffin e spostarlo verificare di non aver le mani sporche.

Per la versione alternativa basta sostituire la scorza d'arancia con un cucchiaio di rosmarino tritato, il tacchino con il prosciutto ed i mirtilli neri con una composta di ribes o di mirtilli rossi, come quella in vendita all'Ikea, che è aspra il giusto!

lunedì 15 febbraio 2010

Striscioline croccanti all'aglio ed erbe


Sabato ho, per la prima volta, sperimentato un paio di ricette prese da un libro che avevo preso in biblioteca qualche anno fa...e che poi, dopo avergli fatto la corte inutilmente in Italia (niente da fare, non si trovava), mi sono decisa ad acquistare su Amazon, in versione inglese.
Si tratta di "Stuzzichini" di Erick Treuille, che qui vedete sul sito di Amazon...tra l'altro, cosa molto utile, lo si può in parte sfogliare, per rendersi conto di com'è strutturato ed alla fine si trova anche l'indice, per sbirciare le ricette contenute.
Io l'ho comprato per soli 10 Euro, spese di spedizione comprese, e devo dire che ne è valsa la pena, anche se... - perché c'è una pecca - ...non avevo mica pensato al fatto che gli ingredienti fossero indicati in tazze, once e via di seguito.
Fortuna vuole che io avessi, diciamo, preso nota delle ricette che più mi interessavano, nella loro versione italiana e quindi ho solo dovuto appuntarmi la quantità di ingredienti nei più familiari grammi, quando la ricetta lo richiedeva.

Sabato, in occasione dell'invito a cena della mie cavie speciali, Giuly e Piero, ho provato a fare i muffin salati, i biscottini con parmigiano e olive e, facilissimi, quei bastoncini che vedete in foto.
Più che fare, qui si tratta di rielaborare, quindi non c'è assolutamente rischio di sbagliare o di preparare qualcosa di non buono.
Cosa serve? servirebbe del pane pita, che ovviamente io non ho trovato. Ma al mio fido Esselunga ho trovato del pane arabo (non quello pieno di mollica che si trova abitualmente dal fornaio, ma uno basso basso...tipo piadina più morbida) che faceva proprio al caso mio!

Le operazioni da fare sono tre: tagliare, spennellare ed infornare.

Per prima cosa, tagliare il pane in strisce, come vedete nella foto (circa un dito di larghezza).

Secondo, spennellarle con un olio all'aglio...basta anche mettere dell'aglio tritato a riposare in due cucchiai di olio una mezz'ora prima di utilizzarlo. Uno spicchietto basta per due panini.
Dopo aver spennellato cospargere la superficie con erbe provenzali essiccate (rosmarino, salvia, timo, maggiorana) e sale fino.

Ultimo, infornare circa 5 minuti, fino a quando il pane non risulti croccante.
La strisciolina deve stare bella dritta.

Ottimi fatti al momento, ancora belli caldi, ma deliziosi anche preparati in anticipo.
Grande figura, poca spesa, zero fatica!

martedì 12 gennaio 2010

Fagottini di pasta con indivia e chèvre


Eccomi di ritorno! Dov'ero andata? Purtroppo da nessuna parte, mi ero solo presa una pausa dopo la sbornia culinaria natalizia (tra l'altro, nemmeno fotografata).
In più a questa è seguito un fastidioso virus intestinale, per cui a casa nostra ormai si viaggia di risotto al niente o, per essere più sfiziosi, di panini al Philadelphia...ma abbiate fede! Ieri Matteo si è fatto un pollo al curry che avevo preparato e surgelato come scorta per i tempi bui.
E direi che è un buon segno.
Il profumino di curry ha solleticato anche me.

Per tornare al mio blog un passo per volta, inizio postandovi più che una ricetta, un esperimento, fatto in dosi per una persona (me), per testare la pasta fillo che finalmente ho trovato (in Svizzera, però) e smaltire un avanzo di indivia e chèvre.
Esperimento più test più riciclaggio...tante ricette nascono dalla combinazione di questi tre fattori.

Ho preparato, com'è facile intuire, dei fagottini ripieni di indivia e chèvre, molto leggeri perché passati al forno e non imbevuti di burro (ecco il motivo dell'aspetto pallido e anemico rispetto alle tradizionali foto di stuzzichini che vedo online).
Ma è meglio precisare...questa pasta, a base solo di acqua e farina, consente delle preparazioni meno grasse, è vero. Come è altrettanto vero che se non li usa il burro avrà meno gusto e colore e spesso tenderà a sapere solo di farina.

Nel mio caso, avendo utilizzato solo un foglio di pasta, si trattava davvero di un guscio sottilissimo e quindi il gusto di farina era pressoché coperto da quelli più incisivi degli altri ingredienti. Invece la volta che ho fatto dei cestini tipo questi non è che fossero il massimo...

INGREDIENTI per uno
due fogli di pasta fillo
un cespo di indivia
4 fette di chèvre (tipo Saint Maure)
sale, olio, burro e pepe

Tagliare l'indivia e stufarla in poco olio. Regolare di sale e pepe, lasciar intiepidire.
Prendere un foglio di pasta fillo (molto sottile, ma abbastanza largo), piegarlo in due e disporvi al centro una fettina di formaggio con sopra metà dell'indivia, completando con un'ultima fetta di formaggio. Avvolgere su di sè l'involtino (dandogli una forma quadrata o a triangolo) e spennellarlo di burro. Se invece lo si preferisce più ricco, spennellare la pasta fillo di burro prima di avvolgerla.

Cuocere in forno per circa 5 minuti a 200°.

giovedì 4 giugno 2009

Stuzzichini/2: Tramezzini

Non c'è cosa più buona che mangiare un buon tramezzino, che non sia stopposo, ma nemmeno strabordante di maionese, che sia gustoso e che non cada a pezzi ad ogni morso...
Mi piacerebbe poterne fare uno con la crema al pollo, ma essendo vegetariana non me la sento di avventurarmi in questo campo, non potendone poi assaggiare (ed eventualmente correggere) il gusto! 
Le prime volte che ho provato a fare i tramezzini ho seguito pedissequamente le ricette trovate e ho anche impiegato un sacco di tempo, ma appena presa un minimo di dimestichezza ho iniziato a farcirli a modo mio, facendo abbinamenti inconsueti ed utilizzando quello che avevo a disposizione.

Regola numero uno: comprate ed utilizzate il pane per tramezzino, non il pan carré come ho visto fare alcune volte.
Regola numero due: utilizzate creme a base di formaggio per tenere il pane umido (meglio che mettere un dito di maionese).
Regola numero tre: il tramezzino, una volta preparato, va tenuto in frigorifero coperto con un tovagliolo umido, in modo che il pane non si secchi.
Regola numero quattro: tagliare il pane con un coltello seghettato avendo cura di procedere piano piano...si otterranno così tagli perfetti!

Passando alle farciture, quello nella foto è a base di crema di tonno, formaggio alle erbe, prosciutto e zucchine grigliate.
 
La prima cosa da fare è preparare le creme, frullando ricotta, tonno e un cucchiaino di capperi per quella al tonno, e ricotta, una fettina di cipollotto, erba cipollina, basilico ed un cucchiaio di succo di limone per quella alle erbe fini (ottima anche con i bagels), regolando di sale.
Sono volontariamente approssimativa con le quantità perché dipende molto dai gusti, ma posso dire che uso all'incirca 150 gr di ricotta per ciascuna preparazione, insieme ad una scatoletta da 80 gr di tonno, nel primo caso.

Il pane per tramezzino che preferisco è quello marca Roberto da 5 fette lunghe. C'è il problema che per il tramezzino ne uso tre e quindi o me ne avanzano due o me ne manca una, oppure faccio tramezzini in quantità industriali! In ogni caso, se vi avanza del pane, chiudete la confezione al meglio, per evitare che si secchi.

Una volta pronte le creme, stendere un velo (proprio velo!!!) di maionese sulla prima fetta e distribuirvi sopra la crema di tonno, per uno spessore di circa 0,5 cm, e poi le fettine di zucchina grigliate. Spalmare la seconda fetta di pane con la crema di formaggio alle erbe fini, aggiungere le fette di prosciutto cotto e appoggiarla sopra quella con le zucchine. Completare con l'ultima fetta, la cui parte che poggia sopra il prosciutto sarà stata spalmata con poca senape, meglio se rustica.
Schiacciare lievemente le tre fette in modo che siano più compatte, coprire con un tovagliolo umido e lasciare nel frigo fino al momento di tagliare i tramezzini e mangiarli!

In alternativa si possono preparare creme con ricotta, grana e funghi e champignos, oppure con ricotta, peperoni rossi e grana...o ancora con formaggio alle erbe e salmone, o aggiungendo alle zucchine delle fette di formaggio di capra o delle uova leggermente strapazzate.
In sostanza basta un po' di fantasia e l'utilizzo di qualcosa che non renda l'insieme troppo asciutto, che sia maionese, formaggio, burro ammorbidito o senape.

Se volete presentarli come bocconcini, potete tagliarli a dadi e presentarli così...se si tratta di qualcosa di più sostanzioso (come la merenda di Matteo, nella foto) va benissimo anche la classica forma a triangolo.


martedì 28 aprile 2009

Uno e trino...Pomodori ripieni di ricotta e tonno


Come ricavare da un'unica preparazione vari piatti...ovvero le disavventure di Linda con il pomodoro ripieno.
Antefatto: sabato sera avevamo invitato Giuli e Piero a cena, anzi, per quella che doveva essere nei miei programmi una cena con piatti cinesi.
L'idea era già tristemente tramontata intorno a mezzogiorno, quando, entrata in un negozio di alimentari gestito da cinesi, situato nella via più cinese di Bergamo (pensavo di andare sul sicuro...), non avevo trovato praticamente nulla di quello che cercavo. 再見, Wonton! (traduzione: addio, Wonton!)

Quindi ho dovuto ingegnarmi e trovare qualche altro piatto simil-etnico, tirando insieme alla buona una specie di tavola indo-mediorientale (Involtini di verdure e formaggio di capra in fogli di riso, Bretzel e speck, Hummus, Tabuleh con verdure, pollo al curry, creme caramel al cocco e anice stellato...di tutto, di più!).

Che c'entrano i pomodori ripieni? Nulla, ma visto che brancolavo nel buio ho fatto anche questi.
Ho comprato quattro pomodori ramati, più o meno delle stesse dimensioni e che stessero ben dritti appoggiati sul piatto. Ho tagliato la calotta, ho svuotato l'interno e ho preparato la crema per la farcitura frullando ricotta, tonno in scatola, cipollotto e capperi sotto sale.
Già a questo punto mi sono accorta di aver preparato una dose eccessiva di ripieno ed è qui che ho avuto il colpo di genio (in senso ironico). Che fare con il pomodoro avanzato (quello che avevo tolto in precedenza)? Ho frullato anche questo, ottenendo così una crema troppo liquida per farcire i pomodori! Disastro...

Arrivata a questo punto ho deciso di amalgamare altra ricotta a circa metà del composto liquido e con questo ho farcito i pomodori.

Con il resto ho corretto dell'hummus che avevo preparato e che così com'era proprio non mi piaceva (quello di mia cugina era buonissimo, invece...).
Ma potevo benissimo utilizzarlo per condire un'insalata oppure al posto della maionese in un tramezzino, in fondo era davvero buono!

L'ultimo avanzo l'ho mangiato ieri, facendoci la scarpetta con della focaccia fatta in casa. Ottimo!

INGREDIENTI per 4
4 pomodori
100 gr ricotta
50 gr tonno in scatola
un cucchiaio di capperi dissalati
1 cipollotto

Queste dovrebbero essere le dosi corrette per fare solo i pomodori!
Se invece volete abbondare come ho fatto io, aumentate di 200 gr la ricotta e di 50 gr il tonno, aggiungendo qualche cappero. Una volta farciti i pomodori allungate il rimanente ripieno con il pomodoro che avrete eliminato.

Farcire il pomodoro, adagiarvi sopra la calotta e cuocere in forno in una pirofila (o anche al cartoccio) per circa 20 minuti a 200 °.
Servire con un giro di olio extravergine a crudo.

venerdì 20 marzo 2009

Stuzzichini/1: Rotolini di zucchina e formaggio

Se c'è una cosa di cui sono patita sono gli stuzzichini...tanto aborro l'idea dell'aperitivo al bar, tanto amo invitare qualche amico e preparare qualcosa da mettere sotto i denti, tra una chiacchiera e l'altra.
Nei miei progetti ci sarebbe una serata all'insegna del finger food in giardino, questa estate...ma mettere d'accordo tutti su giorno e orario è sempre un'impresa!

Questi involtini facili facili li ho preparati la primavera scorsa, quando ho invitato i miei amici Giuli e Piero. Oltre a questo avevo fatto anche tartine al pane nero (fatto in casa, naturalmente!) con salmone e cetriolini e vari tipi di tramezzini (farciti con funghi, tonno ed altre cose). Ma visto che di questi ultimi non ho fatto un reportage decente mi riprometto di postare le foto in occasione della prossima cena.

Ammetto che questi involtini non sono farina del mio sacco...ho preso ispirazione da un fantastico libro che ho comprato in offertissima al Libraccio, tanto bello che poi l'ho regalato anche a mia sorella - il titolo è "Piccole delizie" di Jennifer Joyce, acquistabile anche online sul sito del Libraccio, oltre che, a prezzo pieno, in libreria.

Ho acquistato due zucchine abbastanza grosse e sode, che ho tagliato per il senso della lunghezza in fette di circa 3 cm e ho poi fatto grigliare. Visto che mi piacciono i sapori forti, ho fatto riposare le fette già grigliate in un piatto con un paio di cucchiai di olio ed un aglio a fettine, le ho salate ed ho mescolato.
Finito di grigliare il grigliabile, ho preso le singole strisce di zucchina, ci ho spalmato sopra del formaggio di capra, ho messo una fogliolina di rucola, ho arrotolato e legato con degli steli di erba cipollina sbollentati.

Il formaggio che ho usato è lo spalmabile di capra di marca Camoscio d'oro, che non mi fa impazzire...non è forte come vorrei. In ogni caso, può essere sostituito con del Philadelphia, per chi volesse qualcosa di più delicato, o un qualunque formaggio molle.
Eviterei il gorgonzola, non ce lo vedo bene!

Il piatto si può preparare in anticipo ed è non solo carino da vedere, ma anche buono e leggero da mangiare...


lunedì 9 marzo 2009

Bagels

Evvai! Finalmente ho realizzato uno dei miei sogni da apprendista cuoca, ovvero preparare i bagels, uno degli elementi fondamentali del brunch. Oddio, io non sono una patita di brunch anche perché non mi alzo così tardi alla domenica tanto da sentire l'esigenza di sostituire alla colazione un qualcosa di diverso. Però l'idea mi piace, anche perché ritengo tutte le cose che si mangiano in questa circostanza adattabili anche ad un brunch posticipato nel pomeriggio, un aperitivo anomalo, diciamo così.

Non che preparare i bagels si sia rivelata chissà che impresa, ma c'era la fase della lessatura dei panini che mi preoccupava non poco. Invece è andato tutto liscio: è stato facile, divertente ed il risultato davvero ottimo, sia come gusto che come presentazione.
Da rifare, assolutamente!
Magari qualcuno di voi non sa cosa sono i bagels...sono delle ciambelline di pane, generalmente ricoperte di semi, che si tagliano a metà e si farciscono di salmone ed erba cipollina, formaggio fresco, uova strapazzate, quel che si vuole. Non essendo la pasta molto salata, anzi, quasi dolce, accompagnano molto bene gusti forti.

Quali sono le fasi salienti della preparazione? Creare il foro e lessarli. Per quanto riguarda il primo aspetto, in realtà è semplicissimo...una volta formata una pallina di pane, premere bene al centro con il pollice per creare il foro. Poi io ho fatto girare un paio di volte il panino intorno all'indice. La pasta è elastica, non c'è rischio che si rompa. Mentre per la lessatura, una volta cotti in acqua i bagels diventano abbastanza duri, quindi girarli e scolarli con la schiumarola non è davvero un problema!

INGREDIENTI per 8 panini
300 gr farina 00
15 gr lievito di birra fresco
30 gr burro
1,5 dl acqua
3 cucchiai di zucchero
sale, semi vari (finocchio, papavero, lino, cumino, sesamo)

Far sciogliere il burro in 1,5 dl di acqua, se usate il lievito fresco scioglierlo nell'acqua una volta che si è leggermente intiepidita. Aggiungere la farina, un cucchiaio di zucchero ed una presa di sale, lavorare la pasta e lasciarla riposare un'ora in un posto caldo e coperta con uno straccio umido.
Formare i panini, creare il buco centrale e lessarli 3 minuti per lato in una casseruola con acqua, due cucchiai di zu cchero ed un cucchiaino di sale. Per girarli e scolarli usare la schiumarola. Trasferirli in una teglia rivestita con carta da forno, spennellarli con tuorlo d'uovo, decorarli con i semi e cuocerli a 180° per 25 minuti.

Il mio consiglio è di utilizzare il lievito secco Bertolini piuttosto che quello fresco, per evitare problemi di lievitazione. Quando si usa il lievito fresco, infatti, l'acqua troppo calda o tiepida possono pregiudicare la buona riuscita del pane; con questo nuovo lievito, che si aggiunge direttamente alla farina senza essere sciolto, questa evenienza è praticamente annullata.
L'unica accortezza è dosare bene il lievito: la bustina ne contiene 7 gr, che equivalgono a 25 gr di quello fresco, quindi per la quantità di farina indicata in ricetta bisogna utilizzarne solo 4 gr (o l'intera bustina aumentando in proporzione gli altri ingredienti).



mercoledì 18 febbraio 2009

Plum cake salato con Pecorino e Fave

Le fave, queste sconosciute...
L'idea del plum cake salato mi girava in testa da mesi, ma non mi decidevo mai...un po' come per i muffins, mi piacciono, ma ho paura che mi vengano poco gonfi o poco belli, non lo so!
Questo fine settimana, anche -confesso- in considerazione di questo mio blog, ho fatto mente locale su alcune ricette "vorrei, ma non me la sento" e ho stilato la lista della spesa. Forse l'unico modo per buttarmi avrebbe potuto essere quello di vedere le fave sul ripiano del frigorifero giorno dopo giorno.

Quindi ieri, passata all'Esselunga per una spesa veloce, eccomi acquistare fave, pecorino ed altri ingredienti che non sto qui a svelare (vedrete nei prossimi giorni cosa prevede il menù). Ieri sera, nonostante la tarda ora per i miei canoni, mi son messa a spignattare. Non ho mai mangiato le fave in vita mia, quindi non avevo nemmeno idea di che gusto potessero avere. O meglio, mi pare di averle intraviste nella versione secca in qualche minestra dei miei e non è che ne sia rimasta entusiasta (anche per questo le ho prese surgelate). Ho cercato di autoconvincermi che non potevano essere peggio di lenticchie e piselli, che mi piacciono, cercando di dimenticarmi che della stessa famiglia fa parte anche un membro poco gradito, il fagiolo. Appena lessate, ne ho assaggiata una. Buona!

Con questi presupposti mi son convinta di riuscire a sfornare qualcosa di quantomeno commestibile. E alle 22 circa finalmente il plum cake ha preso forma.

INGREDIENTI
180 gr farina
3 uova
70 ml olio
120 ml latte
100 gr pecorino200 gr fave
1 cipollotto
1 bustina di lievito

Sbollentare le fave in acqua salata (io le ho cotte una decina di minuti partendo da quelle surgelate). Nel frattempo amalgamare farina, formaggio, latte, olio, uova e lievito, regolare di sale e di pepe; aggiungere il cipollotto fresco a fettine sottili. Togliere la pellicina alle fave (basta premerle delicatamente tra le dita e la fava uscirà, senza danneggiarsi molto) ed aggiungerle all'impasto, mescolando. Foderare uno stampo da plum cake con carta da forno, versarci l'impasto e cuocere a 180° per circa 40 minuti.

La ricetta base prevedeva una quantità di olio superiore (100 ml), ma il risultato a me è sembrato troppo unto, per questo ho preferito diminuirlo, senza che questo ne pregiudicasse la morbidezza ed il gusto.

Com'è? Fregandomene della dieta, stamattina ne ho assaggiata una fetta, anzi, quasi una particola. Certo, pecorino e cipollotti alle 7.00 del mattino farebbero stramazzare anche un toro, ma era davvero buono! Non ho ancora ben inquadrato l'uso che se ne può fare (accompagnamento per salumi e formaggi?), ma comunque prepararlo è stato facile, si presenta bene ed ha un gusto particolare, almeno per noi padani, che fave&pecorino non è che ce li abbiamo nel DNA. Poi mi era venuta la paranoia che il lievito usato fosse vanigliato...ecco, dateci un occhio prima di usarlo ;-)