Ho traslocato su erounabravamamma.it

Vi aspetto!

Visualizzazione post con etichetta concorsi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta concorsi. Mostra tutti i post

martedì 12 giugno 2012

Corso per fare benzina al self service e... varicella

Non mi sto grattando
Già venerdì pomeriggio, alla festa della scuola di sua sorella, aveva un'aria strana.
(Io, rivolta a mio padre che l'aveva accompagnato alla festa): «Papà, ma perché il Pupo indossa i moon boot e i pantaloni del pigiama?»
«I moon boot... vuoi dire che quelli sono moon boot? Un tempo non erano più cicciotti? Li ho scambiati per stivali da pioggia. In effetti mi chiedevo a cosa servisse tutta quell'imbottitura pelosa all'interno».
«Papà, è vero che è un giugno atipico. Ma è pur sempre giugno, non gennaio. E il pigiama? Cosa ci fa in pigiama?»
«Pigiama... vuoi dire che quello è un pigiama? Credevo fosse una tuta. In ogni caso tuo figlio si è impuntato e ha voluto a tutti i costi vestirsi così».
«Ma che cosa sono questi puntini rossi? Sembrano brufoletti. O una zanzara? Papà, tu che sei laureato in medicina pur non avendo mai esercitato la professione, sapresti dirmi se per caso è varicella?»
«Assolutamente no. Direi che non lo è. Lo escludo. Quasi certamente, insomma».
The day after Mattina di sabato. Con Mike Delfino stiamo progettando una spedizione nei luoghi colpiti dal terremoto per portare aiuti (qui il link a un bel blog che ne parla). Siamo ancora a letto, sentiamo il familiare "fruk-fruk-fruk" del Pupo che sguscia fuori da camera sua per venire da noi.
«Mike Delfino, tu che non hai nessuna esperienza in campo medico, cosa diresti che ha in faccia il Pupo?»
«Ehm... Decine di pustole da varicella?»
Povero Pupo. Nell'arco del weekend è stato tutto un fiorire di nuove chiazze. Ancora oggi (martedì) abbiamo registrato una nuova ondata. Per il resto lui è proprio un bel tipo: per esempio ha la febbre, ma non si lamenta. Solo, si sveglia spesso di notte e mi dice: «Mamma, ma lo sai che io ho bisogno di te?». Gli intimiamo di continuo di non grattarsi. Mia madre, ieri pomeriggio: «Pupo, ti prego, smettila! Ti resteranno i segni». E lui: «Non mi sto glattando. Mi sto coccolando».
Concorsi e altri animali Ogni volta che lancio un concorso e leggo le vostre liste mi sbellico dalle risate. E poi mi commuovo. E poi rifletto sull'umanità meravigliosa (e un po' folle, diciamolo) che rappresentate. Scegliere il vincitore, stavolta, è stato proprio difficile... ma dopo lunghi lambiccamenti ho deciso di premiare Girandola precaria, che riceverà questo libro, vincitore del Premio nati per leggere:




Corso per fare benzina al self service Per tutte le lettrici dell'area di Milano: organizzo per sabato 15 settembre 2012 un mini-corso gratuito per fare benzina al self service. Svelerò luogo e ora precisa alle interessate, che sono pregate di scrivermi via mail, in privato.


giovedì 7 giugno 2012

Ho messo il piede su una spina tripla

Tutte le cose che non sono capace di fare. Con concorso!
Non sono più capace di guardare le statistiche di accesso al mio blog, ovvero le parole-chiave tramite le quali le persone arrivano a me. Una volta ci riuscivo e c'era da divertirsi, adesso che è cambiata l'interfaccia di blogger, invece, mi appaiono solo i primi dieci noiosissimi risultati, tipo "Paola Maraone" o "Erounabravamamma". Solo in ottava posizione una voce vagamente avvincente: "Mike Delfino Paola Maraone", il che mi fa piegare un angolo della bocca all'insù perché vuol dire che molta gente è convinta che io abbia una love story con uno dei protagonisti di Desperate Housewives. Il quale peraltro nell'ultima serie fa una fine pessima, ma siccome mi hanno avvisato per tempo mi sono ricordata di non guardarla.
Sull'onda di questo spunto voglio lanciarvi una piccola sfida pre-estiva: dovete scrivere una lista delle 10 (dieci) cose che non siete capaci di fare. Vince, a mio insindacabile giudizio, la lista più divertente. Ecco le altre nove voci della mia:
1. Sono incapace di movimenti coordinati. Quando allattavo, costretta a girare per casa nottetempo, ero piena di lividi per via di tutti gli stipiti e i mobili in cui sbattevo. Anche adesso, però, una capocciata almeno settimanale contro il letto a castello dei Pupi (in acciaio) o un calcio con il piede nudo contro il letto (di ferro) non me li toglie nessuno. Non so stabilire se faccia più male il ferro o l'acciaio. L'altra sera invece ho messo il piede nudo su una spina tripla abbandonata per terra dal Pupo. Avete presente quei tre spuntoni che si cacciano nei tre buchini della presa? Penso di sì. Ecco, me li sono cacciati in una delle zone più vulnerabili del corpo. Da allora ho un ematoma gigante sotto il piede. Nel caso ve lo steste chiedendo: sì, fa pure male. Se ho imprecato? Sì, ho detto «Porcodighèl» che ultimamente mi fa molto ridere.
2. Non so fare la pedicure. E neanche la manicure, se è per questo. Ma se con le mani risolvo mangiandomi le unghie, per i piedi non è possibile. Per fortuna ho trovato una bravissima cinese che per 15 euro mi sistema a dovere.
3. Non so sbucciare una mela. Di solito chiedo a un uomo (fratello, compagno, amico, padre) di farlo per me. Non so perché ma mi sento a disagio nel chiederlo a una donna.
4. Non so pettinarmi. In generale non so tenere i capelli. Stamattina il direttore di Gioia, il giornale per cui lavoro, mi ha fermato in corridoio per dirmi: «Cioè, sei tanto carina, eh? È che, come dire... hai un'aria... grunge. Solo che il grunge è passato da vent'anni. E tu, nel frattempo, non hai più vent'anni». Per fortuna il vicedirettore e il caporedattore hanno difeso il mio look a spada tratta.
5. Non so farmi rispettare dai bambini. Dove Mike Delfino li mette a letto in cinque minuti, io ce ne impiego quarantacinque. Quando fanno il bagno allagano apposta dappertutto e il Pupo usa una vaschetta rossa per attingere nuova acqua e tirarmene addosso secchiate. Sempre il Pupo, tre anni e mezzo, di recente ha cominciato a chiedermi: «Ma sei paaaazza?» quando ritiene che io mi sia comportata male.
6. Non so applicare i giusti metodi educativi. Una mia frase classica: «Se mangi il pesce ti dò venti caramelle». Oppure, rivolta alla Pupa: «Se mi aiuti a riordinare ti dò dieci soldini». Poi la frego rifilandole monetine da 1 centesimo.
7. Non riesco a concentrarmi. Con una mia amica che ora vive a Marsiglia avevamo elaborato la Teoria della Dispersione: più un incarico è importante/urgente, più tenderemo a rimandarlo e a disperderci in mille rivoli. Se non altro non sono dipendente da Twitter/dai giochini sul cellulare, ma riesco comunque a distrarmi di continuo.
8. Non so puntare la sveglia per tempo. Se punto la sveglia per tempo, poi non mi alzo. Ogni mattina, uscendo di casa alle 8.22 per portare la Pupa a scuola, mi chiedo: «Perché, perché, perché non mi sono mossa prima?»
9. Non so fare le torte! Mai fatta una in vita mia. Compro le torte già fatte all'Ipercoop e poi dico che sono uscite dal mio forno. Secondo me non ci crede nessuno!

Bene, vi aspetto al varco! Avete tempo fino al weekend. Il primo, il secondo e il terzo classificato vincono un libro (non necessariamente mio).
Ps: Ero una brava mamma prima di avere figli ha venduto altre 1096 copie nell'arco del 2011, a due anni dalla pubblicazione! Un piccolo grande risultato che mi fa molto piacere condividere con voi, e per cui vi ringrazio un sacco.



martedì 14 febbraio 2012

And the winner is

Lo scrutinio è stato lungo, ma alla fine
Con l'aiuto di tre valorosi giurati altrimenti noti come: Anelluch, Papongi, FranciLeoLudo (grazie!), sono felice di annunciarvi che si posiziona al numero 1 l'aneddoto di Mamma Jane, aka Mamma di Benji:

In metropolitana…(ad alta voce, indicando col dito): «Mamma, quel signore lì è morto?» - «Ma no amore, cosa dici…» - «Sembra morto, mamma» - «Ma no amore, ti assicuro che è vivo» - «Ma tra un po’ muore, vero?» (toccatina del signore in questione).

Motivazione: «È irresistibile il commento del bambino; è irresistibile la scena completa che ne deriva; è coraggiosa la mamma che parla di questi argomenti in modo sereno e "normalizzandoli" proprio perchè fanno parte della vita». E ancora: «Apprezzo molto i bimbi che fanno domande per sapere come stanno le cose e ci costringono ad esercizi di sintesi e sincerità».

Questo aneddoto sarà premiato con un libro e l'abbonamento annuale a una rivista di mia scelta. Ahahahah, provate a indovinare quale! Mamma Jane ti prego di scrivermi in privato per comunicarmi i tuoi dati.

Al secondo posto, molto apprezzato, di Annalisa Rossetti:

«Ieri mio figlio di 3 anni costruiva vari oggetti col Didò, da regalare al padre. A un certo punto fa una cosa verde con delle punte. Chiedo: "cos'è?". E lui: "Mamma, è la pianta con le spine!". E poi, al padre: "Papà, ti ho fatto un cazzus!"

Motivazione: «Perché i neologismi e le rielaborazioni delle parole da parte dei bambini sono sempre fantastiche, specie quando si cimentano in modo disinvolto con parole poco usuali». E perché «il cazzus, nella sua semplicità, è geniale!».

Anche quest'aneddoto, fuori programma, sarà premiato con un libro. Annalisa scrivimi in privato!

Menzione d'onore per l'anonima autrice di questo commento:

«Ieri mio figlio (3 anni) si stava ravanando il pisellino sul divano, era seduto accanto al padre. D'un tratto mi fa: "Mamma, mi gratti il pisello? Ma perché è sempre su?», e io: «Chiedilo a papà...». Il padre: «...Perché non sei sposato, figliuolo».

Il quadretto familiare è degno di una sit-com (anche se in questo caso l'autore della battuta vincente, va detto, è il padre!).

E poi, complimenti alla Maestra Laura (che però ha il vantaggio di vedere tanti bambini diversi ogni giorno...) e alle autrici dei commenti "teologici" e delle varie rielaborazioni delle preghiere, tipo: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è CONTENTO, tu sei benedetta tra le NONNE» oppure (questa è di Anelluch) «Gesù muore, ma poi dopo tre giorni RISOLVE», e ancora «Prega per noi PREGATORI». E ve ne aggiungo una di Mike Delfino da piccolo: «Lauda (inteso come Niki Lauda, ndr) tossì, o mi' Signore», al posto di «Laudato sii».

Comunque siete straordinari(e)! Avanti così! Quando arriviamo a 600 follower (o meglio 700?) ne facciamo un altro?