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mercoledì 29 agosto 2012

Meringata con Frutti Rossi e Gelato alla Panna


Bene, visto che il meteo annuncia un anticipo di autunno...vi propongo la ricetta di una meringata!
Non fa una piega, eh?
Viste le dimensioni è la torta ideale quando si ha molta gente, noi l'abbiamo testata ben due volte prima di presentarla al compleanno di mio papà, ne ho fatta anche una versione autunnale (con castagne) e questa che ho fotografato è l'ultima preparata.
Ho preso spunto, per la decorazione, da quella che ha fatto mia sorella qualche settimana fa e devo ammettere che in questo modo ha fatto la sua porca figura senza doverci perdere troppo tempo.

La cosa più laboriosa è fare le meringhe. In realtà si potrebbero usare tranquillamente quelle comprate, ma io ho chiesto a mia sorella di farmele lei (per questioni logistiche: col mio forno le cuocio nel doppio del tempo...e siamo ad agosto...) per due motivi. Il primo puramente estetico, trovo che quelle "lisce" e di dimensioni diverse rendano la torta più bella e ricercata. Il secondo di gusto, c'è parso che le meringhe comprate fossero troppo, troppo dolci!
Questione di gusti, in entrambi i casi!

Passiamo agli ingredienti.

INGREDIENTI per 12 fette sostanziose
500 gr gelato alla panna
meringhe (da 4 albumi) oppure 150 gr meringhe comprate
400 ml panna fresca
100 gr cioccolato fondente
una ciotola di frutti rossi
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaino di limone

La prima cosa da fare è preparare il fondo, perché da una carta non ben distesa uscirà una torta poco precisa nelle forme.
Quindi è bene prendere un foglio di carta da forno, bagnarlo, strizzarlo, asciugarlo e foderare nel modo migliore possibile sia il fondo che i bordi della tortiera, quella classica a cerniera.
Fatto ciò procedere con senso logico.
Ovvero, prima di tutto tirare fuori dal freezer il gelato in modo che si ammorbidisca e sia più facile da spalmare. Nel mentre, montare la panna (ovviamente con fruste e ciotola tenute prima in frigo in modo che il tutto venga lavorato a bassa temperatura) ed aggiungere in seguito le meringhe sbriciolate grossolanamente, tenendone da parte una quindicina per la decorazione. Il numero delle meringhe per decorare dipende da quanto sono grosse, da che tipo di decorazione volete fare...volendo di può anche non mettere nulla e semplicemente, quando la panna di copertura risulta morbida, prima di servire, tirarla un po' verso l'alto con una spatola, come a creare delle onde o dei ciuffetti.

Ora non rimane che assemblare la torta.
Come base distribuire uno strato di panna montata e meringhe,  utilizzando un po' più della metà del composto totale. Sopra a questo, il gelato ormai morbido, a cui si saranno aggiunte gocce di cioccolato, o comprate o fatte tritando una tavoletta di cioccolato. Si chiude con il secondo strato di panna e meringa e si mette il tutto nel freezer.

Dopo un paio di ore, quando l'ultimo strato risulterà abbastanza compatto, si potrà aggiungere, come ultimo strato, una sorta di coulis di frutti rossi, ovvero frutti rossi (quelli che avete a disposizione: lamponi, fragole, mirtilli, more, ribes...), un cucchiaio di zucchero, un cucchiaino di limone, cotti e schiacciati, o frullati per un risultato più omogeneo. Io ho preferito non eliminare i semi, dipende da cosa gradite o tollerate.
Una volta che il coulis ha raggiunto una temperatura accettabile (non sul genere lava incandescente) versate sulla torta, distribuite bene e rimettete nel freezer fino al momento di servire.

A che serve questo strato di frutti rossi? A stemperare il dolce della meringa e del gelato. A fare da base alla torta, rendendo più pratico il taglio. Ad inserire una nota di colore...

Come servire la torta...
...praticamente capovolta.
Prendete un piatto da portata (l'alzata è poco pratica perché la torta poi va rimessa nel freezer), aprite lo stampo a cerniera, mettete il piatto al contrario sopra lo strato ai frutti rossi, girate e togliete la carta da forno.
Il risultato ora è, partendo dalla base del piatto: frutti rossi, panna e meringa, gelato, panna e meringa.
Decorate la torta con le meringhe rimaste, eventualmente alternandole con frutti rossi freschi e lasciate riposare un paio di minuti.
Il tempo necessario affinché la torta sia pronta per essere tagliata dipendono dalla temperatura ambientale (questa estate si tagliava alla perfezione dopo un minuto di orologio!!) e dalla qualità del gelato, visto che quello artigianale tende a non diventare duro come un mattone, ma a mantenersi sempre tagliabile.

In realtà all'inizio si voleva mettere, all'interno della torta, la frutta, ma non avevamo pensato che questa, ghiacciando, sarebbe stata un grande ostacolo al momento di servirla (tentativo uno).
Abbiamo allora optato per un coulis come copertura, sperando che zucchero e cottura e lo stare all'aria aperta lo rendessero più morbido (tentativo due).
Alla fine, vedendo che avevamo difficoltà col taglio (lo strato alla frutta era sempre comunque più duro del gelato e della panna), un ospite c'ha suggerito un semplice accorgimento..."E se la giraste?".

Problema risolto :-)

La foto, e stavolta lo dico senza falsa modestia, non rende davvero giustizia alla torta, che è davvero strepitosa!
E poi si presta a mille varianti...crema, crema di marroni, cioccolato per l'autunno...una decorazione di pesche fresche per l'estate...gelato al cioccolato e fettine di arancia candita per l'inverno...non resta che provare!

giovedì 10 maggio 2012

Piccoli Gelati di Yogurt e Frutta


Wow, che novità :-) Insomma, è passato così tanto dall'ultimo post pubblicato (ormai il mio frigo dovrebbe straripare di Bon Roll...) che il primo messaggio che mi accoglie è "Blogger non supporta - o forse sopporta - più il tuo brower. Alcune parti di Blogger non funzioneranno...". Che culo!

Speriamo quindi di riuscire a pubblicare questa ricetta...di non fare qualche danno (questa settimana ho già dato...ho cancellato tutte le canzoni sull'iPod e sto ancora litigando con iTunes...).

Bando alle ciance...l'estate è arrivata, qui al nord almeno fino a sabato perché poi arriveranno tuoni e fulmini e quindi sarò sdoganata e potrò passare una domenica davanti al forno a rifare il pane tipo baguette che mi è venuto stre-pi-to-so! senza far boccheggiare il moroso.
Quindi ecco qualcosa da preparare in tema estivo, da fare quindi...oggi o domani!!
Dove ho scovato la ricetta? Su "Sale&Pepe Kids"*. Chi mi ha fatto provare il risultato? Mia sorella, anche se quel giorno causa nausea praticamente mi si è impiantato tutto sullo stomaco.

Ma ora è già tre volte che faccio questa specie di mottarelli alla frutta e yogurt e devo dire che sono proprio buoni...poi si può sempre dire che in fondo sono sani :-)

I contenitori per dare la forma ai gelati io li ho comprati all'Ikea qualche anno fa, ma ho visto che ci sono ancora (e infatti vorrei comprarne ancora un set). Ci sono anche nei supermercati e nei negozi che vendono prodotti per la casa, oltre che online, ma quelli che ho visto finora non mi piacevano. Hanno per lo più la forma a punta, mentre io preferisco questa classica sul genere ghiacciolo o al massimo quella a tubo (tipo Calippo tronco).

INGREDIENTI per 6 gelati:
125 gr yogurt bianco
125 ml panna
una banana matura
6 fragole
un cucchiaio di zucchero

Frullare il tutto, versare nei contenitori, surgelare....ecco fatto!
Ho provato anche a farli con più yogurt e meno panna...e vengono comunque bene...e con due sole banane, senza fragola, e sono un po' insapore oltre che meno di sei porzioni (meglio mettere ancora una banana).
Credo che si possa scegliere la frutta che si preferisce, magari alternando i colori avendo l'accortezza di far solidificare prima una parte e poi versando sopra l'altra preparazione.

Per togliere il gelato dallo stampo si consiglia di immergerlo velocemente in acqua calda, in realtà basta tenerlo tra le mani uno o due minuti ed uscirà perfettamente.

Alla prossima! (si, questa l'avete sentita qualche mese fa, ma chi lo sa, magari stavolta ce la faccio ad essere un pelo più presente...)

* due parole veloci su "Sale&Pepe Kids": è una rivista che dovrebbe uscire, se non erro, a cadenza bimestrale? trimestrale? insomma, ogni tanto, ed è davvero interessante sia per chi ha figli e vuole cucinare qualcosa con loro (a patto di tollerare sporco e disordine) sia per chi figli non ne ha, ma ad esempio apprezza le cose semplici e gli stuzzichini. Ho trovato molte cose interessanti ed adatte a buffet, a gite fuori porta o da preparare velocemente, senza rinunciare allo stile ed al gusto. Certamente quando (se) uscirà il prossimo numero lo acquisterò!

giovedì 14 aprile 2011

Muffins con lamponi e cioccolato bianco


La primavera è arrivata ed oggi in realtà sembra anche essere già andata via...fa fresco, quasi freddo, e nonostante abbia rispolverato (solo in senso metaforico perché è davvero sporca...) la mia bicicletta per inaugurare la stagione salutistica ancora sento il desiderio di accendere il forno.
E mangiare cose ipercaloriche come il cioccolato. Anche se in realtà 'sti muffins li ho proprio solo assaggiati, appena appena...

Complici due bei libri dedicati al cioccolato presi in biblioteca (ed uno ora anche ordinato su Amazon.it, sfruttando il 35% di sconto) ho dato fondo alla mia riserva di cioccolato ed ho anche sperimentato qualcosa con il cioccolato bianco.
Ecco come nascono questi muffins ai lamponi, abbinamento adorabile tra la dolcezza del cioccolato bianco e la naturale asprezza della frutta rossa.

Ho tratto la ricetta dal libro "L'abc del cioccolato" di Julie Andrieu, facendo qualche modifica dettata dalla mia pigrizia e dalle impressioni del momento.
Ovvero...ho preso dal freezer dei miei meno lamponi di quanti ne richiedeva la ricetta...e non sono tornata sui miei passi per aggiustare la dose. E poi l'impasto mi pareva troppo denso e avevo un barattolino di panna acida aperto da finire, nel frigo.

INGREDIENTI per (?) muffins
270 gr farina
175 gr zucchero
2 uova
80 ml olio
125 gr lamponi (anche surgelati)
80 gr cioccolato bianco
150 ml panna acida
2 cucchiaini di lievito per dolci

Per iniziare mescolare insieme gli elementi secchi, ovvero farina, zucchero e lievito (più un pizzico di sale). A parte sbattere le uova, aggiungere l'olio (essendo un po' tirata in fatto di olio credo di averne messo un pelo di meno) e la panna acida.
Unire le due tipologie di ingredienti mescolando velocemente e non troppo a lungo...si dice (ma io non ho verificato...forse mi escono sempre troppo compatti!??) che se si lavora troppo l'impasto dei muffins questi non vengano come dovrebbero, risultando troppo stopposi.
In ultimo unire all'impasto i lamponi e il cioccolato tritato.

Io ho utilizzato quelli surgelati ancora non del tutto ammorbiditi, e mescolandoli si sono spezzettati in modo eterogeneo lasciando inoltre delle belle strisce di color rosa acceso!

Preriscaldare il forno a 180° e riempire gli stampi per i muffins (nel mio caso quelli in silicone, di dimensioni medie) per circa i due terzi dell'altezza...io esagero sempre e poi vengono dolcetti dalle forme poco invitanti... :-)

Cuocere circa 15-20 minuti (dipende dal tipo di forno, da quanto esagerate nel riempire gli stampi...) verificando la cottura con il classico sistema dello stuzzicadente.
Circa la quantità anche qui dipende dagli stampi che avete a disposizione...a me ne sono venuti circa 12 di cui almeno 6 di dimensioni abnormi. Quindi se si rispettano le giusti dosi per ciascuno stampino saranno almeno 15-16.


lunedì 7 marzo 2011

Scones, Vero Comfort Food!


Ieri sembrava proprio che l'inverno fosse ormai finito: cielo azzurro, sole caldo, i bulbi che spuntano in giardino...
Ma per fortuna il freddo è ancora in agguato! Se non ci fosse il freddo che scusa ci si potrebbe inventare per passare un pomeriggio a mangiare cose ipercaloriche? Nulla!
Il freddo invece invita all'indulgenza, anche culinaria, e alla sperimentazione...se si sta chiusi in casa tanto vale accendere il forno e provare qualche ricetta nuova. E poi magari invitare le amiche a testare i risultati (in questo caso ho invitato i suoceri, ai tempi che furono, che come cavie valgono meno di zero...).

Proprio in quest'ottica del cucinare non perché bisogna mangiare, ma per puro sfizio avevo fatto, a gennaio, l'orange curd. E di conseguenza mi ero anche decisa a provare i famosi scones, come accompagnamento...scones che, ribadisco, non avevo mai mangiato prima non essendo mai stata in Inghilterra...

Avevo trovato online e su qualche rivista varie ricette nel corso degli anni, e alla fine ho scelto quella che vi propongo per stato di bisogno: era l'unica che non prevedeva uova.
Ora, non ricordo più da dove l'ho tratta (avendola cercata a casa appena preso nota degli ingredienti ho subito spento il computer, che lì si consuma anche a non far nulla...e poi quando serve non va più).
Quindi se qualcuno leggendo il seguito capisse l'origine della ricetta me lo segnali che a mia volta segnalerò, con piacere, il sito o blog da cui l'ho tratta.

INGREDIENTI
240 gr farina 00
10 gr lievito per dolci
30 gr zucchero
75 gr burro a temperatura ambiente
150 ml latte (che ho deciso di sostituire in parte con della panna acida che m'avanzava)

Fondamentale è lavorare l'impasto con il burro a temperatura ambiente, né liquido quindi, né troppo solido.
Una volta lavorato bene l'impasto dovrebbe uscirne una pasta tipo da pane molto elastica. Stenderla su un piano di lavoro infarinato alta circa un dito e poi ricavarne delle formine. Io per evitare di danneggiare il piano di legno ho utilizzato delle tazzine del caffè (quelle che aveva l'Ikea una volta, senza manico, di diametro di circa 3-4 cm).
Mettere gli scones su una teglia rivestita con carta da forno, spennellare la superficie eventualmente con latte e cuocere a 180 ° per circa 15 minuti.

Circa l'effetto finale c'è da fare un distinguo. Ho un forno da 90 cm e ho notato ahimè che purtroppo la cottura non è omogenea (forse dovrei provare col ventilato). Quindi gli scones che si trovavano nel centro del forno sono venuti benissimo, si sono alzati rimanendo dritti, mentre quelli ai lato parevano un poco sofferenti (come si vede nella foto!) e ingobbiti. Quelli brutti, ma buoni sono sempre i candidati a finire diritti in bocca alla cuoca, che peccato ;-D

Comunque ottimi, pieni di burro, ma ottimi!
E soprattutto facilissimi da fare visto che non necessitano di lievitazione, la pasta è pronta in dieci minuti massimo e si raffreddano abbastanza velocemente.
Da provare (e che fame...).

mercoledì 2 marzo 2011

Madeleines con Ricotta e Mandorle

Eravamo rimasti a che oggi vi avrei postato un'altra ricetta per le madeleines, quella che m'è venuta meno bella, ma più buona...eccola, senza foto però.

INGREDIENTI
1 limone
3 uova
120 gr ricotta
150 gr burro
5 cucchiai di latte
150 gr farina
1 cucchiaino raso di lievito per dolci
150 gr zucchero
40 gr mandorle in polvere

Non ci sono particolari precauzioni nella preparazione dell'impasto, basta seguire le solite procedure, ovvero: burro, zucchero, uova, poi aggiungere ricotta, latte ed in ultimo gli ingredienti secchi (farina, mandorle, lievito).
Lasciar riposare in frigorifero almeno un'ora, poi riempire gli stampi da madeleines. Vale qui lo stesso discorso fatto ieri, ovvero quelle fatte con una pasta più riposata son venute meglio!

Cuocere con il forno a temperatura massima per circa 5 minuti, poi abbassare a 180-200° e proseguire per altrettanti minuti.

Lasciar intiepidire, togliere dagli stampi e mangiare!

Volete qualche anticipazioni su quali altre ricette ci sono su questo libro (tra l'altro questo fine settimana ho intenzione di cimentarmi ancora in qualche variante)?
Tra le dolci...alla crema frangipane, ai fiori d'arancio, spezie e menta, all'arancia confit, al cappuccino, al miele, col cuore di Nutella, con mela, cannella e mandorla...
Tra quelle salate...cipolla e pancetta, chorizo e peperoni,noci e roquefort (qui scatta l'acquolina in bocca!), prosciutto e olive,pomodori secchi, mozzarella e basilico (idem!), albicocche secche e chevre...

Dai, andatelo a comprare anche voi ;-)
Lo trovate in libreria, in internet, un po' dappertutto. Ne vale davvero la pena. Prima però compratevi lo stampo, vedere tutto sto popò di roba e non poterlo preparare per mancanza di mezzi è davvero frustrante.



martedì 1 marzo 2011

Madeleines al Limone



No, porca miseria! Ho vinto un Bon Roll, se tengo fede a quanto detto a gennaio nei miei buoni propositi...spero di poter riguadagnare terreno con la ricetta di oggi! Per stavolta che dite, chiudiamo un occhio? ;-)

Dopo varie vicessitudini (libro sulle madeleines acquistato su Amazon.it arrivato con le pagine stampate al contrario, io che al massimo della mia presenza mentale ho restituito tramite posta il libro senza difetti che nel frattempo Amazon mi aveva spedito, segue restituzione di quello effettivamente difettato e ordine di nuovo libro visto che nel frattempo avevo restituito entrambi...) sono finalmente riuscita ad avere sia il libro in questione che uno stampo in silicone. Ho colto l'occasione visto che il libro che piaceva a me era in vendita a 12 Euro (o 14?) comprensivo di stampo e scatola di latta.

Va beh, questa estate ho fatto la schizzinosa ed in Francia mi son rifiutata di comprare lo stampo in silicone ed ora mi riduco persino a comprarlo online?
Ebbene sì, mi sono arresa alle siliconate ("se non ora, quando"?).
Battute politiche a parte, ora che ho stampo e ricette non resta altro che mettersi alla prova!

Ho fatto due tentativi. La prima ricetta che ho usato è tratta proprio dal libro della Pantaleoni, che ricordo trovate anche in italiano e che presenta madeleines sia dolci che salate. La seconda è un riadattamento di una trovata sul libro Regali Golosi del Cavoletto.

Per ora vi posto solo la seconda, essendo quella che ho poi fotografato, ma domani (mi farò un nodo al fazzoletto...sempre che io riesca poi a ritrovarlo) vi scriverò anche quella del libro francese. Perché...quella del Cavoletto ha portato a dei risultati estetici notevoli, madeleines come si deve, con la gobbetta bella gonfia. Ma la prima ricetta ha avuto un risultato gastronomico che ho preferito. Le madeleines risultavano più morbide e saporite, quelle di questo secondo giro mi son parse più stoppose, una volta raffreddate.
Meglio farle e mangiarle tiepide, con il the!

INGREDIENTI per 10 (io ho lo stampo grande)
120 gr farina
100 gr burro
2 uova
100 gr zucchero
1 cucchiaino scarso di lievito per dolci
scorza di un limone
una presa di sale

Prima di tutto vi dico le differenze con la ricetta originale. Questa prevedeva 30 gr di zucchero e 70 gr di miele, ma visto che ero distratta ho confuso zucchero con burro e mi sono accorta di aver versato sulle uova 100 gr di zucchero...pace, va bene uguale! Poi sostituiva alla scorza di limone quella di lime...non credo che ciò modifichi sostanzialmente la ricetta, anzi, si potrebbe anche utilizzare la scorza d'arancio, perché no! In ultimo si consigliava una punta di zenzero in polvere, che io ho messo, ma essendo zenzero dell'anteguerra credo che non si sia proprio sentito!

Amalgamare gli ingredienti sbattendo uova, zucchero e sale, aggiungendo poi la farina con il lievito ed il burro fatto fondere. Mescolare bene perché il burro, che in effetti è tanto, fa un po' fatica ad unirsi agli altri ingredienti. Completare aggiungendo la scorza di limone grattugiata.
L'impasto va fatto riposare un paio d'ore in frigorifero. In effetti quando ho fatto il tentativo numero uno le madeleines che ho fatto a distanza di un'ora dalla preparazione dell'impasto (così diceva il libro) si sono gonfiate poco, mentre quelle fatte il giorno dopo erano indubbiamente più belle.
Quindi se avete pazienza potete preparare l'impasto la sera ed infornarle il giorno dopo!

Versare il composto (che risulta piuttosto solido) negli stampi da madeleines. Io ne ho messo all'incirca quanto ce ne stava per riempire ogni spazio, meglio un pelo meno che troppo, che se no rischia di uscire dal bordo e attaccarsi alla madeleine in parte!
Cuocere 5 minuti in forno alla potenza massima (durante questa fase l'impasto diventerà più "liquido" e andrà a distribuirsi per bene nella formina, iniziando poi a solidificarsi) e poi abbassare a 180° per altri 5 minuti circa.
Le mie non sono venute particolarmente scure sotto, quindi ho preso per buono il fatto che il sopra risultasse dorato e solido quindi magari date una tastatina.

Togliere dal forno, lasciar intiepidire. Lo stampo di silicone fa sì che escano senza problemi, non se n'è rotta nemmeno una!
E poi mangiare appena tiepide...meglio ancora se con una tazza di the e qualche amica. O da sole sul divano mentre si sfoglia un bel libro. O a colazione pucciate nel latte...


lunedì 7 febbraio 2011

Panini alla Frutta Secca

Dopo la marmellata in bilico sulla ringhiera del terrazzo oggi abbiamo il panino alla frutta secca che invece troneggia sulla fotocopiatrice ;-)

Ieri ho preparato la pasta di pane per fare la pizza, ma visto che Matteo per un paio di giorni sarà via ho preferito non utilizzare tutta la pasta a disposizione, ma destinarne un po' per altri scopi. In realtà poi alla fine è venuta tanta pizza uguale...avrei potuto far più panini, in effetti.

Per darvi l'idea delle dimensioni, ho cotto i panini in uno stampo da 12 muffin, in modo che tenessero meglio la forma, mettendo all'interno di ogni spazio una pallina di pane che occupasse i 2/3 della forma.

Non ho la più pallida idea di quanti ne vengano utilizzando tutta la pasta, io ne ho fatti quattro, credo che a pieno regime ne vengano almeno una quindicina.
Ne ho fatte due versioni: quella con la frutta secca e quelli salati con erbe provenzali e capperi tritati. Visto che l'aggiungere gli ingredienti nella prima fase di lavorazione rende più facile il lavoro (se messa dopo la frutta secca tende a sgusciare via da tutte le parti) meglio separare fin dalle prime mescolate i due impasti.

Ho preferito mantenere la pasta di pane salata e non aggiungere zucchero, mi piace il contrasto tra la dolcezza della frutta ed il sapore salato della mollica.
Per tre panini ho usato due albicocche secche, un cucchiaio di uvetta (fatti entrambi rinvenire in acqua calda per 15 minuti) ed un cucchiaio di pinoli, ma anche noci e fichi secchi ci starebbero bene.
Per rendere la superficie così colorata, e per dare un tono di dolce, ho spennellato la superficie del panino con miele di castagno, allungato leggermente con pochissima acqua per renderlo più scorrevole.

La versione salata prevedeva invece un cucchiaino di trito di capperi e un pizzico di erbe provenzali. Ma che dire di parmigiano e olive nere? peperoni e scamorza? pecorino e menta?
Insomma, la pasta di suo sta insieme da sola, poi si può aggiungere a proprio piacimento quello che più piace!
In questo caso ho sostituito il miele con poco olio e decorato la superficie con pepe nero macinato fresco.

In forno per circa 10 minuti a 250°.

INGREDIENTI per la pasta di pane
500 gr farina 00 o manitoba
300 ml acqua o latte
un cucchiaio di olio
due cucchiaini di sale
una bustina di lievito secco

Amalgamare gli ingredienti, quando l'impasto inizia ad essere sì appiccicaticcio, ma già gestibile, iniziare a lavorarlo a mano sul piano di lavoro infarinato.
Secondo la mia esperienza è meglio aggiungere gli altri ingredienti quando è ancora nella fase dell'appiccicaticcio, in modo che durante la lavorazione vengano ben inglobati nell'impasto.
Lasciar riposare in un posto tiepido, coperto con uno straccio umido, per circa un'ora. Una volta gonfiato, lavorare nuovamente l'impasto, formare i panini e mettere ciascuna pallina di pane nella teglia dei muffin e proseguire la lievitazione per ancora 30 minuti.
Spennellare e cuocere in forno come indicato sopra.

lunedì 8 novembre 2010

Apple Pie ed un nuovo nato!


Prima di iniziare a parlarvi della ricetta di oggi (di cui tra l'altro sono sicura ci sia già traccia nel blog, anche se io non la trovo...) vorrei ritagliarmi un angolino per fare delle pubbliche relazioni!

Prima di tutto vorrei davvero ringraziare gli ormai 84 followers che seguono, chi più, chi meno, questo blog. Non sono sostenitori di scambio, ovvero coloro al cui blog io mi sono iscritta e che quindi poi si sono sentiti in dovere di ricambiare un favore, ma persone che sono passate di qui, hanno trovato qualcosa che a loro piaceva ed hanno voluto lasciare un segno.
Come dicono in molti, un blog si nutre di commenti, ma si nutre anche della stima altrui. Queste pagine sono un voler condividere la mia passione per la cucina, per le cose facili come per quelle difficili, le cose riuscite e quelle perfettibili...senza guadagnarci nulla se non il sapere che qualcuno ha fatto una bella figura portando in tavola qualcosa di cui aveva sentito parlare qui. O in alternativa ha dato la colpa del fallimento a quella maledetta Amzterdam del blog di cucina ;-)

Questo discorso mi porta a ringraziare Nino e Rita, conosciuti in questi giorni tramite reciproci complimenti sui rispettivi blog (sperando che vengano spesso a visitarmi!) e ad annunciare una nascita...
...di un blog, nulla di che ;-)
Le mie passioni sono la cucina, l'Europa, la lettura ed i gatti.
Non ho intenzione di scrivere un blog sui gatti, siete salvi. Per quanto riguarda i libri, mi sfogo già su Anobii, e anche questa è andata.
Rimane l'Europa e quindi ho deciso di iniziare a buttar giù le mie esperienze di viaggio in Germania, sperando che siano di aiuto e di ispirazione. Sono proprio agli albori, ma per chi fosse curioso ecco il link: Liebe auf den ersten Blick!
Visto che praticamente di quello che ho fatto finora non mi piace nulla, si accettano suggerimenti e critiche...

Bene, ora buttiamoci sulla torta!
Come si intuisce dalla foto quella che ho fatto è la mia versione della apple pie. Volevo partecipare ad un contest proprio su questo tema, ma non me la son sentita di lasciare la mia fedele ricetta della pasta frolla per utilizzarne un'altra (il contest prevedeva che ci fosse dell'acqua nell'impasto) e quindi alla fine l'ho fatta così, tanto per fare.

INGREDIENTI per la frolla
150 gr burro
100 gr zucchero
1 uovo
1 tuorlo
300 gr farina 00
sale, scorza di limone

per la farcia
5 mele
un cucchiaino di cannella
una macinata di pepe nero
mezzo cucchiaino di noce moscata
mezzo cucchiaino di anice stellato
3 chiodi di garofano
una noce di burro

Nel frattempo pelare le mele, tagliarle a tocchetti e farle saltare in un tegame con una noce di burro, aggiungendo le spezie e facendo appassire un poco la frutta. Ricordarsi di togliere i chiodi di garofano, per evitare brutte sorprese.
Stendere 2/3 della pasta, rivestendo uno stampo da crostata di circa 20 cm. Quello che ho io ha le pareti piuttosto alte, il che non da a questa torta il classico aspetto bombato, quello che vediamo di solito quando la cucina Nonna Papera e la mette a raffreddare sul davanzale.
In ogni caso va bene sia lo stampo un po' più alto che quello più basso.
Distribuire nella tortiera le mele, fatte intiepidire, stendere la rimanente pasta su un foglio di carta forno, metterla sopra la tortiera a mo' di coperchio, togliere la carta forno e sigillare bene i bordi della crostata, togliendo la pasta in eccesso.
Questa può essere utilizzata per fare delle decorazioni a forma di foglia da mettere intorno al bordo o, come ho fatto io, nel mezzo della torta.
Farle è semplice: stendere la pasta, ritagliare con un coltello appuntito la forma di una foglia e con il bordo dello stesso, appoggiandolo alla superficie, creare prima la nervatura centrale della foglia e poi quelle laterali. Staccare delicatamente dalla carta forno (se l'impasto s'è scaldato troppo diventando eccessivamente morbido o è troppo sottile, lasciar riposare qualche minuto in frigorifero) e mettere sulla torta dove si preferisce.

Volendo si può spennellare la torta con l'albume avanzato dalla preparazione della frolla, prima di infornare.
Cuocere circa 40 minuti a 200°. Purtroppo la mia nuova tortiera è bella, ma mi pare trasmetta male il calore, il fondo delle crostate è sempre piuttosto pallido, quindi sulla durata della cottura vado un po' a naso...

Servire a temperatura ambiente, spolverizzata da zucchero a velo o accompagnata da panna montata (non spray) con cannella.
Consiglio sempre, inoltre, di praticare un paio di fori sul coperchio della torta, in modo che il vapore fuoriesca e non risulti troppo bagnata.

lunedì 18 ottobre 2010

Mele in Crosta con farcitura al Cioccolato


In questo periodo, non c'è che dire, sto facendo la cura della mela. Una mela al giorno toglierà pure il medico di torno, ma sta avendo effetti devastanti sul mio intestino...brontolii quotidiani, ma Fabila mi ha detto di perseverare, che passerà, ed io fiduciosa persevero.
A che mi serve? A nulla, solo che effettivamente mangio poca frutta, prediligendo la verdura, e quindi ho escogitato il trucchetto della finta mela cotta a pranzo (ovvero mela tagliata a fette, messa nel microonde per un paio di minuti, cosparsa di cannella) per infilare almeno un frutto al giorno.

Poi, visto che a casa ci sono decine di mele, sabato mi sono messa a fare una bellissima apple pie (detta anche torta di Nonna Papera, non mi ricordo se qui ho già messa...ma in ogni caso non l'ho fotografata) e ieri ho fatto delle mele in crosta di sfoglia. Non propriamente dietetiche, però molto buone e danno davvero l'idea del dolce.
Tra l'altro, per chi come me ha sempre pasta sfoglia in casa, pure surgelata poi spiegherò perché, è un qualcosa da fare anche all'ultimo minuto visto che è una ricetta rapida, "povera" e le mele raffreddandosi abbastanza in fretta si possono mangiare dopo poco.

INGREDIENTI per tre
4 mele
una confezione di pasta sfoglia
un cucchiaio di pinoli
due cucchiai di uvetta
4 quadratini di cioccolato

La premessa è d'obbligo: i puristi della mela si chiederanno quale tipo di mela si debba usare, insomma non è che una vale l'altra. Io, da buona pressapochista, rispondo "boh!", ovvero "quelle in sacchetto che vendono all'Esselunga, con la buccia giallina".
Passiamo alla preparazione. Mettere a bagno, per prima cosa, le uvette in modo che si ammorbidiscano. Nel frattempo togliere il torsolo delle mele con il cavatorsoli e sbucciarle, tagliare il cioccolato a pezzetti e metterlo in una tazzina insieme ai pinoli e, successivamente, alle uvette strizzate per mescolare il tutto.
Srotolare la pasta sfoglia, tagliarla a striscioline più o meno larghe, non devono essere necessariamente uguali ed utilizzarle per ricoprire la mela. Il mio consiglio è quello di partire dal centro della mela e poi andare verso le estremità, dove l'avvoglimento risulta più complicato perché la pasta inizia a sovrapporsi.
Per il fondo prendere un pezzo di pasta sfoglia un po' più largo (vanno benissimo gli estremi della pasta sfoglia già stesa, se rotonda, che sono più corti). Riempire il buco dove prima c'era il torsolo con il composto di uvetta-cioccolato-pinoli, aiutandosi con un cucchiaino, premendo bene, e poi chiudere con un fiorellino fatto di pasta sfoglia.
Infornare a 200° per circa 20-25 minuti. Far raffreddare e servire quando la pasta sfoglia è ormai fredda.

Dicevo della pasta sfoglia surgelata...mi capita spesso che quando la sgelo non sia perfettamente uniforme, ma si divida in lunghe strisce che poi vado a ricompattare con le altre. In questo caso, dovendo proprio fare delle strisce, questo "difetto" va benissimo!
Per rendere la mela più coreografica potete invece alternare strisce fatte con la rotella della pizza o un semplice coltello, quindi lisce, con altre fatte con una rotella taglia pasta ondulata.
Il ripieno può essere variato secondo i propri gusti, magari ammollando le uvette in un liquore, aggiungendo dell'amaretto sbriciolato, del marzapane, del cocco disidratato, quello che si preferisce.

martedì 28 settembre 2010

Pain au Chocolat, tentativo n. 1!


Ognuno ha le proprie muse ispiratrici, io per preparare questo dolce ne ho avuta una in particolare una: l'Esselunga e la sua offerta 1+1 sulla pasta sfoglia (tra un po' mi toccherà chiedere un riconoscimento economico a questo supermercato, visto tutta la pubblicità che gli faccio)!
Ho trovato tante ricette di pain au chocolat, nel corso di questi ultimi anni, ma domenica avevo ritrovato un po' di verve culinaria...quel tanto che bastava per provare a fare qualcosa di nuovo, ma non a sufficienza da voler preparare i panini dall'impasto base. E così ho sperimentato la versione per pigri, quella che utilizza la pasta sfoglia e riduce lo sforzo al minimo.

Nel complesso sono quasi soddisfatta, credo di aver commesso un paio di errori e di aver caricato troppo i panini, però dai, eran buoni e sbagliando si impara. La prossima volta saranno sicuramente diversi, non so se più o meno buoni, ma li porterò più verso il mio gusto.

INGREDIENTI per 4
una confezione di pasta sfoglia
70 gr di marzapane (o 35 gr di zucchero e 35 gr di mandorle)
quattro cucchiai di Nutella
40 gr di cioccolato fondente
due cucchiaini di marmellata di arance amare

per decorare (facoltativo)
mandorle a lamelle
bianco/rosso d'uovo o latte

La base di partenza ideale è una confezione di pasta sfoglia rettangolare, visto che creare un rettangolo da una base rotonda comporta non solo un'attività di taglia e incolla sui bordi, ma una manipolazione della pasta che non le fa bene, le crea poi problemi in forno.
Tagliare la pasta in quattro strisce per il senso della larghezza. Io ho avuto la brillante idea di stendere la pasta una seconda volta con il mattarello, per renderla più sottile e attaccare meglio i rattoppi che avevo aggiunto per ottenere la forma desiderata. Ecco, meglio di no, lasciatela dell'altezza originale. Diventando troppo sottile mi pare che si inumidisca troppo.
Distribuire sopra la pasta sfoglia un cucchiaio di Nutella, 10 gr di cioccolato fondente a pezzetti, un quarto del marzapane tritato (se non lo avete va bene anche il mix di mandorle tritare e zucchero, lavorato con un goccio di acqua) e mezzo cucchiaino di marmellata. Ripiegare la pasta sfoglia su se stessa, non arrotolandola, ma piegandola in quattro.
Per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura ripiegare i bordi laterali all'interno prima di piegarla per il senso della lunghezza.
Spennellare con uovo o latte e distribuirvi sopra e mandorle a lamelle.

Cuocere in forno a 200° fino a quando la pasta risulti ben gonfia e dorata. Trattandosi di piccole porzioni dovrebbero bastare 10-15 minuti.

Non mangiare caldi! E qui, vorrei spezzare una lancia contro la brioche calda, se per brioche intendiamo il croissant. Fa schifo, è molle, non si sente la fragranza delle sfoglie di pasta.
Ma che è sta fissa!?!?

Lasciati raffreddare acquisteranno consistenza, e saranno una bomba! Uno basta e avanza ;-)

Consigli per la prossima volta? No al marzapane, li rendono troppo dolci per i miei gusti. No allo spalmare per tutta la lunghezza, proverò a ripiegare in due, spalmare e ripiegare ancora. alla buccia d'arancia al posto della marmellata, ma qui ancora non è stagione di arance. al tutto cioccolato fondente, secondo me rende di più.

Provate e come al solito fatemi sapere! E ditemi la vostra anche sulla scottante diatriba della brioche calda...

venerdì 30 luglio 2010

Clafoutis di pesche e mandorle caramellate


L'unica cosa che è avanzata abbondantemente dalla cena di domenica è stato il clafoutis alle pesche, forse perché si tratta di un dolce piuttosto sostanzioso ed una fettina è sufficiente...e noi eravamo reduci da una cena piuttosto abbondante, conclusasi pure con caffè e biscottini.
Che sfiga, me lo son dovuta finire io! Un grande sacrificio, senza dubbio...

Scherzi a parte, a me piace tantissimo ed è stato un ottimo stratagemma per consumare quella frutta che dopo quasi venti giorni di frigorifero ancora non si decideva a diventare bella matura.
"Potevi toglierla dal frigo!" direte voi. "Quando l'ho fatto è marcita nel giro di 48 ore" rispondo io.
Purtroppo nelle scorse settimane c'era una tale temperatura, abbinata all'umidità, che era praticamente impossibile lasciare qualunque cosa fuori dal frigo.

Quindi le pesche che ho usato erano integre, ma ancora indietro. Mangiarle così com'erano non sarebbe stata una bella idea, mentre tagliarle e farle passare in padella con un cucchiaio di zucchero ha donato loro nuova vita! Ne ho altre quattro-cinque, credo che stasera faranno anche loro la stessa fine...

Del clafoutis avevo già postato una ricetta salata, quella con zucchine e speck, mentre questa volta ho preferito una preparazione dolce. Ancora non siamo approdati a quello tradizionale con le ciliegie, ma questo è buonissimo, provatelo!

INGREDIENTI
4-5 pesche
due cucchiai di mandorle a lamelle
200 gr zucchero
un cucchiaio di zucchero di canna
4 uova
4 dl latte
130 gr farina
una noce di burro

Tagliare le pesche a spicchi e farle cuocere cinque minuti in una padella con poco burro ed un cucchiaio di zucchero (se non avete quello di canna va bene anche quello semolato), aggiungendo poi le mandorle, che grazie alla presenza dello zucchero diventeranno leggermente caramellate. Tenerne da parte alcune per decorare poi il clafoutis.
Sbattere le uova, unirvi lo zucchero lavorando bene. Unire poi la farina mescolando con cura affinché non si formino grumi, ed in seguito il latte.
Imburrare leggermente una pirofila, disporvi le pesche e versarvi sopra il composto.
Cuocere in forno a 200° per almeno mezz'ora, ricordando di distribuire sulla superficie del clafoutis le mandorle avanzate, una volta giunti a metà cottura.

Per verificare che sia cotto basta controllare che nella parte centrale il liquido si sia rappreso. In alcuni punti, in particolare in corrispondenza della frutta, potrebbe rimanere comunque più morbido, ma è gradevole in ogni caso!

Meglio mangiarlo a temperatura ambiente o fresco.