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Il gadget che stava qui è sospeso per 24/48/60 ore.
Stiamo valutando una soluzione alternativa.
Ghe pensi mi, così si espresso il Presidente dell'Isola che ha già riunito un'apposita task force che si concentrerà per trovare la soluzione migliore nel minor tempo possibile.
Nel frattempo nell'Isola c'è agitazione.
Pare esistano forme di vita intelligenti.
Il Presidente è sconvolto dalla raggelante novità.


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martedì 11 marzo 2008

Lisbona

Proprio sulla cima del muretto troneggiava, vanitoso come sempre, con la sua ruota dalla piume azzurre sfumate di giallo tesa e in mostra di sé; si sa quanto sia vanitoso un pavone ma lo è ancor di più se gira beatamente tra le mura del Castello di Sao Jorge e ne ha di ragioni!

E’ da lì che si ha forse la più bella vista su Lisbona e sotto il brulicare della città, il porto le grida lontane di venditori di “ pesce fresco “ dall’occhio troppo spento

Lentamente si passa dalla bellezza dell’antico maniero ai vicoli dell’Alfama , piano, per non perdere le sfumature di questa strana città che vive troppo di fretta e si addormenta poi al magico ritmo di una chitarra e di una voce lontana che canta la sua saudagi, una malinconia armoniosa come armoniosi sono i sorrisi di un popolo semplice.

Mi sentivo vanitosa come quel pavone, l’odore di spezie, di pesce e la musicalità della lingua mi portava a canzoni ascoltate tante volte ed amate, vivevo e respiravo la stessa aria e la stessa atmosfera malinconica e dolcissima che entrava dentro l’anima attraverso la voce del suo mito ed orgoglio nazionale, Amalia Rodriguez.

Ogni cantante di fado tenta di imitarla, ma lei è stata inimitabile, ricordo di averla ascoltata nel teatro della mia città poi, la ritrovai la sera stessa dopo lo spettacolo in una di quelle vecchie osterie di una volta dove si mangia qualcosa cucinato in fretta e si beve un bicchiere di vino nemmeno troppo buono, una chitarra…..e la sua voce….per ore, instancabile perché lei in realtà non cantava, viveva con passione la sua musica.

A Lisbona in realtà non sai dove devi guardare, c’è troppo! E spesso quel troppo passa inosservato al turista avido di grandi monumenti; a Lisbona sono le piccole cose che ti fanno assaporare il clima diverso; Gli ascensori a metà di una via che ti portano su, un po’ più su tra strade all’apparenza sempre uguali e così diverse ; azulejos al posto delle squallide targhe ad indicare i nomi delle vie…tutti santi! La Praça do Comercio , grande di fronte al porto da dove parte il cuore commerciale di una città che rifiuta d’essere moderna, e poi i caffè dove immagini di sentir dire da un momento all’altro al tavolo vicino al tuo ” ..sostiene Pereira che..”.

Immagini ! perché Lisbona è in fondo la città delle contraddizioni, un Cristo gigante che si staglia sul Teju all’altro capo della città sembra faccia da spartiacque alle due facce di questa piccola metropoli così “perfetta” nella sua parte più nobile e così piena di passione in quelli che un tempo erano i quartieri più poveri .

Poi, d’improvviso una nebbia leggera, il traffico si spegne lentamente ed in questa atmosfera ovattata, lontano ,una chitarra, la dolcezza di una voce che grida la sua malinconia…..e torna come per magia…Lisboa antigua.


















l'articolo su Raccontare

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