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giovedì 1 dicembre 2016

Tributo a Fabrizio De Andrè (2009)



Radiounomusica dedica una eccezionale puntata dei suoi Concerti del Venerdì al Tributo a Fabrizio De André. Una produzione radiofonica unica, che mette in primo piano le canzoni di un grande artista del Novecento italiano. A rileggere e riproporre le parole e la musica di De André sono chiamati preziosi testimoni del suo tempo: compagni di strada come Mauro Pagani, il musicista della sua generazione che mantiene il contatto più vivo con i protagonisti del rock e del pop italiano di oggi, e Massimo Bubola, collaboratore per un lungo e fruttuoso periodo. Ma anche Morgan, artista che ha impressionato dedicando anni fa un intero "remake album" al cantautore genovese. E poi, soprattutto, i musicisti delle ultime generazioni che Radio1 ha messo in luce, o che si sono segnalati con merito nel campo della nuova musica d'autore italiana. In rigoroso ordine alfabetico: le storie e le atmosfere della Banda Elastica Pellizza, il nuovo jazz degli Chat Noir, l'estro dei Cordepazze, l'ibrido pop-rock marca Jang Senato, l'intensità elettro-acustica dei Kiddycar, la cruda cronaca di Le Luci Della Centrale Elettrica (Vasco Brondi). Ognuno rivivrà il mondo di De Andrè secondo la propria sensibilità e il proprio stile.

CORDEPAZZE
Alfonso Moscato
Vincenzo Lo Franco
Francesco Incandela
Davide Inguaggiato
Davide Severino
Michele Segretario

KIDDYCAR
Stefano Santoni - chitarra
Paolo Ferri - basso
Valentina Cidda - voce
Simon Chiappelli - trombone

CHAT NOIR
Michele Cavallari - pianoforte
Luca Fogagnolo - basso
Giuliano Ferrari - batteria

LE LUCI DELLA CENTRALE ELETRICA
Vasco Brondi
Daniela Savoldi
Giorgio Canali

BANDA ELASTICA PELIZZA
Daniele Pelizzari - chitarra, voce
Alessandro Aramu - basso
Andrea Sicurella - chitarra, fiati
Paolo Rigotto - batteria e cori
Bati Bertorio - fisarmonica e tastiere

JANG SENATO
Davide Gulmanell
Alfredo Nuti
Filippo Mosconi
Lorenzo Santolini
Fabio Tozzi

MASSIMO BUBOLA BAND
Massimo Bubola - chitarra, armonica, voce
Simone Chivilo' - chitarra
Erika Ardemagni - voce
Alessandro Formenti - basso

01 Morgan - Un medico
02 Morgan - Un ottico
03 Cordepazze - Un matto (dietro ogni scemo c'e' un villaggio)
04 Kiddycar - Leggenda di Natale
05 Kiddycar - Recitativo-Corale; Intermezzo
06 Chat Noir - Via del Campo
07 Chat Noir - Ho visto Nina volare
08 Mauro Pagani - Sidun
09 Mauro Pagani e Mauro De Domenico - La domenica delle salme
10 Le Luci della Centrale Elettrica - Verranno a chiederti del nostro amore
11 Le Luci della Centrale Elettrica - Parlando del Naufrago della London Valour
12 Banda Elastica Pellizza - La cattiva strada
13 Jang Senato - Hotel Supramonte
14 Massimo Bubola - Se ti tagliassero a pezzetti
15 Massimo Bubola - Fiume Sand Creek

Trasmesso in diretta da Radio Uno Rai dalla Sala A di via Asiago (Roma) il 27 febbraio 2009

Scaricalo qui

mercoledì 19 dicembre 2012

Con quali occhi... (un omaggio a Francesco De Gregori, 2007)



01 Kama & Bugo - L'abbigliamento di un fuochista
02 LeLe Battista & Santa Segre - Pezzi di vetro
03 Non voglio che Clara & Paolo Beraldo - Bene
04 Ramsazizz' & Lorenzo Monguzzi - Saigon
05 Luigi Salerno & Acustimantico - Baci da Pompei
06 Macno & Paolo Benvegnù - Rimmel
07 Roberto Angelini & Rodgrigo D'Erasmo - La donna cannone
08 Alessio Lega & Gang - L'impiccato
09 Cesare Basile & 4 Fiori per Zoe - Giorno di pioggia
10 Marta sui tubi & Lombroso - Ma come fanno i marinai
11 Mandara & Konsentia - Adelante, adelante
12 Fausto Mesolella, Silvia Donati & Mircomenna - Due zingari
13 Mariposa & Transgender - Il signor Hood
14 Luca Gemma & Vittorio Cosma - A Pa'
15 Interno 17 & Valery Larbaud - Alice
16 Quintostato e Giorgio Canali - Quattro cani
17 Claudio Lolli & Il parto delle Nuvole Pesanti - La storia
18 Sur & Patrizia Laquidara - La cattiva strada

Cd fuori commercio. Degradato qui.

martedì 16 ottobre 2012

Respiriamo liberi. Un omaggio a Lucio Battisti (2005)



L’idea era senz’altro bella, i nomi scelti anche, l’iniziativa meritoria, il risultato modesto. Eppure il Mucchio l’aveva pensata bene: prendere esponenti del nuovo rock o della nuova canzone d’autore e metterli a operare sul materiale “grezzo” di uno dei più grandi autori popolari del secolo scorso. Quel Lucio Battisti che ha scritto alcuni dei motivi più conosciuti e cantati in Italia dagli anni 60 agli anni ’80, quasi sempre assieme a Mogol (il tributo infatti va inteso a tutti e due, solo due delle canzoni scelte non appartengono alla penna di Giulio Rapetti, in arte Mogol, gran guru delle parole italiana applicate alla musica da 50 anni a questa parte).

Non convince globalmente il modo in cui la maggior parte degli artisti hanno deciso di affrontare il Moloch (e qui Mogol non c’entra). Battisti non solo è stato un grande, ma è tuttora uno degli artisti più suonati, ricordati, celebrati, diffusi: dalle sole musiche alle suonerie dei telefoni, agli omaggi in musica (alcuni anche molto interessanti, come quello in chiave jazz di “Ci ritorni in mente”. In effetti a Battisti sono attribuibili solo le musiche e non risulta abbia mai messo mano ai versi.

E allora l’intervento radicale doveva essere proprio fatto sulle musiche? Questo potrebbe essere l’atteggiamento giusto per un omaggio a De André o, ancor più a Guccini. Ma su Battisti o qualche dubbio. In particolare poi il fatto che molti dei gruppi interpellati abbiano deciso di dare una verniciata in stile “lounge” dimostra scarsa cultura e conoscenza del fenomeno. Tanto per intenderci Lucio Battisti ha sempre ammesso che la sua principale influenza in campo musicale è stata quella di Bob Dylan! Eh sì, mi immagino i fremiti di dissenso, ma proprio dal menestrello di Duluth il ragazzotto di Poggio Bustone (Rieti) ha imparato a buttare giù melodie che si reggevano benissimo su due/tre accordi (avete presente la Canzone del Sole? Mi La Re? Risultato di un lavoro su una cover di Mr Tambourine Man!).

Si potevano tentare altre letture, forse scegliere anche altri interpreti. Forse una lettura folk sarebbe stata più allineata agli intenti di Lucio, più rispettosa. Ma dove cade l’asino quasi sempre è nel cantato. Hai voglia a dire che Lucio fosse afono e non sapesse cantare. Il ragazzo aveva studiato e introiettato le tecniche del soul alla Motown e riusciva in questo modo a ottenere dai suoi mezzi il massimo. Cosa che, ad esempio, non riescono a fare i Daunbailò, appiattendo su un unico tono la vorticosa “Io vorrei, non vorrei, ma se vuoi”, con le sue “discese ardite e le risalite” che lo erano anche per le corde vocali. Delusione totale pure la “Anche per te” dei poco conosciuti TBH, poco interessante ma quasi corretta “Il mio canto libero” dei Goodmorningboy che apre l’album.

“Per una lira” dei Lombroso non vale molto, ma qui è stata penalizzante la scelta del brano: una facciata B dei primi tempi, passata pure per l’ugola di Demetrio Stratos ai tempi dei Ribelli (e qui non ci sono proprio raffronti) . Banale “L’aquila” dei 24 Grana, che non sono in grado di farla volare.

Ci sono, certamente ci sono, dei punti positivi: andiamoli a sfogliare uno per uno. I Gang danno una lettura intensa di “E penso a te”, con armonica a bocca e chitarre acustiche, quasi a ricordarsi delle ascendenze dylaniane prima ricordate. Qualche incertezza iniziale, ma poi una grande resa. Ottimi i Terramare con “Respirando”, dove Michela Ollari si esprime al meglio, ben sostenuta dalla musica e dal resto del gruppo. Funzionano anche i Kyrie con la misconosciuta “Ho un anno di più”.

Buone (o almeno corrette o interessanti) “Non è Francesca” di Marco Sanchioni, giustamente rock, “La canzone del sole” di Giorgio Canali e Rossofuoco, un po’ stravolta ma non tanto da non riconoscerla. E anche “La metro eccetera” di Lucio Battisti e Panella eseguita dagli Y:DK. Solo corretta “29 settembre” di Terje Nordgarden. Interessante la versione rallentata de “Il tempo di morire” di Moltheni, anche se l’originale resta irraggiungibile. Forse quelli che vanno più lontano nella reinterpretazione sono gli Epo con “Anna”, quasi irriconoscibile, eppure sempre lei. Non immediata, non entra al primo ascolto, ma poi si fa strada.

Mi aspettavo qualcosa di più dagli Acustimantico che, comunque, portano a caso una versione più che dignitosa di “Anima latina”, forse una canzone non del tutto adatta alle loro corde. Magnifica al solito la voce di Raffaella Misiti. Resta un brano valido, ma, chissà perché, mi ero messo in testa che sarebbero riusciti a vivisezionare meglio Battisti, portando in luce anime più nascoste di quelle latine.

Pollice decisamente verso per i Mr Grady e “Confusione” e per “Il vento” di Gianni Maroccolo e Ivana Gatti. Non lascia segni “Ancora tu” dei Fiori per Zoe.
da http://www.bielle.org/Recensioni/2005/rece_BattistiMucchio.htm

1 Goodmorningboy* – Il Mio Canto Libero 3:33
2 24 Grana – L'Aquila 4:19
3 TBH – Anche Per Te 4:29
4 EPO – Anna 4:47
5 4 Fiori Per Zoe – Ancora Tu 4:01
6 IG – Il Vento 4:39
7 Moltheni – Il Tempo Di Morire 4:05
8 Lombroso – Per Una Lira 2:03
9 Daunbailò – Io Vorrei Non Vorrei Ma Se Vuoi 4:33
10 Terje Nordgarden – 29 Settembre 3:30
11 Acustimantico – Anima Latina 4:14
12 Kyrie – Ho Un Anno In Più 4:16
13 Terramare – Respirando 4:42
14 Y:DK – La Metro Eccetera 3:35
15 Gang, The (3) – E Penso A Te 3:28
16 Marco Sanchioni & Damien – Non È Francesca 3:51
17 Mr.Grady? – Confusione 4:43
18 Giorgio Canali & Rosso Fuoco – La Canzone Del Sole 5:15

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